Un altro lunedì

"Perchè è istintivo pensare che se corri avanti ti sarà più facile non voltarti indietro perchè pensi che più vai lontano e più vedrai piccolo e distante quello che ti sei lasciata alle spalle. Ma le regole della prospettiva non sono valide in amore. Puoi andare lontano mille miglia,settimane,mesi,anni,ma basterà girarti un attimo,abassare per un solo secondo le difese e lasciarti vincere dal ricordo,per ritrovarlo lì,bello come sempre,come non mai,con i suoi occhi appiccicati ai tuoi,con i suoi occhi che cercano di trattenerti,con la sua esistenza che viaggia all'interno della tua anima".

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ELISON'S POV.

" When it's black,
(Quando è tutto buio)
Take a little time to hold yourself,
(Prenditi un di tempo per te stesso)
Take a little time to feel around,
(Prendi undi tempo per capire cosa succede intorno a te)
Before it's gone
(Prima che sia tardi)
You won't let go, but you still keep on falling down.
(Non ti lascerai andare ,anche se continui a caderci dentro)
Remember how you saved me now,
(Ricordati ora come mi hai salvato)
From all of my wrongs.
(Da tutti i miei errori)
And if there's love just feel it,
(E se c'è amore,vivilo)
And if there's life we'll see it
(E se avrà vita,lo vedremo)
This is no time to be alone, alone, yeah
(Non è il momento per restare soli)
I won't let you go
(Io non ti lascerò andare)
Say those words, say those words like there's nothing left.
(Dico queste parole,le dico come se non ci fosse più nient'altro)
Close your eyes and you might begin that there is some way out
(Chiudi gli occhi e potrai cominciare a vedere un'altra via d'uscita)
Open up, open up your heart to me now
(Apri,apri il tuo cuore a me,adesso) "

Questa canzone mi ha tormentato in tutta la settimana.

In ogni minuto libero,ho indossato le cuffiette e mi sono persa nelle parole di James Morrison in "I won't let you go".

Forse perchè ogni frase nutriva,in qualche modo,una possibile speranza. E come se fosse stata scritta appositamente per il periodo,per la situazione di Alex.

Ho cercato in tutti i modi di non incrociare il suo sguardo,il suo corpo. E ci sono anche riuscita,non lo vedo da circa una settimana,nemmeno stamattina ho intravisto la sua sagoma.

Questa settimana è stata più dolorosa,più incasinata delle altre.

Mi è capitato anche di sognarlo,di vederlo mentre dormivo.

Ma non lo volevo. Non volevo sognarlo.

Perché nei sogni ci appaiono le persone distanti,quelle che non possiamo avere vicine.
E non volevo sognarlo perché nei sogni prendono forma le persone irraggiungibili. Le cose irraggiungibili. Le azioni impossibili.
Ed io voglio che lui sia realtà,non un semplice sogno.

Lo voglio qui, accanto a me,raggiungibile ad un battito d'occhi, così come io sono raggiungibile a lui quando vuole,quando può, quando ne ha bisogno.
 
Non voglio sognare la sua presenza,voglio realizzarla.

Anche se il mio cervello sa del suo non ritorno,il mio cuore non vuole accettarlo.

E non posso non dire che mi sono trovata completamente in stato oscillante. Tra il volere e il non potere. Tra il potere e il non volere.

 Il mio cuore ha lottato costantemente per la voglia di contattare,chiamare,incontrare,parlare e guardare quell'individuo. Ma la mia mente non mi ha permesso di svolgere nemmeno una singola azione. In certi momenti lo pensavo così tanto da sentire un buco nello stomaco profondo ed incolmabile,come adesso. Un buco nello stomaco che solo lui poteva riempire,solamente ed esclusivamente lui. Forse mi sono fissata. Fissata sul fatto che voglio solo lui e nessun'altro . Fissata a tal punto di stare male.

Forse è solo un ossessione.

Ma la sicurezza traballa,tentenna,barcolla.

La verità è che io sono veramente ossessionata da quel nome,da quei capelli,da quegli occhi.

Tra tutti,continuo a preferire maledettamente lui.

E farei di tutto per sapere il perchè,farei di tutto per lui. Tutto quello che non ho mai fatto per nessuno,nemmeno per me stessa.

E farei di tutto anche per non ricordarlo,per dimenticarlo.

