CAPITOLO 10 PROMESSE D'AMORE

I giorni seguenti furono dedicati alla sistemazione della diga, che tornò perfettamente stabile, ed all'organizzazione della festa per la celebrazione delle promesse di matrimonio. Erano trascorsi piuttosto in fretta, purtroppo.

'Dobbiamo andare a prepararci, prima volevamo darvi questi...' Erika, la mattina dell'evento, aveva bussato, con Loki, alla porta comunicante. Recavano in mano un abito ciascuno, per i loro ospiti.

'Non è possibile...' Layla strabuzzò gli occhi, incredula.

La bionda le mostrò il vestito bianco, che aveva fatto realizzare per lei. Aveva trattenuto il bozzetto che aveva disegnato, durante le prove. Era identico, in ogni minimo dettaglio, a quello del foglio. Più bello, se possibile.

Il principe passò a Clint il proprio 'Pare che la tua signora ti abbia raffigurato con questo. Non è la moda di Asgard...però non sei cafone, mi pare elegante'.

'E' bellissimo...è uno smoking favoloso...' commentò, guardando il completo da uomo di foggia moderna, nero, con un papillon ed una camicia bianca coordinata.

'Ti piacciono?' domandò la principessa.

La sua amica non riusciva neanche a parlare per l'emozione e la sorpresa! Aveva messo le mani sul viso per coprire le lacrime di commozione.

Si espresse lei, al suo posto, mostrando all'arciere la pagina strappata, a sua insaputa, dal blocco 'Vedi, ho compreso che non si trattasse solo di disegnare un vestito; era come quando suo fratello mise su carta i regali di Natale...era un desiderio, né più e né meno...ho la sensazione che tu lo possa esaudire e ho voluto incentivarti...'.

Clint si sentì lacerare nel cuore...voleva lui, voleva loro...Layla aveva voluto solo quello, sempre quello!

Erika continuò 'Vi immaginava così...e pure io, noi. So che l'intento è sposarvi su Midgard e che un matrimonio qui non avrebbe alcun valore legale o religioso sul vostro pianeta: tuttavia che male ci sarebbe a scambiarsi delle promesse d'amore, insieme?'

Layla era felice, radiosa.Che idea romantica! penso'.

'Falco, è un sì?' Loki perseverò. Detestava dover sempre insistere...lo udì, bisbigliare...un lieve sussurro.

Lo era! 'Per tutti gli dei, che noioso sei!' se ne burlo', per l'ennesima volta, esortandolo a cambiarsi con lo smoking.

***

Il salone delle feste era stato preparato con tendaggi e fiori di ogni tipo, sotto la supervisione di Barton. Era un tripudio di colori, poiché aveva optato per i preferiti di Erika, che erano davvero molti. Ovunque erano state posizionate lanterne asgardiane.

Occhio di Falco e Loki si ritrovarono, emozionati e col fiato sospeso, alla base della lunga scalinata, in attesa delle loro donne. Erano presenti innumerevoli invitati, nobili e gente comune, che gremivano la sala, in ogni ordine di spazio.

'Ho il cuore che galoppa, nel petto, peggio di quando lanci il cavallo con me dietro...' si lamentò Clint, in nero.

'Lasciamo perdere, è l'ottantaduesima volta che l'aspetto e ancora mi sudano le mani...' concordò il moro, muovendole in aria per asciugare i palmi. Aveva indosso il vestito in pelle scura utilizzato per le cerimonie: spiccavano una giacca corta avvitata, che si apriva sui fianchi, con petali colorati verdi all'interno, un fregio dorato a forma di u sul petto, che teneva unite la parte sovrastante le spalle, verde acceso e rosso amaranto. Una fantasia di quadratini dorati decorava l'avambraccio, trasversalmente, insieme a degli inserti metallici, posti all'interno dei gomiti e sui polsi.

Una piccola orchestra di tre elementi suonava un'armonia celestiale. Erano un'arpa, un violino e un clavicembalo che creavano un ritmo soffuso e dolce.

Nel momento in cui la musica si fece più solenne, i due maschi  videro le loro compagne scendere i gradini, lentamente, una a fianco all'altra, nei loro abiti tanto diversi.

La principessa, indossava il vestito ricamato, il lungo strascico e il velo a incorniciare il bel volto, Layla con il proprio era più semplice ed ugualmente elegante. I capelli di entrambe erano sciolti sulle spalle ed acconciati con dei fiorellini, glicine azzurro per la principessa e fresie bianche per la sua amica, che richiamavano i bouquet che recavano fra le mani. Erano diverse ed uguali, differenti e simili, straordinarie sorelle.

