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_=A volte l'oscurità può mostrarti la luce.=_
(Don't be afraid)
Attraversò lentamente la distesa ghiacciata, i passi erano pesanti e l'aria gelida sembrava attaccarsi alla pelle, dandogli la sensazione di poter rimaner bloccato da un momento all'altro. Tremava mentre ad ogni respiro il freddo congelava i polmoni e i fiocchi ricadevano, assieme a scintille rosse, attorno a lui e su quella piccola figura da cui ora era a poca distanza. Non aveva visto molto, solo...era tutto confuso, come se avesse preso un colpo alla testa, cosa accertata quando vide e sentì le gocce fredde e rosse scendere lungo il collo.
Si guardò le mani, erano intorpidite, il ghiaccio si stava attaccando come uno strato rigido ad esse.
Avevano superato le loro linee difensive, di questo era certo, poi le immagini si mescolavano, creando strani vuoti nella sua mente...però qualcosa di nitido c'era, non era riuscito a dimenticarlo. La presa sulla sua mano era ancora presente, anche se non c'era nulla che ora la stesse stringendo, lui la sentiva. E quel sussurro, non poteva esserselo immaginato, era stato reale. Allargò le dita per cercare di levare quella sensazione, non era giusto che per anche solo due secondi il dolore fosse sparito, perché lui voleva sentirlo, voleva dire che era vivo, che poteva raggiungerla. Avvertì per la seconda volta quel peso incessante che lo intrappolava sotto di esso e così, quasi gli si mozzasse il respiro, cadde in ginocchio, le gambe troppo deboli per sostenerlo e la mente troppo stanca per reagire.
A metà tra l'incoscienza e la lucidità le rivolse uno sguardo: l'espressione era calma, assente quasi...forse era così, forse non aveva espressione. Un profondo taglio lungo uno zigomo stava facendo colare scie rosse lungo il suo viso, il corpo sembrava esser stato spinto fuori con forza dalla nave.
Quegli stramaledetti occhi non erano aperti e ciò lo fece sprofondare, non poteva vederli, non poteva guardarli e non ne aveva nemmeno la forza.
Cosa gli era successo? Non lo poteva spiegare e ogni possibile risposta sembrava più illogica dell'altra. Era stato tutto così: illogico. No, una ragione ci doveva essere e si rifiutava di accettarla, anche se ormai era tardi per rifiutare. Perché era tornato? Perché non era riuscito a liberarsi dei suoi pensieri? Fu allora che capì. Non era stato per debolezza come aveva creduto, era stato per bisogno, per desiderio forse. Sì, lui desiderava lei, non era logico, ma era così. E non era un semplice desiderio, era qualcosa di talmente insopportabile da diventare piacevole, era come se il caos che lei aveva portato fosse in realtà quiete e ora lui non poteva farne a meno, nemmeno mentre si trovava a pochi istanti dal crollare. Lui, in qualche inspiegabile modo, si era innamorato di lei e adesso non sapeva come reagire, cosa pensare.
Si sentì completamente distrutto a guardarla lì, priva di ogni segno di vita a parte una leggera vibrazione causata dal respiro debole, davanti a sé, fu l'ultima cosa che vide prima di cadere con un tonfo sordo sulla neve.
Si fermò a metà di un passo e, in parte spaventata, alzò lo sguardo mentre la figura scura le compariva di fronte.
Finn non sembrava molto terrorizzato, forse era abituato a combattere, a trovarsi in certe situazioni...ma lei no, non lo era mai stata. Sì, qualche battibecco con alcuni mercanti di Jakku c'era stato, ma non erano nulla di che.
Ora si sentiva intimorita, ma provava anche una strana sensazione, sentiva una scossa di energia pervaderla.
La tensione si fece più forte mentre rivolgeva lo sguardo a terra, vicino ai piedi di Ren, dove alcune gocce rosse risultavano sulla neve chiara. La luce era tenue e fredda, era un'ambiente così diverso da quello a cui era abituata, era tutto nuovo, ma in parte sentiva che tutto questo, tutto ciò che aveva conosciuto fino ad allora, le appartenesse in qualche modo, non sapeva bene spiegare cosa le stesse succedendo, ma lui sentiva la sua rabbia, l'odio che provava...anche il dolore. E forse lei lo sentiva, sapeva che in qualche strana maniera era come un libro aperto di fronte a lui, solo che ora sapeva di poterlo respingere, come non sapeva dire, ma poteva farlo, ne era in grado.
