Capitolo 5

Le mie guance erano diventate rosse. Per un'altra volta avevo lasciato il mio stato di coscienza e mi ero immersa nei ricordi.

"Lauren?" Sentii chiamarmi.

"Dove sei stata?" Camila si lasciò scappare una piccola risata, notando che ero assente dalla conversazione che stavamo avendo con Dave.

"Stavo.. pensando.. ad alcune cose del tour." Mentii prima di prendere un sorso di vino dal mio bicchiere per calmarmi.

"E' il mio lavoro, ma stanotte siamo liberi quindi voglio che ti diverta. Andiamo di sotto!" Esclamò Dave.

Forse non era una buona cosa nei confronti delle persone invitate che io passassi tutto il tempo con Camila, però non mi interessava. Se avessi dovuto scegliere, li avrei cacciati tutti di casa e mi sarei seduta su un divano con la mia ex migliore amica a parlare tutta la notte. Apparentemente non era un'opzione plausibile in quanto vidi Camila seguire Dave che si dirigeva al piano terra.

Finii la mia sigaretta e bevvi un altro po' di vino rosso, che mi avrebbe aiutato a sopravvivere alle conversazioni che mi aspettavano.

Con mia grande sorpresa, Camila stava già parlando con un gruppo di persone che le davano molta attenzione. Non era di certo la solita teenager timida e asociale che avevo incontrato ad X Factor. La donna catturò i miei occhi proprio mentre scendevo le scale continuando a parlare con quel gruppo di persone. Tutti ascoltavano ogni parola che diceva mentre gesticolava con le mani per aggiungere enfasi alla storia che stava raccontando. Ogni volta che rideva inclinava la testa all'indietro, cosa che la rendeva letteralmente sexy.

Da quando avevamo raggiunto gli altri invitati, stavo girando per la casa per parlare con tutti. All'inizio avevo un pochino paura che Camila venisse tagliata fuori perché non conosceva nessuno, ma evidentemente non ebbe bisogno del mio aiuto per farsi nuovi amici. 'Cosa le è successo durante questi anni?' pensai, poiché non avevo idea di come si fosse trasformata nella più perfetta creatura sulla terra che riusciva a far accelerare il battito del mio cuore con un solo sorriso.

"Chi è quest'amichetta che ti piace tanto?" Sentii una voce femminile interrompere i miei pensieri, così mi girai e vidi Katherine, una delle mie cantanti di coro, ed i miei occhi si spalancarono per l'imbarazzo, anche se cercai di ridere per non farlo notare.

"Cosa? No.. è una mia compagna di band. Camila, dovrei avertene parlato." Iniziai persino a balbettare.

"Stavo scherzando Lauren. Rilassati!" Disse per poi sorridere e lasciare subito la scena.

Decisi di raggiungere il gruppetto di Camila e mentre mi avvicinavo, il mio battito aumentava velocemente facendomi arrabbiare. Ero nervosa.

"Di cosa state parlando ragazzi?" Cercai di entrare subito nella conversazione.

"Stavo raccontando loro di alcuni progetti che avevo.. di beneficenza." Spiegò Camila.

In quel momento realizzai che non avevo ancora chiesto alla giovane donna qualcosa sulla sua vita. Ero così presa dai ricordi che attraversavano la mia mente.

"Sai mi piacerebbe essere di aiuto in qualsiasi modo." Risposi per farla aprire.

"No, va bene, stavo solo conversando." Disse con un sorriso pieno di sicurezza.

"Beh, allora continua per favore. Sono curiosa di sapere cosa fai. E scusa, mi sento un'idiota per non avertelo chiesto." Ammisi mortificata.

"In realtà, sono una musica-terapista." Iniziò a raccontare e solo quella frase mi fece sobbalzare. 'Potrebbe essere più perfetta di così?' Aveva scelto una professione dove aiutava le altre persone, senza però lasciare la musica completamente.

