Capitolo 9 - Una proposta... improvvisa.
It is Love - Ryan
Season two.
La lezione si stava svolgendo nel migliore dei modi e non pensavo che avrei finito per appassionarmici.
Il problema non è la caduta, ma l'atterraggio. Ho sentito una scarica di adrenalina mai provata prima, e ora sono scombussolata.
Appena ho messo i piedi sul terreno, mi ci è voluto un po' per riprendermi. Ryan mi prende teneramente tra le braccia. Le lacrime scorrono mio malgrado, non sono in grado di trattenerle.
Troppe emozioni in una volta...
E poi il suo telefono squilla, rompendo quel clima romantico che ci circondava.
Ryan è costretto a rispondere dato che potrebbe trattarsi di lavoro. Si allontana di qualche passo, ma riesco a sentire perfettamente le sue risposte all'interlocutore. Si riferiva a una donna. Forse la sua segretaria.
"Ha ragione, signorina Boone."
Ho appena vissuto il momento più magico della mia vita e ora, appena atterrati, la vita reale ricomincia. Preferivo quando eravamo noi, soli al mondo, al di sopra di tutto, anche dei nostri obblighi lavorativi.
Non abbiamo affrontato l'argomento noi. Ryan ci ha regalato uno di quei momenti in cui le parole non servono. E adesso è di nuovo lontano, incollato al telefono con un sorriso stampato sulle labbra.
Non so più a cosa pensare.
Che futuro abbiamo? Abbiamo progetti differenti, sopratutto vite, nonostante nell'ultimo periodo ci siamo avvicinati.
Ryan rimette l'aggeggio nella sua giacca e si avvicina. L'aura che emana è pazzesca. Mi sento molto piccola di fronte a lui, in balia del suo carisma.
I suoi occhi chari e penetranti sono fonti inesauribili di contemplazione. Sostenere il suo sguardo è un po' come gettarsi nel vuoto, sfidare l'assenza di gravità, come poco fa.
"Ancora scombussolata?"
"Non mi sono mai sentita così prima d'ora. È stato... fantastico!"
"Sono contento che ti sia piaciuto, non ne dubitavo." dichiara con un sorriso.
È strano, stiamo discutendo del lancio col paracadute, ma è come se stessimo parlando della nostra relazione. Fai il salto, mantieni la posizione, prova emozioni forti e contraddittorie, galleggia nell'incertezza o imputati sul tuo obiettivo.
"Sei sicura di stare bene?" domanda con dolcezza. Con i suoi occhi di lince, avrà notato che il lancio mi ha fatto piangere. Si avvicina e fa scorrere il pollice lungo la mia guancia e poi sulle mie palpebre.
"Non mi sono mai sentita così bene. Quando lo rifaremo?"
"Ho in mente qualcos'altro per noi."
Mi bacia sulle labbra e mi tira delicatamente per un braccio per tornare alla macchina. Data la tensione che ci attanaglia, sono sicura di sapere quello che ha in mente. Ma preferisco non pensarci.
"È da molto che fai paracadutismo?"
In effetti, la vera domanda sarebbe: hai portato qui le tue ex fidanzate, per far vivere loro il grande brivido?
Ci sediamo l'uno accanto all'altra nell'abitacolo. Mi rivolge il suo sguardo stringendomi le dita tra le sue e mi da' un bacio sul dorso della mano.
"A parte Victoria, non avevo mai portato nessuno a saltare in tandem."
Dev'essere una cosa positiva che ci abbia portato solo sua sorella.
Come spesso accade, Ryan spazza via i miei dubbi ancor prima che possa formularli esplicitamente.
Mi dispiace essermi fatta trascinare dalla gelosia così in fretta, ma ciò che ho passato in questi mesi non allontana dalla mente questi sospetti.
Ryan si mette al volante con la felicità stampata in faccia.
Come fa a sembrare sempre così sereno, come se nulla possa scalfire la sua tranquillità?
Ogni volta che distoglie lo sguardo, o le nostre pelli si sfiorano, i miei dubbi prendono il sopravvento.
