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-Sto perdendo quota. Ripeto, i comandi non rispondono!- l'Ala-X precipitò nella pianura poco distante dall'avamposto 6, non ci furono esplosioni, solo una nube di fumo, contrastante con il paesaggio calmo di quel pianeta.
Non sapevano da quanto era cominciata, appena avevano rilevato le navi erano semplicemente già pronti a partire, solo uno dei loro vascelli si era separato dalla formazione, aveva fatto rotta verso la base principale ed era partito a velocità luce.

Leia stava stringendo i dati appena ricevuti: loro erano arrivati prima. Le navi stavano per partire quando il pilota aveva fatto irruzione nella sala comando:
-Generale, la base 6...è sotto attacco.- disse, aveva l'uniforme logora, il viso stanco, teneva tra le mani un piccolo oggetto metallico.

Ora era tra le sue dita, era fragile e poteva sembrare un pezzo di metallo qualsiasi, ma in realtà racchiudeva gli ultimi dati registrati dall'avamposto, non ne sarebbero arrivati altri, lei lo sapeva.
Luke si avvicinò piano, lei non lo guardò, forse lo ignorava.
-Distrutta. Sai quanti ufficiali e piloti erano su quel piccolo pianeta?- lui non rispose.
-27, lo so, non era un gran numero, ma....è giusto che mi senta in colpa?- rivolse uno sguardo triste al fratello, Luke le si sedette a fianco.
-Dipende. Potevi fare qualcosa? L'hai fatto, tu ci hai provato. Non importa quanti tentativi, sei tu, tu continui a provare. La colpa non è da cercare, sottovalutiamo sempre questo nostro aspetto: continuiamo a pensare che ci voglia un pretesto per andare avanti, ma spesso le ragioni che ci spingono a non arrenderci non sono motivi, siamo noi, solo noi.
Hai passato troppo tempo a darti contro, a credere di aver sbagliato. Forse è così, sta solo a te scegliere se accettare o meno questa situazione.-
Leia lo guardò, incerta se parlare o meno.
-Quel pilota, è tornato solo lui.- rivolse un'occhiata all'uscita della sala, poi continuò -Pensi che finirà prima o poi? Tornerà mai tutto come prima?-
-Niente torna come prima, potrà essere simile, ma diverso, non sarà mai lo stesso.-

.

-Ok, prova ora.- collegò un ultimo circuito e fece qualche passo indietro, faceva fatica a stare in piedi, ma Ben sapeva che costringerla a star ferma sarebbe stato inutile. Passò velocemente la mano sopra i comandi e azionò alcuni sistemi. Si udì un ronzio, quando Rey si affacciò alla cabina sorrideva compiaciuta.
-Il sistema di comunicazione?-
Ben controlló. -Ancora interferenze.-
-...beh, proviamo ad azionare i motori.-
Rey si appoggiò allo schienale un po' malamente e si sedette al posto del copilota, azionò alcuni comandi.
Stava per tirare la leva, ma si bloccò, la mano rimase sospesa a poca distanza. Rivolse uno sguardo a Ben.
-È strano.-
-Che cosa?-
Il suo sguardo si fermò, Ben allungò una mano verso la sua, ma quando la sfiorò Rey si ritrasse. La vide portare velocemente il braccio attorno al fianco e stringere la fasciatura.
-Rey- le sembrò che tutto stesse girando, si appoggiò al pannello di controllo, non vedeva bene, aveva la vista appannata.
Rischiò di cadere dal sedile, Ben si affrettò a sorreggerla mentre perdeva conoscenza. Il peso leggero del suo corpo la faceva sembrare ancora più fragile, Ben la osservò preoccupato. Forse non era un impressione, lo sapeva, era veramente debole e fragile.

Si fermò di nuovo, il suo respiro era leggero, troppo, ogni tanto temeva di non riuscire a percepirlo.
-Arriveremo in tempo, te lo prometto.- sussurrò e fu incerto sul da farsi, alla fine le sfiorò con le labbra la bocca e le appoggiò delicatamente su di essa prima di alzarsi e allontanarsi.
Non era facile azionare tutti i comandi senza un copilota, era anche troppo veloce nei movimenti, impaziente di partire.
Quando lasciò l'orbita dal pianeta gli sembrò di avere le vertigini, aveva una strana sensazione. Era normale che si sentisse così? Che fosse spaventato da ciò che lo attendeva? Che una parte di lui si stesse lentamente consumando mentre la sua mente non faceva altro che pensare a lei? Che avesse il terrore di non riuscire a muoversi? Che fosse giusto provare paura? Era giusto che stesse tremando mentre azionava la leva?
Le stelle avvolsero la nave, si trasformarono in strisce luminose. Ben osservò confuso il vetro della cabina, stava davvero tornando? Ne sarebbe stato in grado? Sarebbe davvero tornato a...casa?