Annoiata più che mai,di lunedì pomeriggio,stesa sul divano del soggiorno,decido di parlare un pò con la mia mgliore amica. Magari riderò,magari lo farò.

Le invio subito un messaggio:

*Dove sei? Sto male,di nuovo.*

La risposta non tarda ad arrivare:

*Da Thomas,arrivo subito. Ho delle cose da dirti...*

Crampi ai pensieri, cuore in gola,mani che tremano,respiro spaventosamente irregolare.

E' da Thomas,quindi è da Alex,e se deve dirmi qualcosa,sicuramente riguarda lui.

Terrorizzata dal fatto che il cuore possa esplodermi nel petto,non le rispondo.

Ma quando il campanello del portone inizia a farsi sentire,l'ansia si riattiva. Il cuore inizia a battere terribilmente, ed io riesco solo a pensare al battito rumoroso che produce. Riesco a pensare solo al mio cuore e non riesco a fare nient'altro.

Ma una voce,una vibrazione vocale,mi riporta sulla terra.

-"Elison,vai ad aprire tu o vado io?"- domanda mio padre.

-"No!"- esclamo velocemente,alzandomi di scatto con le mani aperte.

-"Come no? Stanno suonando Elison."-sbuffa e senza accontentarmi,senza darmi tempo per rispondere si avvicina alla porta ed apre.

-"Oh,Denise entra."-sento dire da mio padre.

Denise,no,Denise no.

Non ho mai desiderato non vedere la mia migliore amica,mai. Ma dato che vuole riportarmi qualcosa che probabilmente sa di Alex,no,non la desidero vedere.

-"Oi..."-mi saluta correndo verso di me per abbracciarmi.

-"Hey..."-riesco a dire fra le sue braccia.

-"Devo dirti una cosa...non molto elettrizzante,ma è pur sempre un passo in più!"-spara stringendomi ancora di più.

Un passo in più,da parte di..?

Ecco,lo sapevo,Alex.

Anche se farei di tutto per avere sue notizie,non so il perchè,ma in questo momento non ho le forze per farlo.

Mi stacco all'improvviso-"Denise...cosa...cosa devi dirmi?"- domando balbettando.

-"Ma..ma cos'hai?"- domanda squadrandomi.

-"Nulla!"- esclamo in fretta-"..e solo che,ho un brutto presentimento...e come se sento che tu mi dirai qualcosa che riguarda Alex..."-aggiungo.

Sorride-"Ed è proprio quello che farò. Sono stata da Thom...e c'era anche lui..e sai cosa mi ha...dom.."-la interrompo subito.

-"No,aspetta. Non voglio sapere nulla."-

-"Cosa?"- esclama accigliata.

-"Denise, peggiorerà le cose,questa possibile cosa che ti ha detto...me lo sento."-

-"Ma no! Mi ha semplicemente domandato tu come stavi."-dice tutto d'un fiato.

Spalanco gli occhi,e mentre le gambe cominciano a cedere,crollo sul divano.

-"Ha domandato come stavo? E tu...tu cosa gli hai detto?"-domando alzando lo sguardo sul viso confuso della mia amica.

-"Beh...ammeto di aver risposto acidamente...ma non me ne pento. Gli ho detto...che stavi una favola,meravigliosamente bene."-risponde torturandosi le mani.

-"Gli hai detto che stavo una favola? Ma come...no,Denise,accidenti."-esclamo portandomi le mani sul viso.

Si siede sul divano-"Cosa gli dovevo dire?! Dovevo dirgli che stai male? Dovevo dirgli che piangi ogni giorno,ogni notte pensandolo? Cosa caspita dovevo dire? Volevo semplicemente proteggerti. Non volevo farti sembrare più fragile di quel che sei."- risponde alzando il tono di voce.

-"Io non sono fragile!"-rispondo con lo stesso tono,nonostante la presenza di mio padre in ufficio.

I suoi occhi,sanno esattamente come mi sento adesso.

-"Si lo sei! E pure molto!"-risponde di rimando-"Sei una di quelle ragazze da amare,non da far soffrire. Sei una di quelle ragazze che sembrano così forti ma in realtà sono tanto fragili. Sei fragile perchè continui a crollare. Sei fragile perchè non combatti per ciò che vuoi. Sei fragile perchè non riesci nemmeno a lasciare andare ciò che ti fa star male."-

-"Ma le amiche non aiutano a rialzare chi si trova in difficoltà?!"-esclamo alzando la testa per guardarla dritto negli occhi.

