Segreti, rivelarli o tenerseli per se?
Il pomeriggio i ragazzi avrebbero avuto le prime lezioni con il professor Chirone di discipline antiche. La divisa sportiva assomigliava molto ad un chitone corto, che però sotto aveva dei pantaloni (tipo la divisa della Zeus in Inazuma Eleven), che come al solito aveva i colori della casa di appartenenza. Dopo aver indossato la divisa i ragazzi si riunirono vicino al campo dove avrebbero seguito la prima lezione di lotta greco-romana. Quando il centauro arrivò, cominciò a spiegare le varie tecniche che servivano per vincere durante la lotta. Stranamente questa volta neanche le figlie della dea Atena stavano attente, ma invece segiuvano le figlie di Ares molto elettrizzante. Finito, come lo hanno definito i ragazzi, il poema, Mike disse:
-Ora possiamo passare alla pratica?
-Certo, visto che lo hai chiesto tu direi che sarai il primo, scegli il tuo avversario.- Lui fece finta di guardarsi intorno e poi rispose:
-Celestial.- Lei si alzò di scatto e disse:
-Cosa?- Ma lui rispose beffardo:
-Non avrai mica paura?
-Io ma quando mai, è solo che non vorrei romperti l'osso del collo, o almeno non per il momento.
-Cosa ripeti se hai coraggio!
-Con piacere.- Quando stava per continuare Chirone disse:
-Queste energie utilizzatele sul campo e non per insultarvi.
-Si, certo.- Dopo di che si avviarono sul suolo del campo. Si sfidarono per quasi mezz'ora, nessuno sembrava volersi arrendere, finché non accadde qualcosa di inaspettato, Mike riuscì ad atterrarla colpendola alle spalle, ma quando si mise sopra di lei per bloccarla i sui occhi cominciarono a cambiare colore diventanto di un giallo acceso e gli comparvero delle vene violace sul collo, l'unica che se ne accorse fu lei che essendo attaccata a lui poteva vedere perfettamente quello che accadeva. Quando lui se ne rese conto cominciò a correre andando via verso la foresta che si trovava a pochi metri da lì. Celestial era lì a terra con gli sguardi di tutti puntati a dosso che non sapevano cosa stesse accadendo, alla fine Ando e Hazel si avvicinarono per vedere come stava.
-Ma cos'è successo, stai bene?- Chiese la bruna.
-Nulla, non è successo nulla, ed io sto bene non vi preoccupate.
-Sei sicura?- Chiese la bionda.
-Certo.
-Ok, se lo dici tu.- Per tutta l'ora non fecero altro che parlare dell'accaduto e in poche ore lo sapeva già tutta la scuola, anche se solo la nostra figlia di Artemide conosceva quello che era realmente successo. A cena di Mike non c'era nessuna traccia e i suoi fratelli avevano cominciato a preoccuparsi.
Passata qualche ora si erano tutti ritirati nei propri dormitori, in particolare in quello di Artemide Celestial, al posto di mettrersi il pigiama, si stava mettendo dei vestiti normali, ovvero pantalonici neri, parigine e All-stars del medesimo colore, e maglietta tutta ricamata bianca, mentre finiva di prepararsi Bomi disse:
-Si può sapere dove vuoi andare?
-Nella foresta mi pare ovvio.
-A fare cosa?
-Secondo te se prendo l'arco e le freccie cosa voglio fare.
-Andare a caccia, ma non ti sembra pericoloso?
-Ci vado da quando ho 3 anni e non mi sono mai fatta male, e poi di sicuro non smetterò adesso.
-Ok, vai ma se ti ferisci non dare la colpa a me?
-Si mamma.
-E dai.
-Ahahah, va beh io vado, ci vediamo più tardi.- Detto questo si tolse gli orecchini argentati, che subito si trasformarono in una faretra con le freccie ed un arco ovviamente era tutto d'argento. Quando arrivò nella foresta era tutto buio e non c'era un anima, gli unici rumori che poteva sentire erano prodotti dal bubolare dei gufi che coloravano la notte. Camminava tranquilla, quello era l'unico posto dove si sentisse davvero a casa. Oltre a suo fratello le uniche "persone" di cui si fidava erano gli animali, perché sapeva che non l'avrebbero mai tradita. Ad un certo punto però, mentre seguiva il corso di un ruscello che portava nella parte proibita della foresta, vide qualcosa di inaspettato. Era Mike, i suoi occhi erano diventati di un giallo ancora più intenso, sembrava molto diverso, ma poi d'un tratto il suo corpo mutò, con un balzo si era trasformato in un lupo di grandi dimensioni, stando su quattro zampe era già più alto di un essere umano. Celestial corse subito via facendo più rumore del dovuto, infatti il figlio di Poseidone notò la sua presenza e così scappò anche lui.
