Capitolo 16

La situazione per la flotta del Patto non si era sbloccata nei tre giorni seguenti all'arrivo della Discordia: i radar non rilevavano nulla, non erano riusciti a individuare la posizione della flotta nemmeno per sbaglio e la situazione cominciava a farsi pesante dato che i livelli del carburante, usato per mantenere in funzione i sistemi dell'aria, avevano iniziato a calare e la lunga permanenza in ambienti ristretti stava mettendo a dura prova i nervi degli equipaggi. Si erano già verificati i primi tafferugli, nati da futili motivi, ma accentuati dalla noia e dal nervosismo dell'essere bloccati lì.

L'unico che sembrava divertirsi in quella situazione era BIT, che non perdeva occasione di lasciare commenti sulla vicinanza forzata che Briya era costretta a subire. In risposta riceveva grugniti da parte della Anderz che, nella logica del robot, andavano a confermare ciò che credeva e le voci su una relazione tra le due avevano già fatto il giro della nave. Se Briya non avesse minacciato di tagliare stipendi e teste, in molti erano certi sarebbe stato l'argomento più discusso in tutta la flotta.

Laera, al contrario, non aveva dato peso alle voci e, a dispetto dell'altra diretta interessata, non aveva fatto nulla per metterle a tacere. D'altra parte, un fondo di verità che Briya non voleva ammettere c'era. Sorrideva, quando la sentiva sbraitare contro BIT che non era vero nulla, pur sapendo che non si era minimamente opposta, quando l'unico modo che aveva trovato per sbloccare il silenzio fra loro era stato baciarla.

Forse lo considerava un gioco, forse qualcosa provava pure lei, ma quei momenti che riusciva a rubarle a bordo della Discordia erano diventati fin troppo importanti. Briya l'aveva scacciata solo la prima volta, ma solo per qualche istante. Laera l'aveva vista vacillare e aveva colto l'occasione per vedere se il comandante della Discordia potesse arrendersi almeno una volta.

Per quanto lo volesse negare anche a sé stessa, Briya si sentiva attratta da quella che le era piombata, non solo sulla nave, ma anche in cabina, e il fatto andava ad aggiungersi ai tanti problemi che già le affollavano la mente.

Aveva paura a lasciarsi, sapendo che poteva essere solo una cosa che si era sviluppata per le condizioni in cui erano costrette a vivere in quei giorni e che sarebbe morta una volta che avrebbero fatto ritorno su Kiaphus - o prima, a seconda di come la guerra sarebbe continuata.

Aveva paura che quel legame potesse essere un intralcio durante le loro missioni che poteva trattenerla dal correre tutti i rischi. Era sempre stata abituata a caversela da sola, lei non aveva bisogno di aiuto.

Tuttavia, era certa che Laera non si accorgesse del pericolo che rischiava a starle così vicino o solo a essere presente sulla Discordia. Non era addestrata, incarnano così un obbiettivo facile che andava protetto. La Confederazione la odiava, lo sapevano tutti. Era un'esponente troppo di spicco per rimanere immune.

Briya si passò una mano sul volto, borbottando insulti contro BIT che si allontanava con le braccia piegate dietro la testa, dopo averla tormentata con le solite battute a sfondo sessuale. Come facesse a trovarne di nuove ogni volta rimaneva uno dei più grandi misteri della Discordia.

«Comandante, Edam è qui. Chiede di voi». Briya lanciò uno sguardo al soldato, fece un cenno con la testa e si avviò per incontrare l'altro.

I loro incontri erano diventati appuntamenti fissi, ma servivano solo a far crescere i dubbi senza districare la situazione. Avevano contattato Sester, ricevendo in risposta un comunicato vago, come se nemmeno il Consiglio non sapesse cosa fare.

«Moriremo tutti» mormorò tra sé, Briya non appena fu abbastanza vicina a Jareth che la salutò con un cenno della mano, senza rivolgerle un sorriso.

«Notizie?» chiese lei togliendosi il cappello.

«Niente di nuovo. Ho contattato di nuovo Sester e hanno riferito che la Mano Scarlatta sembra in agitazione, forse ha avuto contatti con la Confederazione. Alcune spie si sono infiltrate nei bassifondi e hanno confermato le voci. Sai che la gente al bar chiacchiera e i pettegolezzi girano».

«Spero che siano gli unici pettegolezzi» borbottò Briya incrociando le braccia.

«Cosa vuoi dire?»

«Oh, nulla. Solo che dovrei cambiare i circuiti a BIT».

«Riguardo alla tua presunta relazione con la Breckett?»

«S... cioè... come fai a saperlo?» chiese lei socchiudendo gli occhi mentre Jareth sorrideva sotto i baffi.

«Non c'è niente che vieti a BIT di scendere dalla Discordia e venire a fare gossip anche sull'Olavia... o sul resto della flotta».

Briya serrò le labbra, sentendo andare le guance in fiamme.

«Ma non preoccuparti, è venuto a chiedere solo a me se lo sapessi, per il resto la tua reputazione è salva».

«Quale reputazione?» chiese Briya spostandosi una ciocca dietro l'orecchio. «E non dirmi nemmeno l'onore, non ho più né l'uno e né l'altro. Potrei fare qualsiasi cosa tanto non ho da salvare nulla se non la pelle».

Jareth annuì, passandosi una mano sulla barba incolta. «Se tu fossi più attenta, non dovresti preoccuparti così poco».

