Capitolo 1
Autunno 2016
Vedo Tom aspettare lo scuolabus e il sorriso si allarga sul mio viso in maniera inconsapevole.
-Ehi, Tommy!-
Sembra non avermi sentita così corro incontro a lui e mi siedo accanto a lui, ma ancora non mi guarda.
Gli schiocco le dita davanti alla faccia e, finalmente, si accorge di me.
-Ciao.- dice lui semplicemente.
-Ciao anche a te...che fai, stamattina? Neanche mi abbracci?-
-Non ne ho voglia.- dice scansandosi.
Ok, questo ha fatto male
-Che hai stamattina?
-Nulla.-
-Hai le tue cose? In realtà dovrei averle io, ma...-
Si alza improvvisamente e si mette più lontano.
Anche questa fa male
Mi alzo anche io e mi metto difronte a lui.
-Ok, seriamente Tom: che succede? Ti hanno fatto qualcosa? Chi è stato? Dimmelo che...-
Non faccio in tempo a finire la frase che lo scuolabus arriva e Tom, con una spallata, mi sorpassa e sale.
Lo inseguo e lo vedo sedersi in fondo. Sto per raggiungerlo ma indietreggio quando vedo il sedile accanto a lui occupato.
Mi siedo un po' più avanti ma per tutto il viaggio non faccio altro che sbirciare per vedere che sta facendo.
Ha sempre la testa bassa e smanetta sul cellulare, poi lo mette in tasca e guarda fuori come fosse senza sentimenti.
Ma ce l'ha con me?
Sa quanto sono paranoica quindi perché non mi dice cosa gli succede?
Tranquilla, Selene, probabilmente si sarà svegliato male stamattina e vedrai che più tardi ti parlerà di nuovo...come sempre.
Cerco di fermarlo mentre passa per il corridoio ma ancora una volta si scansa e continua a camminare senza fermarsi.
Ok, quando è troppo è troppo!
Lo inseguo, di nuovo, e lo spingo con forza contro il muro.
-Si può sapere che hai?Oggi sei strano.-
-Lasciami in pace.- mormora scrollando le spalle e liberandosi dalla mia presa.
-Non lo farò: sei il mio migliore amico. Se qualcosa non va dimmelo che ti ascolto, qualsiasi cosa sia.-
-Ho detto: lasciami in pace.-
Lo ha detto scandendo ogni parola, quasi con sguardo minaccioso e mi fa paura.
Lo lascio andare e lo guardo allontanarsi da me.
Tranquilla Selene, sarà il periodo adolescenziale tutto qui.Magari si vergogna ad avere come amica una ragazza, un po' lo posso capire però non mi piace come mi sta trattando.
Decido di lasciarlo stare per tutto il periodo delle lezioni e, appena torniamo a casa, gli chiedo tranquillamente:-Ti va di venire da me? Pranziamo insieme e ci guardiamo un film, tanto non abbiamo ancora compiti da fare.-
-No, voglio stare da solo.-
-Oh...ok va bene. Ci sentiamo, allora.-
Non risponde ed entra in casa sua, praticamente incollata alla mia.
Sono molto paziente e se Tom ha bisogno dei suoi spazi lo capisco, ma mi sembra strano il suo comportamento. E' sempre stato un ragazzo dolce e gentile, uno di quelli per cui una ragazza potrebbe addirittura uccidere per averlo nella propria vita e io ho avuto la fortuna di averlo.
Lui è maschio perciò avrà altri stimoli da dover sopportare rispetto ad una ragazza; magari si è innamorato e mi vuole evitare per non far pensare che io e lui siamo una coppia a quella ragazza così da avere più possibilità di parlarle. Non l'ho mai visto con altre ragazze, quindi mi sembra strano immaginarmelo parlare con una ragazza che non sono io.
Potrebbero essere tanti i fattori ma mi delude comunque il fatto che non si voglia confidare con me.
Sospiro e rientro in casa.
-Tesoro! Come è andato il primo giorno di scuola?- mi chiede la mamma con uno smagliante sorriso.
-Bene, ho preso il massimo nel test d'ingresso di letteratura e hanno cambiato l'insegnante di Storia, sembra simpatica.-
-Mi fa piacere, cara. E Tom invece? Anche lui ha preso un buon voto al test?-
-In realtà non me l'ha detto.-
-E come mai?-
-Non lo so, oggi è molto strano.-
-Che vuoi dire?-
-Non mi ha parlato per tutto il giorno, e per quel poco che mi ha detto non è stato esattamente gentile...ma nulla di cui preoccuparsi mamma davvero. Gli passerà, lo conosci.-
-Ma non si è mai comportato così. Magari sarà un periodo burrascoso per lui: sai, gli ormoni, un corpo nuovo...-
-E' quello che penso anche io...più o meno.-
-Io ho sempre pensato che tu gli piacessi, e non sto dicendo solo come amica.-
-Mamma! Non mi ci fare pensare.-
-Perché? Non piace anche a te? E' molto carino.-
-Non ci ho mai pensato e sì mi piace ma non in quel senso. Mi fa ribrezzo, in realtà.-
-Adesso dici così, aspetta che arriviate ai 18 anni e vedrai..-
Non rispondo e continua:-E vedrai che domani tonerà tutto apposto fra voi due, nulla vi può dividere.-
Sorrido e annuisco.
