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Fece uno scatto, un attimo era lì davanti alla porta a fissare la bionda, che dal canto suo non ci trovava niente di strano in quella situazione e gli sorrideva con tranquillità, un attimo dopo era dentro la casa, appoggiato di peso alla porta di legno che appena si ricordò chiuse velocemente.
Fece un respiro profondo, poi due e in fine tre, ora quella pazza stalker non poteva più seguirlo, o meglio, non poteva seguirlo finché non sarebbe uscito di nuovo, ma era sicuro che prima che succedesse suo fratello sarebbe ritornato...lo sperava.
Suo fratello faceva la quinta superiore, ma era stato bocciato, così l'aveva dovuta fare da capo, quando era andato a vivere da solo si era portato il minore appresso, ma non per atto di bontà o per quelle cretinate, solamente sapeva che se non l'avesse fatto l'albino lo avrebbe perseguitato e così aveva infine deciso di prenderlo con se, però appena compiuti i sedici anni sarebbe dovuto andare a fare un lavoro part-time per portargli un po' di soldi a casa.
Continuava a ripetergli che non dovevano sprecare, così si mangiava solo ogni tanto, sui indossavano gli stessi vestiti per anni, l'acqua e la luce si dovevano usare pochissimo, o per meglio dire per lui era così, dato che il fratello usciva a cena ogni sera, se la spassava con gli amici e andava spesso a fare shopping, sprecando praticamente tutti i soldi del suo già misero stipendio, l'unica regola che si poteva dire rispettasse era quella della luce e del gas, visto che tornava a casa una notte e si e l'altra no.
Però lui si riteneva fortunato, c'erano persone che vivevano sotto i ponti, lui almeno aveva un tetto sopra la testa e poteva andare a scuola, sperando così, magari in un futuro almeno un po' migliore.
Il giorno seguente avrebbe avuto un'interrogazione in scienze, non sapeva se avrebbe interrogato proprio lui, ma (non sapeva perché) la professoressa aveva sviluppato una certa antipatia nei suoi confronti e da quello che aveva notato fino a quel momento quando interrogava su un nuovo argomento sceglieva come prima persona sempre e ovviamente per pura casualità lui.
Così decise che era meglio mettersi sotto a studiare, dato che (detto in parole povere) non sapeva un emerito cazzo.
Per fortuna nel corridoio dopo le scale che si collegava con la sua camera c'era montato uno specchio, così quando ci passò di fianco si ricordò improvvisamente di essere ricoperto di sangue e decise saggiamente di fare prima una piccola tappa al bagno con il cit di pronto soccorso e solamente poi andare in camera a studiare.
Era sulla sedia davanti alla scrivania, il libro di scienze aperto e un evidenziatore in mano, stava cercando, con molta difficoltà, di concentrarsi su quello che stava leggendo, ma quando finalmente ci riuscì sentì dei forti rumori provenenti dal piano inferiore.
A, suo fratello era tornato...ma perché così presto?
Era per caso successo qualcosa, si era fatto male?
Per sicurezza decise di scendere per andare a controllare, ma per quello che vide, fu tanto che non si mise a urlare:
Davanti a lui, seduta sul tavolo con le gambe a penzoloni nel vuoto, a pochi centimetri dal pavimento c'era la donna bionda che gli sorrideva contenta che finalmente quel ragazzino simpatico fosse sceso.
'Ehi, ragazzino!"
Lui non si degnò neanche di risponderle e con uno slancio degno di Usain Bolt corse nuovamente su per le scale e si chiuse in camera, con le mani che tremavano prese le chiavi della stanza e le girò nella serratura, facendole emettere un piccolo e rassicurante 'click ' .
La testa gli pulsava a livelli inimmaginabili, sentiva i passi di quella pazza che si avvicinavano a un volume disumano, per cercare di attutirlo si premette con forza le mani sulle orecchie, ma non servì a un bel niente, all'improvviso si ricordò di suo fratello.
Certo, avrebbe chiamato lui e sarebbe andato tutto bene!
Se gli avesse descritto la situazione di sicuro avrebbe capito e sarebbe andato da lui subito.
Prese il telefono con le mani che non ne volevano sapere di stare ferme e con non poca fatica andò nella rubrica, quando finalmente trovò il numero di suo fratello una lacrima di gioia gli scese solitaria dalla guancia.
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