Capitolo 31


Camila's POV

Svegliandomi lentamente la mattina successiva, necessitai di un secondo per capire che cosa stesse realmente accadendo. Sentire il respiro di qualcun altro accanto a me era ancora insolito... purtroppo. Girandomi di fianco per guardare la splendida donna nel letto con me, non avrei potuto far altro che sperare di avere la possibilità di abituarmi a tutto questo. Ma la più grande era costantemente in tour o faceva progetti che la trattenevano fuori da Miami per più di qualche giorno. Se ne sarebbe andata di nuovo domani e non avevamo fatto progetti su come avremmo affrontato i prossimi quattro mesi di separazione.

Sospirai frustrante. uscii dal letto e decisi di farmi una doccia. Lauren probabilmente avrebbe avuto bisogno di un po' di tempo per recuperare dopo la scorsa notte. Mi piaceva averla qui più di quanto avrei potuto ammettere, e l'idea di lei permanentemente con me aveva definitivamente attraversato la mia mente. Fino ad ora, non avevo avuto comunque possibilità di discutere con lei di questo. Il suo folle programma rendeva impossibile ogni pianificazione a lungo termine. In più, sapevo che Lauren aveva detto che non avrebbe auto intenzione di sistemarsi in un futuro prossimo. D'altro canto, sembrava aperta all'idea di noi sposate. Non sapevo quanto seria fosse su queste cose e questo mi spaventava come lo schifo.

Uscendo dal bagno dopo la doccia, ritrovai la cantante nel letto e guardai la sua espressione pacifica. Sembrava molto più giovane. La sua pelle bianca e i cerchi scuri sotto i suoi occhi indicavano lo stressante stile di vita che conduceva. La mia preoccupazione era qualcosa che tenevo per me perché lei era abbastanza grande per sapere quali fossero i suoi limiti. Inoltre, non potevo negare che fossi preoccupata nel momento in cui sarebbe tornata a Miami e sarebbe stata così esausta. Stava ancora indossando i vestiti della scorsa notte e i suoi ciuffi lunghi e scuri erano dispersi su tutto il cuscino e sulla sua faccia. La raggiunsi e li spostai gentilmente dietro le sue orecchie. I miei occhi indugiarono su di lei per un po', nel mentre la mia mente era occupata con i tanti pensieri sul nostro futuro.

"Smettila di fissarmi", nel frattempo la voce rauca sospirò e mi fece sorridere istantaneamente.

"Per cui, ti accorgi quando ti fisso", notai e vidi gli occhi verdi aprirsi leggermente.

"Alcune volte, sì", mi rispose ma subito dopo grugnì. "Oh Dio, è mattina", sospirò e chiuse nuovamente i suoi occhi per la stanchezza. Lei era ovviamente nel dopo sbornia e io risi silenziosamente vedendo la sua lotta nello stare sveglia.

"Sono davvero sorpresa che tu non riesca più a reggere l'alcool", ammisi, ma mi piegai verso di lei per baciarle la tempia dolcemente. Lei era quella del gruppo che poteva bere anche più dei ragazzi. Il suo eccessivo stile di vita non era comunque qualcosa che mi mancava.

"Sto diventando vecchia, Camz", disse sorprendentemente e persino i suoi occhi si aprirono rapidamente mentre pronunciava il mio vecchio soprannome.

"Camz?", chiedi con un gran sorriso. "Penso che tu sia ancora un po' ubriaca."

"Forse", rise e il mio cuore fluttuò al suono. "Non ti piace più?"

"No, non è per quello. Nessuno mi ha chiamato così in questi anni, per questo sono un po' sorpresa. Puoi chiamarmi in qualsiasi modo tu voglia...eccetto per Karla", aggiunsi velocemente.

"Eccetto per il tuo vero nome", mi prese in giro ma grugnì di nuovo e strofinò la sua fronte.

"Dai su, io ti prendo un'aspirina e tu ti fai una doccia. Ti aiuterà", le suggerii e la vidi annuire. Si sedette lentamente e io andai verso la cabina delle medicine per prenderle come le avevo promesso qualcosa per il suo mal di testa e subito dopo un bicchiere d'acqua. Lauren stava cercando furiosamente nella sua valigia, in cerca di qualcosa da mettere e lanciò qualcosa sul letto. Misi il bicchiere e la pillola sul comodino, volendo tornare in cucina ma lei afferrò il mio polso. Mi circondò gentilmente e le sue labbra incontrarono inaspettatamente le mie. Erano ansiose e più passionali di quanto avrei immaginato nel suo attuale stato, ma non me ne lamentavo affatto. Circondai il suo collo con le mie braccia, lei mi spinse più vicina e mi fece girare la testa con le sue labbra piene incastrate con le mie.

"Buongiorno", respirò sorridendo e i miei occhi si aprirono lentamente.

"Giorno", dissi a fatica e la vidi sorridere ancora di più alla mia frustrazione. Non aveva idea di quanto fosse fantastica, no? Il mio cuore stava battendo molto più velocemente rispetto ad un secondo prima ma lei mi lasciò andare subito dopo una pacca e continuò con la sua precedente ricerca su qualcosa da mettersi. La lasciai fare ciò che doveva fare e tornai in cucina per preparare una piccola colazione. La più grande probabilmente non sarebbe stata affamata dato il suo hangover. Per cui la feci semplice e feci quel caffè cubano che a lei piaceva molto. Mi sedetti al tavolo e lesi qualcuna delle mie emails, aspettando la bellissima donna che avevo il piacere di chiamare la mia ragazza.

Lauren ci mise un attimo a raggiungermi e potevo vederla lottare con i postumi della sua sbornia. Per me restava impeccabile. I suoi capelli erano un po' umidi, non aveva trucco e indossava dei semplici pantaloncini con una maglia nera con collo a V. Camminando verso il tavolo, la sua faccia si illuminò appena sentì l'odore del caffè cubano.

"Oh sì, sei una salvatrice", disse e si abbassò per darmi un altro bacio veloce prima di sedersi.

"Ho pensato ne volessi un po'", le sorrisi e la vidi prendere il primo sorso della bevanda forte ma calda. I suoi occhi si chiusero in approvazione ed io ero felice di averle donato un piccolo comfort.

