XXV atto
SALONE AL PIANO TERRA
(Entrano Imelda e Terenzio, vestiti a lutto.
Fernando va loro incontro e tutti e tre si mettono al centro della stanza.)
FERNANDO
[Al lettore.]
Questo giorno si è svegliato vestito a lutto ma, ora di sera, indosserà il velo da sposa, te lo posso garantire.
TERENZIO
[Al lettore.]
Ogni uomo sa che deve vivere due giorni particolari nella sua esistenza, i giorni più difficili.
Uno in cui il cuore non sembra essere abbastanza grande per contenere la gioia; l'altro in cui lo stesso organo viene zavorrato di piombo per essere gettato nell'abisso più nero.
Pur sapendo che quest'ultimo sarebbe arrivato, mai avrei immaginato che nelle vene del boia scorresse il mio sangue.
FERNANDO
Dov'è Ester? Perché non è qui?
TERENZIO
Prima parleremo noi tre. Da soli perché Ester deve finire di recitare il suo rosario.
FERNANDO
Chiedetemi ciò che volete: risponderò con sincerità, come ho sempre fatto.
IMELDA
Sincerità? La mia Ester è cresciuta rispettando Dio e tutti i santi e non avrebbe mai fatto ciò che ha fatto se tu non l'avessi attirata con l'inganno!
TERENZIO
[Seccato, rivolgendosi alla moglie.]
Imelda, ti ho detto di far parlare me.
[A Fernando.]
La virtù si trasforma in vizio quando ignorata, ma tu sei consapevole della tua intelligenza, l'hai sempre coltivata, espressa in modo esemplare tanto che, negli ambienti automobilistici, si parla già dei tuoi progetti d'ingegneria meccanica.
FERNANDO
[Al lettore.]
Si è sicuramente scritto il discorso e avrà impiegato tutta l'ora in cui m'ha lasciato fermentare qui da solo per mandarlo a mente. Comunque, non è lisciandomi le penne che mi farà rinunciare a Ester.
TERENZIO
Questa tua intelligenza, però, si è trasformata in stupidità e, poiché eccelli in tutto, questa tua stupidità è così intelligente da travestirsi d'un sentimento nobile e che ti fa onore.
IMELDA
[Esasperata, rivolgendosi al marito.]
Ha disonorato Ester! E proprio sotto il nostro naso! L'onore di tua figlia giace sanguinante tra le lenzuola del terzo piano e tu sei pronto a spergiurare sull'onore di chi ci disonora.
TERENZIO
[Seccato, rivolgendosi alla moglie.]
Imelda, per favore! Fammi finire.
[A Fernando.]
Io ti ho cresciuto come un uomo d'onore e so che, in questo momento, credi di amare Ester. Tutti noi amiamo Ester. Anche tu, non lo mettiamo in dubbio, ma come la ami?
FERNANDO
La parola amore stessa vorrebbe un significato più vasto per riuscire a descrivere ciò che sento, ciò che ho sempre sentito.
[Al lettore.]
Ogni suo desiderio è per me un ordine; ogni suo gesto, una benedizione; le sue parole sono armonie celesti e la sua persona mi è più cara di me stesso. Non so se sia amore come l'intendi tu, ma io provo questo da quando ci siamo incontrati e so che sentirò questa comunione con lei per sempre.
TERENZIO
[Tossendo imbarazzato.]
Quindi senti del trasporto per Ester da quando ti abbiamo accolto come nostro figlio? Ragioniamo assieme: eri rimasto orfano, lontano dai tuoi fratelli, con due zii che non avevi mai visto...
FERNANDO
[Al lettore.]
Una zia che mi credeva disceso dall'utero del diavolo, a dirla tutta.
TERENZIO
...e una bambina che ti è stata accanto e ti ha voluto bene. È normale che tu senta riconoscenza verso di lei, che tu ti senta in dovere di proteggerla. Ma questo non è amore, piuttosto è una forma di amicizia fraterna che...
