CAPITOLO 9 PER ASGARD!
Barton rimirava l'arco che Loki aveva fatto costruire per lui, in base al suo fisico ed altezza. Era favoloso e realizzato con una lega sconosciuta sulla Terra, risultando leggero ed elastico. Ugualmente i dardi...aerodinamici era dire poco!
Era stata una sorpresa magnifica e gradita. Lui era rimasto senza parole; aveva abbracciato il principe che si era fatto stringere, nonostante non amasse granché quel tipo di contatti.
'Dietro il presente, ci sarebbe il desiderio di vederti tirare...guarda' il moro indicò un grande spiazzo all'aperto, antistante, predisposto con bersagli e sagome. Ricordava quello dello S.H.I.E.L.D., era quasi identico.
'La tua fidanzata ha fatto uno schizzo del percorso su cui lavori, a Midgard. Sono riuscito a crearne uno simile?' Loki lo chiese, l'altro aveva gli occhi sgranati.
'Credo sia un sì anche stavolta, Lò' rise Erika, dando una botta sul braccio alla sua amica, accanto. Incredibilmente, per i motivi più svariati, ciò che Layla disegnava...si concretizzava!
Senza un fiato, il Falco iniziò l'esibizione. Concentrato alla morte, fece un centro via l'altro. Era armonioso, flessuoso, agile, scattante e potente, nonostante le settimane in cui non si era allenato. Non era più l'imbranato e goffo ospite che non sapeva cavalcare, ma un combattente perfetto, eccelso, un arciere campione su chiunque. Aveva ragione suo fratello, Loki pensò, ammirato, battendo le mani ad ogni colpo, unitamente alle altre due spettatrici.
'Come sono andato? Che dici?' Clint era curioso del parere dell'amico principe.
'Talmente bene che la prossima volta che andrò in battaglia, ti avvertirò e mi seguirai. Pugnali io, arco tu...saremo una squadra imbattibile' gli mollò una pacca forte d'incoraggiamento, sulla spalla.
'Falco, durante la festa per le nostre ottantaduesime nozze ci saranno molte esibizioni. Giocolieri, funamboli e così via. Ti piacerebbe dare una dimostrazione delle tue capacità? Sei nostro ospite e forse è maleducato chiedertelo. Ci terrei tanto e credo pure i nostri sudditi, anche il fornaio al mercato aveva espresso un desiderio analogo' la bionda gli propose.
'Ne sarei onorato. Forse, è l'unico modo che ho per contraccambiare la squisita ospitalità del vostro popolo...' Era piuttosto contento, il tiro con l'arco era la sua ragione di vita, Layla a parte. Si sarebbe preparato al meglio per il suo spettacolo, utilizzando l'attrezzatura e il percorso predisposto da Loki.
'Allora è deciso! Allenati, brutte figure ad Asgard non sono ammesse' Loki lo prese in giro.
'Porterò l'arco con me e mi eserciterò ogni volta che potrò' promise.
***
Sarebbe servito quell'arco, per ciò che Clint mai avrebbe immaginato.
Non riusciva a dormire, quella notte, ed era uscito a fumare una sigaretta asgardiana, sul balcone, con la testa zeppa di pensieri. Due settimane dopo, sarebbe ritornato a casa propria, dove, pian piano, la popolazione stava finendo di vaccinarsi, grazie all'antidoto creato da Banner, col campione di sangue della moretta! Avevano
una cura, finalmente, e l'avrebbero sfruttata.
Era merito della strana storia del contagio di Layla, merito del loro amore, della caparbietà di Thor e delle scelte di Loki ed Erika, di ciò che quest'ultima aveva visto nella sua fidanzata...la sua fidanzata...accidenti. Sarebbe iniziata una nuova vita, con lei,
matrimonio compreso, in un mondo che doveva essere ricostruito da zero. Ne era esaltato e spaventato, allo stesso tempo. Ed avrebbe dovuto dire al Capo Fury, che aveva intenzione di sposare sua figlia, posto che la Evans non avrebbe accettato divieti da nessuno, ribelle com'era, figurarsi per un argomento come le nozze. Si auguro' che tutto andasse per il meglio.
Dando l'ultima boccata, notò una strana luce oscurità del cielo...sembrava una meteora, ma quando planò comprese fosse un'astronave.
Sentì squillare un campanello d'allarme in sé. 'Lokiiiiiiii' gridò, a squarciagola, balzando nella terrazza del principe, che si era precipitato fuori, immediatamente alla voce dell'amico. 'Guarda!' indicò, nel mezzo del ponte colorato.