"Grazie", iniziò. "Non solo per il caffè. Intendo la scorsa sera è stata assolutamente perfetta. Non posso ancora crederci che hai invitato tutti a venire. Decisamente è stato il migliore compleanno che abbia mai avuto."

"Non c'è di che. Sono contenta che ti sia divertita", le risposi e amai vederla così genuinamente felice. "Forse un po' troppo", aggiunsi scherzando.

"Sì, lo so", rise. "Onestamente è colpa di Dinah. Ha continuato a portarmi drink e prima che me ne accorgessi, ero ubriaca."

Continuammo a parlare della sera precedente e di alcuni dei punti più cruciali e divertenti. Vedere i suoi occhi verdi brillare ogni volta che parlava di qualcosa di divertente era la cosa più preziosa. Non importava quanti anni fossero passati, guardarla in quei profondi occhi verdi era ancora affascinante. Il fatto che sembrava cambiassero colore da un momento all'altro non rendeva le cose più facili. Mi ricordavo di quanto divennero grigi la prima volta in cui il clima tra noi divenne davvero freddo. Ma proprio ora erano definitivamente verdi e brillanti; rendevano il contrasto tra la sua chiarissima pelle, i suoi occhi lucenti e i suoi capelli davvero scuri persino più evidente e bellissimo.

Mentre continuavamo a parlare, le mmi e aspettative furono confermate e Lauren non mangiò perché sentiva la nausea. Sembrava aver bisogno solo del caffè ma i miei pensieri tornarono ai nostri piani a partire da domani. C'era a malapena un po' di tempo prima che lei dovesse andare in aeroporto e stare oltremare per quattro lunghi mesi. Nel momento in cui abbiamo fermato la conversazione sul suo compleanno, io cambiai nervosamente il discorso.

"Penso che dovremmo parlare su cosa sta per accadere prossimamente, no?". chiesi pacatamente e la vidi prendere un respiro profondo per prepararsi ad una lunga e seria conversazione.

"Sì, dovremmo", mi rispose e si sedette meglio sulla sedia.

"Io mi sono tipo presa la libertà di guardare il tuo programma e le date del tour ed è davvero difficile trovare un momento in cui starai in una città per più di un paio di ore a parte per il concerto", confessai e vidi Lauren guardarmi intensamente. "Ma mi sono accorta che starai a Parigi per due giorni. Ha il tuo primo giorno di riposo e un concerto il giorno dopo. Potrei prendere quei giorni liberi e penso che potrei prendere un volo per venire a vedere te e lo show?"

La mia voce stava mostrando quanto effettivamente fossi nervosa perché non avevo idea di cosa la più grande stesse per dire. Non avevamo parlato di vederci nel mezzo ma non potevo farcela per quattro mesi senza vederla. Quattro settimane erano state abbastanza orribili e ogni volta che ci separavamo, le cose andavano peggio; nel senso che mi mancava ogni volta di più.

"È perfetto", Lauren disse allegramente e sciolse immediatamente la mia tensione. "Io e te a Parigi, sarà divertente. O mi stai solo usando per mangiare più croissant e bere più vino che puoi?"

"Mi hai beccata", risi gentilmente e la vidi sorridere. "Sarà giusto nella metà dei quattro mesi", elaborai e non potetti fare a meno di sospirare silenziosamente. L'idea di stare separate per così tanto tempo era straziante.

"Vieni qui", la voce roca disse improvvisamente e mi fece cenno di andare a sedermi sulle sue gambe. Mi alzai dalla mia sedia e feci cosa lei volesse facessi. La sua mano prese la mia immediatamente e intrecciò le nostre dita appena mi sedetti sulle sue gambe toniche. Incontrare i suoi occhi e vederli socchiudersi causò un salto veloce del mio cuore nel mio petto. L'altra sua mano accarezzò gentilmente la mia guancia prima che parlasse di nuovo.

"So che sembra un sacco di tempo ma abbiamo attraversato cose peggiori di questa, giusto?", provò a calmarmi ma non potevo ignorare quel dolore pungente nel mio petto. "E quando tutto questo sarà finito, andremo finalmente in Italia e tu potrai mangiare quanta pizza vorrai...e diventare grassa e restare stesa sulla spiaggia tutto il giorno", stava cercando una motivazione diversa per farmi ridere. Funzionò perché sorrisi silenziosamente.

"Non posso aspettare", le risposi sinceramente, ma sorrisi. La mano della donna si spostò dalla mia guancia al retro del mio collo e mi spinse gentilmente verso di lei. Le sue labbra incontrarono le mie in un bacio tenero, seguito da uno più sensuale. Inalai profondamente e potetti inspirare anche il suo shampoo alla vaniglia. La sua lingua stava già accarezzando il mio labbro inferiore prima di poterci accedere. Rimasi senza fiato e usai la mia altra mano per scivolare sotto la sua maglia. La sua pancia piatta si tese quando le mie dita tracciarono i muscoli tonici. Il mio desiderio per la bellissima ragazza dai capelli neri cresceva ogni secondo in cui le sue lucenti labbra baciavano le mie.

Sollevando la gamba, volevo metterla a cavalcioni sul suo grembo, ma in qualche modo ho perso l'equilibrio quando ho cercato di farlo dall'altra parte. Lauren non ha potuto salvarci e la mia mossa sgraziata ha fatto cadere la sedia, con noi sopra. La più vecchia cadde all'indietro e io atterrai su di lei, preoccupata che potesse essersi fatta male. Invece, ho sentito la sua risata estremamente forte che mi ha ricordato le volte in cui Ally la faceva ridere in modo incontrollabile. Per qualche motivo, la più grande del gruppo aveva un modo speciale di far ansimare Lauren per la mancanza di aria quando rideva a crepapelle. Qualcosa che avevo sempre cercato di emulare, perché amavo quella sua risata disinibita. Ci sono riuscita, a volte, ma era per lo più involontario, come ora. Ma non ho potuto fare a meno di ridere anch'io.

"Oh mio Dio", ansimò.

"Sei a posto?", le chiesi, perché era lei quella che era caduta per terra, non io. Ero ancora sdraiata su di lei e mi stavo godendo ogni secondo così.

"Sì, ma non riesco a respirare", la sua voce faticò a dire, ma lentamente si calmò.

