IX atto
Se anche tu sei rimasta o rimasto con la curiosità di sapere cosa raccontò Imelda e Ester, sappi che sei in ottima compagnia.
Lei non lo annota subito nel diario, mantiene il mistero.
Dalle sue parole si evince che rimase parecchio turbata, reazione che mi ha portato a immaginare Imelda, provvista di atlante di anatomia, mentre spiegava i fatti della vita da un punto di vista scientifico.
Così ho scartabellato le pagine manoscritte fino a trovare i punti nevralgici.
A me gli spoiler non hanno mai infastidito, ma, tranquilli, non anticiperò nulla di ciò che accadde tra i due cugini.
Quando uno pensa all'anatomia de i fatti della vita, pensa agli apparati genitali.
Siamo tutti maliziosi, eh?
Dobbiamo, però, calarci nelle atmosfere del secolo scorso, con le donne ancora senza diritto di voto, con Mussolini che diceva che erano buone solo per stare accanto a un uomo e badare alla prole, con l'ideologia fascista che diffondeva la credenza che avessero una minore capacità intellettiva, con il mito che la donna dovesse arrivare vergine al matrimonio e poi accontentarsi del marito qualunque cosa fosse successa.
Quindi, mia cara lettrice e mio caro lettore, Imelda parlò solo di ginocchia.
Sì, quelle degli arti inferiori, quelle che dividono le gambe dalle cosce, quelle che, se ci si spacca i menischi, si smette di essere una promessa mondiale dell'atletica leggera.
Io, che i fatti della vita li conosco, ho impiegato un po' a racimolare tutti i pezzi e deduco che Ester sia uscita da quella conversazione madre-figlia con la stessa cognizione di causa che avrebbe un alieno che affermi di sapere tutto della Terra perché si è bevuto l'opera omnia di Netflix.
Conoscendo inglese e francese alla perfezione, la bibliografia di Imelda riguardante i fatti della vita comprendeva anche titoli stranieri (letti direttamente nella lingua originale e procurati per via illegale grazie a Ignazio il Capitalista): Baronessa Orczy con la sua splendida serie de La Primula Rossa, Jane Austen, Delly, Elynor Glyn, per elencare il nome di alcune autrici.
Ma il suo fiore all'occhiello era la collezione completa di tutte le uscite della Biblioteca delle signorine pubblicate da Salani (quella di Harry Potter) a partire dal 1912.
Imelda raggiunse una sconsolatissima Ester coi quattro Libri, una sorta di Vangeli rosa che non sapremo mai quali fossero, e iniziò a citare passi importanti. La ragazza era sdraiata sul letto con la sola camicia da notte, dopo essersi data una ripulita, e si lasciava accarezzare la testa mentre le venivano sciorinate tutte le indicazioni pratiche di come una donna potesse conquistare un uomo.
Una parlava e l'altra ascoltava, un bel quadretto familiare... Peccato che la madre fosse convinta che l'uomo da conquistare fosse Ansgar, mentre la figlia Fernando.
Il punto principale della discussione da donna a donna fu appunto il capire che, per conquistare un uomo, fosse necessaria una strategia.
A quei tempi non fregava nulla a nessuno di essere quel che si era, dell'essere amati per chi si è veramente, dell'autostima e balle varie, anzi, era considerato da deboli mostrare il vero sé. Così, Vangeli rosa alla mano, enumerò il Grande Decalogo:
1. Il mistero: mai dire cosa si è fatto né confidarsi.
Ester si strinse nelle spalle: lei aveva sempre detto tutto Fernando.
2. La leggerezza: più frivole si è, meglio è. Mai dire che si vuole andare all'università, ad esempio.
Lei gli aveva addirittura chiesto di aiutarla a studiare.
3. Non lamentarsi mai.
Si sentì morire. Si era lamentata di ogni cosa.
4. Essere buone e mostrare di essere buone.
Come ogni persona buona, perché Ester lo era veramente, si sentì mancante anche sul punto quattro.
5. Essere sempre in ordine, perfette e mostrare buona educazione.
Non si era mostrata educata con nessuno nel pomeriggio, a partire da Ansgar a cui aveva rotto il naso. E, per quanto riguardava l'ordine e la pulizia, la sabbia e il sangue con cui Fernando l'aveva vista imbrattata lì sulle scale la fecero vergognare anche dopo diverse ore.
6. Imparare a civettare un pochino.
Ester ripensò alle quattro ragazze e cercò di ricordare le loro movenze, i sorrisini, il gesticolare delle mani. Ricordò come la ricciolina avesse strofinato il petto su Fernando e come si fosse spinta verso di lui per baciarlo.
