Kematian

Autore: HoS_94

Pacchetto: Diavolo - Scherzetto! Inserisci "forbici rosse" nell'opera

È tempo di fare un sacrificio. Chi sarà il prescelto dalla setta?  

I giorni si alternavano senza nessun peso particolare, grigiume che sostituiva altro grigiume, secondi, miuti, giorni e settimane intere che erano soltanto un peso da portare sulle spalle.
Aveva sempre pensato che fosse questo il motivo per il quale molte persone anziane finivano per ingobbirsi.
Quella vita andava ad un livello oltre la routine, c'era qualcosa di perverso nel ripetersi incessante dei giorni, nella noia che seguiva altra noia.
Quando finalmente qualcosa cambiò, questo qualcosa, divenne ragione di essere. Nuova vita.
Il terzo venerdì del mese era quello che Blake aspettava più di ogni altra cosa: poteva finalmente sentirsi libero, tirare fuori sé stesso, liberarsi dalle oppressioni che tutti i giorni subiva, dalle continue imposizioni con cui la società lo legava.
Era ormai giunto al suo settimo appuntamento con i Confratelli. Aveva conosciuto La Setta per caso grazie a Dom, un suo collega che, tra un caffè e l'altro, lo aveva sempre più affascinato con le storie riguardanti i demoni, i rituali, le richieste e Satana, l'oscuro signore. Dom gli aveva mostrato un mondo dove non c'erano né giudici né imputati, dove non si era costretti a fingere per andare avanti un altro giorno.
L'aria fredda della notte faceva tremare le sue dita mentre indossava la tunica color porpora che riluceva debolmente sotto i raggi di una luna, piena e pallida, lasciati cadere sulla foresta.
Era emozionato, l'aria vibrava di potere intorno a lui e man mano che si avvicinava alla radura sembrava penetrare sempre più nelle sue ossa, trovando spazio dove la sua felicità aveva lasciato un vuoto tanto tempo prima.
-Benvenuto Blake.

Sarah fece un leggero inchino e lui la imitò.

Era vietato proferire parola fino alla fine del Rituale delle Anime, soltanto la Sacerdotessa aveva il permesso di farlo.

Il giovane prese posto fra i suoi confratelli, riuniti in cerchio intorno all'altare di pietra presso cui la donna stava in piedi e, come al solito, tutti fecero un cenno di saluto, portando il busto in avanti.
-Ora che il cerchio è completo, cominceremo le nostre preghiere, affinché l'Oscuro Signore ci ascolti e a lui pervengano le nostre richieste.
La voce della Sacerdotessa risultava austera in quella piccola macchia d'erba circondata da alberi. Era una notte molto silenziosa, persino gli animali dovevano aver intuito che stava per succedere qualcosa di inumano.
-Apriamo, fratelli, il Libro delle Anime, dove tutto è scritto, dove Kematian, Demone Supremo, Capo della Corte dell'Eterna Gloria, ci lasciò le sue parole.

Tutti si abbassarono per raccogliere ciò che si trovava ai loro piedi, delle forbici e un piccolo volume foderato di nero, chiuso con cura da un nastro di seta viola.
-Con queste FORBICI ROSSE io apro la mia vita alla conoscenza che il Signore della Morte ci ha regalato.
Tutti tagliarono il nastro con le forbici che avevano raccolto insieme al Libro delle Anime.
-Fratelli, siamo fortunati, il plenilunio astrale coincide con l'incontro che l'Oscuro ci comanda. Potremo affrontare un rito importante.
Si alzò il vento e la fiamma delle piccole candele sull'altare tremolava leggermente.
-Stanotte uno di noi avrà l'onore di aggiungere il suo nome al Libro delle Anime. Stanotte uno di noi avrà il privilegio di richiamare e incontrare Kematian. Stanotte si compirà un sacrificio.

L'energia che quella donna liberava era palpabile; Blake si sentiva carico di adrenalina, non aveva mai assistito ad una cerimonia del genere e gli era stato spiegato che avrebbe preso parte a un evento piuttosto raro.
-Adesso, chiederò a Thomas di portare l'Agnello.

Non sapeva cosa aspettarsi ma Dom gli aveva detto che la parola Agnello era simbolica e si usava per riconoscere l'oggetto del sacrificio. Blake sperava tanto che non si trattasse di qualche cane randagio o, peggio, di un gatto nero.