.

-Generale, abbiamo tracciato la rotta della nave. Non è il Falcon, ma abbiamo ottenuto le coordinate della loro base, le nostre sentinelle hanno appena inviato i dati.-
-Il Falcon dov'è?-
Il tenente prese un'aria più composta mentre faceva rapporto.
-Signore, sono appena passati a velocità luce, sembrano seguire la stessa traiettoria dell'Ala-X.-
Hux sorrise compiaciuto e si rivolse ad un altro tenente.
-Notizie dalla flotta?-
-Saranno qui tra pochi minuti.-
-Bene, trasmetta l'ordine di fare rotta verso la base della Resistenza, invii le coordinate.-
-Si, generale.-

.

Comparve dal nulla, il passo veloce, oltrepassò Jim senza degnarlo d'attenzione.
-Finn!Aspetta, il generale ci ha convocato!-
-Sto andando alla sala comando infatti, vieni con me?-
Si diressero in silenzio verso l'entrata e BB-8, notandoli, si avvicinò ed iniziò ad emettere una serie di "bip" e fischi...fortunatamente Finn aveva iniziato a capire il suo linguaggio, ma Jim era più pratico e la sua espressione sembrava sempre più allarmata, rivolse uno sguardo preoccupato al compagno.
-Nuovi dati di rilevamento: fanno rotta verso la base, verranno qui.-
Ci furono alcuni secondi di silenzio prima che ricominciassero a camminare più velocemente.
Quando entrarono c'era un gran via vai, i piloti erano quasi tutti nell'hangar, ce n'era solo un piccolo gruppo di sei o sette persone, ma alcuni pannelli di controllo erano circondati da tenenti. A Finn sembrò di tornare indietro nel tempo mentre si avvicinava al tavolo olografico. Era di nuovo lì, in quella situazione? Doveva ancora parlare del suo passato?
Leia era lì, appoggiata alla console che guardava alcune mappe stellari pensierosa, alzò lo sguardo ed incontrò quello di Finn, sapeva benissimo come si dovesse sentire, non era esattamente ciò che volevano, un altro scontro, e non sapevano cosa sarebbe successo e li spaventava questo.
-20 vascelli si stanno dirigendo qui, immagino che BB-8 vi abbia informato.-
I due compagni annuirono.
-Queste sono le navi, è solamente un'analisi approssimativa, ma non importa, basta sapere dove colpire. Finn, tu hai qualche informazione in più?-
L'ex soldato del Primo Ordine si fece avanti mentre sul tavolo comparivano alcuni ologrammi.
Pensò di non riconoscere i vascelli, ma poi un ricordo si fece strada nella sua mente...una ventina di navi, forse poteva ancora sbagliarsi, forse era in tempo per negare l'evidenza, sperava che i rilevamenti fossero sbagliati.
-Non sono negli archivi queste navi, vero?- il generale annuì.
-Era un progetto del Primo Ordine. Sono vascelli avanzati sia in armamenti che in difesa, difficili da distruggere.
Gli scudi sono resistenti, ma...sulla fiancata destra ci dovrebbe essere un condotto che porta energia al generatore. Il problema è disattivare le difese in quell'area.- guardò a destra, era un'abitudine che non avrebbe mai perso, che purtroppo non poteva dimenticare. Poe era solitamente appoggiato al tavolo intento a studiare un piano ed era lui a trovare le soluzioni il più delle volte. Ora quel posto era vuoto, Finn ebbe un'attimo di distrazione e non capì cosa stesse chiedendo Jim al generale, ma non stette a domandarlo, piuttosto spostò lo sguardo sull'ologramma della nave che aveva di fronte.
Questa volta fu lui a trovare la soluzione.
-Se non ci vedessero?-
Jim interruppe il proprio discorso.
-Come?- chiese.
-I sistemi di rilevamento sono minimi, sono studiate per il combattimento, non sono navi da ricognizione. L'energia è concentrata su armamenti e scudi. Posizionando delle sonde appositamente modificate possiamo emettere un segnale di disturbo, mascherato come onde provenienti da un'altro pianeta del sistema. Ci darebbe più tempo, confonderemo i loro sistemi, li svieremo.-
Non sembrava male come idea, con il poco tempo che avevano a disposizione non potevano permettersi sbagli e Leia pensò che forse ce l'avrebbero fatta, forse potevano combattere ancora.

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