Erano identiche, nel sentimento che recavano nel proprio essere, in quell'istante.

Loki dette il braccio a sua moglie, per primo, dirigendosi verso il centro della sala, dove si sarebbe svolta la breve cerimonia; il Falco provvide a fare altrettanto, mettendosi alle calcagna del moro, per evitare figuracce, agitatissimo.

Il rito asgardiano era piuttosto lineare, non c'erano officianti. Era un mero scambio di amorosi intenti. Ogni coppia era testimone dell'altra.

Iniziò il principe, occhi negli occhi con la sua sposa 'Qualcosa mi ha fortemente condotto a te, dal primo istante che ti vidi. Sentii l'impellenza di stringere la tua mano, di accarezzarla per un unico sfuggente attimo, per ammirare la tua straordinaria sensibilità e la tua inarrivabile bellezza. Anche se non avessi potuto averti, saresti stata ugualmente il motivo della mia esistenza. Io sono dove tu sei, io vivo perché tu vivi, io respiro perché tu respiri. Grazie della tua vicinanza, del tuo supporto, di permettermi di carezzarti ogni notte, e non solo nei sogni'.

Continuò sua moglie 'Lò, amore della mia vita, marito eterno, hai aperto la tua anima alla mia, hai voluto condividere tutto con me, ti sei infilato in ogni mio pensiero ed in ogni particella del mio corpo...sei la ragione per cui mi alzo al mattino, lo stimolo a migliorarmi, a guidare il nostro popolo insieme...mi rendi felice, rimanendomi vicino, proteggendomi, camminando al mio fianco...è solo grazie a te che ho compreso cosa sia l'amore...'.

Uno scrosciante applauso li avvolse, intanto che suggellavano le promesse, con un bacio appassionato.

Toccava a Clint: era muto come un pesce, sudato e teso.

'Falco, dai: non ti sei preparato?' l'amico lo spronò.

'Insomma...non sono bravo come te' aveva provato a mettere su un foglio qualche idea strampalata; era rimasto bianco.

'Improvvisa...buttati' caspita, era bloccato. Era serio ed imperturbabile, tuttavia nascondeva una profonda emotività.

'Comincio io' Layla cambiò le regole del galateo asgardiano, per toglierlo d'impaccio. Aveva in mente, da molto tempo, cosa dire 'Clint, non sono più sola nemmeno nella più totale assenza di luce. Tu sei la mia luce anche quando non la vedo...ti amo!' Fu stringata, semplice e dolce.

L'uomo, commosso, si decise. Le sue parole non erano una novità e si augurò di non ripetersi. Fece un sospiro 'Non ci viene consegnata una vita bella o brutta, ci viene solo data una vita, stai a noi renderla meravigliosa o sprecarla...la mia è diventata meravigliosa da quando ti ho incontrato...ti amo, moltissimo...'.

Era la frase che le ripeteva il fratello Tim e che Barton aveva fatto sua; la Evans, poco formale, gli gettò le braccia al collo, intanto che un battito di mani, più lieve, li circondava.

I quattro interessati si erano scambiati gli anelli, portati da due deliziosi bambini, su cuscinetti rossi. Quello della principessa era in oro giallo, con uno smeraldo centrale a forma di cuore ed un incrocio di linee e brillanti sul davanti; una preziosa fedina per suo marito, dello stesso materiale, più sottile, di foggia maschile, con delle piccole pietre verdi, all'esterno, a cuoricino: cinque, come le lettere che componevano il nome della consorte.

Per i due ospiti, che non si aspettavano l'ulteriore sorpresa, erano state realizzate due semplici vere in platino, nello stile lineare che aveva contraddistinto i bozzetti degli abiti confezionati dalle sarte.

Ognuno baciò il monile e lo infilò al dito del partner, per completare il rito.

Alla cerimonia vera e propria era legata l'apertura delle danze, che spettava ad Erika, libera finalmente dal velo ingombrante, e Loki. Tutti gli ospiti si erano spostati ai lati della sala, per lasciare loro lo spazio necessario.

Un servitore passò al principe una candela di cera, lunga, verde, intarsiata ed accesa e lui, mano nella mano con sua moglie, spiegò di cosa si trattasse. Layla e Clint erano molto curiosi.

'La difficoltà sta nel ballare, eseguendo le figure, con la propria dama, in velocità ed a ritmo, senza far spegnere mai la fiamma del cero...musica, per favore' ordinò il moro all'orchestra.