La mattina seguente a colazione la cacciatrice se ne stava zitta, da sola in un tavolo, non sapeva cosa fare e continuava a pensare a tutto quello che era accaduto la sera precedente. Nel frattempo Hideko e Bomi parlavano preoccupate:
-Ma cosa avrà visto nel bosco?- Disse la rosa.
-Non lo so, ma sono preoccupata non l'ho mai vista ridotta così.
-Andiamo a parlarle.- Ma quando si stavano per avvicinare, Hazel le precedette.
-Ciao, va tutto bene?
-Si, sono solo pensierosa, senti posso farti una domanda?
-Certo.- Rispose sorridendo.
-Se tu sapessi un segreto che riguarda una persona e intendo uno bello grosso, che cosa faresti?
-Sinceramente me lo terrei per me.
-Ok, grazie.- In quel momento vennero raggiunte dalle altre ragazze del gruppo e dopo qualche minuto andarono in classe. Finite le lezioni mattutine, alle quali per fortuna era presente il nostro Mike, all'uscita la figlia di Artemide venne strascinata via da quello di Poseidone, mentre gli altri turbati cominciarono a litigare tra loro accusandosi a vicenda. Nel frattempo i due ragazzi si erano recati nello sgabuzzino per parlare.
-Cosa hai visto nel bosco?- Chiese lui.
-Nulla.
-Non mentire, sei brava ma non tanto da imbrogliarmi.- Lei continuò a stare in silenzio. -Parla.- Disse facendo tornare per un secondo gli occhi gialli.
-Non mi fai paura, così o da lupo per me non fa differenza, anzi se non lo sapessi ho il potere di farmi obbedire da ogni animale, quindi se non ti dispiace ora le domande le faccio io, mi spieghi cosa sei?
-Non sono affari tuoi.
-Se non vuoi dirmelo non c'è problema, ma poi non ti lamentare se mi sfugge qualcosa chiacchierando con le mie amiche.
-Non oseresti mai.
-Tu dici.- Lui strinse i pugni e poi rispose:
-Va bene, sono un ...
-Un?
-Un lupo mannaro.
-Cosa!
-Fammi indovinare ora lo dirai a tutti.
-No, ma ti pare non sono quel genere di persona.
-Ricordo male o fino a dici minuti fa mi hai minacciato di spifferare tutto.
-Stavo scherzando e tu ci sei cascato come un pollo, o per meglio dire un pesce.
-Sei una stronza lo sai.
-Solo con i ragazzi.- Scoppiarono a ridere.
-Quindi ora che cosa facciamo?
-Potremo provare a fare andare tutti i ragazzi d'accordo, che ne dici?
-Certo, ora però torniamo nel cortile altrimenti gli altri si faranno strane idee.- Quando si arrivarono lì trovarono una battaglia di cibo tra i ragazzi della loro classe con l'aggiunta di qualche ragazzo degli altri anni, in particolare del fratello della ragazza, dei suoi amici e dei figli di Ermes, che subito si fermarono quando Celestial urlò:
-FERMI!
-Oddio stai bene, mi hai fatto morire di paura.- Disse Simeon abbracciandola. Era un ragazzo mediamente alto, robusto, con i capelli bianchi e gli occhi ametista. Poi continuò rivolgendosi a Mike. -Non ti azzardare mai più ad avvicinarti a mia sorella ci siamo capiti.
-Non prendo ordini da un mortale.- Simeon stava cominciando ad essere circondato da un'aura violacea, questo stava a significare che stava per utilizzare i suoi poteri. La bruna doveva intervenire se non voleva che si scatenasse la terza guerra mondiale, che conoscendo il fratello era molto probabile.
-Calmati, non mi ha fatto nulla, voleva solamente chiarire una cosa, ovvero la nostra piccola discussione di ieri, ma ora è tutto risolto, siamo diventati amici, quindi non c'è bisogno che qui scoppi una guerra, ci siamo capiti.
-E va bene, ma se il tuo amico- mentre pronunciava queste parole mimava le virgolette con le dita. -prova un'altra volta a ripetere una cosa del genere giuro sugli dei che gliela faccio pagare.
-Provaci.- Rispose l'altro spavaldo.
-Piantatela immediatamente o giuro che la prossima volta che vado a caccia al posto di cacciare animali caccio voi, quindi ora stringetevi la mano in segno di pace.- I due a malincuore si strinsero la mano, tornando subito dopo dai loro amici. Ando disse:
-E quindi avete fatto pace?
-Oui.- Rispose lui.
-Perfetto allora tutti amici.
-Certo.- Dissero tutti in coro. Ora finalmente l'intera classe era riunita, era un vero gruppo. Ognuno aveva i propri pregi ed i propri difetti, ma una cosa era certa insieme avrebbero potuto affrontare qualsiasi minaccia.
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