-"Si,ma quando lo si vuole. Quando la codesta persona vuole rialzarsi. E tu amica mia,non vuoi nemmeno provarci. Vivi nell'autocommiserazione. E non posso dirti 'dai dai forza tieni duro'...perchè ti conosco. So che cadi e non ti rialzi. So che soffri maledettamente e menti agli altri e a te stessa. Io lo so...e non posso fingere,perchè ti voglio troppo bene,e odio vederti così."- dice arricciando le sopracciglia,portando le dita agli occhi per cercare di nascondere la lacrima che scorre sulle guance.

Mi alzo di scatto-"Perchè...piangi?"-domando cercando di prenderle le mani.

-"Elison,sei come una sorella per me,e vederti soffrire mi fa star male. Non posso pensare che dopo tutto quello che hai passato,continui a vivere nello stesso modo. E ti dico anche che ho giurato a me stessa di svegliarti. Si,perchè tu devi svegliarti! Devi agire,devi lottare,devi combattere per ciò che vuoi e soprattutto per vivere,Elison. Perchè parliamoci chiaro...tu non hai mai vissuto veramente,questo è il tuo problema. E quando qualcuno,anche per pochi istanti,ti rende felice...tu diventi la persona più meravigliosa del mondo. E ti terrò per mano sempre,camminerò insieme a te finchè non risolverai i tuoi problemi,sarò lì per raccogliere ogni pezzo, perchè io voglio vederti felice,io voglio vedere quel tuo splendido sorriso. Con o senza Alex,tu sarai felice. Ed io ti aiuterò,lo giuro sulla mia vita."-

Scoppio a piangere.

E piangere davanti a qualcuno non è una cosa facile,soprattutto per me. E quando lo si fa,è perchè ci si fida cecamente. E se questo qualcuno ti asciuga anche le lacrime,è tutta un'altra storia. Non è fidarsi,ma ciò vuol dire essere amati.

Sono letteralmente a pezzettini. Ma credo che ne vale la pena. Ne vale la pena a ridursi a pezzi per questo genere di emozioni.

E dopo queste parole,non posso fare altro che abbracciarla e stringerla forte. Non posso fare altro che sprofondare tra le sue braccia.

La mia amica,la mia migliore amica.

Lei sarà una di quelle persone che ricorderò per tutta la mia vita. Mi resterà dentro al cuore,per sempre, e anche se arriverà quel giorno,dove non sarà esattamente come ora,perchè ognuna di noi avrà fatto scelte diverse, io resterò legata a lei per l'eternità,perchè è stata l'unica che mi ha sempre capita,per davvero. E' stata l'unica a starmi vicino. E' stata l'unica in tutto.

E non le voglio bene solo per quello che è,ma le voglio bene per come sono io con lei. Sono totalmente,completamente me stessa. E non le voglio bene solo per le cose giuste che fa per se stessa,ma anche per ciò che sta facendo a me,mi rende migliore.

A volte nella vita si creano davvero legami che nulla può spezzare,a volte capita veramente di trovare quella persona speciale che ti resterà accanto qualunque cosa accada,e sarà l'unica che ti conoscerà davvero,a volte meglio di te stesso,sarà l'unica che accetterà ogni tua decisione,sarà l'unica a salvarti. E per me questa persona è proprio lei. La mia Denise.

-"io,Deni io non ci riesco. Lo odio maledettamente tanto per quello che mi ha detto,per come ha mollato tutto. Lo odio perchè non mi ha spiegato il perchè,lo odio perchè ha distrutto il mio cuore. E odio me stessa,e sai perchè? Perchè glie l'ho permesso e dopo tutto questo,io non riesco ad odiarlo realmente. E' un controsenso,lo so...ma non ce la faccio."-rivelo amaramente fra i suoi capelli.

Mi ripeto costantemente che dovrei fae ciò che lui mi ha detto: dimenticarlo. Ma per quanto mi sforzi,non ci riesco.

Si stacca,ma senza sciogliere l'abbraccio.