Lanciarsi col paracadute sembra facile, ora: prendiamo quota, saltiamo e atterriamo. La vita con Ryan è più complessa. Mi sono buttata, ma non so dove atterrerò e non riuscirò sicuramente a prevedere lo schianto. Alla fine, il parallelo con la nostra relazione potrebbe non essere stato così adatto... E il nostro fidanzamento? Vuole ancora sposarmi? Pensa che sia la donna giusta dopo quello che è capitato negli ultimi mesi?
Continuare a rimuginarci non servirà a niente. Lo squillo del cellulare interrompe la trafila di pensieri.
"È Mark, devo rispondere." dice accettando la comunicazione.
Nel viaggio di ritorno Hamptons-New York restiamo entrambi nel nostro mondo. Lui al telefono, a gestire un migliaio di progetti... e io, tutta sola con i miei pensieri. Colgo l'occasione per inviare un messaggio a Lisa.
Buongiorno, bella.
Giornata pazzesca, il weekend non poteva essere più meraviglioso. Mi sono gettata col paracadute,
insieme a Ryan, ma non abbiamo ancora parlato del matrimonio...
Continuo ad avere dubbi.
Persa nei miei pensieri, non mi rendo conto del tempo che passa. Giro il volto verso il finestrino ed intravedo il Ponte di Brooklyn. Siamo già tornati a New York. Vengo invasa dalla nostalgia di ciò che mi sono lasciata alle spalle. Ryan termina con le ultime disposizioni e aggancia.
"Odio stare al telefono quando sono in macchina con te."
"Sì, capisco, ma hai comunque dei doveri da rispettare... o c'è dell'altro?" sembra che i nostri ruoli si siano improvvisamente invertiti.
"Più di quanto credi."
"Cos'hai in mente ancora?" insisto, anche se lo conosco bene e so che non rivelerà nulla dei suoi piani.
"Vedrai..."
Come avevo previsto, è difficile estorcere una confessione a un uomo inarrivabile come Ryan Carter.
"Ah, non te la caverai così! Hai detto troppo e troppo poco." lo rimbecco dandogli una leggera pacca sulla spalla.
Ryan sorride di cuore.
Questi misteri lo rendono super sexy, lo devo mettere, anche se mi snerva parecchio.
"Non essere così impaziente, curiosona. Non riuscirai a farmi sputare il rospo."
La cosa peggiore è che ha ragione. Mi sento come una mosca intrappolata in una ragnatela. Più mi agito, più mi possiede. È impossibile sfuggirgli.
"Tuttavia, hai problemi a seguire la mappa. Questa non è la strada di casa. Vuoi che ti dia un GPS?" lo stuzzico.
In quel momento, Ryan parcheggia sul lato e fa cenno al cameriere che sta attendendo paziente di fronte a un edificio sublime.
"Siamo arrivati." esordisce.
Aggrotto la fronte, cercando di studiare la sua espressione. "Arrivati? Ma dove? Un'altra sorpresa? Stiamo andando a mangiare? No, non è un ristorante... Che cos'è?"
Il parcheggiatore mi apre la portiera e m'invita ad entrare nella lobby dell'edificio. Ryan mi tende il braccio, che afferro ridendo.
"Se la signorina permette..." comincia con il suo tono da galantuomo.
Nonostante l'incertezza che provo, avanzo al suo fianco, perplessa...
Cosa avrà in mente stavolta? Ryan vuole farmi ancora affrontare una delle mie paure? O c'è dell'altro?
Da lui mi aspetto di tutto.
***
Non ho mai visto una lobby tanto lussuosa. La luce dei lampadari si riflette sul pavimento di marmo.
È meraviglioso: è come essere in un palazzo... con la differenza che la sala è vuota. C'è un silenzio impressionante. Solo il parcheggiatore, il portiere e l'addetto dell'ascensore, tutti e tre vestiti allo stesso modo, ci tengono compagnia.
Al braccio del mio principe, ho la sensazione di essere in una fiaba. Ma continuo a chiedermi quale sia il suo piano e che ci facciamo qui. È tutto così bello, ma fragile. Credo che una sola parola potrebbe rompere il silenzio, tanto quanto i giganteschi specchi sui muri.
Non posso fare a meno di confidare al mio accompagnatore ciò che provo. Ma preferisco sussurrarlo.
"È stupendo."