'Clint...te la senti di combattere al mio fianco? Quelli non sono amici' sibilò il moro, preoccupato.
'Ovvio, tu metti al riparo le nostre mogli!' il Falco corse, all'interno, a recuperare la tuta dell'Agenzia
con cui era arrivato nel Regno
e arco e faretra.
Erika e Layla erano rimaste a Palazzo, protette a vista dalle guarnigioni di soldati comandate per il loro presidio.
Barton ed il principe si erano diretti contro il nemico, in sella ad un unico cavallo, ovviamente.
Un esercito, nemmeno troppo esiguo, li scortava, per la battaglia.
Loki aveva spiegato che si trattava di combattere un popolo che, anni addietro, aveva perso il proprio pianeta, estinto definitivamente. I sopravvissuti, all'interno della strana nave che l'arciere aveva intercettato, vagabondavano nello spazio dei nove regni, in cerca di un nuovo luogo, dove stabilirsi.
Il Falco si aspettava omini verdi o esseri strani; invece, incredibilmente, la truppa avversaria era composta da individui di sembianze umane e asgardiane, molto massicci nel fisico, alti, con capelli e barbe lunghe scure. Ricordavano, vagamente, i vichinghi raffigurati nei libri di storia. Erano minacciosi ed armati fino ai denti di scuri, spade e lance.
Una di queste ultime arrivò contro il puledro di Loki, ma Clint, con un dardo, la neutralizzò. 'Bravo...' si complimentò l'amico.
Cominciò l'assalto vero e proprio, che dovevano respingere: scesero a terra, fianco a fianco, con l'esercito alle spalle. Non avevano mai combattuto insieme...fu come lo avessero fatto da sempre. Si coprivano l'un l'altro, con la coda dell'occhio si seguivano nel movimento. Lottavano singolarmente, ed uniti nello stesso tempo.
Il Falco era attento e coraggioso, spavaldo.
Loki elegante, concreto, un leader.
Avevano annientato parecchi nemici che, tuttavia, erano piuttosto numerosi.
Clint ne individuò un gruppo, che si era staccato, per dirigersi verso il Palazzo. Si agito' moltissimo, temendo per la vita di Layla ed Erika. 'Dobbiamo tornare alla reggia' insistette col suo amico.
'Per la barba di Odino, se andremo lì ci seguiranno e difenderci sarà più complicato...' si lamentò. Non fece in tempo a pensare al da farsi, che vide, da lontano, i soldati che aveva lasciato a protezione delle due femmine, attaccare il gruppo che arrivava verso il Palazzo. Gli parve di scorgere la sua aeronave...e aveva scorto bene. Erika al timone, la navicella, rasente l'acqua, per essere più nascosta possibile, si muoveva...verso di loro, maledizione!
'Non gli avevi detto di restare nascoste? Quelle due insieme sono un guaio!' Clint commentò. Occhio di Falco era, di nome e di fatto e vedeva meglio da una certa distanza; aveva notato benissimo la presenza di Layla affianco la principessa.
'Sono sorelle di testardaggine e stupidità!' commentò Loki, inquieto.
Intanto che il velivolo li raggiungeva, fu avvistato da un paio di nemici, che, immediatamente, tirarono le proprie lance verso la bionda. Barton fu più lesto: scoccò una freccia dopo l'altra e le neutralizzò, udendo i gridolini delle loro compagne, di spavento e di entusiasmo e uno sbuffo del suo collega di battaglia.
'Grazie...oggi dovrò ripeterlo
cento volte' borbottò quello.
'Lascia stare...' osservò le due attraccare, alla loro altezza.
'Moglie, spero tu abbia una spiegazione ragionevole per la tua odierna follia!' la rimproverò, curioso. Era sempre assennata, e stranamente si era presentata lì, in quel modo.
'Certo che c'è' Layla la difese 'Dai balconi, affacciandoci, abbiamo visto degli strani movimenti dei vostri avversari, lungo la base della diga' indicò lo sbarramento.
Non si erano accorti di nulla, erano impegnati a combattere. In effetti, sembrava che la barriera stesse...per tutti gli Dei...per cedere! L'argine era pieno, in maniera inconsueta e la parte in muratura, sulla destra, scendeva verso il basso.
'Devo andare a sincerarmi di cosa accade!' Loki gridò a Clint.
'Ce ne occuperemo noi, tu resta qui!' Erika si oppose.