Occhi contro occhi-"Non devi dimenticarlo,devi soltanto metterlo da parte. Forse non riesci ad accettarlo. Forse perchè il tuo cuoricino crede ancora in un suo ritorno...e ti capisco,dio se ti capisco. Ma non puoi più sprecare il tuo tempo,se tornerà,tornerà. Ma se non lo farà? Non puoi aspettarlo per sempre,se lui non vuole. Il mondo va avanti,lui va avanti,e devi farlo anche tu."- esclama-" Mi è sempre piaciuto l'idea di vederti con Alex,l'ho sempre appoggiato,ma oggi no. Oggi mi ha domandato di te nel più semplice dei modi,indifferentemente,come se non fosse successo niente,e ti giuro volevo spaccargli la testa. E per questo ti dico di non restare ad aspettarlo,perchè se era qualcosa di importante,quel qualcosa sarebbe già tornato. Ed è inutile anche insistere a lungo per sfondare la porta che ti separa da lui,se poi lui stesso l'ha chiusa a chiave. Ma con questo non voglio dirti che non devi lottare,ti dico solo di lottare per te,non per lui. Non ne vale la pena stare male,amica mia."- termina ritornando ad abbracciarmi.

E ha ragione! Cavolo,se ha ragione...

Io devo andare avanti! E tutto ciò che rimarrà indietro sarà destinato ad essere solo ricordato,perchè se è rimasto indietro vuol dire che non voleva esserci in avanti.

-"Pensi che io sia pazza?"-domando fra i suoi capelli.

-"No. Penso che tu abbia un sacco di dolore che non stai affrontando. E se vuoi farlo,se vuoi affrontarlo...devi prima volerlo."-dice stringendomi più forte.-"Adesso però,devo andare! E ricorda che è meglio perdere le persone che non tengono a te!"-dice la mia amica,lasciandomi un caloroso e dolce bacio sulla guancia-"Ti contatto dopo va bene?"-aggiunge.

Il problema è che lui mi ha fatto credere di essere importante,ma senza risponderla,annuisco e la guardo mentre raggiunge la porta per uscire.

Appena la porta viene chiusa,il telefono comincia a squillare ininterrottamente.

Strofino la faccia,e senza guardare il nome scritto sullo sfondo,rispondo:

*Pronto?*

*Oh..ciao, sto molto bene, a scuola vado sempre una merda, e ti penso sempre,grazie per le domande amica mia!*

Solo una persona poteva rispondermi in questo modo. Solo una :Brian.

E il tono di voce,me lo conferma.

*Brian! Scusa,scusa,scusa. Ultimamente...non è facile...sai...*vengo subito interrotta.

*Non è facile? Cos'è successo?*

Non sa niente. No,no,no. Non voglio spiegare nulla. Non glie lo dirò,anche se sbaglio,ma non voglio minimamente pensare ad Alex.

*...Sai,la scuola...è,è molto più stressante ultimamente.* mento. *...Ma tralasciamo me,tu come stai?*aggiungo domandando,tossendo.

*Sto bene! Domani voglio passare un pò di tempo con te,voglio divertirmi un pò...che ne dici di organizzare qualcosa? Magari invitando anche Denise,Thom..Alex..."-lo interrompo all'istante.

*No!!*esclamo. *Alex...non credo che Alex verrà...comunque si,domani usciremo insieme...adesso però,devo...lasciarti...papà mi chiama,baci,tanti baci.* lo saluto e stacco subito.

Non ne posso più.

Come faccio ad andare avanti se costantemente ogni persona pronuncia il suo nome?

ALEX'S POV

*Jimmy,se adesso non ti affretti a dire questo dannato indirizzo, giuro che ti raggiungo e ti spacco la faccia. È una settimana che inventi scuse. Devi darmi l'indirizzo. Subito!* sbraito al telefono.

*Alex, non posso. Mi hanno detto di non dirti niente, ed io lo farò. Puoi anche venire adesso qui da me,io non te lo dirò. Adesso devo staccare,ci sentiamo* risponde,staccandomi il telefono in faccia.

DANNATO JIMMY.

Sono sicuro che Thom gli ha impedito di darmi le informazioni.

Ma che razza di fratello è?

Ha deciso di starne fuori? Si,va bene,lo accetto,lo capisco. Ma non può decidere per me,non può impedirmi di continuare a cercare.