Mi misi a sedere e finalmente mi misi a cavalcioni su di lei, mentre mi mordevo il labbro inferiore. Spazzolando i miei capelli indietro, volevo riflettere su quello che mi era stato presentato prima che lei se ne andasse. I suoi occhi incontrarono i miei e sentii un enorme nodo nella mia gola. Sembrava adorabile con le sue guance arrossate e il suo largo sorriso. Sembrava di essere di nuovo adolescenti, quando non facevamo altro che scherzare e essere negligenti. È stato tanto tempo fa, ma mi sono sentita affascinata. Il pensiero della sua partenza era una costante nella mia testa e questa volta sentivo le lacrime bruciarmi negli occhi. Volevo questo: lei qui con me a fare queste sciocchezze, mentre avevamo avuto una conversazione seria pochi minuti prima. Non c'era nessuno che mi capisse come lei; nessuno con cui avrei potuto condividere tutti questi diversi aspetti della mia personalità.

"Cosa c'è che non va?", la donna attenta mi chiese e si sedette non appena i miei occhi iniziassero ad inumidirsi.

Sapendo che lei odiasse vedermi turbata, avvolsi le braccia attorno al suo collo e l'abbraccia forte. Fece immediatamente lo stesso, ma mi massaggiò la schiena con dolcezza. Sapevo che lei avrebbe capito; che era il motivo per cui ero arrabbiata in primo luogo. Il circolo vizioso mi stava uccidendo!

"Ti amo", sussurrò la sua voce perfetta e mi tenni ancora più salda.

"Ti amo anch'io", ricambiai e provai a non far tremare la mia stessa voce.

"Per favore, non piangere, ti sto supplicando", la donna dai capelli scuri mi supplicò e apparentemente non ebbi successo nel nascondere il tremolio della mia voce. Mi baciò la spalla con amore, anche se il tessuto della mia camicia era nel mezzo. Sapevo che lei mi capiva bene e voleva confortarmi, ma la sua tenerezza rendeva le cose ancora peggiori. Il mio petto si stava sollevando perché stava lottando nel trattenere quello che mi sembrava un singhiozzo. Lei affondò la sua faccia nell'incavo del mio collo e io presi un respiro molto profondo per calmarmi.

Ci volle un po 'di tempo prima che ci sedessimo e ci tenessimo l'un l'altra e prima che riuscissi a riacquistare la calma. Non avevamo ancora molto tempo e Lauren dovette fare le valigie per andare all'aeroporto. Mi ero offerta di accompagnarla e avevo bisogno di calmarmi prima di utilizzare il veicolo. Tirandomi indietro dal nostro lungo abbraccio, cercò rassicurazione nei miei occhi e feci del mio meglio per apparire meno triste. Le sue labbra trovarono le mie ancora una volta, molto dolcemente come se avesse paura di rompermi. Nessuna di noi parlò, perché non avevamo più nulla da dirci. Avevamo "detto" tutto in quell'ultimo momento di vicinanza. Mi alzai lentamente dopo il nostro piccolo bacio e lei mi seguì. Guardarla fare i bagagli era un incubo e continuavo a ripetermi che ci saremmo riviste prima di quanto pensassi. Bene, due mesi erano prima di quattro mesi.

Poco dopo, stavamo guidando verso l'aeroporto e per fortuna non c'erano paparazzi a Miami. Questo rese il tutto un po' più facile. Il personale dell'aeroporto aiutò Lauren con tutti i suoi bagagli e lei mi tenne la mano per tutto il tempo. Fino al momento in cui dovemmo dirci addio. Stavo combattendo ancora con le lacrime agli occhi e odiavo me stessa per averle reso tutto così difficile. Si sentiva sempre in colpa, anche se non volevo che lei lo facesse. Tirandomi dentro per un altro abbraccio, lei mi cullò dolcemente tra le sue braccia e io volevo assorbire ogni piccolo dettaglio del suo corpo perfetto premuto contro il mio. Lasciandola andare, ci siamo baciate e dovetti concentrarmi così intensamente sul non piangere nell'istante in cui le nostre labbra si incontrarono.

"Andrà tutto bene, Camila. Lo prometto ", la voce roca provò ancora una volta a confortarmi.

"Lo so", dissi in fretta, perché non volevo che si preoccupasse.

Lauren sembrava molto più calma questa volta. Non era così sconvolta quanto me e stavo iniziando a chiedermi perché mi sentissi così emotiva. La più grande emanava una tale scioltezza. Ovviamente era triste, ma sembrava più arrabbiata di vedermi in difficoltà piuttosto che andarsene. In generale, sembrava che fosse più a suo agio con la nostra separazione ultimamente. Non volevo pensarla in quel modo, ma avevo la fastidiosa sensazione che non potesse mai rimanere davvero in un posto troppo a lungo.

"Devo andare", mi strappò i miei pensieri e mi prese a coppa il viso tra le mani, baciandomi un'ultima volta. Questa volta non potei trattenermi, ma rapidamente asciugai la lacrima che mi cadeva dagli occhi.

"Ti scriverò presto, va bene? Ti amo ", mi rassicurò e feci un sorriso coraggioso.

"Va bene, ti amo anch'io", respirai e finalmente la lasciai andare. Sentendola sospirare rumorosamente per la disperazione, mi salutò prima di salire sull'aereo e sentii il mio cuore affondare all'istante. Non mi sarei mai abituata a vederla andar via, non importa quante volte fosse successo. Con il cuore molto pesante, lasciai l'aeroporto e tornai al mio appartamento.

I due mesi successivi furono una lotta assoluta. Lauren era più impegnata che mai e volava da un posto all'altro, rendendo quasi impossibile per noi entrare in contatto l'una con l'altra tranne che per gli sms. Sapevo che stesse cercando di fare uno sforzo, ma era così difficile trovarla libera in questi giorni. Tutto quello che volevo era sentire la sua voce o magari vederla su una webcam di tanto in tanto. Ogni volta che facevamo piani, cadevano perché lei aveva altri obblighi. Cominciavo ad innervosirmi perché sentivo che la stavo perdendo. Forse ero troppo drammatica, ma la mancanza di comunicazione era insopportabile.