Sulle note di una melodia simile ad un valzer ottocentesco, Loki, la candela nella destra, dette la sinistra alla bionda. Lei la strinse, intanto che, con due dita della stessa, teneva un cordoncino che l'aiutava a sollevare la gonna lunghissima, per potersi muovere più liberamente, camminando verso il centro esatto della pista.

Il principe spostò la candela nell'altra mano e cinse la compagna sulla vita, la mano sinistra di lei sulla spalla, iniziando a girare, vorticosamente, gli occhi negli occhi; volteggiò, sia con la partner, sia all'interno dello spazio che li conteneva, per diversi minuti. Volavano, leggeri ed eleganti come al solito, sulla pista in un'armonia eterna ed infinita.

Al terminare del brano, si erano trovati di nuovo centrali ed si erano disgiunti, per aprirsi alla visuale altrui, con la candela ancora accesa, retta da entrambe le loro mani intrecciate.

Venne giù la sala, per il clamore suscitato dal quel ballo...la fiamma rappresentava la forza del loro amore ed era rimasta accesa, per l'equilibrio perfetto che condividevano e che li rendeva sovrani degni di quel paese meraviglioso; ciò pensarono i loro amici midgardiani, commossi.

Poi era stato un susseguirsi di un banchetto luculliano e di innumerevoli esibizioni, giocolieri, contorsionisti, funamboli, musicisti. Una più spettacolare dell'altra. Era toccato pure al Falco. Loki aveva fatto predisporre un percorso con molti bersagli, complesso. L'amico lo trovò stimolante e non sbagliò un colpo. Ogni dardo andò a segno. Ogni freccia fu scoccata, con estrema precisione, e dedicata alla sua quasi moglie, con uno sguardo o un bacio mandatole, con la mano. L'aspetto più divertente e che Layla non avrebbe mai scordato è che il suo uomo tirò in smoking...col completo scuro!

E dulcis in fundo, l'attrazione della festa. Il delirio del popolo e della principessa...ciò che suo marito faceva venire per lei da un regno limitrofo...una ruota panoramica, in legno e metallo prezioso. Piccole cabinette rotonde, coperte da una tettoia che giravano, in una deliziosa struttura montata all'interno del giardino del Palazzo Reale. Non mancava mai, in quell'occasione...le vetture, a pianta circolare, salivano in altezza e permettevano di vedere lo splendido panorama di Asgard, soprattutto perché si muovevano su sé stesse.

Erika e Loki fecero qualche giro, per dedicarsi, in seguito, ai propri ospiti...diversamente, Layla e Clint ci passarono tutto il tempo, fino a notte inoltrata, sbaciucchiandosi di continuo. Era divertente e molto romantico.

Quando tutti i partecipanti si accomiatarono, rimasero solo loro quattro; la notte era calda, serena, il cielo stellato. Erano le tre di mattina e perfino i servitori erano andati a letto.

Si erano seduti a terra, nonostante i vestiti eleganti. Le donne senza scarpe, sorseggiando il famoso liquore rosso, da piccoli bicchierini di vetro lavorato.

'È stato fantastico. Non ho nemmeno sonno e non mi sento stanca!' l'architetto era adrenalinica.

'Già...' commentò Loki. 'Propongo un ultimo giro sulla ruota, a chiudere in bellezza...salite...a coppie, ovviamente...per il resto, ci penso io!'

Barton e la Evans si piazzarono su una vettura, Erika, da sola, su quella davanti.

Il moro controllò che i vagoncini fossero in sicurezza e bisbigliò, malizioso, al Falco, passandogli una coperta rossa di ciniglia, bordata di una strana pelliccia bianca, una analoga per sé in mano. 'Lo sai qual è la cosa più stimolante di questa ricorrenza e perché ci tengo tanto a festeggiare, ogni benedetto anno? Togliere il vestito da sposa a mia moglie e amarla su questo affare...il movimento che ci cullerà sarà indimenticabile...Buon divertimento' gli fece l'occhiolino, attivò il meccanismo e saltò nella cabinetta, accanto ad Erika. Immediatamente, la agguantò, baciandola con passione, mentre lei rideva...pian piano, scomparvero alla vista dei due amici seduti alle loro spalle, scendendo verso il pavimento, con la mano del principe che li salutava.

'Clint...facciamo Midgard contro Asgard?' propose Layla, carezzando la guancia del Falco.

Lui ridacchiò, sfiorandole il collo con le labbra. 'Sfida accettata!'

***

Loki godette delle mani di sua moglie, che piano piano, gli tolse la casacca ed i pantaloni, poggiandoli sul sedile della cabinetta, lambendo, centimetro per centimetro, la sua epidermide candida e glabra, coi polpastrelli.

