Giornata assai speciale
Era tutto buio le uniche luci provenivano dalle fiaccole che illuminavano le pietre nero pece che formavano il lungo corridoio, camminarono a lungo con un po' di fifa e terrore, finché non giunsero ad un vicolo cieco. Passarono una decina di minuti i ragazzi avevano cominciato a scoraggiarsi, come poteva essere chiuso quel passaggio? Era questa la domanda che si ponevano, ma poi quando Mirko si appiggio al muro ... una botola sotto i loro piedi si aprì e caddero nel vuoto.
Se c'è una cosa che hanno già imparato è che la devono finire di appoggiarsi da tutte le parti altrimenti non ne usciranno vivi.
Tornando a noi, i ragazzi stavano ancora "volando", ma si cominciava già a vedere il fondo e con molta probabilità si sarebbero spiaccicati al suolo. Però per fortuna Hideko e Nixie usarono il loro potere di controllare le correnti, e perciò lo scianto fu evitato. Appena si furono ripresi ripresero la marcia alla cieca, visto che quella parte non era illuminata, l'unica luce proveniva da Hazel che per l'occasione aveva deciso di prendere fuoco, facendo prendere un coccolone alla povera Ando che era distratta accanto a lei. La fila era giudata all'impavido Mike accompagnato dal suo naso da licantropo, alias naso da tartufi secondo Celestial. D'un tratto il figlio di Poseidone fece un salto mortale all'indietro molto forzato perché una freccia era uscita da un buco nel muro. Subito cominciò una riunione d'emergenza
-Allora cosa si fa?- chiese Ignis
-Bella domanda- rispose Lilith
-Ho notato che alla fine del percorso c'è un interruttore, la domanda è come facciamo a premerlo?- disse Leah
-Potremmo costruzione qualche aggeggio, Hazel tu sei figlia di Efesto hai qualche idea?- chiese Mirko. La poveretta però non ebbe neanche il tempo di aprire la bocca che Celestial disse
-Ragazzi a volte nella vita non bisogna stare troppo a pensarci, bisogna buttarsi e basta- subito cominciò a correre lungo il tracciato. Sembrava una ginnasta nel bel mezzo del corpo libero, infatti eseguiva capriole, saltimortali e ruote a non finire. Alla fine arrivò al pulsante e, una volta premuto, tutte le trappole si arrestarono. Si avviarono tutti verso di lei molto stupiti un pò per la sua fortuna e un pò per il suo troppo coraggio che a volte era esagerato e pericoloso. Alla fine arrivarono ad un'altra porta con sopra il simbolo di Ermes. Subito la spinsero e si trovarono davanti un piedistallo al centro di una sala, sopra il quale era situata una gemma color ambra. Con molta cautela Lone e Natalie si avvicinarono e in contemporanea sfiorarono la pietra. Esattamente in quell'istante sui bracciali di tutti i ragazzi il simbolo del dio dei ladri si illuminò, una voce si sentì all'orizzonte "Siete stati bravi giovani semidei avete superato la prima prova, altre vi attendono più avanti e solo se una squadra unita rimarrete potrete trionfare. Ma un ultimo monito vi porto infine altre due ragazze a voi si dovranno unire, il padre di una è il dio che tutto sa e tutto prevede, uno di voi già la conosce da una vita, ma non ci è mai vermante diventato amico. Quello dell'altra è il dio della violenza e degli spargimenti di sangue. Ora tornate nel vostro tempo il presente vi attende".
Tornò immediatamente il buio. Al loro risveglio erano seduti lì sulla riva del mare lontano dal posto da dove erano stati trasportati all'inizio. Si avviarono verso la scuola, oramai avevano saltato la cena, perciò si recarono direttamente ognuno nel proprio dormitorio.
La mattina dopo si erano sorbiti un pippone dalla professoressa Atena per lo scarzo impegno che dimostravano durante le lezioni, in quel momento avrebbero voluto strillarle contro che non era lei che veniva catapultata di qua e di là, da un tempo ad un altro per cercare non si sa cosa, ma si trattenero per la loro incolumità, infatti la prima regola che tutti gli esseri viventi conoscevano alla perfezione era mai, ma dico mai offendere uno degli dei, neanche sotto tortura, certo se non si cerca la morte certa, in quel caso parla e stai sicuro che arriverà in meno di dieci secondi.
Alla quinta ora in classe arrivò il prof Chirone pronto per la sua ora. Dopo aver salutato gli studenti disse -Ragazzi oggi faremo educazione fisica con la terza alfa- cominciò un lieve brusio, sopratutto nel tavolo di Lone, che vedendo la faccia felice della bruna figlia di Artemide le chiese
-Com'è mai così contenta?-
-Quella è la classe di mio fratello, perciò conosco molte persone-
-Bene allora ci potrai presentare tanti bei ragazzi- scoppiò una risata che però venne interrotta dagli altri che cominciarono ad avviarsi verso gli spogliatoi. Messa la divisa andarono sui campi di atletica leggera.
Trovarono già sul campo tutta l'altra classe, per la maggior parte dei ragazzi erano pochi i volti conosciuti, infatti riconoscevano Simeon, Will, Mirko, e Leo. Al contrario per Cel era tutti volti conosciuti, infatti in più riconosceva molte persone amiche del fratello che erano venute durante gli anni a casa loro. In particolare la sua attenzione venne attratta da Paoly una figlia di Apollo, sorella del migliore amico di Simeon ovvero Fey Rune. Non erano mai diventate molto amiche, erano diverse. Non seppe neanche lei il perché ma subito le trovarono in mente le parole di quella voce
"Ma un ultimo monito vi porto infine altra ragazza a voi si dovrà unire, suo padre è il dio che tutto sa e tutto prevede, uno di voi già la conosce da una vita, ma non ci è mai vermante diventato amico." Suo padre era Apollo il dio dell'oracolo di Delfi. E se fosse lei ......
------------------------------------------------------Angolo Autrice
Ragazzi commente mi raccomando.
P.s. scusate ancora per il ritardo ma ho avuto dei problemi tecnici, alias scuola
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