Siamo di fronte all'ascensore, vicino all'operatore che preme il pulsante per aprire le porte al momento opportuno. Ryan è immobile e non si ferma, testa alta e mento fiero.
Ma cosa sta succedendo? Dove siamo? Perché mi ha portato qui?
"All'ultimo piano, per favore."
"Come desidera, signor Carter." Il liftier esegue l'ordine senza battere ciglio.
Si china per premere il pulsante, per poi rimettersi in posizione di fronte all'ascensore.
Infine, ci invita ad entrare. Da soli...
Ryan mi lascia entrare per prima.
Non appena le porte si chiudono, sento le sue mani afferrarmi i fianchi e scivolare sul mio stomaco. È dietro di me e affonda il naso nel mio collo.
Mi piace quest'abbraccio, i suoi baci, il suo desiderio crescente.
"Vorrei fare l'amore con te in ogni ascensore del pianeta." La sua voce è un po' roca, sensuale. Sa benissimo che non riesco a resistergli, quando mi sussurra nell'orecchio.
"Prima dimmi cosa facciamo qui... Poi sarò tutta tua." Mi volto per osservare la sua reazione. Ha un sorriso impertinente e i suoi occhi brillano di malizia.
"Credi davvero di essere in una posizione di potere?" risponde assottigliando le distanze tra i nostri corpi, pronti a collidere come la primissima volta.
Non importa cosa creda, con Ryan conta solo ciò che vivo.
Non ho il tempo di rispondergli che le sue labbra si schiantano contro le mie. Mette tutto il suo peso in questo bacio, tanto da costringermi ad indietreggiare in fondo all'ascensore, isolati da tutto il resto.
Placcata contro il muro, sono prigioniera del mio affascinante rapace. Non posso sfuggire ai suoi baci, alla sua presa dominante, alla sua lingua vellutata, alle sue mani che mi percorrono. Ripenso improvvisamente al nostro primo bacio.
Gli ascensori ci portano fortuna.
Se avessi saputo dove ci avrebbe condotti quel delizioso e misterioso interludio...
Non avrei mai immaginato che fosse proprio lui. Come potevo sapere che il mio capo si trovava nell'ascensore a poca distanza?
Uno scossone mette fine al nostro lussurioso scambio.
Siamo appena arrivati, e la mia ansia è salita alle stelle.
"Ci siamo. Chiudi gli occhi..." sussurra amorevolmente al mio orecchio, spostandosi dietro le mie spalle.
"E perché, signor Carter?" discuto prontamente non volendo dargli subito vinta.
L'ultima volta che mi ha chiesto una cosa del genere, a parte in paracadute, eravamo a Parigi, e mi chiedeva di nuovo in moglie... ma questo adesso può succedere soltanto nei miei sogni.
"Fidati, non te ne pentirai." fa scivolare il tessuto contro i miei occhi.
Cosa? Un altro nastro di seta per giochini perversi?
Obbedisco senza chiedere ulteriori spiegazioni. Sono troppo esaltata per pensare lucidamente.
Mi accarezza le spalle spingendomi in avanti verso una meta a me ancora sconosciuta. I nostri passi risuonano. Troppo.
Questi suoni mi danno una strana sensazione, come se stessimo camminando nel vuoto.
"Eccoci. Ora puoi aprire gli occhi."
La stanza in cui mi trovo è gigantesca e offre una vista sublime sulla città e la baia. Niente mobili, decorazioni, nulla. Solo finestre lunghe e strette che mi attraggono come magneti. Rimango ancora una volta senza parole. Le luci della città, tutti questi edifici che si ergono orgogliosamente nel cielo stellato, l'Upper Bay in lontananza: il panorama è sublime.
"Dall'altro lato dell'edificio, i lucernari si affacciano su Central Park."
Che meraviglioso sogno...
A guardarla bene, nonostante l'oscurità che ci circonda, la stanza è fantastica. Nonostante sia vuota e non abbia ancora un'anima che la descriva.
A luci accese, l'effetto dev'essere ancora più fenomenale. In un angolino vedo un piccolo tavolino con una tovaglia di damasco, un secchiello da champagne con all'interno una bottiglia e due calici di cristallo.
"Ti piace?"