Settembre 2020
Purtroppo mia madre non ci ha visto bene stavolta perché Tom mi ha ignorata per tutta la settimana, ed è andata avanti così per mesi...fino ad arrivare a due anni.
Avete sentito bene: due anni.
L'ho sempre aspettato, ho deciso che fosse meglio che lui si facesse avanti e mi dicesse cosa avesse ma non è mai successo; ho perso le speranze dopo le feste di Natale. La sua famiglia ci aveva invitato a casa loro, come sempre, ma lui non mi ha mai rivolto la parola e quel silenzio non mi piaceva per niente. Ho cercato di parlargli ma riusciva ad evitarmi anche a casa sua e mi è sembrato addirittura che avesse gli occhi lucidi.
-Ti droghi?- gli ho chiesto il mese dopo, il primo giorno di scuola dopo le vacanze.
Non mi ha risposto e allora ho infilato le mani nelle tasche della sua giacca nonostante le sue lamentele di lasciarlo stare.
Non ho trovato nulla così stavo per prendergli lo zaino ma lui si è scansato.
-Ma che problemi hai?- mi ha chiesto ad un palmo dal mio naso.
-Che problemi hai tu! E' da tre mesi che mi ignori e ti comporti male con me, voglio sapere cosa ti ho fatto per meritarmi tutto questo?-
-Mi devi lasciare in pace,hai capito?-
-No, non ho capito perché mai dovrei farlo!-
Avevo lo sguardo di quasi tutta la scuola addosso: tutti sapevano che non avevamo mai litigato e quello spettacolino stava durando anche abbastanza.
-Parliamone in privato, ok? Risolveremo tutto.-
-Non c'è nulla da risolvere. Selene! Per me ormai non conti più niente.-
Gli occhi stavano cominciando a pizzicarmi e mi sono dovuta mordere le labbra per cercare di non piangere.
-S-stai mentendo. Non lo pensi davvero.-
-Vuoi sapere meglio di me che cosa ho nella testa? Stammi lontano.-
Se ne stava andando ma io gli ho urlato dietro:-E' così, allora? Vuoi buttare nel cesso una vita di amicizia e fratellanza?Per cosa, poi? Io ti sono sempre stata vicina, in ogni cosa e tu mi ringrazi così? Sai che ti dico, Holland? Vaffanculo!-
Ha girato l'angolo ed è sparito: almeno aveva sentito ogni parola, soprattutto l'ultima.
Mi sono guardata ancora in giro e tutti gli studenti mi stavano fissando. C'era chi bisbigliava con il proprio amico oppure chi mi guardava scuotendo la testa, come se fossi io la causa della nostra "rottura".
Me ne sono andata da quel corridoio piangendo e poi mi sono rintanata nel bagno delle ragazze per sfogarmi.
Era il mio unico amico, l'unica persona che contasse per me e lui mi ha buttato come carta straccia senza darmi un minimo di spiegazione.
Ancora adesso, mentre ci ripenso e inscatolo le ultime cose, mi chiedo cosa gli avessi fatto.
Il bussare alla porta di camera mia interrompe i miei pensieri e mia madre fa capolino dalla porta.
-Finito, tesoro?-
-Sì, ho preso tutto.-
Prendo la borsa e una scatola mentre mia madre mi aiuta con le altre.
-La mia nipotina è pronta per Oxford?-
Mio zio arriva ad aiutare anche mia madre e mi fa l'occhiolino.
Vive con noi da quando papà se n'è andato; è stato con me solo fino ai miei sedici anni, poi è arrivato il divorzio ed è successo tutto così in fretta che mia madre non mi ha mai detto il perché. Non lo vedo da parecchio e lui non si è mai fatto sentire; ma mia madre sembra stare bene senza di lui quindi non ho mai fatto domande sull'argomento.
-Sapevo che ce l'avresti fatta.-
-E' solo una borsa di studio! E' stata solo fortuna.- ribatto caricando la scatola nel cofano della sua auto.
-Non dirlo mai più: tu non hai bisogno di fortuna. E' vero che sei brava e te la sei meritata.-
-Grazie, Mike.-
Ha sempre insistito di chiamarlo con il suo nomignolo perché la parola "zio" lo fa andare in paranoia e si sente più vecchio.