"Aiuto i bambini della mia vecchia scuola, dando dei corsi speciali. E così bello vedere l'effetto positivo che si ha sui bambini, sai? Mi ricordo quando andavo a scuola.. Era un incubo. Quindi, se posso rendere la giornata scolastica di qualcuno migliore sedendomi ed insegnando delle note, beh lo faccio volentieri. E' incredibile. Ogni tanto lavoro all'università dell'ospedale di Miami, ma comunque cerco di essere sempre disponibile per i progetti di beneficenza."

I miei occhi erano puntati solo e soltanto su di lei. La mia agitazione stava crescendo perché era come se mi sentissi paralizzata dalle sue parole.

Parole che mi provocavano qualcosa di inspiegabile, era come se stessi per piangere ed il mio cuore impazziva, come se avesse voluto uscire dal petto.

Non riusci neanche a risponderle, prima che Josh, il mio batterista con cui sono andata a letto una volta, mi chiese di portargli un altro drink. Anche se me lo chiese gentilmente, avrei voluto dirgli di prenderselo da solo, ma il solo pensiero di sembrare scortese davanti a Camila mi fece cambiare idea. Forse sarebbe stata un'occasione per riprendermi dalle sue parole, dopotutto.

Le altre due ragazze del gruppo si scusarono e lasciarono me, Camila e Josh da soli, finchè io mi allontanai per portare a quest'ultimo il suo maledetto drink. Mi diressi verso la cucina, ma notai che non c'era più whiskey.

L'altro mobiletto con tutti i cocktail era vicino a Camila e Josh, però dall'altra parte del muro, quindi loro non sarebbero stati in grado di vedermi. Riuscii comunque a sentire la loro conversazione e proprio mentre presi la bottiglia di whiskey, sentii Josh iniziare a parlare.

"Penso che me la sbatterò dopo." Disse sogghignando, facendo arrossire le mie guance dall'imbarazzo e dalla furia perché sapevo che stava parlando di me. 'Quel figlio di...'

"Oh, davvero?" Sentii Camila rispondergli con una voce abbastanza arrabbiata.

"Dipende dal suo stato d'animo, suppongo. La conosci, cioè.. E' sexy, però è complicata ed egoista, deve girare tutto intorno a lei."

"Penso che non stiamo parlando della stessa persona." Rispose la ragazza, con una voce dolce, che fece sobbalzare un'altra volta il mio cuore.

"Oh andiamo! Sei stata con lei per anni, sappiamo benissimo che lei è il motivo per il quale il gruppo si è lasciato. Voleva cantare da sola."

"Non sai un cazzo!" Il suo tono di voce diventò più tenace. "Sinceramente non so perchè Lauren sia tua amica. La Lauren che conosco è la migliore amica che tutti quanti desidererebbero, una volta che diventa tua amica, sarà sempre tua amica, indipendentemente dalle volte che litigate o che la ferisci. Quindi evita di parlare di cose che non sai. Non è mai stata il motivo per il quale il gruppo si è distrutto, non c'entra nulla con lei, anche se ha deciso di prendersi tutta la colpa. Non ha mai parlato male di me e delle altre e si è sempre dichiarata 'colpevole'. Pensi che questo lo direbbe un'egoista o narcisista, Josh?"

La mia stretta sulla bottiglia di whiskey era diventata più forte. Non avevo mai sentito Camila parlare così tenacemente e rispondere a qualcuno in quel modo. Diciamo che era il mio ruolo nel gruppo. Sentirla difendermi e dire tutte quelle cose riguardo a me mi fece venir voglia di correre da lei e dirle quanto mi fosse mancata.

Ma non potevo, quindi posai la bottiglia nel comodino, avendo intenzione di non dare neanche un sorso di whiskey a Josh. Per mia fortuna la loro conversazione era finita e sembrava che il ragazzo se ne fosse andato.

Tornai in sala e notai che le guance di Camila fossero leggermente rosse e che lei fosse ancora arrabbiata.

"Non ho trovato il drink ma sembra che se nei sia già andato. Tutto bene?" Chiesi interessata, poichè non mi rivolgeva lo sguardo.

"Hai proprio degli amici interessanti." Disse per poi prendere un sorso dal suo bicchiere ancora pieno.

"Non sono davvero miei amici." Rivelai per convincerla a guardarmi.