"È bellissimo, ma che ci facciamo qui?" Mi avvicino lentamente alle vetrate per osservare l'esterno.
Ryan si prende tutto il tempo per creare un po' di suspense.
I suoi occhi blu sono illuminati da una fiamma che non avevo ancora visto, perché affascinata da tanta opulenza. Riempie i calici di Don Perignon e me ne consegna uno. Dopo il brindisi, ne bevo un sorso. Una cosa è certa: siamo qui da soli, ed è esattamente ciò che volevo. È come essere chiusi in una bolla di assoluta felicità.
"Beh?" roteo gli occhi in tutte le direzioni prima di posare il mio sguardo interrogativo su di lui.
"Beh, ti do carta bianca per decorare, organizzare e arredare l'intero appartamento secondo i tuoi desideri."
Eh? Come sarebbe?
Devo sembrare una sciocca, perché Ryan si avvicina e continua. "Questa è una sistemazione migliore per una direttrice di filiale, non credi?"
Vengo completamente presa alla sprovvista. Sono travolta da questa nuova situazione. Non sono per niente entusiasta di questa sua nuova tattica. Quindi è così? Dopo il ristorante, continua a non capire e a ripetere lo stesso errore. Ha ancora bisogno di controllare ciò che faccio, e anche dove devo vivere.
Sa che amo il mio piccolo rifugio, che ho le mie abitudini e non mi trasferirei mai altrove.
Questo appartamento non mi corrisponde. Sarei completamente persa in uno spazio due volte troppo grande per me! Perché devo costruire un rapporto sul denaro? Perché non capisce che non ho bisogno di questo lusso per essere felice? Non è così che funziona una relazione sana.
Incrocio le braccia al petto.
"Non capisco davvero il concetto. Passiamo una bella giornata, mi fai sciogliere in ascensore... E poi mi vuoi imprigionare."
Ryan mi si avvicina, apparentemente in preda al panico per la mia reazione.
"Calmati, hai frainteso!" cerca di spiegarsi, un'altra volta.
Scuoto la testa e lo respingo visibilmente frustrata. Ho bisogno di aria. Non gli ho chiesto nulla.
Volevo trascorrere un tranquillo weekend a casa per riposarmi e tornare carica in vista delle mie prossime responsabilità. Con una sola frase, ha rovinato gli effetti benefici di questa giornata.
Poso bruscamente il calice e cammino lungo le vetrate a spasso svelto.
Sono esausta, delusa, furiosa.
Con la coda dell'occhio continuo ad ammirare questa vista magnifica ma, è deciso, non posso accettare il regalo. Ed ho intenzione di mettere in chiaro tutta la situazione.
Faccio il giro nella grande stanza buia. Potrà essere gigantesca, ma non riesco a respirare.
Ryan osserva attentamente la mia reazione mentre incrocio le braccia al petto, anche se non incuto timore come vorrei.
"Vieni qui."
No! Neanche per sogno. Sto dove mi pare e piace. Sono stanca di queste montagne russe.
"Forza, non essere testarda." insiste.
Io testarda? Sento che fra cinque minuti sarà tutta colpa mia...
"Vieni tra le mie braccia, tesoro. Non roviniamo questa bella giornata con un malinteso..."
Ecco! Cosa dicevo? Sono io a rovinare la giornata, ora. Io e i miei capricci...
A che serve discutere tanto e sprecare fiato? È chiaro che non mi capisce.
Mi fermo di fronte alla finestra centrale, battendo il piede sul pavimento. Mi sento sempre più nervosa e arrabbiata. La sua calma apparente mi irrita. Ho i nervi tesi come corde di violino. Ora ha anche un ghigno malizioso sul suo viso... Sembra quasi mi stia prendendo in giro!
"Bene, visto che non vuoi venire, farò io la prima mossa... Come al solito."
Cosa!? Fa anche del sarcasmo?
Mi volto a guardarlo a bocca aperta. Ryan sembra divertito, mentre si avvicina.
"Sto scherzando. Terrai il broncio ancora a lungo?"
"Finché non mi darai una spiegazione chiara, sì." rispondo, senza fissarlo negli occhi, perché sono certa di non riuscire a sostenerlo e che mi troverei esattamente al punto di partenza.