-Questo è l'ultimo.- annuncia mia madre passandone uno abbastanza pesante a suo fratello.
Non mi ha mai detto se volesse sposarsi di nuovo ma non è mai stato nei suoi piani trovare un altro uomo dopo papà...anche che non saprei se debba chiamarlo davvero così.
-Quindi, ci siamo?-
Il mio sguardo si sposta istintivamente sulla casa accanto sperando che ne esca il mio vecchio migliore amico; me lo sto immaginando mentre scende le scale urlando, raggiungermi per abbracciarmi e chiedermi scusa. Ma ovviamente è tutto nella mia testa.
-Allora, Sel?-
-Come?-
-Sei pronta? Dobbiamo andare.-
-Oh, sì. Andiamo.-
Mia madre capisce al volo i miei pensieri e mi chiede:-Non ti ha mai parlato?-
-No,ma ormai non mi importa più. Se non vuole più vedermi tanto peggio per lui, ma ci sarò comunque nel caso ci ripensi.-
-Tu sei una ragazza d'oro, tesoro mio; sei per pochi. Mi mancherai tantissimo.-
-Anche tu, mamma.-
Ci abbracciamo e mi dispiace così tanto lasciarla da sola, ma almeno c'è Mike che si prenderà cura di lei.
-Ci rivedremo a Natale.-
Anche se non è tanto rassicurante quello che le ho appena detto.
-Forza, andiamo. La strada è lunga.-
-Ciao, tesoro. Mi raccomando: studia ma non troppo, devi anche divertirti.-
-Anche se odio le feste...ci proverò. Lo farò per te.-
-E fa' amicizia, soprattutto con la tua coinquilina. Hai bisogno di una complice.-
-Hai ragione lo farò.Te lo prometto.-
-Va bene. Ho finito, adesso puoi andare.-
-E tu promettimi di non piangere appena me ne andrò.-
-Questo non posso farlo.-
La porta della casa accanto si apre e ne esce proprio Tom, con i suoi genitori e i suoi fratelli.
Per un momento penso che il mio sogno possa avverarsi ma non mi guarda neanche in faccia.
E' cambiato molto in questi due anni e, devo ammetterlo, si è fatto molto carino: i suoi capelli ricci sono più corti, la sua mascella squadrata è più pronunciata e il suo fisico sembra molto più palestrato di prima.
Si passa la mano fra i capelli mentre parla con suo fratello più piccolo, Harry, e sembra che lui e l sua famiglia non si siano accorti per niente di noi.
-Lascialo stare, Sel. E' solo un pallone gonfiato.-
-Mike!- lo rimprovera mia madre.
-Che c'è? E' la verità. Forza, sali in auto.-
-Non sapevo che anche lui andasse al college.- dico guardando le scatole tra le mani di tutti gli Holland tranne che nelle sue.
-Non lo sapevo neanche io. Magari ha avuto anche lui una borsa di studio ad Oxford.-
-Mamma? Con tanti college che ci sono in Inghilterra, dovrebbe vincere anche lui una borsa di studio proprio ad Oxford? Per questa volta non ti do' ragione.-
-Selene!- esclama Nicola, la madre di Tom, correndomi incontro.
-Oh piccola, quanto tempo è passato! Quanto ti sei fatta grande, e come ti sei fatta bella.-
-Grazie, Nicola.-
-Ti ho detto mille volte di chiamarmi Nikki, mi fai sentire vecchia così!Anche tu vai al college?-
-Oh sì, Selene...-
Ammutolisco mia madre con lo sguardo prima che possa urlare al mondo intero che la sua unica figlia abbia vinto una borsa per una delle università più prestigiose del mondo.
-Siamo molto orgogliosi di lei.-
Grazie, mamma
-Anche Tom sta partendo per l'università.-
-Oh che bello! Sono già così cresciuti.-
-Già...mi sembra impossibile che sia passato tutto così in fretta.Me li ricordo appena neonati...-
-Mamma!- la chiama proprio il suo figlio prodigio e lei si scusa con noi augurandomi buona fortuna e invitando poi mia madre a pranzare da loro.
-E' meglio che vai anche tu, tesoro mio. Hai perso anche troppo tempo.-
-Hai ragione. Ti chiamo appena arrivo.-
-Va bene, ti voglio bene.-
-Anche io.-
La abbraccio un'ultima volta prima di salire in macchina e chiudere lo sportello.
Allaccio la cintura e volto la testa per guardare la macchina degli Holland dietro di noi.
Tom ha sempre il viso chinato e non guarda per niente in avanti, neanche quando Harry gli chiede qualcosa.
Ma ormai siamo rimasti così: me lo sono lasciato alle spalle
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top