Completamente nudo, si dedicò alla sua dolce metà. Sedette all'altezza dei suoi piedi, sulla coperta purpurea, ne prese il sinistro e lo portò alla bocca, dando un bacino a ciascun ditino, succhiato delicatamente; la scia dei baci continuò, dal dorso del piede fino al malleolo, all'interno della gamba snella e tonica. Le labbra umide arrivarono alla congiunzione del ginocchio, intanto che spostava la preziosa stoffa bianca, in cui era avvolta, alzandola fino alla vita.

Proseguì a deliziarla, sulla pelle morbida della coscia, riempendola di morsetti...si fermò, alla visione del paradisiaco fiore della sua sposa, pronto per lui.

Erika si rialzò leggermente a sedere, e con l'aiuto del principe sbottonò tutte le chiusure dell'impegnativo abito; era avvezzo oramai a tale pratica... gliene aveva tolti talmente tanti in quegli anni trascorsi assieme, uno per ogni anniversario da essere diventato abilissimo e veloce.

La bionda sollevò le braccia e il vestito venne via dalla testa, facendo compagnia a quello dell'uomo, sulla seduta lignea.

Loki le si stese accanto, con un unico bacio, lunghissimo, magico e divino. La femmina gli prese la mano e si portò l'indice alle labbra; in un abituale trastullo amoroso, lo fece passare, col proprio, lentamente, fra il punto di intersezione dei piccoli seni a percorrere un'immaginaria retta che lo univa al ventre, sopra l'ombelico, fino al promontorio di Venere ed alla calda e personale lanterna asgardiana...si era chiesto, spesso, se fosse quello il vero motivo per cui adorasse quel tipo di bulbo...la fiamma che ardeva in sua moglie!

La bionda lasciò la presa ed il principe mosse il dito, sinuoso...era la matita per i propri disegni d'amore, anche lui architetto...del piacere. Numerosi bozzetti e numerosi schizzi, fra i gemiti di Erika e le sue odorose secrezioni, che lui stesso le aveva causato.

Nelle narici, l'aroma del sandalo che ella utilizzava nelle abluzioni del bagno, una specie di pozione stregata ed ammaliante... voleva assaporarlo di più...e non si tenne! Tornò, in basso, fra le sue cosce, la punta della lingua a lambire il nettare copioso, frutto della loro attrazione. Ne gustò il sapore, più forte e più piacevole dell'olfatto, intanto che sua moglie, col sorriso più soave dei nove regni, lo fissava, contenta.

La principessa gli pose le mani su entrambe le spalle muscolose, chiaro segno che lo volesse, che gradisse fondersi a lui, senza ulteriori attese.

La raggiunse, trepidante, poggiandosi sull'eden della compagna...lento e deciso, affettuoso e prepotente, i sospiri di desiderio che riempivano l'aria notturna, sotto il cielo di stelle.

Lei lo aveva agguantato, in un abbraccio senza fine, traendolo in sé, profondamente, in una guaina amorosa, imprigionando la sua virilità, nel proprio scrigno, come una pietra preziosa...si lasciarono andare, nello stesso istante, con la medesima intensità...era il dono più bello e grande che potevano farsi l'un l'altro.

Si strinsero sulla coperta, appagati; era quello, in fondo, il vero momento delle reciproche promesse, che aspettavano.

'Ti amo, principessa di Asgard' sussurrò il moro, gli occhi luminosi e splendenti, il verde smeraldo che si stagliava nei suoi.

'Ti amo, Lò' contraccambiò, colma di letizia e di suo marito, chiedendosi se ci non fosse, finalmente, il preludio ad una felicità completa nel loro futuro. Da quando aveva conosciuto Layla e Clint, aveva imparato a sognare di più, si sentiva più leggera.

'Erika...l'arciere e la tua amica sono spariti...volatilizzati...il Falco è volato via, non c'è che dire...' Loki si era seduto, per sbirciare, nella cabinetta alle loro spalle, gli altrui movimenti. Era vuota e dei due midgardiani non vi era traccia.

'Sono persone discrete, ci hanno lasciato la nostra privacy, probabilmente' commentò, certa delle proprie parole e non sbagliò, poiché la coppia aveva preferito scendere, alla luce della toccante intimità che aveva percepito essersi creata fra loro, ritirandosi in camera.

'È che li abbiamo schiacciati...battuti su tutta la linea. Uno a zero per Asgard...' rise, intanto che la ruota li trasportava ancora nell'ennesimo giro di beatitudine e coccole.

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