Ryan si avvicina a un interruttore e accende le luci. Usa un regolatore per scegliere una luce sommessa e torna verso di me. Ha ancora una fiamma di malizia che gli balena nello sguardo.
"È abbastanza chiaro?"
Molto divertente...
Ryan prende un piccolo foglio bianco dalla tasca e lo apre davanti al mio volto. Pianta gli occhi nei miei, alza il braccio ed agita il foglio di fronte a me.
"Ecco le tue spiegazioni, Nico."
Devo aver perso due terzi dei miei neuroni, quando mi sono buttata dall'aereo, perché non capisco niente.
"È un leasing." Volta il documento e me lo mostra. "Ecco..."
Vedendo lo stupore sul mio volto, si passa una mano tra i capelli. Si raddrizza e schiarisce la voce.
"Dal momento che non sembri capire, lo dirò a chiare lettere: Nicole, vuoi trasferirti qui... con me?"
Ho capito bene?
"Scusa?" domando, credendo di aver sentito male.
"Vuoi venire a vivere con me?"
Non riesco a pronunciare una frase sensata. È come se il sangue avesse abbandonato il mio corpo nel giro di pochi secondi. Il mio cuore si ferma e il cervello va' in pausa.
Sono qui, ma è come se non lo fossi. Resto sbalordita per qualche secondo. Ci sono troppe informazioni nella mia testa e tutte in un'unica serata.
Il mio corpo sta aspettando istruzioni dal cervello. Ma è un completo black-out lassù. Niente riesce a funzionare come dovrebbe, dopo questa proposta.
"Va tutto bene?"
Devo avere un'espressione terribile perché, per un istante, riesco a leggere il panico nel suo volto mentre attende che gli dia una risposta.
Urlare, correre, piangere, sorridere? Fare qualsiasi altra cosa che stare in silenzio o guardarlo senza spiccicare una parola.
Ogni muscolo della mia faccia e nel mio corpo attende che l'unità centrale, conosciuta anche come cervello, torni in vita.
Ma le parole di Ryan continuano a vorticare nella mia mente e occupano qualsiasi altro pensiero.
Il suo "vuoi trasferirti con me?" si ripete come un loop. Ho perso la cognizione del tempo.
Mi riprendo lentamente quando Ryan si gratta la nuca e sospira.
Accidenti!
Svegliati, idiota, o cambierà idea!
Tento di riprendermi mentre Ryan, con gli occhi incollati al pavimento, borbotta.
"Probabilmente è troppo presto, ma..."
Non ha il tempo di finire la frase che finalmente mi smuovo dalla posizione di prima e mi tuffo nelle sue braccia.
"Significa 'sì'?" domanda avvolgendomi le mani contro la schiena.
"Sì, sì, sì. Mille volte, certo."
Il mio corpo e il cervello si riconnettono, e ora non riesco più a controllare le mie reazioni.
Sono così felice da volerlo urlare dal grattacielo più alto e farlo sentire a tutti. Sono come una bambina, ma non importa. Ho tutto ciò di cui ho bisogno per sentirmi realizzata.
Ryan, a sua volta, mi abbraccia e mi fa fare delle giravolte mentre infilo la testa nell'incavo del suo collo.
Quando ci stacchiamo sospira pesantemente e il suo viso si rilassa.
"Per un attimo, ho creduto avresti detto di no."
Il fatto che Ryan creda che avrei potuto rifiutare la sua proposta è assurdo. Non avrei mai potuto farlo, sono troppo innamorata di lui per perderlo.
Lo bacio, l'abbraccio, lo stringo forte affinché non mi lasci più. Lo guardo dritto negli occhi.
Ecco cos'era quella fiamma nei suoi occhi, prima. Sapeva cosa stava facendo e che mi avrebbe stupito.
Siamo sulla stessa lunghezza d'onda, ma Ryan è sempre un passo avanti. Volevo davvero parlare della nostra relazione, ma Ryan aveva già in mente l'idea di vivere insieme.
Mi vergogno troppo per aver mal interpretato il suo gesto e di essermi involutamente arrabbiata senza prima starlo ad ascoltare.
Sono troppo tesa, ho davvero bisogno di imparare a contenere le mie emozioni. D'altra parte, avrebbe potuto semplicemente parlarmene, invece di fare tutto alle mie spalle, anche se non sarebbe stato nel suo stile.