FERNANDO
Ho parlato per enigmi finora? Sarò chiaro: amo Ester come un uomo ama la sua donna e ci vogliamo sposare. Saremo felici assieme, siamo felici ogni volta che stiamo assieme, come è successo anche in passato, addirittura prima ancora di scoprire che nutriamo l'una per l'altro lo stesso affetto.
Chiamiamola!
TERENZIO
Io credo che tu ti stia lasciando ingannare da ciò che credi che sia giusto provare nei confronti di tua cugina. Sei giovane, hai ancora tanto da imparare dalla vita, non sai come va esattamente il mondo... ed Ester ha appena diciotto anni.
FERNANDO
Volete farla sposare ad Ansgar!
IMELDA
Discende da una della famiglie più antiche d'Europa ed è di razza ariana.
TERENZIO
[Spazientito, rivolgendosi alla moglie.]
Oh, Imelda, non ti ci mettere pure tu con questa pagliacciata cromatica! Ester non sposerà nessuno per almeno altri tre anni!
IMELDA
Ma mio padre ha detto...
TERENZIO
Può dire ciò che vuole: Ester non ha ancora la maggiore età e tocca a me dare il consenso. E io non lo darò! Non voglio che mia figlia si sposi per creare un legame con chissà quale nazista dal naso imbiancato e nemmeno che si lasci trascinare dall'entusiasmo del suo primo batticuore.
FERNANDO
[Al lettore.]
Mio zio mi ha preso in contropiede: sarei d'accordo con lui se si parlasse di altri, ma la questione mi tocca dal vivo.
Chissà se Ester, potendo veramente scegliere, preferirebbe aspettare? Solo in questo caso mi abbonerei al fare docce gelide anche in pieno inverno.
[A Terenzio.]
Perché non chiediamo a lei cosa voglia? Io sono disposto ad attenderla per tutta la vita.
TERENZIO
Tutta la vita? Ragazzo, sai quanto può essere lunga la vita se fai una scelta sbagliata di questo tipo?
IMELDA
[Sbiancando e rivolgendosi al marito sottovoce.]
Tua figlia è stata disonorata e tu ti occupi di cose da niente.
TERENZIO
[Ignorando la moglie.]
Devi sfruttare la tua intelligenza per tutte le scelte che fai. Ogni decisione ti incammina su una nuova via e, a dispetto di quello che dicono in molti, non è importante dove tu voglia andare, ma cosa ti interessa scoprire durante il percorso. Se vuoi scoprire l'amore come dici, allora inizia a incamminarti... senza alcuna fretta! Festina lente dicevano i Latini. Poi, magari, la strada ti porterà di nuovo a Ester, ma allora il tuo cuore sarà grande abbastanza da amarla al di là di ogni cosa.
IMELDA
[Piuttosto esagitata.]
Basta discorsi filosofici! Nostra figlia è stata disonorata in casa sua da chi abbiamo accolto come un figlio.
FERNANDO
Non l'ho disonorata.
Eravamo nello stesso letto, è vero, ma la congiunzione che accade durante la prima notte di nozze avverrà dopo che ci sposeremo.
Chiamiamola...Lei vi dirà la stessa cosa!
IMELDA
[Singhiozzando forte.]
Una fanciulla ingenua infatuata di te: ripeterà ciò che le hai persuasa a dire!
FERNANDO
[A voce molto alta.]
Ester! Ester!
(La porta si apre ed entra Ester vestita di bianco.)
TERENZIO
Ti avevo detto di aspettare in camera.
IMELDA
Due rosari sono meglio di uno solo: perché non impari mai nulla di ciò che ti insegno?
FERNANDO
[Al lettore.]
La vedi anche tu quanto è bella? Tanto splendore adombra anche la bellezza di Amalfi, persino il mare che pare di cristallo luccica di meno dei suoi occhi chiari e le scogliere così ripide non sono in grado di bloccare il respiro quanto la dolcezza dei suoi seni coperti di candida seta. Vuole forse ingolosire ancor di più il mio cuore perché desideri vederla in chiesa al più presto?
