Capitolo 28: Fa male
"No Discord, dove vai ora!" la vocina di Fluttershy mi frena prima di entrare. Il portale è già pronto e sarei già andato da un pezzo se non mi avesse fermato. Sono a metà tra il dentro del portale e il giardino reale. "Discord dove stai andando?" Chiede di nuovo la solita vocina. "A casa. Non seguitemi." Faccio io, freddo e deciso. Le guardo un attimo una ad una poi entro completamente in quell'oblio senza luce. "Aspetta" replica la stessa vocina:"parliamone". La ignoro completamente e vado avanti per la mia strada. Mi ritrovo davanti alla porta di casa mia, non ci posso credere. Mi sento inaspettatamente felice e malinconico allo stesso tempo. Ho un contrasto di emozioni ma quella prevalente è di gran lunga la malinconia. Apro la porta e mi trovo nel caotico ordine che domina da sempre la mia casa. Faccio due passi avanti lasciandomi chiudere la porta alle spalle. Con la magia metto una sedia sotto la maniglia della porta per barricarla. Non ho voglia di aver a che fare con nessuno. Mi rannichio poi solitario, sul mio divano preferito. Era lì sul soffitto che mi aspettava pronto per accogliermi con la sua imbottitura soffice. Lo sposto in un angolo per mantenere ancor di più il disordine. Mi piace il caos di casa mia, mi fa sentire parte di essa, o meglio, è lei ad essere parte di me. Inizio a riflettere sull'accaduto. Non devo permettere a nessuno di entrare in casa mia neanche se fosse un'urgenza, la priorità è il mio cuore ferito...
...Piano piano inizio a sentire il dolore che sale insieme ai pensiri. Il cuore come un martello pneumatico, batte sul mio petto, quasi come se vuole uscire a tutti i costi. Forse si sente troppo male in questo corpo sofferente. O forse va alla ricerca di qualcosa, o meglio qualcuno. In gola mi si forma un grande e forte nodo. I primi singhiozzi misti a lacrime, escono spontanei. Faccio molta fatica anche solo a respirare, anzimando come qualcuno che ha corso diversi chilometri senza fermarsi mai. I miei pensieri si dipingono di uno strano e ottuso nero. Mi investe una cupa e profonda amarezza. Dato che la casa è parte di me, anche lei soffre con me e pian piano diventa sempre più scura e spenta. Metto una zampa sul petto per costringere il cuore a restare lì dentro, al suo posto. Con l'altra zampa batto con forza più volte i pugni sul muro, per tentare di sfogare qualcosa di indescrivibile. Il dolore che ho dentro si intensifica sempre di più, tanto da iniziare a manifestarsi anche fisicamente. Mi sento una forte fitta alla testa oltre che alla parte addominale e al petto. Sembrano quasi conati quelli che sento dentro di me. Sembra quasi che qualcuno mi abbia colpito al cuore e abbia lasciato che quest'ultimo rinbombasse dell'immenso dolore dell'impatto. La cosa peggiore però, non è il fatto che io non mi sento bene, NO, la peggior cosa in questo momento è l'abbandonare il pensiero fisso di Toriel... Pronuncio il suo nome a denti stretti e con voce così sussurante da non sentirmi neanche da solo. Che cosa mi è successo? Dov'è finito il Discord freddo e senza cuore di una volta?... Sicuramente quel Discord l'ho lasciato nell'armadio delle cianfrusaflie o degli oggetti smarriti. Mi alzo dal divano per controllare se la memoria non mi ha giocato un brutto tiro, quindi apro il suddetto armadio. La mia memoria mi ha ingannato: il Discord di una volta è sempre stato con me, però all'interno dell'armadio, trovo una tazza di thé e una theira. Che ci fanno qui? Va bene che sono il re del caos, ma questo non è previsto neanche da me stesso. Forse sono più caotico di quanto mi credo di essere? Prendo la tazza per scrutarla più da vicino, intento a non pensare più a quelle cose. Intanto, proprio in quel momento, cala il buio. L'oscurità che incombe nella stanza non permette di vedere niente. Cerco la prima lampadina che mi capita a tiro per vedere se funziona. La accendo e vedo che produce una luce molto fioca. Purtroppo il mio umore al momento permette solo questo, e la casa lo riflette alla perfezione. La luce però, pur essendo fioca, mi consente di osservare meglio il contenuto della mia zampa. Una tazzetta azzurra molto carina con ghirigori bianchi che contornano il bordo di essa. L'ho già vista questa tazza. In questo preciso istante un tuffo al cuore mi permette di riconoscerla. È la mia tazza preferita, o almeno quella che conservo con più cura. È la tazza che a suo tempo mi ha regalato Fluttershy per commemorare il nostro primo incontro pomeridiano. Da allora, l'ho sempre conservata con amorevole cura. Nulla della mie cose è così ben curato come quella magnifica tazzetta. Anche la theiera è molto ben tenuta, quasi quanto la tazzetta. Tengo molto ad entrambe, mi ricordano che ho sempre una speranza per diventare migliore...
...continua...
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top