"E allora cosa ci fanno qua?" La sua voce sembra quasi disperata.

"Ogni tanto mi sento sola." Ecco, mi stavo aprendo di nuovo con lei. I suoi occhi erano pieni di vita in quel momento perché sapeva che mi ero esposta un'altra volta.

Non riuscì a rispondermi perchè Dave ci raggiunse "Cazzo Lauren hai distrutto la connessione internet. Il tuo twitter sta esplodendo e apparentemente il sito tumblr ha avuto dei problemi ed ora è in manutenzione. Riguarda le harmonizers."

Io e Camila ci guardammo e nello stesso momento iniziammo a ridere. Che diamine avevamo combinato? Entrambe guardammo il nostro telefono ed il mio era pieno di notifiche, messaggi, chiamate perse ed email. Twitter era fuori controllo: #camrenreunited era il trend mondiale. Non mi sarei mai aspettata che molte persone si sarebbero interessate così tanto di noi.

Inizialmente ebbi un pochino di paura per la possibile reazione della ragazza dagli occhi marroni: il mio cuore non avrebbe accettato di perderla ancora.

"È fantastico! Oh mio Dio, sapevo che sarebbe stata una buona idea!" La sentii urlare.

Iniziò a rispondere a milioni di persone e notai che stava messagiando con Dinah. Il cuore mi sprofondò nel petto. Probabilmente non era contenta che io e Camila ci fossimo incontrate. Ally e Dinah mi odiavano, a differenza di Normani.

Ad un certo punto Camila mi mostrò il telefono:

You guys are the best! Making a great night even more unforgettable. Expect more soon. #camrenreunited #harmonizers

Leggere il tweet di Camila mi tirò su di morale.. eccetto il 'more soon'. Voleva dire che ci saremmo tenute in contatto? Ci saremmo riviste? Nello stesso momento pensai al compleanno di Camila e pensare di rincontrare il resto della band mi spaventò di nuovo. Però volevo andarci. Avrei fatto di tutto per rivedere Camila.

Decisi di non dirglielo, per farle una sorpresa.

"Cosa dovrei scrivere? Sono un pochino sopraffatta." Ammisi, mentre Camila prese il mio telefono ed iniziò a digitare:

Lauren is speechless because of you guys. Keep sending her love and maybe we'll have a #5thharmoyreunion next? Good night, harmonizers- Camila #staytuned

Quando mi diede il telefono indietro non riuscii a trattenere un sorriso. Rimanemmo in sala a rispondere ai tweet delle fan. La sua risata quando leggevo alcuni tweet divertenti era l'unica cosa che sentivo, mi ero completamente dimenticata delle altre persone che pian piano lasciavano la festa. Il mio cuore si fermò, perché sapevo che anche Camila se ne sarebbe dovuta andare.

"Dovrei andare, anche perché ho un impegno domani." Disse.

"Va bene." Dissi sorridendo anche se avrei voluto prenderla per un braccio e non farla andare via. "Il mio autista ti può portare a casa."

"Oh no, chiamo un taxi." Disse umilmente ed io scossi la testa.

"No, insisto. Per favore." Le risposi convinta.

Lei sorrise ed io l'accompagnai alla porta. Volevo che sapesse quanto mi ero sentita bene quella sera, ma non riuscivo a far uscire una parola dalla mia bocca. Quando aprì la porta rimasi a guardarla senza dire nulla.

"Grazie Lauren, è stata una bella serata." Parlò mentre il mio autista le aprì la porta della macchina per farla entrare.

"Sì." Sussurrai. Wow, bella risposta. Che diavolo mi stava succedendo?

Improvvisamente Camila mi abbracciò. Un abbraccio piccolo e gentile. Troppo piccolo per farmi riprendere subito. Sembravo un'idiota. 'Dii qualcosa! Qualsiasi cosa!' urlai a me stessa.

Lei però, entrò nella macchina e quando l'autista stava per chiudere la porta lo fermai, sorprendendo la donna che appunto mi guardò.

"Camila... Io... volevo dirti che.." Iniziai a balbettare. Per mia fortuna sentii una mano stringere la mia.

