Capitolo 17

Briya si stropicciò gli occhi, allungando una mano verso la sveglia. Era sicura che non fosse ancora arrivato il suo turno di guardia e con esso l'ora di svegliarsi.

Con gli occhi socchiusi e rivolti verso il soffitto tastò il piano vicino al letto, cercando quell'aggeggio malefico.

Borbottò qualche insulto, visto che non la trovava - cosa strana visto che di solito cadeva in terra al primo colpo, costringendola ad alzarsi con il piede sbagliato.

Si mise a sedere di scatto, scatenando un verso di disapprovazione in Laera che si girò dall'altra parte, dopo aver sciolto l'abbraccio in cui la teneva stretta dalla sera precedente.

Aprendo gli occhi, notò che non era la sveglia a produrre quel suono: lo schermo del pad si illuminava ripetutamente.

Chiamata in arrivo si disse alzandosi.

«È la settima chiamata che ti faccio» sbottò Jareth non appena Briya rispose dopo aver sbadigliato.

«Si da il caso che sia notte inoltrata e che stessi dormendo. Ma non credo sia una chiamata di divertimento per qualche scherzo telefonico».

«Vieni sull'Olavia. Immediatamente» le disse lapidario prima di chiudere la chiamata, lasciandola con un palmo di naso.

Briya sbattè le palpebre e, dopo essersi vestita, si precipitò sull'ammiraglia, cercando di capire nel tragitto quale potesse essere il motivo di una chiamata così improvvisa.

Non si stupì di trovare buona parte degli altri comandanti sul ponte dell'Olavia, intenti a parlare sottovoce tra loro del motivo: se Jareth aveva convocato tutti, l'unica spiegazione si trattava senza dubbio di qualcosa che era arrivato dal Consiglio.

Girava voce che qualcuno fosse morto - qualcuno parlava di omicidio, qualcun altro di suicidio -, ma non c'era la certezza.
Le uniche cose che Briya dava per certe erano alterchi e risse, ma, da quel che sapeva, non erano sfociati in qualcosa di più grosso. Probabilmente a passare di bocca in bocca, la diceria si era ingrossata fino a comprendere un morto.

Quel che la insospettiva era il poco senso di aver convocato tutti in piena notte per comunicare qualcosa per cui sarebbe bastato un messaggio o, al massimo, la mattina seguente.

Jareth afferrò il braccio di Briya non appena la vide, tirandola da parte, in un punto in cui gli altri non avrebbero potuto sentirli.

«Non credo che rapirmi sia una bella mossa, tranne nel caso in cui tu non voglia sorbirti le battute di BIT».

«Sta' zitta, santo cielo! Non c'è la Breckett?»

«Tu non hai detto nulla su di lei, sono venuta da sola» rispose Briya.

«Meglio. Tienila all'oscuro di quel che decideremo oggi, è l'unico modo che abbiamo per salvarle la vita».

«Ma che cazzo sta succedendo?» chiese lei senza però ottenere risposta.

Jareth, infatti, si era già allontanato a passo svelto, richiamando l'attenzione dei presenti e facendo segno di zittirsi.

Guardandosi intorno, Briya si rese conto che i presenti erano tutti quelli notoriamente più vicini allo stesso Edam e quelli che con più probabilità erano sulla lista nera della Mano Scarlatta, visto il loro essere favorevoli alle condanne.

Incrociò la braccia, aspettando che Jareth spiegasse la situazione.

Era certa che si trattasse di qualcosa di grosso, poteva davvero essere che la Mano Scarlatta fosse arrivata nel Consiglio? Metterli con le spalle al muro sarebbe stata una mossa intelligente perché farli passare per traditori avrebbe causato loro molti problemi.

Briya tornò sulla Discordia con un peso sul cuore. Le parole di Jareth l'avevano angosciata, dando vita al suo peggior incubo: per anni aveva combattuto contro i traditori e i disertori e in quel momento si ritrovava a scegliere da quale parte stare tra le due.

