Dolce Regalo
Durante la nostra chiacchierata Kenny si aprì molto con me mostrandomi un lato molto più tenero di lui: scoprii che ultimamente lavorava part time al City Wok dove puliva i pavimenti per 5$ a chiamata e con i soldi racimolati in più comprerà un bel regalo per il compleanno della sua sorellina che cadrà tra cinque giorni, inoltre adora stare all'aperto o comunque fuori casa e non ha paura di nulla. Può essere un po' strano a primo impatto ma vive la vita cogliendo l'attimo e cercando sempre di fare la cosa giusta per i propri amici.
Dopo avermi offerto il caffè rindossai il cappotto e proposi di fare un giro per i negozi per trovare delle idee regalo per la sua sorellina e così iniziammo a vagare per il centro commerciale: iniziammo a cercare qualche abito carino ma non essendo troppo sicuri potesse piacerle optammo per degli articoli di cartoleria che potesse utilizzare a scuola; Kenny non sembrava troppo convinto di farle qualcosa di così banale così entrammo in un negozio di giocattoli e iniziammo a cercare dei peluche il quale prezzo stesse all'interno del suo budget; purtroppo riuscimmo a trovare poco e niente di originale: – Sei sicuro di voler regalare un peluche a una ragazza di anni? – Kenny prese da uno scaffale un orsacchiotto di peluche marrone e lo guardò con aria malinconica: – Hai ragione, Karen ormai è troppo grande per un giocattolo qualsiasi... – ripose l'orsacchiotto e mi prese per mano portandomi fuori dal negozio.
– Questa la renderebbe mille volte più felice – si soffermò davanti alla vetrina di un negozio di elettronica mantenendo lo sguardo fisso su una polaroid mini color lilla: – Kenny... penso sia al di fuori della tua portata, settanta dollari sono un sacco – gli accarezzai la schiena con la mano per cercare di consolarlo, sembrava totalmente una persona diversa da quella che era nemmeno un'ora fa, era diventato molto più morbido e amorevole soprattutto nei confronti di Karen; confrontandolo con i prezzi delle altre macchine fotografiche in vetrina era piuttosto buono: – Aspettami qui e non muoverti – Kenny prese l'iniziativa ed entrò nel negozio senza esitare.
Durante l'attesa mi accomodai su una panchina lì accanto e ricevetti una chiamata da parte di Bebe: //– Splendore, dove sei? Siamo tutti già fuori da ristorante –// aveva un tono leggermente preoccupato, probabilmente per timore che mi fosse successo qualcosa: – Oh scusaci, non avevo controllato l'orario, ora vi raggiungiamo subito – mi alzai dalla panchina tenendo il cellulare accanto all'orecchio e mi avvicinai di nuovo all'entrata del negozio per cercare Kenny da fuori: //– Mi fa piacere che vada tutto bene, mi raccomando non perdetevi in smancerie piccioncini –// aggiunse cambiando tono di voce in uno più scherzoso e prima che potessi risponderle a tono interruppe la chiamata chiudendomi in faccia.
Infastidita dalle supposizioni di Bebe controllai la posizione del locale e dopo un' ulteriore quindicina di minuti Kenny uscì al negozio con un pacchetto regalo già incartato infilato in una busta: – Andiamo Kenny, siamo in ritardo per la cena– . Allungai il passo precedendolo di qualche metro, più che la preoccupazione di essere in ritardo era il timore di quale sorta di pensieri si sarebbero fatti gli altri su di me, forse mi daranno della ragazza facile o dell'ingenua che si è lasciata abbindolare da un pervertito; fortunatamente riuscimmo a raggiungere il ristorante in tempo senza perdere la prenotazione e una volta ricongiunti con gli altri ci sedemmo al tavolo spartendoci i posti a sedere in modo tale da avere i ragazzi da un lato e rispettive ragazze dall'altro.
Arrivati i menù iniziammo a scegliere che cosa mangiare, la specialità della casa erano i piatti di carne ma c'era una vasta scelta anche di primi di pasta, insalate e panini: – Ehi, non preoccuparti, posso pagare io per te, è il minimo che possa fare per scusarmi di averti quasi picchiato – Kyle diede una leggera gomitata a Kenny per poi scoppiare in una risata insieme, sono sollevata all'idea che abbiano fatto pace. – Secondo voi posso ordinare una birra senza alcun rischio o controllano i documenti?– Sran si rivolse a Kyle che sedeva alla sua destra mostrandogli il menù e indicando la bevanda: – Potresti provarci ma te lo sconsiglio, hai una pessima abitudine – rispose a tono come per rimproverarlo : – Se Stan prende una birra la voglio anch'io! – aggiunse Kenny poggiando le mani sul tavolo e sporgendosi in avanti per vedere meglio il menù che i due alla sua destra tenevano. Una cameriera si avvicinò al nostro tavolo, vestita con un abito elegante. Indossava una gonna lunga color crema e un gilet nero abbottonato sopra un top bianco con spalle scoperte. La giovane si avvicinò con sicurezza: – Benvenuti alla taverna dello Zio Tom avete già deciso cosa ordinare? – Guardò ciascuno di noi e ci mostrò un sorriso prima di chiedere le ordinazioni: sfilò un taccuino dalla tasca del grembiule e si appuntò tutto velocemente senza porre altre domande per poi dirigersi in cucina volteggiando con la propria gonna a suon di musica.
L'estetica del locale era ispirata totalmente all'ambientazione del vecchio west, attorno a noi vi erano immobili e decorazioni che rispecchiavano le caratteristiche tipiche di un saloon: i camerieri erano vestiti come cowboy e damigelle dell'epoca e si muovevano in fretta sparecchiando tavoli e portando piatti in giro per il ristorante; in sottofondo, le voci dei clienti del che cenavano e discutevano tra loro, con i deboli suoni della musica riempiono la stanza. Un barista stava preparando da bere, riempiendo i bicchieri per le bevande che il gruppo intorno al tavolo aveva ordinato.
Si rivelò essere un'ottima idea l'aver scelto di uscire tutti insieme: ne approfittammo per raccontare come fosse andata l'uscita di ciascuno di noi e ci confrontammo su diversi argomenti in maniera aperta e tranquilla. Tra cibo, bevande e risate ci godemmo la serata finché Wendy non si alzò in piedi e attirò l'attenzione di tutti sollevando un bicchiere d'acqua e battendolo con una posata: – Scusate se interrompo il discorso ma volevo cogliere il momento per proporre di passare il resto della serata a casa mia in maniera da poter festeggiare il compleanno di Stan tutti insieme allo scoccare della mezzanotte – prese per mano Stan facendolo arrossire come un peperone e propose un brindisi.
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