'No' si oppose, duro. Comandava lui, non le due indisciplinate femmine davanti a sé!
'Ne so molto più di te, principe, delle costruzioni e delle loro fondamenta, potrò dare un parere tecnico...e tu sei a capo del tuo esercito...vuoi lasciare il comando all'arciere?' Layla lo prese quasi in giro, sperando di motivarlo a lasciarle fare.
'Hanno ragione...lo dico a malincuore, lo sai!' Barton non era felice dell'idea, ma gli parve la più saggia e razionale. Loro due servivano più sul campo di battaglia, era innegabile.
'Uhm...mi avete convinto...e sia...tornate subito indietro a riferire, soprattutto in caso di pericolo imminente!' le ammonì, severo e preoccupato.
'Agli ordini, marito' senza nemmeno salutarli, Erika volò via, con la Evans, verso la diga.
'La odio, quando fa così' Loki sbottò.
'Idem!' concordò Clint.
**
Erika aveva spinto la navetta, alla massima velocità, ed in pochi minuti si erano ritrovate nei pressi della grande diga, che regolava il flusso di acqua naturale che attraversava Asgard, deviandola. Era una costruzione immensa. Tuttavia, la parte destra era sbilenca, come non avesse più una base solida, su cui poggiarsi. Affondava, inesorabilmente, centimetro dopo centimetro.
'Che cosa sarà accaduto?' la principessa era molto angosciata.
'C'è qualche problema alle fondamenta...vado a sincerarmene, avvicinati...' le segnalò un punto della struttura e la bionda la condusse fin lì; l'aeronave era planata e la principessa l'aveva ancorata, dove richiesto.
'Ora che vuoi fare?'. Aveva visto l'amica togliere le scarpe e legare i capelli, in piedi, a ridosso della prua.
'Devo vedere i danni, nel dettaglio, per capire' senza nemmeno attendere un attimo, fece per buttarsi, completamente vestita.
'Perché?' domandò stupita.
'Per Asgard' rispose, sincera, gettandosi in acqua.
'Aspettami, sorella mia' Erika si tuffò, a sua volta, scarpe comprese, senza problemi; era un'ottima nuotatrice.
L'acqua era fresca e non ghiacciata, soprattutto dolce e trasparente. Layla le fece segno di raggiungerla. Era davanti ad un pilone, alla base della diga, cilindrico e di un paio di metri di diametro, in un materiale simile al marmo, più resistente... manomesso, allo scopo di far crollare la struttura ed allagare la città, Palazzo Reale compreso. Nuotarono vicine, per un po', osservando la rottura meglio possibile.
'Allora, architetto?' era la prima volta che la chiamava così. Tornate con le teste fuori dall'acqua del fiume, erano poi risalite sulla navicella.
'È molto grave, crollerà, in queste condizioni, ed in poco tempo, ne sono certa'.
'Possiamo risolvere?'.
'Portami dai tuoi tecnici, ho un'idea' le confessò 'sempre se ti fidi a tal punto di me, da farmela realizzare'.
'Ci puoi giurare! Prima passiamo dai maschietti, li vedo molto agitati' Erika alzò lo sguardo verso Loki e Clint che, tra un colpo e l'altro, al nemico le rimiravano, sbigottiti, sbracciando, per dissuaderle da ogni mossa che si accingevano a compiere.
'Il Falco, da quando ti sei buttata, è isterico...' le fece.
'Mai come tuo marito che è più pallido del solito: conviene muoversi' la invitò e l'altra mise i motori al massimo.
'Si può sapere cosa state combinando?' il principe lo sibilò, alla sua sposa, appena fu abbastanza vicina da poterlo ascoltare
Non lo aveva mai visto così, con lei.
L'arciere mise il carico 'Avevate caldo e avete fatto il bagno? Siete due incoscienti! Soprattutto tu!' gridò alla fidanzata.
'Calmatevi ed ascoltate. Layla ha capito che il problema della diga è strutturale. C'è un grave danno al pilone destro, chiaramente causato dal nemico' spiegò la bionda, in linguaggio quasi professionale.
'Maledizione!' imprecò Loki 'dobbiamo tentare di prevenire il disastro idrogeologico! La forza dell'acqua spazzerà via tutto ciò che troverà sul suo cammino'.
'Ehm...ecco...Lò, avrei un piano...' la Evans si intromise utilizzando il diminutivo con cui la migliore amica si rivolgeva al marito 'per realizzarlo, ho bisogno della collaborazione dei tuoi ingegneri ed architetti...possiamo andare da loro?'.