Tradire gli ideali e scendere a patti con la Confederazione che ormai controllava il Consiglio o disertare con Jareth e pochi altri, cercando di risolvere da soli la situazione intrigata che era venuta fuori.

Da quel che avevano capito dalla discussione, la Mano Scarlatta si era infiltrata da tempo nel Consiglio con la protezione della Confederazione, aspettando solo il momento adatto per distruggere la flotta del Patto.

L'Olavia aveva ricevuto il messaggio e Jareth l'aveva inoltrato a tutti e Briya si rese conto di non averlo letto solo quando mise piede fuori dalla nave.
Prese il pad con le mani che tremavano, aprendo l'unico messaggio che rimaneva da leggere.

L'idea che molti avevano risposto che sarebbero tornati su Kiaphus, diventando nemici dell'Olavia e del suo comandante le dava i brividi. Vedere coloro che considerava compagni scuotere la testa alla proposta di Jareth, preferendo salvare sé stessi e l'equipaggio piuttosto che gli ideali, le aveva fatto venire il dubbio che tutto quello per cui avevano combattuto fino a quel momento valesse meno dell'incolumità.

Dicevano che degli ideali ce n'erano in abbondanza, della vita no.

Briya era rimasta in silenzio, aveva solo mormorato a Jareth che la decisione sarebbe stata presa equipaggio. Come le altre volte, come sempre sulla Discordia.

Stava aspettando gli uomini sul ponte, seduta in silenzio al suo posto, con la faccia nascosta tra le mani e il cappello sulle gambe.

Avrebbe lasciato scegliere a loro, per quanto sapesse che l'equipaggio della Discordia spesso era definito come un'accozzaglia di scapestrati pronti a rischiare tutto per i propri ideali, era consapevole che in molti non avrebbero voluto mettere in pericolo la loro vita.

«Comandante, l'equipaggio è riunito».

«Grazie...» mormorò in risposta all'ufficiale.

Sul ponte il mormorio non accennava a calare: in molti si chiedevano che stesse succedendo.

Julyen non seguiva le teorie dei suoi compagni. Faceva mente locale, collegando improvvisamente il messaggio crittato che Kaeler gli aveva inviato qualche giorno prima a quel richiamo improvviso, molto prima della sveglia.

Uccidere Briya se la Discordia avesse deciso di non tornare su Kiaphus, consegnarla alla Mano Scarlatta se fosse tornata indietro. Quegli erano gli ordini ufficiali dalla Confederazione delle Venti Stelle.

In ogni caso, lui non poteva fallire.

Gli aveva detto di tenersi pronto e in quel momento i dubbi che l'avevano assalito alla ricezione del messaggio si diradarono. Aveva pensato molto a come uccidere Briya: non conosceva il suo stile di combattimento e uno scontro corpo a corpo poteva finire male per lui; ucciderla con un colpo d'arma da fuoco sulla Discordia sarebbe stato un flop a causa dell'elevata presenza di telecamera. Avrebbe dovuto ucciderla nella sua cabina e farlo sembrare un suicidio. Poteva risultare sospetto, ma non era poi così impensabile.

Alzando lo sguardo, gli sembrò che Briya stesse piangendo mentre parlava all'equipaggio. Non era troppo distante, ma poteva confondersi con un'espressione di rabbia e delusione, accentuata dalle luci della Discordia.

Manteneva un tono calmo, ma le mani, strette sulla ringhiera, tradivano il suo nervosismo.

Julyen spostò lo sguardo da Briya solo quando sentì qualcuno farsi largo tra la folla, spingendo con i gomiti sulle braccia delle persone.

Laera gli si era fermata poco distante, solo qualche passo più avanti. Non si era mai reso conto di quanto fosse bassa la personalità più influente sul Consiglio. Laera si portò le mani alla bocca e Julyen fu certo di sentirla mormorare: «Non è possibile» mentre Briya continuava a esporre la situazione.