ESTER
[Ester si mette al fianco di Fernando e lo prende per mano.]
Non sono più una bambina. Vi ripeto davanti a Fernando ciò che vi ho già detto: non sposerò altri che lui.
TERENZIO
Non vuoi più andare all'università?
ESTER
Lo farò. E Fernando mi sosterrà.
TERENZIO
Quando avrai un figlio a cui badare, come farai a stare in pari con gli esami? Vedi quanto studia tuo cugino e lui ha addirittura un'intelligenza sopra la norma.
IMELDA
[Trattenendo un urlo.]
Un figlio da Fernando?
ESTER
[Arrossendo.]
Mamma! Da chi altri se non da mio marito?
IMELDA
[Al lettore.]
Lo sapevo che lui, il demone dagli occhi diversi, avrebbe fatto parlare tutte le malelingue del Meridione, ma speravo non coinvolgesse mia figlia, la mia bambina innocente.
[A Ester.]
Sei già rimasta incinta?
FERNANDO ed ESTER
[Assieme.]
No! Non abbiamo fatto nulla di male!
TERENZIO
Sul "nulla di male" avrei da ribadire, ma finiamola qui. Ho preso la mia decisione. Fernando è abbastanza grande per andare a vivere in una casa tutta sua. Ci verrà a trovare quando vuole, ma non si fermerà a dormire. Voi starete nella stessa stanza solo se ci sarà qualcuno che non vi perde di vista... E per il resto ne riparliamo tra tre anni.
ESTER
Papà, no! Non allontanarlo da me.
TERENZIO
"Ciò che è vero persiste". Se è sincero ciò che sentite, un po' di distanza non potrà che rafforzare il vostro legame... Altrimenti vi sarete fatti il vicendevole favore di non rinchiudervi in prigione con una persona che non riuscirete a sopportare per il resto dei vostri giorni.
ESTER
[Scoppiando in lacrime.]
No! No, non voglio.
FERNANDO
[A Ester, stringendole le mani tra le sue.]
Cosa vuoi che siano tre anni? Tuo padre, mio zio, non è contrario. Ci dice solo di attendere!
ESTER
[A Fernando, sottovoce.]
Ci hai ripensato?
FERNANDO
Certo che no! Ma se questo è il prezzo da pagare per la loro benedizione, allora sono disposto a pagarlo.
IMELDA
Io non benedirò mai...
(La porta si spalanca ed entra Ignazio il Capitalista fumando il sigaro.)
IGNAZIO IL CAPITALISTA
Questo matrimonio...
IMELDA
[Con aria soddisfatta.]
... non s'ha da fare!
IGNAZIO IL CAPITALISTA
[Ignorando la figlia.]
...si farà tra sei mesi!
IMELDA
Che cosa?
TERENZIO
Il consenso spetta a me. Non ve ne dimenticate!
ESTER
[Correndo ad abbracciare suo nonno.]
Grazie, nonnino! Grazie! Tu sì che mi rendi felice!
FERNANDO
[A Ignazio il Capitalista.]
Eravate contrario fino all'altro giorno. Cos'è cambiato?
ESTER
Fernando, ma come puoi dire questo? Non è ciò che speravamo? Sposarci alla luce del sole e non dover...
TERENZIO
Ho detto che non si farà. Ne riparleremo tra tre anni, ma di sicuro non si farà adesso!
IGNAZIO IL CAPITALISTA
Caro genero, perché vuoi guastare la festa a questi due ragazzi? Perché sei così contrario?
TERENZIO
Non abbiamo nessuna fretta di vedere Ester accasata. Siamo giunti a un accordo: si frequenteranno e poi decideranno quando lei sarà maggiorenne.
ESTER
Nonno, digli qualcosa.
