CAPITOLO 12 POST CREDIT, DISEGNI D'AMORE
Erika era nuda, appoggiata alla balaustra in cemento, suo marito alle spalle. Godevano del fresco della sera e del cielo notturno stellato. Avevano appena fatto l'amore e, prima ancora, un lunghissimo bagno in piscina, nella parte assegnatagli, all'interno del lussuoso albergo a forma di mezzaluna, disegnato dalla loro amica più cara e che, finalmente aveva visto la luce a Dubai. Gli abitanti della Terra si erano tirati su le maniche; avevano progettato, costruito...erano andati avanti, in ogni senso.
Layla aveva riservato loro una zona privata, in una terrazza, da cui potevano osservare quella sottostante, più spaziosa, dove si svolgeva la festa per l'inaugurazione della struttura. In effetti, l'inaugurazione al pubblico, vera e propria ci sarebbe stata solamente il giorno successivo; quella sera, c'era un party privato, molto più intimo...ogni promessa era un debito!
I principi ammirarono l'allestimento della terrazza: c'erano molti punti di osservazione, per guardare le stelle, con telescopi professionali, a cui Thor si era appiccicato, l'elegante abito nero sul fisico possente, accanto a Bucky, che non faceva che toccarsi il ciuffo di capelli castani, con la mano sinistra. Steve, limitrofo, ridacchiava, con Tony, già sbronzo e col bicchiere pieno di scotch in mano.
Davanti ad un enorme tavolo, lunghissimo, da una parte, spiccavano migliaia di praline di cioccolata di molti tipi e varietà e dall'altra, vini e liquori, provenienti da ogni parte del mondo, Nat e Bruce si sbaciucchiavano. Lei, con un vestito rosso scollato ed uno spacco inguinale, che non lasciava nulla all'immaginazione, lui in abito da cerimonia e con una medaglia al collo, al settimo cielo; era appena tornato dalla Svezia, dove aveva ricevuto il premio Nobel per la medicina...aveva trovato la cura per l'infezione dei Chitauri e salvato il mondo...era un genio ed un artista, come gli aveva detto la moretta, a suo tempo.
'Debbo ammettere che i midgardiani si sanno divertire...dobbiamo tornare presto...'il moro passò, alla splendida moglie, una coppa di champagne ed insieme un cioccolatino fondente al gusto amaretto, recuperato da un vassoio limitrofo, la passione della sua incantevole signora. Per lui, un cabarè altrettanto fornito, di praline al gusto fondente e banana.
Li avevano trovati in stanza, regalo del Falco. La camera era stata progettata dall'architetto, e a loro dedicata. La suite di Erika e Loki, con enormi vetrate a vista, al centro un letto circolare, lenzuola rosse e cuscini bianchi, un bagno degno di quelli asgardiani...e soprattutto...nessuna stanza annessa, per i pargoli.
'Ci sarà da fidarsi di quei due?' il principe indicò Clint, in smoking, e Layla, in un vestito di seta viola, che facevano gli onori di casa con gli Avengers e Nick Fury, con cui la ragazza aveva trovato modo e tempo per riappacificarsi. Ognuno dei due amici, felice come mai, recava per mano un bambino di circa tre anni...una femminuccia per Barton ed un maschietto per la Evans...gli eredi di Asgard, vispi e sempre molto attivi.
'Certo...' sua moglie lo tranquillizzò 'in fondo li tengono anche a dormire, per farci riposare e coccolare...un bel regalo...'.
'Hai sempre ragione: sai, ogni tanto mi pento di aver chiamato i nostri figli adorati con i loro nomi...sono poco principeschi; soprattutto Clint! Che razza di nome è? Come hai fatto a convincermi?' si lamentò.
'A me è sempre parso naturale ed inevitabile, ricambieranno il favore: avremo un piccolo Loki midgardiano, il colmo...rallegratene' lo baciò sulla scapola, e poi sulle labbra, sfiorando, con la mano, il ciondolo che aveva al collo e facendo lo stesso, con lo smeraldo della sua dolce metà.
'Ne sei convinta? Sposati da più di due anni e ancora nulla...che pelandroni!'.
'L'altro giorno mia sorella aveva il blocco da disegno e la solita luce negli occhi: aveva lavorato parecchio ma non ha voluto mostrarmi nulla...io, però, ho sbirciato lo stesso ed ho visto uno schizzo, che mi ha incuriosita...eravamo tutti e quattro, sul prato dove abbiamo consumato il picnic prima che partissero, a suo tempo. Oltre ai nostri due bambini...ce n'erano altri tre, più piccoli, due maschi ed una femmina...' sghignazzò, intanto che Loki perdeva quasi i sensi!
'Hai capito di chi fossero? Nostri o loro?' domandò, titubante, un mezzo sorriso.
'In effetti, no...!' rise a sua volta, di nuovo, le labbra incollate alle sue, intanto che vedeva sua sorella Layla baciare il Falco, nello stesso momento, non a caso... i nomi tatuati idealmente sulla bocca dei compagni, al collo di tutti loro le pietre colorate a forma di cuore, regalo del principe, che li avrebbero sempre uniti nella loro eterna amicizia. Verde, azzurro, viola e giallo!
FINE
La storia nasce dall'amicizia mia e di Erika, dal nostro essere fangirls scatenate di Loki e di Clinton Francis Barton, dalla nascita del nostro legame, che dobbiamo proprio ai protagonisti di 'Avengers'. Spero che la lettura sia stata gradita, nasce come una semplice storia d'amore, con un pizzico di favola.
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