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Il ventenne se ne stava in tranquillità a parlare e bere con degli amici a un bar, era un po' presto, certo, ma chi definisce gli orari precisi?
E poi, chi è che li rispetta ?
Comunque, in pratica si stava solo divertendo e avrebbe voluto continuare a farlo per diverse ore, ma all'improvviso a interrompere il suo divertimento sfrenato ci pensò il telefono, che continuava a squillare in quel modo altamente fastidioso.
"Eric, che vuoi? Non ti dico sempre di non disturbarmi quando sono fuori?"
"L-lei...l-lei è qui!"
"Ma di chi parli?"
"U-na d-donna, m-mi ha seguito f-fino a c-casa ed ora è è e-entrata.."
"Aspetta cosa!?"
"V-vieni, p-per favore, s-sta arrivando!!"
"Rimani in chiamata, arrivo."
Doveva muoversi, se davvero era come aveva detto il minore si sarebbe presto ritrovato un cadavere a casa e questo gli avrebbe complicato la vita, col cavolo che voleva complicazioni.
Sarebbe arrivato a casa, avrebbe preso la donna, l'avrebbe buttata a calci fuori e avrebbe intimato a suo fratello di non aprire la bocca con nessuno, anche la polizia, qualsiasi cosa faccia, porta problemi.
Prese la macchina ed estrasse velocemente le chiavi, qualcuno gli urlava dietro, ma lui li ignorava, sapeva che passati pochi attimi si sarebbero dimenticati anche che lui, fino a poco prima, fosse stato lì con loro a divertirsi e a bere.
"Eric, ci sei?"
"S-sta p-provando a entrare, sta per a-arrivare...."
"Non farle rompere la porta, oppure rimarrai senza!"
"J-james! Muoviti!"
"Si."
Accelerò un po', superava leggermente il limite di velocità, ma sapeva per esperienza che a quell'orario non c'era praticamente nessuno, tanto meno dei poliziotti!
Era arrivato abbastanza velocemente, non ci voleva molto dal bar in cui era andato.
Dall'altro capo del telefono continuava a sentire dei sospiri sommessi e sospettava che il fratello minore stesse piangendo, ma non lo sentiva più parlare, forse per non indicare alla donna dove si trovasse e di conseguenza neanche lui emise nessun suono.
Però resto molto sorpreso quando notò che la porta principale non era rotta e neanche minimamente aperta, si guardò intorno per vedere se per entrare la donna di cui parlava Eric avesse spaccato una finestra, ma erano tutte perfettamente intatte.
Non capiva proprio come fosse possibile, ma un urlo strozzato interruppe il filo dei suoi pensieri. Si sbrigò ad aprire la porta e corse nella direzione dalla quale aveva sentito provenire l'urlo, senza pensare aprì anche l'ultima porta che lo separava da quel rumore straziante.
Rimase immobile, lo scenario che gli si prestava davanti era a dir poco orribile.
C'era suo fratello, con le mani sulle orecchie e gli occhi chiusi forzatamente, rannicchiato in posizione fetale nel centro della stanza.
Poi basta, non c'era più niente, o meglio, non c'era nessun altro, erano solo loro due.
Eric non smetteva di urlare, spaventato da qualcosa di inesistente.
"ERIC, CHE CAZZO SUCCEDE!?"
"J-james...m-mandala via....mandala via!"
"Ma sei idiota o mi stai prendendo in giro!?! Non c'è nessuno qui!"
"S-si,invece! G-guarda..."
Con una mano indicò debolmente un punto non troppo distante da lui, vicino alla finestra, per farlo dovette alzare lo sguardo e notò che effettivamente non c'era nessuno.
Rimase immobile, come se anche il tempo avesse smesso di scorrere.
Come era potuto accadere? Prima era li, ne era sicuro!
Iniziò a guardare dappertutto, con un che di folle negli occhi, continuò finché non sentì una porta sbattere con violenza e pochi attimi dopo il rombo di un'auto.
Cazzo. Non gli aveva creduto, ma lui sapeva che era lì, doveva essere lì, oppure avrebbe significato una cosa sola: che lui era pazzo.
Si arrampicò con difficoltà sul letto, eppure lui non si sentiva pazzo, quando si è pazzi si fanno tutte quelle cose da pazzi, tipo ridere all'improvviso e senza una ragione, oppure non avere nessuna preoccupazione.
Lui però sentiva solo un vuoto immenso propagarsi nella sua mente e nel suo animo.
Il tempo passò, ma lui non mosse un muscolo.
Non andò in bagno, né mangiò, non percepiva più nessuno stimolo sembrava...morto.
Suo fratello tornò a casa dopo diverse ore, erano circa le due di notte, ma non si preoccupò minimamente di controllare le condizioni di Eric.
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