Le relazioni a distanza erano difficili, ma questo era atroce. Non ero sicura di come si sentisse Lauren, perché o inviava messaggi dolci o i suoi piani su quello che stava succedendo. Era difficile avere una conversazione seria con qualcuno per messaggi, ed è per questo che decisi di aspettare fino a quando ci saremmo finalmente viste. Sarei stata in grado di vedere se le cose fossero cambiate o meno. La prospettiva del cambiamento era spaventosa, ma nel modo in cui stavano andando le cose, avevo bisogno di una sorta di rassicurazione che la donna che amavo non mi stesse sfuggendo di mano.

Miami era casa e lo era sempre stata, ma non potevo fare a meno di chiedermi se Lauren si sentisse allo stesso modo. Aveva una casa? Ne avrebbe mai voluto una? Quelli erano i tipi di domande che mi avevano torturato ogni giorno per due interi mesi. Probabilmente era troppo presto per pensare a quella roba, ma ero pazzamente innamorata di lei e la volevo solo per me. Era davvero così male? Lo sarebbe stato, se non avesse voluto la stessa cosa. Incitai me stessa a non essere invadente, perché avevo paura di spingerla ancora più lontano da me. Così provai a concentrarmi sulla mia vita senza di lei nel miglior modo possibile e ad aspettare Parigi.

Il giorno finalmente arrivò e stavo andando a trovare la famosa cantante nel suo albergo. Da quando ero atterrata a Parigi, il mio cuore non aveva smesso di correre. Non potevo nemmeno visitare la bellissima città intorno a me. La mia mente era impegnata esclusivamente dalla donna dagli occhi verdi e come sarebbe stata la nostra riunione. Il taxi si fermò di fronte al grande albergo e fui trattata come se fossi io la celebrità. Diedi per scontato che Lauren avesse detto loro di fare questo e volevo quasi attraversare la lussuosa hall come tale, ma controllai la mia eccitazione. I minuti tra il check-in e l'essere in piedi davanti alla sua porta sembravano i più lunghi della mia vita. Bussai e il mio cuore era vicino a scoppiare fuori dal mio petto.

I familiari occhi verdi furono la prima cosa che vidi quando la porta si aprì. Seguito dal grande sorriso sulle labbra della più grande prima che sostanzialmente le attaccassi. Lauren quasi cadde perché mi schiantai contro di lei inaspettatamente. Le sue braccia si avvolsero intorno alla mia vita per sostenersi l'ultimo secondo. Rise dolcemente contro le mie labbra, ma ricambiò il bacio appassionato con cui l'aggredii. Sentire le sue abili labbra stringersi attorno al mio labbro inferiore era pura beatitudine. Ero una tossicodipendente che stava attraversando il la disintossicazione, ma lei era disposta a darmi una soluzione rapida. Mordendosi il labbro superiore in cambio, si liberò e fece un respiro profondo.

"Wow", ansimò. "Bonjour", aggiunse con un ghigno, ma non ero dell'umore giusto per parlare adesso. La spinsi dentro e contro il muro, vedendola allargare gli occhi.

"Non c'è bisogno di essere affascinante, ho già voglia di strapparti i vestiti così come sei", risposi e afferrai l'orlo della sua camicia. Mi fermò all'istante tenendomi al polso.

"Um ... aspetta, in realtà non siamo sole", disse, e non ebbi il tempo di pensare prima che sentissi qualcun altro che parlava e mi voltò per affrontarlo.

"Bene bene. Camila Cabello, quella che se ne è andata", una voce liscia ridacchiò e i miei occhi si concentrarono su una bruna estremamente elegante che mi guardava su e giù. Mi ci volle un secondo prima di allontanarmi da Lauren.

"Vero?", chiesi leggermente scioccata.

Il sorriso astuto la tradì immediatamente, perché l'avrei riconosciuta anche dopo anni. Non potevo credere ai miei occhi. Vero era una delle vecchie amiche di Lauren del liceo, ma non avevo idea che fossero ancora in contatto. La loro amicizia era stata forte per un po'. Non ero mai stata in grado di capire cosa stesse succedendo con queste due. L'unica cosa che sapevo per certo era che Vero mi rendeva nervosa. Era sempre stato così, e mi sentivo come se avessi di nuovo sedici anni quando i suoi occhi scuri mi squadrarono chiaramente. Non avevo mai incontrato qualcuno così esplicito e civettuolo. La mia testa girava ancora quando lei si avvicinò a noi e mi abbracciò forte.

"Dannazione", imprecò quando si allontanò. "Non mi meraviglia che tu abbia finalmente cambiato ruolo, Lauren. Ho sempre pensato che tu fossi carina ma santa merda, Camila ... mi sto accaldando e mi preoccupo solo a guardarti."

Le mie guance arrossirono all'istante perché non ero abituata ad essere colpita in modo così spudorato. Guardai Lauren per un secondo, ma lei sorrise e aggiustò di nuovo la parte superiore del suo vestito.

"È carino... credo", quasi balbettai e mi sentivo un po' a disagio con tutta l'attenzione su di me. "Come stai? Vivi qui ora?"

"Dio no!", Esclamò Vero e alzò gli occhi al cielo come se fosse un incubo. "Sono qui per lavoro, Fashion Week. Sono un compratore a nome di Bergdorf Goodman."

"Wow, sembra eccitante", provai a intrattenere conversazioni casuali e non mi sorpresi che Vero avesse finito per far un lavoro così di alto livello nella moda. Era un business spietato per quanto ne sapessi e avrebbe avuto la tenacia di riuscire in quell'ambiente.

"Non proprio", fu impassibile. "Ma ho visto che Lauren avrebbe fatto un concerto domani ed sono riuscita ad afferrarla. Mi ha detto che stavi arrivando e voglio che voi due veniate fuori con me e un paio di amici stasera. Quindi, quanto durerà il sesso della riunione? Perché ci incontreremo alle otto per cena."

Sentii Lauren ridere piano, ma la mia faccia divenne di nuovo rossa.

"A meno che, naturalmente, non possa partecipare", mi strizzò l'occhio e quasi sentii i miei occhi spuntare fuori dalle orbite. "Tre ragazze di Miami a Parigi, già suonano come un porno e se non posso avere Camila per me ... la condivisione è premurosa, Lauren."

"Veronica Iglesias, signore e signori", rideva ancora Lauren, ma scuoteva leggermente la testa. Perché era così impassibile per l'evidente flirt di Vero con me? "Guarda, sono sicura che Camila sia stanca del volo e vogliamo un po 'di tempo da sole. Ti manderò un messaggio per farti sapere se ci uniremo a te, ok?"