7. Farlo ingelosire un pochino: l'uomo capisce solo così di tenere a una donna.
Ester pensò che l'unico che la degnava di attenzioni era proprio quello schifoso di Ansgar e quindi avrebbe dovuto sfruttare lui per smuovere Fernando.
8. All'inizio dire NO. Sempre e solo NO.
Gli aveva mai rifiutato qualcosa?
9. Mai dimostrargli il proprio affetto e mai dichiararsi per prima.
Anni prima gli aveva addirittura detto che avrebbe voluto essere abbracciata sempre da lui, anche in pieno giorno! Aveva sbagliato tutto!
10. Arrivare vergine al matrimonio.
«La verginità è non aver mai dormito con un uomo»
e qui Ester si sentì perduta
«nuda»
e respirò nuovamente
«Però si può perdere»
Perdere? Imelda, dai, però così pare che una può dimenticarsela in giro!
«Però si può perdere anche senza stare a letto... Ovunque! E questo è il guaio.»
Ester si impaurì di perdere la verginità che era una cosa che aveva, anche se non sapeva dove.
«Ma c'è un sistema, figlia mia, per non rischiare mai l'irreparabile. Basta tenere le ginocchia strette quando si è in presenza di un uomo.»
Avete letto bene: ginocchia strette.
Anche io ho dovuto rileggere più volte perché non posso tutt'ora credere che una madre si azzardi a raccontare questa idiozia a sua figlia.
Del resto, a quei tempi, rimanere incinta al di fuori del matrimonio era come essere un pària in India e ricordiamoci che la pillola anticoncezionale, in Italia, diventò legale solo nel 1971.
Il meglio di sé, però, la madre lo diede nella sua versione rivisitata delle api e dei fiori.
«Devi sapere che quando il marito desidera sua moglie, allora si sdraia, con lei, nudo o parzialmente nudo a seconda della stagione.»
Fino a qui, mi pare che vada bene.
«La moglie non deve più badare a tenere le ginocchia strette perché, anzi, dovrà aprirle. Non larghe, sia chiaro...»
«Quanto?»
«Quanto vuole l'uomo e come è meglio per lui. Poi il marito porta un fiore alla donna e lei lo accoglie, ricordandosi di dirgli quanto sia contenta del dono e mostrandosi felice e grata. Dopo tutto questo, dormono.»
Io non credo che l'anatomia sia cambiata in novant'anni, ma quando ho letto queste cose un paio di domande mi sono sorte riguardo al povero Terenzio...
Nonostante questa spiegazione, Imelda, due figli, è riuscita a farli a testimonianza di come l'amore riesca a trovare chiunque, nonostante tutte le amenità che circolano nella mente.
«Mamma, ma perché non si può ricevere il fiore con le gambe chiuse?»
Non sapremo mai cosa le rispose, non viene detto.
Prima che la madre mettesse in piedi tutto un teatrino per vestirla e pettinarla da signorina grande in età da marito, le parlò infine di una pietra miliare della storia dell'amore dall'alba dei tempi.
La donna aveva usato come segnalibro dei Vangeli rosa, proprio per quelle parti importanti, dei fiori secchi che aveva incollato alle pagine con colla di farina, conferendo loro un vago odore di pane abbrustolito.
Lesse più volte i capitoli relativi, con enfasi, con la mano destra sul cuore, sospirando. E guardando la figlia e aspettando che sospirasse anche lei prima di proseguire.
La passione travolgente dei protagonisti, il loro avvicinamento, il fatto che l'eroina all'inizio fuggisse sempre e si rifiutasse di concedersi.
E, per finire, le spiegò che il bacio vero era a labbra aperte, umido, ma non faceva ribrezzo, e poteva essere che l'uomo accarezzasse con la punta della lingua il cavo orale della fanciulla... E che, nonostante potesse sembrarle una cosa non proprio igienica e desiderabile, l'atto in sé poteva ritenersi gradevole, se fatto con chi si desiderava, e ripetibile più volte anche a distanza di minuti.
Andelon Curse si discosta dai concetti anatomici, fisiologici e patologici di cui è convinta Imelda.
Qualora tu, lettrice o lettore, prendessi per vere le indicazioni di cui sopra, lo faresti a tuo rischio e pericolo e in nessun modo ti potrai e dovrai rivalere delle conseguenze sull'autrice chiamata Andelon Curse che poi sarei io.
In particolare modo, Andelon Curse ci tiene a dirti che ti è possibile conquistare un marito anche facendo l'esatto contrario di quanto enumerato nel Grande Decalogo, che la verginità non è una cosa che puoi mantenere tenendo le ginocchia strette e che, mentre scopi, tuo marito non ti dà nessun fiore.
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