"Lo so." Disse semplicemente, facendo scoppiare il mio cuore a causa dei troppi sentimenti. Persino i miei occhi iniziarono a riempirsi di lacrime, ma riuscii comunque a trattenermi. Come faceva a capirmi così bene? Come ha fatto a capire cosa volevo dirle? Come?

La sua mano lasciò la mia e scomparve nella macchina.

Dopo circa mezz'ora mi ritrovai sdraiata nel letto a pensare alla sua conversazione con Josh. Mi ero davvero dichiarata 'colpevole' per quello che era successo nel gruppo. E mentre ricordai quel terribile giorno iniziai a sentire un vuoto nello stomaco.

*Flashback*

Essere ammalati fa schifo. Essere ammalati durante il tour fa ancora più cagare. La testa mi stava quasi per esplodere talmente ero stanca. Ero sdraiata sul mio letto, senza neanche muovermi. Stavo male anche soltanto respirando, a causa della bronchite. Ormai ero stanca anche di cantare, mi sentivo sempre più sotto stress e in depressione.

Non ero più felice con la band. Non ero più felice con la musica che facevo e non ero l'unica a pensarlo. Tutte quante sembravano esauste, lavoravamo senza fermarci e di solito a me piaceva. Ma ultimamente mi sentivo strana. Erano passati cinque anni da quando avevamo realizzato il nostro sogno. Era il quinto anno che eravamo le Fifth Harmony.

Sentii qualcuno bussare alla mia porta.

"Lauren, facciamo una riunione nella mia stanza tra poco." Chiamò Ally, facendo rimbombare la mia testa ancora di più.

Parte di me voleva dirle di andare via, ma non volevo sembrare troppo cattiva. Così decisi di prendere un antidolorifico e raggiungere le altre. Queste riunioni erano gli unici momenti che passavo con le ragazze a parte quando eravamo sul palco. Da quando Camila aveva deciso di ignorarmi, ero rimasta da sola perché tutti la amavano. Come si fa a non amarla? Pensare a lei mi fece diventare ancora più arrabbiata.

Dopo dieci minuti mi stavo dirigendo verso la camera di Ally. Non ero dell'umore giusto ma dovevo farlo. Entrando nella stanza, vidi Camila, Normani ed Ally sedute attorno al tavolo mentre Dinah era seduta sul divano a guardare la TV. Lentamente mentre mi sedetti di fianco ad Ally non rivolsi uno sguardo a nessuna delle quattro.

Ally iniziò a parlare delle nostre prossime esibizioni ricordandoci che mancavano solo tre settimane alla fine del tour. Dopo di quello avremmo avuto del tempo libero e ognuna di noi ne aveva bisogno. Avevamo bisogno di una pausa, non solo dal lavoro, ma da tutto. Per altro io avevo bisogno di una pausa per chiarire i miei sentimenti, incomprensibili a causa della ragazza dai capelli marroni seduta in quel momento di fronte a me.

Mentre affondai la mia testa nelle mani sentii Camila dirmi "Stai bene?" ed io la guardai con uno sguardo che avrebbe potuto congelare chiunque.

La rabbia iniziò a crescere ancora di più, ma cercai di non esplodere. Sapevo che avrei iniziato a sclerare se avessi aperto la bocca quindi non risposi, sperando che Camila capisse e stesse zitta.

"Ho comprato dei tè apposta per la bron.." Continuò.

"BASTA!" La interruppi.

Tutte le ragazze si girarono quando urlai contro Camila.

"Basta, ok?" Le ordinai notando che scuoteva la testa.

"Basta cosa?" Quasi sussurrò, facendomi arrabbiare ancora di più.

"Questo! Qualsiasi cosa sia. Sei mia amica oggi?" Chiesi con una voce che sembrava uno stridio. Non ce la facevo più."Perché onestamente non sopporto più i tuoi cambiamenti di umore."

La sua faccia si impallidì d'improvviso e vidi l'orrore e la paura crescere nei suoi occhi.

"Ragazze, finitela prima di iniziare a dire cavolate." Normani cercò di calmarci, anche se mi aspettavo più l'intervento di Ally.