"Ok, ma devi venire con noi. Non te ne pentirai, lo giuro", insistette Vero, ma mi passò accanto per raggiungere la porta, che era ancora aperta. "Divertiti", aggiunse con un altro occhiolino e chiuse la porta.

Stavo ancora cercando di elaborare ciò che era realmente accaduto proprio in quel momento. Una cosa era finalmente vedere di nuovo Lauren, ma la presenza della sua vecchia amica mi rendeva nervosa. Erano tutte e due molto in gamba quando erano insieme. Vero era in grado di tirare fuori il lato più selvaggio di Lauren e per qualche stupido motivo mi sentivo minacciata da lei. Per non parlare del fatto che fossi gelosa perché questo doveva essere il nostro tempo, e ora dovevo condividerlo con la donna, che aveva apertamente confessato la sua cotta per me tutti questi anni fa. Ricordando i suoi tweet e messaggi ha riportato sentimenti contrastanti.

"Camila?", Lauren chiese con attenzione e capii che probabilmente stessi solo guardando fuori.

"Scusa", risi nervosamente e mi passai la mano tra i capelli. "Sono stata presa alla sprovvista dalla presenza di Vero qui."

La più grande annuì, ma mi prese per mano per guidarmi nel grande soggiorno. La mia mascella quasi cadde quando vidi quanto fosse grande la suite. Non riuscivo a immaginare quale somma di denaro avrebbe probabilmente pagato per restare qui. Non sembrava accorgersi dei miei sguardi ammirati, ma si sedette sul divano con me.

"Non avevo idea che sarebbe venuta qui oggi", la voce leggermente tesa cominciò a parlare. Il faticoso touring aveva lasciato il segno sulle sue corde vocali, a quanto pareva. "Ci siamo mandate sms per un po' e lei era improvvisamente fuori dalla mia porta un'ora fa. Sono rimasta sorpresa quanto te. "

"Non sapevo che ti fossi tenuta in contatto con lei", risposi con la massima disinvoltura possibile.

"Ci siamo sempre tenute in contatto. Voglio dire, abbiamo avuto i nostri momenti ma non ci siamo mai dimenticate l'una dell'altra. Qualunque cosa sia, è una delle mie più vecchie amiche ed è estremamente difficile crearne di nuove in questo settore. Non sai mai chi è veramente tuo amico o chi ha un secondo fine. Con Vero, almeno so in cosa mi sto immischiando ", sogghignò.

"Sì, non è cambiata, vero?", notai.

"No, non proprio. Ma abbastanza per essere Vero ", Lauren cambiò argomento. "Come è stato il tuo volo? Sei stanca?"

"Il volo era ok ma non sono affatto stanca", dissi velocemente perché volevo passare più tempo possibile con lei. All'improvviso, vidi alcuni schizzi di vernice sulla sua camicia che non avevo notato prima. Persino i suoi jeans mostravano punti e strisce colorate. Mi accigliai e guardai di nuovo su. "Stavi dipingendo?"

"Sì, ho provato a rispolverare. Non lo facevo da così tanto tempo, ma quando sono venuta qui per la prima volta ... non so, Parigi è così bella, mi sono subito sentita come se dovessi dipingere", rivelò e sorrisi dolcemente sentendola. Sapevo che adorava dipingere e disegnare, ma da qualche parte lungo la strada, aveva smesso di farlo durante i giorni da Fifth Harmony. E non l'avevo mai sentita parlare da allora.

Sentivo in me così tante emozioni contraddittorie. Da un lato, ero affascinata dalla donna dalle mille sfaccettatura e dai molti talenti seduta accanto a me.

D'altra parte, ha solo rafforzato la mia paura di non essere la metà di ciò che meritasse. Le sue strade artistiche sembravano così compatibili con quello che ho sempre immaginato che la vita di Lauren fosse: avventurosa e romantica, però in spirito libero. L'unico lato negativo di questo era che io non ero come lei. Non ero così entusiasta di essere ovunque e di viaggiare in tutto il mondo. La paura del nostro futuro potenzialmente divergente mi dava ansia.

"Posso vederlo?", chiesi alla fine, ma Lauren fece una leggera smorfia.

"Non è ancora finito e non voglio che tu lo odi", ha risposto più umile di quanto mi aspettassi.

"Non lo odierò mai, ma aspetterò se ti sentirai più a tuo agio, allora."

"Dato che non sei stanca", Lauren iniziò e giocò con le dita nella sua mano.

"Pensavo che avremmo potuto fare una piccola passeggiata in città. La cosa migliore di Parigi è che le persone sono come a New York. Non se ne fregano niente di chi sei. Ho camminato tutta la mattina e solo una ragazza mi ha chiesto una foto. Non ci sono paparazzi, è il paradiso assoluto. Che ne dici?

La Torre Eiffel e gli Champs-Élysées?"

Stavo ancora cercando di adattarmi alla nuova situazione, ma l'idea di passare l'intero pomeriggio con lei era troppo allettante per rifiutare.

"Sembra fantastico, ma potresti voler cambiare", sorrisi a causa della vernice sui suoi vestiti. Si strinse nelle spalle e non sembrava preoccuparsi così tanto.

"Fidati di me, alla gente non interesserebbe, ma lo farò comunque. Solo per te", sussurrò e si sporse in avanti. Feci lo stesso e sentii il palmo caldo della sua mani, così come le parti fredde dei suoi anelli, toccarmi le guance. Le sue labbra si mossero perfettamente contro le mie e alleggerirono la mia tensione. Dio, quanto mi era mancato. L'idea di averla con me in ogni momento era tutto ciò che volevo ma in quei giorni sembrava così fuori portata. Misi la mia mano sulla sua e non volevo che lei la togliesse. La sua vicinanza era il più grande conforto che avrei potuto sperare. Ogni tocco, ogni bacio diminuiva il tumulto interiore.

