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Quante volte doveva farlo ancora? Per quanto avrebbe ancora resistito? Non riusciva a concentrarsi, il rumore stridulo dei vari sistemi di controllo gli dava il mal di testa.
-Sembra turbato Ren.-
-Lasciatemi stare Generale, ciò che mi riguarda non deve interessarvi.-
Uno sguardo di superiorità provenì da Hux, che si rivolse alla maschera al suo fianco.
-Su questo devo contraddirvi, voi siete al servizio del Primo Ordine, quindi del Leader Supremo, come chiunque su questa nave. Ciò che succede riguarda qualsiasi persona si trovi a bordo.-
Rivolse gli occhi allo schermo sul quale apparivano i dati degli strumenti di rilevamento, non poteva mancare al suo compito, doveva controllare di continuo ogni cosa, tutto era inquieto da quando erano rimasti bloccati.
-Tuttavia lei sembra sembra indifferente a questo. Stia attento che le sue difficoltà con la prigioniera non interferiscano con il programma della missione. Deve arrivare da Snoke senza inconvenienti di percorso.- proseguì mettendo in guardia Ren. Sembrava sospettare della sua non apparente debolezza, ma non poteva saperne nulla dopo tutto, non ne era in grado. Se il Leader avesse avuto dei dubbi su di lui glieli avrebbe riferiti.
-Io non le ho mai accennato di aver difficoltà, ma ora che solleva la questione...dovrebbe dire ai suoi soldati di mantenere sotto controllo il guasto in sala macchine, non ci rimane molto tempo prima che arrivino i ribelli.-
Detto ciò uscì dalla sala comando senza aggiungere null'altro.


-Come può essere così testardo?! Io gli dico di non fare una cosa e lui la fa! Tu l'hai visto BB-8! Certe volte mi chiedo se utilizzi il cervello!- Jim era infuriato con Finn, lo aveva inseguito per tutta la base fino a quando non era salito su una torre di controllo chiudendosi la porta alle spalle, quando poi aveva alzato lo sguardo per cercare di vederlo aveva visto le sue gambe che pendevano dalla ringhiera e, temendo che potesse cadere, gli aveva urlato di smetterla e di scendere, non ottenendo risposta.
Il piccolo droide, sentendosi non partecipe della situazione si limitò ad affermare con sicurezza che prima o poi sarebbe sceso.
-Certo che scenderà! Quando Rey tornerà alla base farà meglio a parlare con Finn, ormai sta sempre da solo, è diventato sempre più nervoso. La situazione è cambiata in meno di un giorno, se aspettiamo ancora non so cosa potrebbe capitare. Se non riuscissimo a liberarla cosa succederebbe?-
BB-8 non rispose, si mosse semplicemente verso il fianco di Jim e si fermò vicino a lui.
-Non so come avrebbe reagito se il consiglio avesse deciso di rimandare ancora la missione di recupero. Secondo te ce la faremo?-
Vari suoni provenirono dal droide.
-No, non penso sia possibile, dopo tutto Finn sa quando fermarsi, ormai dovrebbe averlo imparato: non può continuare ad ignorare le regole.-
BB-8 rispose subito.
-L'episodio nella base 4 non è stata colpa sua, è stato un incidente.-
-Lo so BB-8, non posso continuare a giustificarlo.-

Finn non si era mosso da lassù, continuava a guardare il via vai di rifornimenti che andavano da una sezione all'altra della base. Era stanco, ma ora aveva la certezza di poter salvare Rey, questo bastava. Lei l'aveva salvato per prima, l'aveva aiutato, gli aveva trovato un posto, forse qualcosa di più, nella Resistenza, ora toccava a lui restituirle il favore: per la seconda volta si ritrovava costretto a ricordare com'era essere un soldato, non uno comune, ma uno senza volto, distinto dagli altri per esser stato il primo a voltare le spalle al Primo Ordine. E le urla non le poteva dimenticare, erano insopportabili, strazianti. Mentre osservava il panorama di fronte a lui, tranquillo nonostante l'incessante attività, gli sembrava di vedere ancora delle fiamme sulle torri di controllo, di sentire i boati delle esplosioni, di vedere i corpi a terra, la scie di impronte che avevano smosso la terra prima di cessare il passo.

.

Rey non ricordava molto, dopo aver guardato Ren negli occhi e aver visto il buio allargarsi su di essi si era sentita tirata verso il basso, poi i ricordi erano a tratti: dei passi vicino a lei, i corridoi vuoti della nave, il suono insopportabile del metallo contro le paratie in lontananza e qualcosa che le teneva strette le gambe, un brivido di freddo che le percorreva le braccia prima di avvertire il caldo delle coperte su cui si trovava ora, un sussurro,ma non le era sembrato qualcosa di strano, più che altro era tranquilla, ma non ne sapeva il motivo.
Poi alzandosi si trovò instabile sui propri piedi e dovette risedersi. Non ne riusciva a capire la motivazione, sapeva che c'era qualcosa di strano in tutto quello che stava succedendo.

Alla fine tutto era calmo, troppo calmo. I passi delle varie truppe che percorrevano i corridoi si univano al rumore delle riparazioni in corso, ma nonostante ciò non sembrava che qualcosa si stesse preparando, silenziosamente, ad esplodere da un momento all'altro. Lo avvertiva, provava una strana sensazione di inquietudine ogni volta che era vicino a lei; la combatteva, ma stava per prendere il sopravvento, non poteva permetterlo. Aveva paura, questo doveva ammetterlo a sé stesso.

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