Capitolo 10

Pov. Marinette/Ladybug
Non capisco! Perchè i miei amici sono contro di me? Perchè non possono essere felici per me? Io... mi sono rotta!

<Andiamo dentro, su.> Mi porta dentro casa. Ci dirigiamo subito verso camera mia.
Le foto di Adrien se ne sono andati da un pezzo, al loro posto ci sono foto di me e Ryan, poster di Jagged Stone e cose varie.
Non faccio in tempo di sedermi sul chaise-longue che scoppio a piangere!

<Mari, non paingere...>

<Ry, mi dispiace così tanto... Io, io non so come mai nutrono certi sentimenti nei tuoi confronti...>

<Ehi, va tutto bene. In fondo è normale, sono qui da qualche mese e sono fidanzato con la più bella ragazza di parigi...>
Mi da un bacio sulla fronte.

<Non ti merito...>

<Beh, io penso il contrario!> Lo dice sorridendo, il che mi strappa una risatina. Mi asciuga una lacrima, dicendomi:

<Torno subito, vado a prenderti qualcosa di bere>
Apre la botola e scende. Tikki esce dalla mia borsa fluttuando, per poi dirigersi verso la sua "casa", cioè una vecchia casetta delle bambole, senza dirmi una parola. Che strano...
Vado un attimo sul terrazzo, per sentire la brezza della sera. È già buio fuori. Ad un certo punto, vedo un ombra oscura vagare per i tetti di parigi. Lo riconosco subito.

<Chat Noir!> Lo chiamo scuotendo la mano. Lui si volta verso di me, vedo soltanto i suoi bellissimi occhi verdi, che hanno una luce diversa dal solito: sono tristi, confusi e delusi. Lui distoglie lo sguardo, ignorandomi conpletamente.

<Chat No-
Mi blocco quando delle mani si posano sui miei fianchi, in seguito ad un bacio sul collo.

<Non hai freddo quassù, angelo?>
(Adoro troppo il soprannome "angelo")
Una sensazione di beatitudine sopravvale. (Altro che Beatrice e Dante) Abbasso il braccio lentamente e sorrido.

<Andiamo dentro.> Annuisco.

Pov. Chat Noir/Adrien.
Li vedo entrare in camera di Marinette, lei parla per un po', con aria triste, quando quel tizio le sussurra qualcosa che la fa sorridere, per poi baciarla. Sento un irrefrenibile rabbia scorrere dentro di me, e vado via, sentendo le lacrime scorrermi sulle guancie.

Pov. Marinette/Ladybug
<A domani, Angelo>
Mi bacia la guancia e si mette il casco, per poi sparire con la sua moto. Lo saluto con la mano, per poi tornare in camera mia. Mi siedo sulla sedia della scrivania e dico, stiracchiandomi:

<E ora a noi due, compiti dei miei stivali> Non faccio in tempo a prendere la penna in mano, che sento delle urla. Sospiro.

<Tikki trasformami!> E in men che non si dica, sono Ladybug.
Mi precipito fuori, notando che Tortoise (alla fine ho deciso Tortoise) è già lì.

<Eppure sapevo che le tartarughe erano lente!> Gli urlo, parando un attacco.

<Ti sembro una tartaruga come le altre?> Mi dice con un sorrisetto, un sopracciglio alzato. Ridacchio davanti alla sua affermazione.
Combattiamo l'akuma senza troppi problemi, e quando sto per andarmene, turtle mi tira per il braccio e mi sulla fronte.

<Alla prossima Ladybug> E sparisce tra i tetti di parigi.
La mia faccia dev'essere di un rosso fortissimo!
Devo assolutamente dirlo ad Al-
No, non le dirò più niente a lei.

Angolo Autrice
Non odiatemi.
Volevo dirvi che mi dispiace se non ho aggiornato prima, ma sto passando un brutto momento.
In più a natale sono venuti tutti i miei parenti, che sono TANTISSIMI, e quindi... boh.

Quindi... al prossimo capitolo, e restate connessi!

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