Sembrava riprendere il mio entusiasmo e mettere tanto più affetto che poteva nei suoi baci. La sua mano libera si spostò al mio collo e lasciò che la punta del suo indice sfiorasse la pelle sensibile. Ho avuto la pelle d'oca ovunque e ho inclinato la testa per approfondire il bacio. Sospirò di piacere e mi permise di esplorare il calore della sua bocca con la mia lingua volenterosa. Il suo dito si raggomitolò e lasciò che l'unghia mi grattasse delicatamente il collo mentre succhiavo il suo labbro inferiore. Respirò profondamente e incontrò i miei occhi dopo i nostri calorosi baci.

"Dimentico sempre quanto tu sia brava in questo", ridacchiò e fece sorridere anche me.

"Se vuoi lasciare l'hotel dovresti andare ora perché altrimenti non posso fare promesse", ho risposto e l'ho sentita ridere dolcemente. Potrebbe sembrare uno scherzo ma io ero seria. Una volta iniziato, non ero sicura di quanto tempo ci sarebbe voluto per liberare tutta la tensione che sentivo.

"Va bene, dammi cinque minuti", disse e mi baciò la guancia velocemente prima di sparire nella sua camera da letto. Ho usato quei pochi minuti per calmarmi e sono riuscita a farlo davvero. La più grande tornò fuori e sembrava incredibile come sempre: casual, in jeans attillati neri, una maglietta con scollo a V rossa e un berretto rosso coordinato. Indossò il suo cappotto bianco e afferrò una borsa a tracolla prima di fare il nostro giro di esplorazione della città dell'amore.

Lauren era estasiata, non appena lasciammo l'ingresso della sua suite. Mi ha mostrato i posti che aveva già scoperto in precedenza. La sua eccitazione era contagiosa, per la cultura che tanto aveva impressionato la donna dagli occhi verdi. Continuava a fotografare le stare strette, piene di persone che stavano perdendo il loro tempo, o le imperfezioni architettoniche che aveva notato. Io ero per lo più entusiasta del cibo. E lei lo sapeva, a quanto pare. Una delle prime tappe che abbiamo fatto è stata una famosa panetteria con ogni tipo di dolce tentazione che avrei potuto sognare. Volevo comprare l'intero negozio, ma dovevo contenermi. Bene, siamo uscite con tre buste piene e Lauren ha detto che sarei caduta in un coma da zucchero se avessi mangiato anche solo una piccola parte di quei dolci. Non potei trattenermi e iniziai ad aprire alcuni dei meravigliosi dolci e li mangiai mentre Lauren continuava a fare altre foto. Per me era ancora un mistero il modo in cui non le piacesse la cioccolata... com'era umanamente possibile?

Era strano quanto a volte i nostri interessi fossero opposti, ma siamo comunque riuscite a divertirci e a trovare interessi comuni. Ad un certo punto mi stavo scherzosamente buttando una torta in faccia e mi stavo spalmando la crema sulla bocca. All'inizio lei fu scioccata, ma finì per ridere quando la baciai con la dolce glassa sulle labbra. Strappai la macchina fotografica dalla sua mano e scattai una foto del suo viso imbrattato mentre lei fissava l'obiettivo. È stato il momento più divertente dopo tanto tempo. Ha fatto emergere il alto sciocco di me che avevo sepolto dopo tutti i tragici eventi della mia vita.

Le nostre tappe successive furono quelle più convenzionali. In pratica stavamo facendo un giro panoramico e ci fermavamo per prendere il maggior numero di forme di formaggio che potevamo. È stato davvero incredibile che nessuno ci avesse infastidito. Non rimanevamo in un posto troppo a lungo e continuavamo a muoverci ogni momento. Ora capivo perché a Lauren piacesse tanto questo posto. Perché potevamo essere esattamente come una qualsiasi coppia di turisti, potevamo stare di fronte alla Torre Eiffel e fare una foto senza essere molestate. Non riuscirò mai a capire fino in fondo come sia riuscita a gestire tutta l'attenzione che, di solito, la riguardava. Sentirsi come una coppia normale mi ha fatto capire quanto io volessi di più, semplicemente passando più tempo con lei e facendo queste cose ogni volta che ci vedevamo.

Il tempo volò e notai che la donna dai capelli scuri continuava a ricevere messaggi. Immaginai che fosse Vero, che le chiedesse se avremmo raggiunto lei e le sue amiche per cena. Quando ho chiesto a Lauren, ha confermato il mio sospetto e mi ha chiesto se volessi andare. Ero così felice in quel momento, avrei detto di sì a qualsiasi cosa.

Così abbiamo finito per incontrare l'acquirente di fascia alta e le sue amiche in un piccolo bistrot. Le persone che si univano a noi erano un gruppo eclettico di artiste diversi. Una era una fotografa, l'altra era una pittrice e avevo difficoltà a tenere il passo con i loro nomi francesi. Il loro accento era così forte che le capivo a malapena, ma era accattivante. C'erano ancora più persone al tavolo, con percorsi di vita diversi e rimasi abbastanza sorpresa del fatto che Vero avesse una tale varietà di amici. Mi sarei aspettata un gruppo di fashioniste snob e mi sono arrabbiata con me stessa per averla giudicata male. Era un gruppo molto carino di persone ed ero contenta della decisione di cenare con loro.

Lauren si mescolò perfettamente e vidi come tutti la fissavano appena apriva la bocca. Durante tutta la cena continuò a coinvolgere tutti e riuscì a tenere una conversazione su ogni argomento. Il suo cervello era terrificante, pensai. Ma così sexy. Sapevo di avere una certa conoscenza su vari argomenti e non era particolarmente noioso, ma quella con gli occhi verdi portava la corona. Chi sapeva che essere così intelligente era così eccitante? Il suo braccio era avvolto attorno alla mia spalla mentre parlava di un dipinto che aveva visto stamattina e sentivo Vero guardarmi. Incontrando gli occhi scuri, lei sorrise e io mi sentii di nuovo un po' nervosa.

Flirtò con me tutta la sera. All'inizio pensavo fosse divertente, ma con il tempo non ero sicura se stesse scherzando o meno. La parte che mi ha infastidito di più è stata la totale insistenza di Lauren. Continuava a deriderla quando Vero faceva i suoi commenti. Che cosa era successo alla ragazza follemente gelosa, che fumava di rabbia ogni volta che qualcuno mi guardava nel modo sbagliato? Non ero sicura di dover essere preoccupata o lusingata, era così sicura nella nostra relazione. La mia stessa insicurezza era il problema, vero?