IGNAZIO IL CAPITALISTA
[Ridendo col sigaro in bocca e sparpagliando la brace sul pavimento.]
Ho un genero molto rigido. Ti ricordi com'eravamo alla loro età?
TERENZIO
Lo ricordo fin troppo bene...
IGNAZIO IL CAPITALISTA
E ti ricordi anche chi ha aiutato la tua famiglia, non è così?
TERENZIO
Non riuscirei a dimenticarlo nemmeno se volessi, vero caro suocero?
IGNAZIO IL CAPITALISTA
Bene! Vedo che siamo tutti d'accordo. Allora viva gli sposi!
[Al lettore.]
Non ti aspettavi che sostenessi così la loro causa, vero?
Ma solo gli stolti cambiano idea senza un piano e io, comunque, non ho nulla in contrario contro il vero amore, anzi, sono sinceramente convinto che il vero amore superi qualsiasi difficoltà e qualsiasi ostacolo, anche il più insormontabile.
FERNANDO
Io sposerei Ester anche tra un'ora, ma perché avete cambiato idea? E perché tra sei mesi?
ESTER
Che ti importa? Ci danno la loro benedizione!
IMELDA
[A Terenzio.]
Credo che mio padre abbia una forma di senescenza cerebrale. Dobbiamo farlo visitare da qualcuno. Prima che permetta questa assurdità.
IGNAZIO IL CAPITALISTA
Sei mesi perché a fine ottobre Terenzio partirà per gli Stati Uniti e, da lì, andrà in Colombia dove abbiamo comprato una nuova piantagione di caffè. A quanto dicono, ci sono problemi coi selvaggi... Ero convinto che li avessero massacrati tutti, ma qualcuno si riesce sempre a salvare, anche quando si è scrupolosi. Insomma, è meglio controllare di persona: non vogliamo selvaggi che rendano amaro il nostro caffè con le loro porcherie.
TERENZIO
Quando pensavate di dirmelo?
IGNAZIO IL CAPITALISTA
Oggi. Avevo già programmato di farvi visita prima che mia figlia mi chiamasse. Comunque sarà una questione che risolverai in un paio di settimane, al massimo tre, poi tornerai a casa giusto per accompagnare tua figlia all'altare.
TERENZIO
L'ultima volta che sono stato in America risale a due anni prima che nascesse Ester... Fu un viaggio interminabile e terribile.
IMELDA
Mi piacerebbe accompagnarti, questa volta. Vorrei tanto vedere le Americhe e potremmo anche fermarci una settimana o due a Nuova York...
IGNAZIO IL CAPITALISTA
Oh, Imelda, non ti impicciare d'affari. Qui c'è un matrimonio con almeno cinquecento invitati da organizzare. E noi faremo le cose in grande!
FERNANDO
[Al lettore.]
Ti avevo promesso che questo giorno avrebbe indossato il velo da sposa e così è stato.
Eppure non riesco a gioire perché nessuno, a parte Ester, mi sembra contento.
Mio zio ha la faccia di chi, in questa stagione, sta troppo al sole: scarlatta e sudata.
Zia Imelda sembra sul punto di scoppiare. Non so se in lacrime o in urla di rabbia.
Ignazio indossa rughe più profonde delle consuete e ha le mandibole contratte come se stesse sgranocchiando il torrone.
Sei mesi. Dovrei essere contento, ma quante cose possono succedere in sei mesi con uno zio lontano, una zia che mi crede il demonio e Ignazio che ha più pelo sullo stomaco di un tappeto d'orso?
Spero che il mio intuito sia andato in vacanza e abbia demandato al pessimismo il ruolo di consigliere perché i miei pensieri si stanno tingendo col nerofumo e, se fossero opera dell'intuizione, allora farei bene a rapire Ester in questo istante e a scappare dall'altra parte del mondo.
Tu cosa mi consigli di fare?
[Si chiude il sipario.]
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