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I due ragazzi erano arrivati. Già una cosa che notarono è che non era come le montagne polverose o il tempio, era una pianura verde con alberi ecc. Pioveva , Jack prese da una palma una foglia gigante per coprirsi, a Leonardo non dispiaceva. Era una pioggia leggera delicata come un bacio di una madre sulla fronte "Leo copriti" disse Jack vedendo "è solo acqua"ribatte lui. Con il leggero e delicato suono dell'acqua c'era un'altro rumore. Era il suono di battito delle ali, ma assomigliava vagamente a quando si accartoccia un pezzo di carta. I due avventurieri si incamminarono cercando la fonte di quel bizzarro rumore. Una farfalla si posò sulla testa di Jack, questo la guardò con semi sgomento,la farfalla era bianca come la carta ...anzi era carta. Leo la scrutò sulla testa del suo compare, ed era fatta proprio di carta. Era fatta benissimo i dettagli della farfalla erano così minuziosamente che avrebbero fatto sembrare i decoratori di balli e feste degli incapaci. Ma quello che stupiva di più ,era il fatto che si muovesse come una vera farfalla. Lo sbattere delle ali, l'interagire con l'ambiente era una vera e propria farfalla,ma quello che non capiva era come riuscisse a vivere "meraviglioso" disse Jack puntando l'orizzonte indicando quello che sembrava una nuvola. Ma la nuvola si stava avvicinando all'Isola e più si avvicinava più il rumore di carta e battito di ali aumentava, la nuvola non era una nuvola ma era uno stormo o alveare di farfalle carta. Jack sfodero la sua spada, Leo impugnò arco e freccia puntandola minacciosamente allo stormo. Lo stormo si appoggiò per terra e poi cominciò ad autodistruggersi "che cosa" penso Leo, ogni singola farfalla si stava suicidando,si stava tagliando e riducendo in brandelli da sole. Tutte le farfalle erano morte, con una leggera amarezza nel viso di Jack che guardava i brandelli di loro. I brandelli cominciarono a fluttuare, Jack e Leo si allontanarono tenendo puntate le loro armi. I brandelli cominciarono a riattaccarsi fra di loro,come i pezzi di un castello,ma creando qualcosa di più grande di una farfalla, stavano creando....una persona. Prima le gambe, poi il torso,le braccia e infine la testa, finito di assemblare il costrutto, si illuminò di una leggera luce bianca .....e ora non sembrava più carta ma aveva tutti i lineamenti di una persona ....o meglio di una donna. Non era affatto magra flessibile come era prima cioè magra lo era sempre ma era fatta di carne. La donna sarà stata alta come Jack, aveva una giacca bianca con dei pantaloni dello stesso colore leggermente attillati, aveva i capelli lunghi castano chiaro quasi biondo. Aveva un sorriso gentile in volto, Leo si sentì sbigottito di fronte a quella vista. "Chi sei?" chiese Jack puntandogli contro la spada, nessuna risposta limitandosi a guardarli anzi quasi avendo un'espressione quasi divertita , Jack grugnì irritato "ti ripeto chi sei? " nessuna risposta. "Ok" jack si scagliò su di lei con la spada in pugno "Jack fermo" troppo tardi ormai la lama stava già mulinellando contro la donna, la donna alzò il braccio ed estrasse non si sa dove una spada, accia acciao cozzò in un rumore quasi assordante. La spada della donna era molto bella, anzi non era una spada è una katana. La lama scintillava di luce propria, aveva un'aspetto divino. La donna con un gesto della mano spinse Jack, facendolo indietreggiare,con una forza bizzarra per sua statura. La donna fece mulinellare la katana, e poi si abbassò,sbattendo la punta sul terreno, cosa che fece innervosire Jack. Partì nuovamente alla carica, la donna estese il braccio in avanti,e dal suo polso né uscì fuori un liquido nero come il peccato, che colpi in piena faccia Jack. Perse totalmente il controllo ,Leo si precipitò verso di lui, si inginocchiò mentre si lamentava per il liquido. Leo lo toccò,tastandone la viscosità "è inchiostro" disse cercando di trattenere il nervosismo per lo spavento "tutte ste stronzate per un po' di inchiostro?" chiese isterico "Leo....se è rimasto ancora un po' di inchiostro e quando la mia vista si risistemerà ,sono pronto a disegnarti un dito medio" rispose con la faccia totalmente nera. Leo tese l'arco con la freccia, dirizionata verso la "donna carta, che nel mentre se la stava ridendo di gusto, era una risata ingenua e innocente. Leo non sapeva se attaccarla o unirsi a lei a ridere per quanto la scena che si era creata sembrava buffa,con jack che si dimena come una bestia,per un po' di inchiostro. Lei smise di ridere e si avvicinò lentamente a Leonardo, lui si ricompose e scoccò la freccia, la colpì nel petto creando un foro nel corpo, lei si fermò, guardò il buco poi riguardò Leonardo. Dei pezzi di carta avvolsero il buco uno per uno fino a coprirlo totalmente, e poi prese la forma della parte ferita del suo corpo e della sua giacca,come se non fosse successo nulla. Ritorno a camminare,Leo scoccò un'altra freccia questa volta più in alto , puntò alla testa, venne colpito in pieno in testa, da cui ne uscirono fuori dei pezzetti di carta, che si riemargirarono poco dopo. La donna fece uno scatto, e con un colpo di mano scaraventò dalle mani di Leonardo l'arco. Leo gli diede un pugno,ma lei si abbassò di scatto e prese il ragazzo per la vita,sollevandolo come un sacco di patate "mettimi giù!" sbraitò Leo. La donna lo lanciò per terra, il fango schizzò d'appertutto, leonardo si era impantanato ed era sporco fino alle guance. "Eh che cazzo" strillò Leo ,la donna si mosse come se stesse ridendo, Leonardo si rialzò col sedere dolorante e vide che la donna con un gesto della mano lo invitava a seguirla. Leo prese per la mano Jack e lo aiutò a camminare dato che non ci vedeva niente a causa dell'inchiostro "dove stiamo andando?" Chiese Jack sempre aggrappato a Leo "ma io non ne ho idea, sto seguendo la donna carta"rispose lui"stiamo seguendo la donna che mi ha lanciato merda di cavallo in faccia?" "È inchiostro non fare la prima donna" "non esagero ...tu sei impantanato a me brucia" . Seguendo la donna eravamo entrati dentro una caverna, ma non era proprio una caverna era un'enorme stanza ma fatta di carta; c'erano tazze di carta,sedie e tavoli di carta "siamo dentro un'origame"
,La donna ci fece sedere su delle poltroncine sempre fatte di carta ma stranamente comode. Lei diede a Jack un fazzoletto che usò per pulirsi il volto, poi diede a Leo una lettera ,per poi disintegrarsi in tanti piccoli brandelli di carta. Leo e Jack erano confusi e non avevano capito cosa significasse quello che fosse successo oggi.
Aprirono la lettera
Salve cari felici di avervi conosciuto,sono dispiaciuta non avervi potuto parlare ma un giorno Ve ne parlerò, il portale è alla destra del tavolo e porta dall'altra parte, vi dò il consiglio di allenarvi ed equipaggiarvi a dovere per quello che vi aspetta oltre quella porta, perché nelle vostre condizioni non andrete da nessuna parte, vi ho lasciato del ferro sul forziere accanto alle vostre poltrone fatene buon uso, per Leonardo mi raccomando non sforzarti troppo e che ti amerò sempre .... ciao ciao
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