"Andiamo, Camila. Andiamo a prendere qualche altro drink", disse Vero e si alzò, non dandomi alcuna possibilità di protestare. Lauren mi tolse il braccio dalla spalla e praticamente mi lasciò andare, Ero ancora più nervosa ora perché sinceramente non avevo idea di cosa avesse intenzione di fare Vero.

Avvicinandosi al piccolo bar, ordinò altro vino e altre bevande, mentre io stavo lì in piedi. Non parlavo nemmeno il francese, quindi perché voleva che mi unissi a lei?

"Sai, ero seria prima. A proposito di te, io e Lauren", ha improvvisamente parlato e mi sono quasi soffermata sul sorso di vino che avevo provato a deglutire prima delle sue parole.

"Cosa?", ho tossito leggermente, ma ho provato a farlo sembrare come se fosse una risata.

"Non ci ha mai pensato? Sii sincera", la voce dolce continuò mentre la guardavo incredula.

"Senza offesa Vero, ma penso che tu stia valutando male la situazione qui", risposi con attenzione perché non volevo iniziare una lite con l'amica di Lauren.

"Perché?"

"Lauren e io non stiamo vivendo solo un'avventura. Facciamo sul serio", spiegai sinceramente, ma Vero mi schernì in risposta.

"Quanto può essere seria con Lauren?", ribatté e, anche se sapevo che non stava cercando di farmi del male, lo fece. "Guardala", continuò e io seguii i suoi occhi per un breve momento, soffermandomi sulla splendida donna che stava ancora conversando."Pensi che abbia intenzione di buttar via tutto questo e sistemarsi? Lei è Lauren Jauregui! Anche prima che fosse famosa, non sopportava l'idea di essere legata a qualcuno e di non essere uno spirito libero. Non sto cercando di essere cattiva perché vedo che ti ama. Tutti lo vedono ma... non penso che sia pronta per quello che vuoi. Forse non sarà mai pronta per quello."

"Come faresti a sapere cosa voglio?", chiesi con un misto di rabbia e insicurezza.

"Posso vederlo nei tuoi occhi. La guardi ancora come se mantenesse la luna", la voce di Vero si addolcì. "Tu ti sei sempre fidata di me e ti fidi di me, speravo che non lo facessi perché ero cotta davvero di te. Ma Lauren mi ha detto di farmi da parte e l'ho fatto. Pensavo che ora che sia adulti avremmo potuto divertiti un po' di più, ma se mi dici che non c'è la possibilità che accada, allora dovrò accettarlo, no?"

Il mio cuore stava correndo. Non avevo idea di cosa stesse succedendo, ma sentivo che Vero aveva appena confermato tutte le mie peggiori paure. Non era solo nella mia testa. Anche lei lo vedeva. Il fatto che non sarei stata abbastanza per convincere Lauren a restare con me. L'intera giornata è stata un emozionante ottovolante e mi sono sentita come se avessi toccato il fondo. Non risposi più, ma evitai Vero per il resto della serata. Non che Lauren lo avesse notato. Era troppo impegnata ad intrattenere tutte le altre.

Non ero arrabbiata con lei, ma la rabbia che doveva essere diretta contro di me stava crescendo rapidamente. Avevamo lasciato il bistrot molto tardi ma non era troppo lontano dall'hotel e quindi abbiamo deciso di tornarci a piedi. La donna più grande continuava a parlare di qualcosa che la pittrice le aveva detto a cena, ma non riuscivo a concentrarmi su nulla di diverso da ciò che Vero mi aveva detto al bar. Anche quando eravamo di nuovo in pigiama e io mi misi a letto con Lauren, la mia testa sembrava volesse esplodere. Stava leggendo mentre mi accoccolavo vicino a lei e cercavo di calmarmi.

"Lasciami finire questo capitolo, poi sono tutta tua", sussurrò e mi abbracciò. Cercai di rimanere in silenzio per un po', ma non riuscivo a tenere la bocca chiusa per troppo tempo.

"Vero è stata piuttosto schietta, non è vero?", provai a portare il soggetto al centro dell'attenzione.

"Sì", borbottò Lauren.

"Hai notato che continuava a flirtare con me?"

"Vero flirta con tutto ciò che respira, quindi ovviamente flirta con qualcuno bello come te", ha detto e mi ha posato un bacio sulla fronte.

"E questo non ti infastidisce?£

"No", ha riso e ho scattato.

"Che diavolo ti è successo?!", ho chiesto e mi sono seduta velocemente. Gli occhi verdi erano spalancati per la confusione e mi guardarono scioccati.

"Cosa intendi?"

"Vero era seria su noi tre. Non stava scherzando, ma tu hai riso lo stesso come se fosse niente", ho continuato ad andare avanti, acne se sapevo che non sarebbe finita bene.

"Non pensavo di avere alcuna ragione per essere gelosa", replicò, ancora esterrefatta dalla mia rabbia.

"Non ne avevi", dissi velocemente.

"Allora perché ne stai facendo un dramma?"

"È così ridicolo per te che qualcun altro potrebbe essere interessato a me? Cosa è successo alla ragazza che era gelosa quando ho menzionato una cotta per una celebrità?"

"Mi stai prendendo in giro ora?", sbottò anche Lauren e le sue narici si stavano infiammando. Adesso era pazza e mise giù il libro, si sedette e mi guardò. "Che cosa vuoi da me, Camila? Non vuoi che io sia insicura. Non vuoi che pensi al fatto che potresti scappare di nuovo o fare qualcosa che potrebbe metterci in pericolo, quindi non lo faccio! Ma ora non sono abbastanza gelosa?"

"No", mormorai e affondai la mia faccia tra le mani. Non ero sicura di cosa stessi dicendo di me stessa.

"Di cosa si tratta, Camila? Perché ho la sensazione che non si tratti di Vero o della mia mancanza di gelosia?", mi aveva scoperta.

"Mi sento come se stessi scivolando via", finalmente mi aprì e la vidi aggrottare le sopracciglia.

"Come?", chiese sinceramente sconcertata.

"Hai tutta questa vita senza di me e odio solo il fatto di non farne parte."

"Così tu. Hai una vita a Miami", ha sostenuto.

"Ma sento di condividere il mio con te", risposi.

"E io no?", ha chiesto un po' triste.

