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Corse velocemente verso la porta principale, il consiglio era già riunito. Era in ritardo di una mezz'ora, ma aveva cercato di fare il prima possibile.
Non poteva credere a tutta quella faccenda, ma forse sarebbero giunti ad una soluzione finalmente. Quando aprì la porta si sentì imbarazzato per tutti quegli occhi che dalla mappa olografica si erano spostati su di lui in meno di cinque secondi.
-Finn, immaginavo arrivassi in ritardo, siediti pure, non abbiamo ancora iniziato a parlare della missione.- gli sguardi si staccarono da lui e respirò per la prima volta da quando aveva messo piede in quella stanza.
C-3BO si avvicinò alla console e digitò qualcosa dettatogli da BB-8, poi si allontanò.
-Allora, come vedete la nave è qui, nei pressi del pianeta Garel, nell'Orlo Esterno. La cosa è semplice: si va lì, qualche esplosione, liberazione e rotta verso la base. Il problema ora è come.- Leia fece cambiare ologramma, ora la mappa della nave di Kylo Ren era visibile a tutti.
-Questa è la sala motori, al momento inagibile a quanto ne sappiamo, e questo è un corridoio adiacente alle celle. Ci serve un piano.-
Finn più osservava la mappa e meglio si rendeva conto di una cosa: mancava un punto fondamentale.
-La mappa non è completa.-
Calò il silenzio e BB-8 affermò che non c'erano errori, non potevano essercene.
-BB-8 dice che è impossibile, la mappa è stata presa direttamente dalla banca dati del Primo Ordine.- disse D-3BO traducendo i suoni prodotti da droide più piccolo.
-Non parlo di qualcosa non presente nei piani rubati, ma questo è qualcosa che non è mai stato reso noto nelle mappe, solo il personale ne è a conoscenza.-
-Di cosa stai parlando?- il Generale rivolse un'occhiata incoraggiante a Finn.
-Qui.- indicò un punto vicino alle entrate di ogni cella -qui-, un'altro nei pressi di un pannello di controllo -e qui- e infine uno accanto all'ingresso principale del corridoio di detenzione.
-Vi sono dei blocchi di controllo. Se qualcosa non va le porte si chiudono bloccando la strada. L'unico modo per arrivare alle celle senza molti problemi è passare per i condotti. Vengono usati raramente, sono come delle scale di emergenza. Sbucano in ogni area principale della nave, compresa quella di detenzione. Tuttavia gli ingressi sono sorvegliati costantemente, non sarà facile accedervi.-
-Allora dovremmo prepararci al meglio per qualsiasi evenienza.-
-Avverto qualcosa, si sta espandendo velocemente, non si fermerà, sai cosa fare.-
-Sì, Leader Supremo.- la voce del Generale Hux faceva eco nell'enorme sala.
-Se fallisse, tu dovrai finire ciò che è stato cominciato, non possiamo permetterci altre sviste.-
-Sì, se ci sarà bisogno, può stare certo che non la deluderò.-
-Saremo operativi a piena potenza entro 3 giorni, la informerò in caso di sviluppi.-
La luce prodotta dall'ologramma svanì e il generale si diresse verso l'uscita. Per ora non doveva far altro che aspettare, il tempo avrebbe deciso le sue azioni.
L'aria nella stanza era pesante, era come se si sentisse un peso sulle spalle, insistente, cercava di schiacciarla. Ma quella forza non ci riusciva, per quanto Rey fosse distrutta in quel momento continuava a respingerla, anche se questa non si dava per vinta e perseguitava nel suo intento di farla crollare.
-Non puoi opporti per sempre, arriverà il momento in cui dovrai scegliere tra il crollare e il riuscire a rialzarti.-
Rey si concentrò su di lui; sapeva che dietro quel viso consumato dall'odio c'era altro, una parte nascosta, ma ora era difficile vederla: l'unico modo per raggiungerla era cercare di rompere quella superficie.
-Qual'è la differenza tra queste due scelte? Mi sembra che per te sia stato semplice abbandonare tutto, sottometterti al Lato Oscuro, voltare le spalle ai tuoi amici, persino ai tuoi genitori.-
Kylo si sentì strano, non era normale che due semplici frasi come quelle potessero indebolirlo, ma sentiva un peso, forse più un pericolo in quel momento, che gravava su di sé; ciò che aveva sepolto non poteva rimanere sotto le macerie ancora a lungo, stava avvertendo le proprie mura cadere, una dopo l'altra; il rumore del crollo lo stava stordendo a tal punto che per poco non cadde mentre muoveva un passo incerto verso Rey.
Poi la sua mente lo bloccò, era rimasto fermo a guardare Rey mentre lei fissava un punto indeterminato davanti a sé, mentre affogava in un mare di pensieri: lo sguardo perso, una mano stretta sulla ferita, l'altra intenta a tener ben salda la presa sulla spada, come se questa potesse riuscire a tirarla fuori da quella situazione.
Rey rivolse il suo sguardo verso Ren, fermo a qualche metro da lei, il viso serio.
Kylo provava rabbia, una rabbia incontrollabile. Cosa lo aveva spinto a quel punto di non ritorno? Cosa poteva portarlo indietro?
No no no, non poteva permettere a tutto ciò di riemergere, non sarebbe riuscito a sopportarlo. Represse tutto, gli occhi ridiventarono bui, l'espressione vuota.
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