"Cavolate? Del tipo che sono stanca di tutto questo?" Continuai ad urlare e mi alzai dalla sedia. "Sì, lo sono! Sono stanca di far finta di star bene! Non sto bene e so che le cose cambieranno dopo la fine di questo tour, perchè non possiamo continuare così! E tutte quante lo sappiamo. Abbiamo finito. Allora perchè non lo ammettiamo e decidiamo di separarci per un po'? Sarebbe la cosa migliore."

Sapevano che avevo ragione. Le Fifth Harmony non sarebbero più esistite dopo questo tour. Diedi un'altra occhiata a Camila ed uscii dalla stanza.

Quando raggiunsi l'atrio dell'Hotel sentii la giovane ragazza chiamarmi, ma la ignorai e continuai ad andare avanti. Raggiunsi la mia stanza, ma prima di chiudere la porta Camila riuscì ad entrare con me. Sarebbe finita male..

La sua mano afferrò la mia, ma io la ritrassi subito girandomi di faccia e urlandole "Non toccarmi!"

Il dolore e la rabbia nella mia voce erano ormai sconcertanti. Il mio petto bruciava dalla furia non appena incontrai quegli occhi color cioccolato. Era sul punto di piangere.

"Non sono un cazzo di giocattolo Camila! Non puoi essere mia amica un minuto, ignorarmi dopo un secondo, venire nel mio letto il giorno dopo e poi ignorarmi per mesi, se non anni! Hai ideai di come sia? Hai idea di come mi hai fatto stare in questi anni?" Continuai ad urlarle, nonostante la mia voce si bloccava ogni tanto. Avevo iniziato a piangere senza neanche accorgermene.

Le calde lacrime iniziarono a scendere sulle mie guance ed io tentai di nasconderle al meglio. Non volevo più piangere. Il suo silenzio rese la situazione ancora peggiore, anche perchè non avevamo mai parlato delle cose che avevamo fatto durante tutti quegli anni.

"Cosa vuoi da me, Camila?" Sembravo disperata adesso. "Cosa vuoi? Perché non posso continuare a cercar di capirlo. Quindi dimmi cosa vuoi e io sarò qualsiasi tipo di amica che desideri. Ho cercato di darti ciò che volevi, ma non ho mai fatto la cosa giusta. Allora dimmi, cosa vuoi?"

Anche lei adesso stava iniziando a piangere, ma la rabbia dentro di me non sparì, nonostante odiassi vederla piangere.

"Dì qualcosa! Parla, Camila. Confessamelo per una buona volta, per l'amor di Dio!" Ripresi ad urlare.

"Non capiresti!" Improvvisamente rispose urlando, sorprendendomi. "Non lo capirai mai!"

"Prova." La sfidai.

"Mi fai provare qualcosa che assolutamente non posso provare." Disse la ragazza, lasciandomi ancora più confusa di prima. La mia rabbia si calmò un pochino.

"Del tipo? Mi odi così tanto?" Chiesi, perplessa.

Camila rise coprendosi la faccia con le mani.

"E non ridere Camila! Non dopo essere diventata la ragazza più difficile da capire, cazzo!" Stavo scoppiando.

"O forse si tu che sei la persona più stupida sulla terra da non capire." Rispose e suoi occhi si riempirono di rabbia, tristezza e disperazione. Cosa diavolo stava dicendo? Ero io quella che non capiva? Quella ignara di tutto? Non mi aveva mai detto cosa sentiva, quindi come avrei potuto capirlo?

Normani entrò nella stanza e ci interruppe. "Questo è troppo. Chiameranno la sicurezza se continuate ad urlare così. Camila, andiamo." Disse.

Camila questa volta sembrava.. distrutta. Guardarla mi avrebbe fatta stare peggio.

Senza nessun'altra parola le due ragazze lasciarono la stanza. Fu l'ultima conversazione prima che il gruppo si separasse. Sentii un dolore insopportabile nel mio corpo. Questa volta non era un dolore a causa della bronchite, ma qualcosa di più brutto. Era come se il mio cuore si fosse appena rotto in mille pezzi.

Quella sera, scrissi il mio primo singolo da solista.

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