"Non sto dicendo che non lo fai. Sto dicendo che non puoi perché non ci sei mai", ho uscito il gatto dal sacco.

"Questo è il mio lavoro. E mi richiedi di viaggiare e tu lo sapevi. Mancano solo due mesi e poi andremo in Italia", sembrava frustrata e passò la mano tra le sue spesse ciocche.

"E dopo l'Italia? Per quel che ne so, potresti pianificare la tua prossima avventura o tornare a New York."

Lauren si alzò dal letto e capii che adesso era furiosa. Aveva cercato di essere calma, ma il suo temperamento non era qualcosa che lei potesse controllare. Di solito ero la più calma ed ero riuscita a spingerla oltre il limite.

"Vuoi che me ne vada? Vuoi che io rinunci tutto e che alla fine possa anche risentirti per questo?", ha sputato.

"Certo che no, ma sto iniziando a sentirmi come una necessità. Qualcuno da cui ritorni, ma con cui non resti mai veramente perché hai cose più grandi da fare. Le tue priorità sono cambiate e tu lo sai. L'anno scorso hai cancellato gli spettacoli solo per stare con me, e non voglio che tu lo faccia adesso ma... oggigiorno devo quasi pregarti di vederti due giorni in un paio di mesi!"

"Hai idea di com'era quando ho cancellato tutto l'anno scorso?", chiese lei e il suo petto si muoveva rapidamente, come se stesse per scoppiare. "Potresti pensare che sia stato un gesto romantico ed è quello che ho pensato anche io in quel momento, ma non avevo niente tranne te. E tu mi hai lasciato! Mi hai spinta via e mi hai tradita, lasciandomi assolutamente nulla perché avevo rinunciato a tutto il resto! Recentemente ho iniziato di nuovo a godermi quello che faccio, quindi scusami per non aver rinunciato all'unica cosa che mi ha fatto andare avanti quando mi hai spezzato il cuore!", ha quasi urlato e ho visto le lacrime bruciarle negli occhi. Mi sentii tranquilla e vidi la quantità di dolore negli occhi verdi che mi fissavano. Anche i miei si stavano facendo a pezzi e le prime gocce mi scorrevano giù per le guance.

"Hai ancora paura che possa lasciarti, non è vero?", chiesi tremante.

"Sì, a volte, e lo odio, okay?", rispose anche lei con voce tremante. "Ma non posso farci niente. sto cercando di essere il più sicura possibile, ma ci vuole tempo per ricostruire quella fiducia. Non è che io sia ancora arrabbiata a con te, ma alcune ferite hanno bisogno di più tempo per guarire completamente."

"Hai intenzione di fidarti di me come prima?", ho continuati a spingere anche se lei era al suo punto di rottura e lo sapevo. "Mi sembra che tu stia usando il tuo lavoro e il viaggio come una scusa per non impegnarmi. La vera ragione per cui non vuoi impegnarmi è che non ti fidi di me."

"Come faccio a non impegnarti? Siamo stati insieme solo per quello, un paio di mesi e abbaino avuto a malapena il tempo di stare insieme. Quindi non puoi lasciar perdere e vedere cosa succederà in Italia?", sembrava tesa e sopraffatta da tutte le mie domande. In realtà non aveva risposto alla mia domanda e questo mi spaventava oltre ogni aspettativa.

"Non sono preoccupata per l'Italia. Sono preoccupata per quello che succederà dopo l'Italia, perché non mi hai mai detto davvero i tuoi piani e non è così che funziona, Lauren. devi incontrarmi a metà strada ad un certo punto, perché ho bisogno di qualcosa... qualsiasi cosa che mi faccia sapere che sei pronta per...", esitai.

"Per cosa?", chiese e sentii un leggero panico nella sua voce. Solo questo fece affondare il mio cuore.

"Per più di questo", dissi con il cuore che mi batteva fuori dal petto. Ci guardammo l'un l'altra, non sicure di cosa dirci perché non ci aspettavamo questo. Lauren di sicuro non l'ha fatto e mi sono sentita in colpa per aver rovinato il poco tempo che avevamo effettivamente insieme per via delle mie insicurezze. Non ero abituata all'idea di perderla di nuovo... forse per sempre.

"Devo schiarirmi le idee", disse improvvisamente e fui presa dal panico mentre lei si allontanava.

"No, Lauren, aspetta", saltai rapidamente giù dal letto e provai a bloccarla per non lasciare che andasse. "Mi dispiace. Non volevo aggredirti con tutto questo. Ma continuavo a pensarci e poi Vero ha detto tutta questa roba e l'ho persa. Per favore, non andare via."

"Ho solo bisogno di aria... e tempo per pensare", evitò i miei occhi e mi oltrepassò.

"Riguardo cosa? Parla con me", ho insistito, ma lei non rispose. Invece si è messa le scarpe, ha afferrato la giacca e ha lasciato la suite in fretta. L'unica cosa che potevo fare era guardarla andare via e sentirmi l'idiota più grande per spingerla via. Avrei dovuto sapere che si sarebbe arrabbiata e questo sarebbe finito in una lite. Per quanto Lauren fosse stata la mia protettrice per molti anni, non era molto brava a proteggere se stessa. Ecco perché si sentiva così vulnerabile con me. Ora sentivo come se ne avessi approfittato.

Sospirando profondamente, mi sedetti sul letto e scossi la testa incredula di ciò che avevo appena fatto. Sapevo che non sarei stata in grado di dormire ora, anche se il mio corpo era esausto dal volo e dalla lunga giornata. Ripetendo il giorno nella mia testa, mi sono resa conto di quanto Lauren fosse stata sopraffatta dalla mia improvvisa aggressività. Non è stata colpa sua. Da quando avevo perso mia madre, la semplice idea di perdere qualcun altro che ho amato così tanto, mi ha trasformato in un disastro emotivo. E commenti come quelli di Vero al bar alimentavano solo il fuoco dell'incertezza che bruciava dentro di me. Era questo che doveva renderla forte e farla sentire al sicuro in modo che lei potesse fidarsi di me ancora in tempo. La costante separazione si stava facendo sentire.

Avrei voluto poter gestire meglio la situazione e non far fuggire la più grande. Adesso era troppo tardi per quello e potevo solo aspettare che lei tornasse, nella speranza di riconciliarsi.  




(I'm back, bitchesssssss!)

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