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-Ormai è troppo tardi da troppo tempo.-
(I.D.d.)

Avvertì di nuovo il bruciore alla guancia sinistra, ma si trattenne dall'esternare il proprio dolore, non si sarebbe mostrata debole, non lo era.
Seilith notò però il suo sguardo e non potè fare a meno di mostrare un ghigno soddisfatto sul proprio volto. Lei sapeva di non poter andare da nessuna parte: avrebbe vinto o sarebbe stata vinta. E sentiva i brividi crescere, percorrerla dalla testa ai piedi, avvertiva il gelo infiltrarsi sotto la pelle e congelare il sangue nelle vene.

Ci fu silenzio, nonostante gli spari, le urla, sembrò che tutto tacesse in attesa di una loro mossa.
Lord Seilith fece un passo sulle macerie, calpestando parti bruciate di detriti, sollevando cenere e neve man mano che avanzava. Sollevò la spada, velocemente la fece ruotare. Lei non potè fare altro che schivare il colpo e rotolare di lato. Prima che le arrivasse un altro colpo addosso alzò la testa e a qualche metro di distanza notò l'impugnatura della sua spada laser; senza riflettere la attirò a sè e deviò appena in tempo un fendente, scansando la spada dell'avversario e acquistando tempo per rialzarsi.
Gli occhi di Seilith si bloccarono su Rey, che si sentì a disagio sotto il suo sguardo freddo.
Lo vide portare la spada lungo un fianco, fermarsi e alzare un braccio verso di lei. Non interruppe il contatto visivo, per questo Rey vide la sua espressione cambiare, diventare più concentrata, ma anche stranamente soddisfatta, come se stesse per compiere qualcosa di inaspettato.

La sua mano iniziò a tremare, la spada le cadde di mano e le gambe le cedettero, costringendola ad atterrare sulle ginocchia, che strisciarono sulle scheggie di vetro disseminate a terra, squarciando il tessuto dei suoi vestiti e graffiando la sua pelle.
Si strinse il polso mentre le dita le si contorcevano, la gola sembrava aver perso la capacità di emettere suono, solo urla soffocate.
Si sentì sollevare da una forza invisibile e capì di non poterla contrastare, era troppo forte.
Rimase sospesa a mezz'aria mentre Lord Seilith sembrava osservarla.
Un sorriso maligno comparve sul suo viso e a Rey sembrò di riconoscerlo. Era lui, l'aveva già visto in una delle sue visioni.
Si ricordò tutto e si sentì impossibilitata dal trovare una via d'uscita, perchè...perchè non poteva.
-Sai? È un peccato che tu muoia così. Avrei voluto che lui ti vedesse, che soffrisse, ma purtroppo starà ormai esalando il suo ultimo respiro.-
Mosse di poco la mano e Rey fu sbattuta violentemente contro la parete, le si mozzò il respiro.
-È ironico, no? Combattere così tanto per morire.-

-Tu...- la testa di Rey si scontrò di nuovo con la parete, strisciando su un pezzo di metallo sporgente e lasciandole un taglio profondo, il sangue iniziò a colare lungo il suo viso, arrivando al mento, passando sulla cicatrice, scendendo a gocce sui suoi abiti.

-Io. Forse non capisci: io ti ucciderò, morirai come morirà il tuo amato generale e i suoi compagni ribelli, cone morirà anche lui.-
Seilith la vide incerta, non sapeva come reagire, vide la luce dei suoi occhi spegnersi, come se la speranza li stesse lasciando.
Leia non avrebbe abbassato lo sguardo, lo sapeva, ma non si sentiva in grado di guardarlo.
-Suppongo però che i tuoi compagni siano troppo occupati a girarsi i pollici nelle loro celle lontani da qui.
Non li salverai, dovresti saperlo.
Mi sono dilungato fin troppo.-
Rey avvertì una stretta attorno al collo, iniziò a stringere, a soffocarla.

Così erano solo loro, il freddo e ... Rey si bloccò e sentì il proprio cuore iniziare a battere velocemente.

Ben.