'Ma, veramente...' il destino del suo regno nelle mani e nella testa della midgardianan era una mezza follia! 'No!' vi si oppose.
Sua moglie lo fulminò, gli occhi questuanti 'É mia sorella!' lo disse assertiva e lui dovette cedere, fidarsi dell'istinto del suo amore. Aveva salvato la donna, aveva salvato la Terra, aveva aiutato Bucky. Si buttò. L'ennesima volta! 'E sia. Non fatemene pentire...attento, Clint' lanciò un pugnale che colpì un soldato avversario, alle spalle del suo amico. Era chiaro non potessero lasciare il campo di lotta. Alternative non ne avevano, e sperò di aver deciso per il meglio.
'A presto' Layla guardò Barton, preoccupata. Lui e Loki erano stanchi e provati, come i componenti dell'esercito che li affiancavano: si augurò di poter dare una mano, a quel popolo che le era stato vicino e l'aveva accolta, con semplicità e sentimento.
***
Bagnate come pulcini ed infreddolite dal tragitto in volo alla massima velocità, le due femmine giunsero all'Accademia delle costruzioni, l'università asgardiana, dove Layla aveva familiarizzato con strumenti e materiali di quel pianeta sconosciuto.
'Altezza, la diga sta crollando; stavamo accingendoci ad una riunione per confrontare le idee...' l'ingegnere anziano si fece avanti, squadrandole: i vestiti delle due dame inzuppati aderivano ai loro corpi, i capelli appiccicati alla testa...erano poco principesche.
'Mia sorella...cioè la mia amica midgardiana ci aiuterà: ascoltatela e fate tutto ciò che vi chiede. E' un ordine mio e del principe Loki...per favore' era nervosa e provò ad essere gentile ugualmente.
Gli astanti rimasero a bocca aperta...la donna era una professionista, nel suo mondo, ma nel loro, una perfetta estranea, e femmina!
La mora comprese i loro dubbi. Avrebbe voluto dare in escandescenze, come faceva con suo padre; si trattenne, pensando alle parole del Falco, che la calmavano. E iniziò 'Dobbiamo incrementare la resistenza della muratura del pilone, fra poco si sbriciolerà, se non interveniamo...inseriamo dei tiranti, meglio delle catene e degli elementi in metallo, oppure in legno, lungo la circonferenza del cilindro. Li fisseremo alle estremità con dei bolzoni. Se li riuscissimo a inserire al lato delle murature, a livello degli orizzontamenti, potremmo rendere l'intervento reversibile, al fine di sistemarlo, in via definitiva più avanti. Che ne pensate?' lo aveva fatto molte volte, nel suo lavoro. In fondo era un semplice progetto di consolidamento, eccezion fatta per il popolo alieno nemico che aveva causato il danno.
'Mi sembra accettabile, un'ottima soluzione; l'unico problema è il tempo. E' necessario fare in fretta e trasportare il materiale alla diga' l'anziano espresse la sua sola perplessità 'Via terra e via mare, ci metteremo troppo...'.
'Possiamo volare...in fondo abbiamo anche il Falco, no?' Erika rifletté ad alta voce, in un ragionamenti poco comprensibile alle orecchie dei presenti. Continuò 'Spiegatemi cosa prendere e dove prenderlo. So come trasportarlo. Per effettuare l'intervento in loco, fate avviare gli operai'.
Ascoltarono, attente, le indicazioni per accedere al metallo richiesto, e poi, più veloci di prima, tornarono sull'aeronave, in direzione della battaglia. Già da lontano, per fortuna, nella mischia, spiccavano quasi solo Loki, Barton e le guardie dell'esercito asgardiano...il campo di lotta, ovvero il ponte colorato, era gremito di cadaveri dei nemici.
'Venite!' la principessa accostò, al lato sinistro, invitandoli a salire.
'Perché? Non possiamo lasciare le guarnigioni, senza una guida...la mia!' il moro si mise di traverso.
'Abbiamo un compito più importante...ho bisogno che tu e Clint pilotiate le altre aeronavi reali, insieme a me! Avanti!' ordinò.
'Lascia il comando al più alto in grado, in fondo li abbiamo sterminati quasi tutti' suggerì Barton.
A malincuore, Loki si convinse. Parlottò con Heimdallr, il suo braccio destro, un massiccio energumeno di colore, e saltò sulla navicella, raggiungendo il Falco, un passo avanti a lui.
