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Non era quello il programma, dovevano tornare tutti. Compresa lei. Finn continuava a ripeterselo ininterrottamente da ore, si sentiva obbligato a farlo.
Perché se ne era andato? Come mai non era rimasto lì?
Anche se non lo voleva ammettere sapeva la risposta: lo aveva costretto.
Stava agendo contro la propria volontà, era impossibile da accettare. Sembrava esser stata chiara: non voglio usare il controllo su di voi, mi sentirei uno schifo dopo. Lo aveva detto lei.
Era come una promessa che aveva fatto a sè stessa e agli altri.
Non erano sensi di colpa, era più come una forma di rabbia nei suoi confronti.
Non l'aveva mai vista più ferma sulla sua decisione di allora. Lui non poteva star lì, lei si sentiva costretta a restare.
Qualsiasi fosse la causa ora non sapeva cosa fare, di sicuro non potevano lasciarla nelle sue mani, ma per ora non poteva far altro se non aspettare.
Era come un debito, lei l'aveva aiutato, ora lui doveva aiutare lei, nonostante la rabbia, trasformata in tristezza, poi di nuovo in rabbia, che provava.
Era già capitato che qualcuno dei loro fosse preso e che, in seguito, si organizzasse una squadra di recupero, era questo che li differenziava: loro sarebbero tornati indietro, per chiunque fosse caduto.
Sapeva che avrebbero fatto qualcosa, dovevano.
Quella sera si tenne una riunione sul rapporto della missione, i dati rubati erano stati essenziali per prevedere le prossime mosse del Primo Ordine, c'era solo un'ultima cosa da discutere.
Leia fu la prima a parlare.
-Silenzio prego. Sapete tutti il motivo di questa riunione. I dati sono stati di vitale importanza, infatti una delle nostre basi è stata evacuata poco prima di un bombardamento. Le nostre prossime prossime azioni saranno importanti, ma ne discuteremo con gli strateghi prossimamente.
Per ora i rapporti presentati sono stati tutti esaminati: una missione veloce, con qualche imprevisto, portata a termine con successo. Tuttavia, non è stato detto tutto, solo pochi accenni alla scomparsa di Rey. Tutti hanno riferito che le nostre spie, corrotte da Kylo Ren,- fece fatica a pronunciare quel nome -ci hanno aperto la strada ad una trappola destinata a far parte di non si sa quale piano.-
Finn aspettava con ansia la soluzione ad essa.
-La liberazione di Rey è stata già discussa in precedenza. Non conosciamo nulla sull'obbiettivo di tale cattura, possiamo solo supporre, non siamo a conoscenza dei rischi, per tanto, vista la ormai prossima evacuazione di un'altra delle nostre basi per precauzione, del conseguente sfollamento di vari soldati e della situazione di disorganizzazione e problemi tecnici ai controlli delle mappe, tale recupero non sarà effettuato. Vorrei solo sottolineare che, tenendo conto della situazione odierna, un'azione del genere sarebbe sconsigliata, in quanto le nostre forze sono richieste per la difesa della base 7.-
Apprese che non avevano intenzione di aiutarla.
-È un rischio troppo grande, Rey sa cosa deve fare, è stata preparata a questo.- Luke comparve alle spalle di Finn.
-Non possono lasciarla sola.- disse fissando un punto indeterminato davanti a sé.
-È stata una sua scelta, non puoi cambiarla. Tornerà, di questo ne sono certo.-
No, non poteva sapere nulla di cosa stesse capitando a Rey in questo momento, in che modo poteva dare certezze?
Finn non riusciva a capacitarsi di tutto ciò, non potevano sorvolare momentaneamente la situazione.
-Rubare una nave e fare l'eroe del salvataggio, farsi catturare, uccidere più probabilmente, e compiere un atto inutile non l'aiuterebbe. Non fare ciò che suggerisce l'istinto per una volta.-
-Sai? Immaginavo avresti provato a fuggire da subito, sappi che non ci sono guardie alla tua porta.-
Parlò e si tolse la maschera, Rey non era ancora abituata a veder un viso così giovane sotto di essa.
Sembrava un ragazzo normale all'apparenza, non si poteva credere che ci fosse tanto odio represso nei suoi occhi.
Era strano da osservare.
-Non interrompermi ora.- disse con tono calmo -Siamo diretti alla nostra base principale, lì incontrerai il Leader Supremo. Il resto ti verrà spiegato all'arrivo.-
Detto ciò fece per andarsene, ma qualcosa, o meglio, un rumore improvviso lo bloccò.
Non era un suono, era più come una sensazione. Inavvertitamente, Rey aveva agito di puro impulso, aveva afferrato il il suo braccio e lo stava osservando.
-Allontanati.-
Rey scosse la testa.
-Guardati. Non vedi cosa sei diventato? Respingi chiunque, compreso ciò che sei veramente. Cerca di capirlo una buona volta: questo non sei tu, essere al servizio del Primo Ordine ti porterà solo altra sofferenza.-
Per un momento era riuscita a sentire le sue sensazioni: odio, vergogna, paura...tutto mescolato assieme, per qualche secondo era riuscita a capirlo, ma quando allontanò la mano ritornò ad osservarlo con odio.
Lui rimase impassibile, anche se impercettibilmente aveva assunto un'espressione disturbata.
-Una guardia ti scorterà alla nave con la quale raggiungeremo la base. Se provi a scappare lo saprò.-
Voltandosi uscì dalla stanza, richiudendo la porta.
La lasciò di nuovo sola. Era stata sua la scelta, lo sapeva, ma trovava naturale affidare la colpa di tutto a lui, non era così dopo tutto?
Si sentiva solo un costante ronzio, basso e proveniente dalle paratie che ricoprivano il muro di fronte a lei, stava seduta a gambe incrociate sul letto, senza vedere nulla, pareva puntare verso la direzione in cui doveva essere la porta, sembrava che si dovesse aprire da un momento all'altro, anche se l'attesa sembrava durare da ore.
Dopo altri minuti la porta si aprì di colpo, non entrò nessuno, il corridoio era muto e sembrava deserto, Rey non avvertiva nulla.
Diffidente appoggiò un piede a terra e si avvicinò all'uscita.
Nulla, non c'era nessuno, nessun rumore.
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