Non era morto, non poteva, lo avrebbe sentito, giusto?
Forse avrebbe provato un dolore più intenso di quello che sentiva mentre le palpebre le si stavano chiudendo e purtroppo sapeva che non le avrebbe riaperte e faceva male sapere che se le avesse chiuse lui avrebbe sofferto,  si sentì ancora peggio a quel pensiero.
L'amore è pericoloso per questo. L'amore distrugge, fa crollare le nostre difese, ci indebolisce e noi appariamo come uomini deboli e fragili di fronte alla realtà, così inaspettata ed inevitabile.
L'amore è un sentimento così orribile e meraviglioso.

Le mancava semprè più l'aria, le dita si contrassero ancora, la mente lasciò andare l'ultimo pensiero.

Improvvisamente una mano si appoggiò sulla spalla di Lord Seilith, stringendo il tessuto dei suoi vestiti. Fu un gesto veloce: la lama rossa mise fine ai suoi respiri, rimase ferma al cetro del suo petto per alcuni secondi, inondando di un bagliore rossastro i suoi lineamenti.
-Sei tu il debole.- la spada venne sfilata, il corpo cadde a terra pesantemente, mostrando la figura di un ragazzo dalla chioma nera chinata a guardare il volto di Seilith, il braccio teso verso Rey perchè non cadesse anche lei.
I capelli erano umidi, bagnati dalla neve, attaccati in parte al suo viso, la luce rossa creava riflessi sulle ciocche che ricadevano attorno agli occhi.
Senza esitare si diresse verso di lei, quasi correndo la raggiunse, abbassò la mano in modo che toccasse delicatamente il suolo con i piedi, per poi lasciare che Rey si appoggiasse a lui così da non cadere.

Temeva che prima o poi il cuore le si fermasse, perchè batteva forte, talmente veloce che le sembrava strano che non scoppiasse. Strinse il tessuto umido della giacca di Ben e si sentì meglio mentre lui la stringeva a sè, ancora terrorizzato dall'idea che lei potesse morire.

-Ben.-

La mano di lui prese delicatamente una ciocca di capelli che cadeva sugli occhi di Rey e la spostò, poi la guardò in attesa che dicesse qualcosa.
-Dobbiamo andare o moriranno.-
Ben alzò un sopracciglio per domandare chi intendesse.
-Jim, Chube, il generale...- si soffermò su quell'ultima parola riflettendo per qualche secondo.
-Hanno tua madre, dobbiamo sbrigarci, dobbiamo arrivare al Falcon.-

Il contatto con il ghiaccio fu una tortura per le mani indolenzite di Rey, che si sbrigò ad arrampicarsi aggrappandosi al terreno gelato. Ben la seguì, stupito dal fatto che lei fosse ancora in piedi e che avesse tanta forza da correre verso la nave. Questa era stata fatta atterrare tra gli alberi, distante dal campo di battaglia poichè sarebbe stata una via d'uscita sicura.
-Rey! Abbassati!- urlò quando alcuni stormtroopers iniziarono a sparare. Lei si buttò a terra e le si mozzò il respiro dal colpo che prese, ma si impose di riprendersi  e si rigirò su sè stessa e si alzò facenfo qualche passo veloce all'interno della nave. Ben vi salì poco dopo, andando subito alla cabina di pilotaggio, occupando la sedia del copilota. Rey prese posto al suo fianco e frettolosamente attivò i motori.
-C'è uno Star Destroyer in orbita, come pensavo.- disse quando diede un'occhiata ai sistemi di rilevamento.
-Porta fuori dall'atmosfera la nave, io torno subito.- lasciò Ben nella cabina, ormai si fidava delle sue abilità di pilota.
Ritornò poco dopo porgendogli un blaster.
-Potrebbe servirti.- lui lo afferrò e lo agganciò alla propria cintura di fianco all'impugnatura della spada laser.
Si avvicinavano sempre più all'obbiettivo, Rey notò delle esplosioni in lontananza, la battaglia non era solo a terra.

Improvvisamente Ben si immobilizzò, le sue mani presero a tremare leggermente; sussultò quando Rey gliele strinse, cercando di capire cosa gli fosse preso.

-Ben.-

-Ben, guardami.-

-Guardami.-

Sentì la sua voce ovattata e si riprese solo quando lei appoggio un palmo sulla sua guancia, sfiorando delicatamente la sua pelle.

-Snoke, è qui.-

Scusate se ci metto un po' a pubblicare, ma in questi giorni ho avuto un'esoplosione di vita sociale (cosa strana) ed ero senza internet😅

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