«Prima che ti insulti in tutte le lingue che mi vengono in mente - e bada che sono stati le prime parole che ho imparato quando sono arrivata qui, quindi le ricordo molto bene - smettila di torturarmi con le tue idiozie sull'onore. Non me ne frega. Niente. Zero. Chiaro? Preferisco BIT a questo punto...»

«Secondo i miei database, preferirebbe fare qualche capriola nel letto con la Breckett».

Briya si passò una mano sul volto. «Secondo te i robot muoiono se vengono lanciati nello spazio?» chiese a Jareth stringendosi le tempie con pollice e medio della stessa mano.

«È un ML-37, è progettato per resistere sia allo spazio aperto che ai peggiori luoghi che si possono trovare nella Proxima Hemithea».

«E poi chi segnalerebbe i guasti della Discordia? Ah, a proposito, i filtri dell'aria sono intasati dalla polvere» le disse BIT prima di allontanarsi, come avesse appena annunciato qualche buona notizia.

«Santo cielo, perché la Discordia deve essere sempre all'altezza del suo nome, mh? Mai una volta che non succeda qualcosa! Mai!» sbottò allargando le braccia. «BIT, razza di cretino! Almeno va' ad avvertire i tecnici piuttosto che gironzolare sul ponte!» urlò poi all'interfono, ricevendo in risposta un pollice verso l'alto da parte di BIT.

Jareth la osservava con le braccia incrociate, chiedendosi come avessero fatto a cavarsela in ogni situazione se quello era il livello che si raggiungeva sulla Discordia ogni giorno.

«Tornando a noi, Edam. Dicevi qualcosa sulla Mano Scarlatta».

Jareth annuì. «Sono voci da verificare, ma sembra che la Mano Scarlatta sia diventata più potente nel tempo in cui noi eravamo impegnati a organizzarci».

«Quindi ce l'avrebbero fatta sotto il naso».

«Diciamo di sì... e anche che sia una fortuna che non ti abbiano ammazzato nei bassifondi».

«Non sarebbe stata una mossa intelligente: se mi avessero ucciso lì, sarebbero state sicuramente svolte delle indagini. Lavorano nell'ombra e quella sarebbe stata una luce fin troppo intensa. Diciamo che nel caso la Discordia dovesse essere distrutta in battaglia si penserebbe più a una tragica fatalità che a un omicidio premeditato».

«Non fa una piega il tuo discorso».

«Mi vogliono morta, sì, quei due sulla metro ne sono stati una prova evidente. Ma se non aspettano il momento adatto, tutto quello che progettano potrebbe diventare polvere. E sicuramente non vogliono questo».

«Capisco la situazione. Non metto in dubbio il tuo discorso, figuriamoci. Per una volta che hai ragione...»

Briya si lasciò sfuggire un verso di disapprovazione, trattenendosi dal rispondere a tono alla provocazione. «Ma per quale motivo avrebbero dovuto farcela sotto al naso?»

«Qualcuno dice che si sono infiltrati anche all'interno del Consiglio. Forse non direttamente, ma sfruttando le simpatie dei politici. Qualcuno della Mano Scarlatta potrebbe anche essere entrato in contatto con la Confederazione o addirittura con il Consiglio perché...»

«Perché i loro obbiettivi convergono, per una volta. Strano a dirsi, ma è così» concluse Laera.

Sia Briya che Jareth volsero lo sguardo su di lei che si stava avvicinando.

«E quella è la mia giacca?» sibilò Briya assottigliando gli occhi.

«Avevo freddo» si giustificò Laera alzando le spalle e stringendosi nella giacca nera che le andava larga sulle spalle. «Alcuni politici non ti vedono proprio di buon occhio. Diciamo che ti odiano».

«So benissimo che ho metà consiglio contro e che la Mano Scarlatta vuole la mia testa. Senza contare la Confederazione. Se viene fuori che sono tutti collegati, non ditemi che non ve l'avevo detto».

Jareth sospirò, incrociando le mani dietro la schiena.

«Siamo a un bivio. Il Consiglio ci invierà a breve gli ordini, è questione di ore, se non di minuti. Se davvero la Mano Scarlatta si fosse infiltrata...»

«È vero, qualche frutto marcio ha messo radici anche nel Consiglio» disse Laera incrociando le braccia.

«Perché non potevamo solo fare un po' di casino nello spazio e basta? Perché dovevamo avere questi intrighi politici?» sbottò Briya allontanandosi verso una delle postazioni.

«Fare l'attrice drammatica ti dona, ma non è quello che ci serve ora» la riprese Jareth. L'altra si fermò, colpendo con forza la tastiera, incurante di aver premuto dei tasti, si voltò verso gli altri due.

«Dopo tutto quello che ho fatto, dopo tutte le mie campagne a favore del punire i disertori, mi pare di non avere altre scelte di tradire io stessa se voglio salvarmi la pelle».

«Cosa vuoi dire?» le chiese Laera appoggiandole una mano sulla spalla.

«È il bivio di cui parlava lui. Se la Mano Scarlatta ha preso il controllo del Consiglio, ipotizzando che ci sia un qualche contatto tra loro e la Confederazione, la nostra flotta è da sola».

L'angolino buio e misterioso

Ops.

Capitolo di passaggio, ma che fa uscire cose... Brutte. Non sono in una bella situazione, qualsiasi cosa si ritorcerà contro🙊

Che ne pensate?😗

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