Devo assolutamente sapere quel fottuto indirizzo, e l'unico che può darmelo,ma  è lo stesso che mi impedisce di scoprire. 

Ma non può fermarmi. Non ne ha il diritto. 

Di fretta e furia,esco dalla mia stanza,per raggiungere quella di Thom.

Arrivato di fronte camera sua,faccio un lungo respiro,per prepararmi psicologicamente a quello che probabilmente mi dirà. Mi preparo psicologicamente per affrontarlo,e per evitare di saltargli addosso in caso di obbiezioni. 

E proprio mentre sto per girare il manico della porta,delle voci mi frenano l'azione.

Appoggio l'orecchio sulla porta,pronto a capire di chi sono le voci.

-"...Non è serena...Thom. E vorrei sapere il motivo...lei vuole saperlo. Se non gli è mai piaciuta,se l'ha presa solo in giro,doveva dirglielo. Se è un vero uomo deve dirglielo."- 

La voce di Denise.

Chi è che non sta bene...e chi è quest'ipotetico uomo che dovrebbe dirgli quest'ipotetica cosa a quest'eventuale persona?

-"Denise...non è per quello. Non l'ha presa in giro...io ne sono sicuro. Ma ci sono cose che tu non sai...e che dovrei dirti...ma"-

Elison. L'unica persona che non ho preso mai in giro. 

-"Cosa dovresti dirmi Thom? Ha combinato qualche guaio?"-domanda la ragazza.

-"Non riguarda solo lui. Riguarda anche me,la nostra infanzia,la nostra vita. E forse l'ha lasciata soltanto per evitarle eventuali sofferenze."-

-"Ma di quali sofferenze stai parlando? Potresti spiegarti meglio?"-

-"Denise...io non so se dovrei dirtelo...potrebbe prenderla male Alex."-

Se lo dice giuro che gli spacco l'intera stanza in faccia.

-"Ti fidi di me? Non ne parlerò con nessuno...nemmeno con Elison, perchè so...che deve farlo lui qualsiasi cosa sia."-

-"Promettimelo!"- risponde Thom.

-"Lo giuro,te lo prometto."-

-"Denise...Alex è completamente ossession..."-

Non ascoltando altro,non gli faccio terminare la frase. Entro nella stanza.

-"Cosa cazzo stai dicendo?"- sbraito guardando prima mio fratello e poi Denise.

-"Alex...io.."- cerca di esprimersi Thom,ma fallendo.

-"No Thom. Non ti basta impediRmi di sapere? Vuoi anche sputtanare ogni nostro fottutuo segreto?"-

-"Alex calmati..."- esclama Denise.

Come si permette?

Non sono cose che la riguardano.non ne deve sapere nulla. Non fa parte della nostra vita,non ha diritto di sapere.

-"Tu non sei nessuno per sapere ciò che mi affligge?"-urlo arricciando le sopracciglia e allargando le narici.

-"Non alzare la voce con lei!"- controbatte Thom.

Sto per saltarlo addosso,ma la ragazza presente in questa stanza,non mi permette di farlo.

-"Sai che c'è Alex? C'è che vogliamo aiutarti,qualsiasi cosa tu abbia. E non voglio aiutare soltanto te,ma anche Elison. Sta male,soffre maledettamente...soprattutto perchè non riesce a capire il motivo...lo capisci adesso? Non sei l'unico a soffrire."-

Spalanco gli occhi.

Elison soffre? Soffre per me?

E cazzo se la capisco. E lo sapevo..l'avevo immaginato. Ma non volevo crederci.

Chi poteva soffrire per un tipo come me? Solo le poco di buono,desiderose di altri approcci.

Ma qualcuno che soffre per la mia assenza...no,non l'avevo mai pensato.

Senza nè controbattere , nè rispondere,esco dalla stanza.

La mia Elison...

Sono un coglione! Un emerito coglione.

Le sto facendo del male. Credevo che allontanarla da me sarebbe stata la cosa più giusta da fare. Ma forse la cosa giusta da fare è quella di inseguire la cosa sbagliata...forse dovrei renderla partecipe...forse dovrei prima cercare di capire se lei è così forte da affrontare le mie sofferenze. Forse dovrei prima capire se lei vuole farlo. Desideravo la sua felicità...ma le sto distruggendo le basi. E con questo posso solo confermare che sono completamente un essere schifoso. 






















































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