"In effetti, questo è il vero grande salto della giornata! Sei sicuro di voler vivere con me?"
"Voglio ripartire da zero. Voglio conoscerti nella vita di tutti i giorni." risponde Ryan, portando le mani ai lati del mio viso.
Andare a vivere con lui, devo ammettere che è stato sempre il mio sogno da quando l'ho incontrato. Nulla a che vedere con il dover lasciare il mio minuscolo appartamento per andare a vivere da sola. Questa volta è diverso: è un impegno che mi rassicura sulla sua volontà di andare avanti, nonostante la nostra sia un'unione contrastata.
"È esattamente quello che voglio anch'io."
Quest'uomo incarna la perfezione. Dice sempre quello che ho bisogno di sentire. Vuole darci una possibilità. Vuole vivere con me.
Dopo aver svuotato il nostro bicchiere di champagne, Ryan mi prende la mano per farmi fare un giro di esplorazione.
La giornata non sarebbe potuta finire meglio. Stiamo davvero cominciando a costruire qualcosa d'importante insieme.
"È enorme. Hai visto quante stanze?"
"Sì. E le voglio testare tutte con te."
Ci sto. Sopratutto perché l'appartamento prende quasi tutto il piano.
"Dovremmo iniziare subito... Non c'è tempo da perdere, visto quanto è grande questo posto."
"Non essere impaziente, ho tutta la vita per darti piacere in ognuna delle stanze."
Sono al culmine della felicità ed anche Ryan sembra esserlo. Mi mostra la cucina con l'enorme frigorifero, il forno professionale, il bar... Potrò arredare tutto quanto, scegliere i mobili, appendere quadri al muro.
Carta bianca per creare il nostro nido d'amore?
Possiede anche un'enorme camera armadio. Peccato: con i pochi vestiti che possiedo, sembrerà un negozio l'ultimo giorno di saldi. C'è anche una stanzetta per le scarpe che farebbe ingelosire Carrie Bradshaw.
Ryan interrompe il giro di fronte a una bella e imponente porta scorrevole.
Lo guardo, stupita.
"Pronta per l'ultima sorpresa?"
Mi sono gettata da un aereo, quindi sì, sono pronta a tutto.
Apre la porta e mi rivolge il sorriso più romantico di sempre, sussurrandomi ad un orecchio.
"Ecco la nostra camera..."
Spazio autrice
Tada! Ecco il capitolo che tanto avete atteso durante questi mesi e di sicuro mi vorrete uccidere! Come minimo, lo so che non ho scusanti, ma questa quarantena mi ha allontanato un po' da questa storia. Abbiate pietà.
Sembra che in questo capitolo il nostro caro Ryan Carter si sia spinta più oltre del previsto... e abbia chiesto a Nico di andare a convivere!
Cosa ne pensate della sua proposta? Ryan fa davvero sul serio o nasconde qualche altra intenzione un po' più... losca?
Si tratta di una nuova tana da scapolo oppure ha davvero voglia di aprire un capitolo tutto nuovo della loro vita?
Quali sono le vostre idee in merito? Potete commentare all'interno del capitolo le vostre impressioni, e vedremo se avrete ragione oppure no!
Io spero di esservi mancata in questi mesi e vi prometto che tutto andrà bene, anche la situazione attuale del mondo. Capisco che non dev'essere facile, ma stare a casa è la cosa più giusta da fare per noi e chi ci sta intorno. Dobbiamo essere coscienti e aspettarci un futuro più radioso. E poi guardate il lato positivo, no?
Ci saranno loro a farvi compagnia in questa quarantena! I nostri "Ryancole" che continueranno nei prossimi giorni con la loro storia.
Ah... e Jake? Ricordatevi che non abbiamo ancora sue notizie e chissà se nei prossimi capitoli ci sarà una sua apparizione.
Aspettatevi di tutto!
Solo nel prossimo capitolo di "Dipendo da te".
Con tanto affetto ai miei cari followers. Staysafe, e ci vediamo al prossimo imperdibile capitolo.
Alla prossima, cara K.
Aspetto i vostri commenti impaziente.
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