Dall'oscurità degli alberi emerse una figura, Thomas sembrava spingere qualcosa.
-Ecco a voi, l'Agnello.

Quando finalmente la luce toccò le figure che si avvicinavano, Blake capì. Fu colpito da un bidone di acqua gelata. Finalmente divenne chiaro il significato del rituale.
-Soltanto uno di noi sarà l'eletto, uno soltanto potrà invocare il suo nome.
La Sacerdotessa si allontanò dall'altare, girava in senso antiorario pronunciando parole incomprensibili, passò di fronte ad ognuno di loro e di colpo si fermò, fissò i propri occhi azzurri in quelli di Blake e, infine, lo prese per mano e lo condusse al centro della radura.
Mentre si avvicinava all'altare sentiva il suo cuore contrarsi più forte, come se stesse cercando di dargli forza.

-Giovane Blake, a te andrà l'onore di compiere il sacrificio e di ospitare Kematian nel tuo corpo.
Gli afferrò le spalle.
-Sei pronto, Fratello?
Era una cosa incredibile, non riusciva a rispondere, era sopraffatto dalle emozioni e si limitò ad annuire.

La donna continuava a parlare ma lui ormai non ascoltava più, dentro di sé si stava scatenando una tempesta e non era certo di riuscire a controllarla.
-Ora, ci appresteremo a donarti, Demone Supremo, come da tuoi comandamenti, l'anima di una vergine, ci operiamo a fornirti un corpo ospite, sano in costituzione, forte nell'animo, consolidato nella fede in te.
L'aria intorno ai confratelli sembrava essere congelata e la Sacerdotessa alzò il telo nero che Thomas aveva portato, scoprendo così una giovane ragazza dai capelli rossi. Doveva avere vent'anni o poco più, portava solo una culottes beige ed un reggiseno nero. Era una bella ragazza ma Blake non sembrava rendersene conto; in ogni altra occasione l'avrebbe trovata persino sexy ma in quel momento era solo concentrato sulla paura.
Nell'istante in cui la coperta era stata rimossa il ragazzo stava prendendo coscienza di cosa doveva fare: gli sarebbe toccato uccidere una persona innocente solo per richiamare dall'inferno un essere demoniaco che avrebbe poi compiuto scempi in terra.
La Sacerdotessa si avvicinò al suo orecchio.
-Questo, Blake, è il Sacro Pugnale, adesso sceglieremo la ragazza. Non avere timori, Kematian saprà sicuramente ricompensarti per il sacrificio che gli stai offrendo.
Dopo aver pronunciato queste parole diede un violento e sonoro schiaffo alla ragazza che si svegliò subito.
-Dove sono? Che sta succedendo?
Era pallida.
-Perché sono legata? Chi siete voi?
Provava a divincolarsi senza riuscire veramente a muoversi.

-Dove sono i miei vestiti? Cosa vuoi tu da me?
Mentre Blake si avvicinava sentiva la gola secca, gli occhi bruciavano, la sua pelle aveva uno strano formicolio.

Non era sicuro di quello che stava per fare.

-Aiuto, aiuto!

Blake inserì forte il Pugnale nell'addome della ragazza, poteva sentire la carne lacerarsi lentamente, i tessuti squarciarsi fino a toccare qualche osso.
Lei gridò forte e il sangue ricoprì la tunica.

Blake estrasse il Pugnale.
Gli sguardi della vittima e del carnefice si incontrarono per un istante.
-Presto sarà tutto finito.

Blake strattonò i capelli della ragazza e infilò la lama tra le coste.

La sentiva andare in profondità e il sangue caldo gli bagnava le dita.

Lei continuava ad urlare, forte, come se volesse buttare fuori tutto quello che non avrebbe più potuto dire.
La mano di Blake continuava a spingere il Pugnale contro l'Agnello, si fermava soltanto per un secondo prima di ricominciare quel macabro gioco di penetrazioni e la voce della ragazza sembrava solamente eccitarlo di più.
Quando ormai ogni traccia di vita aveva lasciato il corpo della vergine, Blake si alzò in piedi, lasciò cadere l'arma col quale aveva appena compiuto l'offerta al demone, poi parlò con voce non sua.
-Kematian è tornato.

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