***
Erika atterrò nell'aerorimessa e spiegò, rivolgendosi al marito 'Scendete, ognuno di noi tre guiderà una diversa aeronave, faremo molto prima così. Ci dirigeremo al punto concordato, per caricare il materiale e poi, veloci come il vento, alla diga. Almeno saremo in tre...io, te e il Falco'.
C'erano diverse navette, delle stesse dimensioni di quella personale del principe.
'Arciere, non precipitare...siamo intesi?' Loki ammonì l'amico, per sdrammatizzare la tensione che sentiva nel petto, certo che non avrebbe combinato danni.
'Starò più attento possibile' lo tranquillizzò, dato che era molto agitato, in maniera inusuale.
'Posso pilotare? Sarei in grado, secondo voi?' Layla, timorosa, si offrì.
'Non se ne parla! Non lo hai mai fatto, ed è molto pericoloso...ne va della tua vita...' subito Clint si oppose, con fermezza.
'Si trattava di rendermi utile...' la mora si rammaricò.
'Perché affronteresti il rischio?' la domanda della principessa suonò strana, in quel frangente. Correvano contro il tempo ed era chiaro che l'architetto conoscesse i consolidamenti, non il volo...cosa c'entrava? Loki era perplesso.
'Asgard è speciale perché le persone, qui, sono speciali, soprattutto voi. Mi sono sentita a casa, come mai prima: so di parlare pure per te, amore' rivolse lo sguardo, innamorato, al proprio uomo 'Farò tutto ciò che potrò, perché la città non venga spazzata via, da quel maledetto fiume!'.
Nessuna risposta avrebbe potuto essere più convincente, per gli astanti. La sorella asgardiana aveva gli occhi lucidi, per la commozione.
'Sto dicendo più sì oggi, che nel millennio appena trascorso. Prendi la navetta in fondo, quella laterale. Falco, dalle un'infarinatura di base su comandi e manovre, e vediamo come se la cava...niente pazzie, se vedi le brutte atterra e avvertici...' il principe si convinse.
Il midgardiano le fece strada e salì sull'aeronave. Le fornì qualche sommaria indicazione, che lei memorizzò, seria. 'Sei sicura, te la senti?'.
'Sì...' confermò, stampandogli un bacio sulle labbra.
'Potremmo non rivederci, fai attenzione!'.
'Ci aspetta un'esistenza meravigliosa, lo sai...'.
'Le tue parole su Asgard mi hanno colpito, le sento mie...a presto, Layla' nel voltarsi, vide il principe che sbaciucchiava sua moglie.
***
'Grazie agli Dei, tua moglie se l'è cavata!' Loki era più tranquillo. Volava parallelo a Clint e nel frattempo chiacchierava.
'L'andatura è irregolare; almeno non si è uccisa. Credi che il materiale basterà e sarà abbastanza robusto?' tenendo la cloche, con la mano sinistra, fermo, si era voltato, a rimirare legno e catene, che gli operai comandati dal capo ingegnere avevano deposto all'interno delle loro quattro navicelle, riempendole a dismisura.
'Chiedi a tua moglie' l'altro ridacchiò 'o alla mia...sanno tutto loro, oggi! Siamo in minoranza e sembriamo due cretini!'.
'Ti ho detto più volte che non è mia moglie...non ancora. Che noioso!' lo schernì.
'Lo sarà e presto. E smetterai di prendere in giro me e l'istituzione del matrimonio! Virate a destra, ed atterriamo, io per primo e voi a seguire' il principe ordinò, scendendo a terra, nella parte del percorso del fiume antistante la diga, dove una moltitudine di persone li attendeva.
Gli asgardiani avevano saputo dell'imminente pericolo e si erano precipitati, per aiutare.
'Tocca a te, architetto' Erika la spronò.
Layla alzò il tono della voce, per farsi sentire da tutti 'Le assi lignee devono essere utilizzate come puntelli del pilone. Sceglierò i migliori dodici pezzi e vi indicherò dove debbono essere posizionati...poggiate il materiale a terra...'. Quelli ubbidirono, velocemente, e lei scovò i più robusti.
Fece uno schizzo, con un bastoncino, sulla sabbia, e mostrò dove andavano posti e soprattutto come. Divise i maschi, più muscolosi, in gruppi di quattro e quelli si attivarono, immediatamente.