-Non abbiamo finito.- disse solamente, la spada rossa portata al proprio fianco.
-Sei un mostro.- le lacrime cercavano ogni modo per scendere, ma non ci riuscivano, Rey lo guardò con odio.
-Siamo solo noi ora. Han Solo non può salvarti.- continuò Kylo. Si colpì il fianco, dolorante dopo il colpo subito, e altre gocce si aggiunsero alle altre già cadute a terra. Rey lo osservò, non cambiava nulla il fatto che fosse ferito e, fatto strano, ciò non la fece sentire meglio, ma le diede più convinzione e sollevò l'arma. Prima che potesse sparare Ren alzò la mano e fu sbalzata indietro, andò a sbattere violentemente contro il tronco di un'albero e rotolò a terra incosciente. Finn, non curandosi dell'avversario, corse verso di lei lasciando a terra l'arma. Le si avvicinò e cercò di farle riprendere conoscenza, ma era talmente spaventato che le fosse successo qualcosa che disse solo -Rey...o no, o no, no.- mentre la guardava -Rey-.
Un suono arrivò da poca distanza.
-Traditore!- urlò Kylo in preda ad una rabbia incontrollata.
Finn assunse un'espressione seria e si concentrò, prese la spada laser dalla cintura di Rey e si alzò rivolgendosi verso l'avversario.
Strinse l'elsa ed azionò il fascio di luce azzurra.
-Quella spada laser appartiene a me.- disse risoluto Ren.
-Vieni a prenderla.- rispose l'ex-soldato del Primo Ordine a mo di sfida. E si lanciò all'attacco.
Di certo non era la stessa cosa di avere un fucile laser in mano, non era l'arma con cui era abituato a combattere, per questo si ritrovò ad indietreggiare sotto i colpi incessanti di Ren, finendo poi spinto a terra prima che questi si allontanasse di poco a causa della ferita al fianco un po' dolorante.
Approfittando di ciò Finn provò a colpirlo, ma mancò il bersaglio.
Kylo si voltò e lo guardò con sguardo di superiorità ed iniziò ad attaccare, spingendo il traditore contro un albero e, essendo impossibilitato di muoversi, Finn non potè fare altro se non osservare la lama che si avvicinava.
Semplicenente urlò.
Rey, un attimo stordita, si riprese e cercò di mettere a fuoco le due figure che aveva di fronte.
Finn riuscì a colpirlo alla spalla e ciò fece solo aumentare la rabbia di Kylo.
Lo vide alzare la spada laser e colpirlo e lei non poteva fare nulla, il suo corpo cadde e la spada che teneva in mano scivolò dalla presa.
La luce rossastra si spense e Ren rivolse la propria mano verso l'arma che era sfuggita all'avversario, si concentrò, sforzandosi di attirarla a sé e quando questa si diresse verso di lui lo oltrepassò, finendo nelle mano di lei. Si voltò e la guardò.
Lei, una mercante di rottami. Lei era riuscita a prenderla, ciò non fece che stupirlo.
Rey prese bene l'impugnatura e accese la spada, lo stesso fece Ren.
Si precipitò verso di lui, era arrabbiata, provava paura e sapeva che lui poteva avvertire queste sue sensazioni.
Si arrampicò su una roccia e si diede la spinta per saltare, evitando di essere colpita. Continuava ad indietreggiare, stava facendo troppi passi indietro.
Schivò un suo colpo, ma si ritrovò al limite, era ad un passo dal cadere in una voragine appena formatasi, l'esplosione dell'oscillatore aveva provocato la rottura dei condotto principali e varie esplosioni stavano riempiendo lo scenario.
Sentiva il suo odio come se potesse assorbirlo, Rey odiava sentire la sue emozioni, erano...dolorose in parte.
Si ritrovarono a poca distanza, le spade erano incrociate e temeva di non riuscire a contrastarlo.
-Ti serve un maestro. Ti mostrerei vie della Forza.- lo fissò, era confusa da tutto e ora le sembrava di poter vedere una parte logica. Ora la sentiva.
-La Forza.-
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