Il chiacchiericcio si era fermato, ma tanti si guardavano tra loro, cercando di dare una motivazione a quella mossa azzardata della Mano Scarlatta.

Briya, notando Laera, si bloccò per un attimo, mentre la voce di Jareth che la ammoniva di non dire niente alla Breckett le rimbombava in testa. Si portò una mano alla tempia, chiudendo con forza le palpebre. Fece un profondo respiro, preparandosi alla domanda che più le opprimeva il petto.

«Questa è la situazione corrente. C'è una scelta da fare, una scelta difficile. Possiamo tornare su Kiaphus e abbassare la testa davanti alla Confederazione delle Venti Stelle e alla Mano Scarlatta. Oppure possiamo continuare a credere negli ideali che finora ci hanno fatto combattere fino alla fine e seguire l'Olavia. Saremo da soli in questo caso, gli amici diventeranno nemici e nessuno, se non noi stessi, potrà salvarci. Adesso, la scelta è nelle vostre mani. Favorevoli a tornar su Kiaphus, alzate la mano».

Briya si morse un labbro, aspettando la risposta dei suoi uomini: si guardavano tra loro, senza dire una parole. Qualcuno si scambiava un cenno di assenso, ma nessuno osava alzare la mano.

Briya fece un respiro profondo. «Favorevoli al rimanere con l'Olavia?» chiese spostando lo sguardo.

Uno dopo l'altro, tutti i presenti alzarono le mani. Julyen fu riluttante, ma non voleva dare adito a sospetti, convinto anche dalla gomitata che uno dei suoi compagni gli aveva rifilato non vedendolo alzare la mano.

«Per tutti gli dei venerati nella galassia, per quale motivo la Discordia dovrebbe piegare la testa davanti alla Confederazione?» urlò BIT facendosi largo tra l'equipaggio scatenando qualche risatina sommessa e strappando un sorriso a Briya - in fondo il robot aveva ragione.

«E ho due domande per te» continuò il robot alzando tre dita della mano. «Uno, perché hai fatto questa proposta completamente illogica? Due, ti sei fumata un po' di Chow sull'Olavia? Tre, perché non hai ancora reso pubblico il tuo fidanzamento con la Breckett? Quattro, quando vi sposate?»

Briya si passò una mano sul volto mentre l'equipaggio iniziava a far salire di nuovo il chiacchiericcio.

«Uno, perché per una volta volevo provare l'ebrezza di darvi l'ide di essere in democrazia. Due, no, il Chow è illegale nell'intera flotta. Tre, noi non stiamo insieme. Quattro, mai».

«Peccato, avevo già intenzione di comprarti un bel completino intimo per le nozze» borbottò BIT, facendo attenzione a farsi sentire da tutti, prima di allontanarsi. Briya strinse i pugni, indecisa se sparare alla testa del robot o gettarlo nel trita rifiuti. In ogni caso, nessuno avrebbe più segnalato i guasti e forse quello sarebbe stato un problema.

Sospirando, si allontanò, decisa a inviare un messaggio a Jareth. Si sentiva sollevata nel sapere che nessuno aveva intenzione di tornare su Kiaphus.

Mentre digitava il messaggio al computer, sentì dei passi avvicinarsi. Si voltò, trovando Laera a poca distanza. Teneva gli occhi bassi e una mano stringeva l'altro braccio, lasciato inerme vicino al corpo.

«Credo che sia meglio che tu sappia una cosa».



L'angolino buio e misterioso

Capitolo 17... sfighe immani per tutti.

Punto di svolta per la storia, punto di non ritorno per Briya: i casini politici si fanno molto, molto grandi e la loro possibilità di salvezza è pari a zero.

E sì, sono così gentile da lasciarvi con il dubbio di quel che voglia dire Laera u.u

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