Quando le assi furono piazzate, la mora parlò, nuovamente 'La parte più complessa è la prossima; le catene metalliche procurate sono fatte di uru, è la lega di cui è composto il martello di Thor, per cui molto resistente. Vanno girate, intorno alla circonferenza del cilindro, ed incrociate le une con le altre. E' necessario andare sotto il livello dell'acqua: chi lo farà dovrà essere un ottimo nuotatore e avere una discreta capacità polmonare. Chi di voi se la sente?'.
Loki avanzò, verso di lei, levandosi la parte superiore dell'abito, e rimanendo a petto scoperto 'Vado io...è il mio regno...!'.
Vide Barton che si spogliava, nello stesso modo 'Pronto...è il regno di mio cognato!' borbottò.
Il moro gli schioccò un'occhiata di gratitudine. Si caricarono intorno alle spalle le catene in uru, una per ciascuno. Fortunatamente, erano tanto leggere quanto robuste.
Scesero in apnea, vicini, a un paio di metri sotto il livello dell'acqua, dove era evidente il danno strutturale del pilone.
Loki fece cenno all'arciere, ed insieme incrociarono il metallo, in un unico punto, fissandolo, con un perno alla parte di marmo ancora in piedi. Pian piano si mossero, in direzioni opposte, nuotando lentamente e circondando il pilone in orizzontale, con due giri intersecati. Nel momento in cui si rincontrarono, i polmoni in fiamme per lo sforzo, si fissarono negli occhi, solo per un secondo, prima di ricominciare il lavoro.
C'era tanto, in quegli sguardi. Le catene, che stavano sovrapponendo, rappresentavano anche la loro amicizia, il legame che avevano instaurato, pur provenendo da mondi diversi...c'era stata una vicissitudine di eventi che li aveva portati fin lì, entrambi, e non era stata affatto casuale. Si affrettarono a chiuderle, congiungendone le estremità che avevano nelle mani, per risalire in fretta, in superficie.
'Bel lavoro' Loki, la testa a pelo dell'acqua, respirò, con uno sbuffo.
'Niente male' Barton, soddisfatto, godette volentieri degli applausi degli spettatori, che, col cuore in gola, li attendevano.
'Ottimo!' si complimentò Layla 'resisterà per qualche giorno, fin quando non sostituiremo le parti distrutte'. Accanto, il capo ingegnere, si complimentò, a sua volta, con lei, stringendole la mano con galanteria.
'Bravo, Lò' sua moglie lo scrutò, innamorata.
'Brava, architetto' uscì dal fiume, e si diresse verso la mora, non prima di essersi voltato verso la diga. Era di nuovo sostenuta, ritta, senza pendenze, e la portata d'acqua nell'argine del fiume ritornata alla normalità. Heimdallr e le guarnigioni reali dell'esercito erano anch'essi limitrofi, e, pertanto, fu chiaro avessero annientato il nemico, definitivamente.
Arrivato davanti a Layla, Loki chinò leggermente la testa, in segno di ringraziamento. 'Asgard è salva grazie alla tua intuizione ed al tuo talento, cognata...' le manifestò.
Lei, imbarazzata, abbozzò un sorriso, prendendo la mano del Falco, intanto che il principe si mosse, di scatto, in direzione di Erika, inginocchiandosi davanti a lei 'E più di ogni cosa, è salvo per ciò che tu hai visto in tua sorella! Per ciò che mi hai spronato a fare: capito solo ora che tu avevi ragione ed io torto, a non aver compreso il legame che unisce noi quattro. Non eravamo sconosciuti neanche prima di conoscerci, siamo stati spinti gli uni verso gli altri dagli dei o dal fato, per quello di bello che abbiamo in comune...l'anima!'. Scoppiò in un pianto struggente e sentito, complice la tensione e l'adrenalina accumulate, davanti al suo popolo, che lo aveva ammirato sempre sicuro, risoluto ed autoritario...e davanti al biondo faro che illuminava la sua esistenza.
Erika, gli occhi colmi di lacrime di felicità e commozione, lo carezzò sugli adorati capelli scuri, porgendogli la destra e invitandolo ad alzarsi 'Ti amo, Lò' bisbigliò, intanto che lui si rimetteva in piedi.
'Come siete melensi! Per Asgard! Per Loki!' gridò il Falco a squarciagola, l'indice e il medio della sinistra aperte in segno di vittoria, il braccio destro stretto a Layla.
Udirono l'eco dei sudditi che lo ripetevano, per moltissimi minuti, festanti!
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top