Capitolo 7 - Testare i propri limiti

It is Love - Ryan.
Final




Non sono mai stata tanto esausta da quando ho iniziato il nuovo lavoro. Ho l'impressione di essere entrata nel cestello della lavatrice, in modalità centrifuga.

Gabriel se n'è appena andato, e io sono totalmente sfinita. Non volevo mostrargli il mio stress, quindi l'ho trattenuto, e ora mi sembra di non avere più un grammo d'energia in corpo.

Essere a capo di un intero reparto non sarà una passeggiata.

Provo molto rispetto per Gabriel.
È il mio ex capo, è bello, conosce il suo lavoro, è un gran lavoratore oltre che un uomo brillante. In breve m'incute un certo timore reverenziale, ma non potevo permettermi di darlo a vedere....

Sarebbe stato un segno di debolezza durante i nostri negoziati.

Gabriel era furioso quando Matt si è unito alla mia squadra. Lo capisco perché, anche se lo prendo in giro, Matt è un ottimo dipendente.
Non dà quell'impressione, per via del suo atteggiamento disinvolto. Ma, dietro all'umorismo strampalato, si nasconde un ottimo creativo e un gran lavoratore. Inoltre, va d'accordo con tutti. Tutte queste sue qualità mi hanno portata ad assumerlo per gestire la comunicazione interna del dipartimento.

Matt sembra felice della sua promozione, e io lo sono altrettanto di averlo nella mia squadra.

Pazienza se a Gabriel la cosa non sta bene.

Parlando del diavolo, eccolo che arriva...

"Allora, com'è andato il colloquio? Male, da quello che ho sentito..."

"Hai sentito tutto?"

"Per forza, non hai neanche una porta!"

Okay, quindi l'intero piano ha ascoltato la nostra discussione.

Matt mi fa l'occhiolino, rivolgendomi un sorriso confortante.

Mi sento svuotata, però dopotutto non ho nulla da nascondere, e sono il direttore esecutivo.

Spero solo che i miei problemi con Gabriel non influenzino l'armonia della squadra.

"Non ti preoccupare, andrà tutto bene. Adesso torno a lavoro, o il mio capo me ne dirà quattro. Ho sentito che fa paura..."

Matt lascia l'ufficio sghignazzando, orgoglioso della sua idiozia. Non posso fare a meno di alzare gli occhi al cielo, increspando un sorriso a mia volta.

Ha la capacità di farti rilassare anche nei momenti peggiori.

Grazie a lui posso relativizzare in pochi secondi. Improvvisamente, rivedo i suoi capelli castani fare capolino nel mio ufficio.

Forse non è stata una buona idea non mettere una porta?

"Ah, dimenticavo di dirtelo. Ho incontrato Mark, deve assolutamente parlarti del progetto del Congo."

Giusto, Mark! Dovevo richiamarlo!

"Grazie Matt, me ne occupo subito."

Ci scambiamo un'occhiata complice.

Certo che ne abbiamo fatto di strada da quando lavoravamo a qualche piano di sotto. Ci siamo divertiti, ma abbiamo anche lavorato sodo, mentre Gabriel continuava ad affidarci nuove pratiche.

"Se hai bisogno di un bel ragazzo, mi trovi in fondo all'open space." Mi fa un occhiolino teatrale, per poi andare via ridendo.

Non ho dubbi sul fatto di essere adatta a quel ruolo, ma non credevo avrebbe portato tanto stress e carico di lavoro.

Da quando sono arrivata a New York ho lavorato sodo, senza contare mai le ore per costruire il mio futuro.

Ryan mi ha aiutata ad acquisire fiducia... credendo in me, ma anche costringendomi a confrontarmi con lui, più d'una volta.

E, quando si è in grado di affrontare Ryan, si può affrontare chiunque. Anche se Ryan si sbaglia molto raramente.

Ma c'è sempre un'eccezione alla regola. Speriamo che non sia IO, ma piuttosto la signorina Boone.

Nico, non essere cattiva. Nemmeno conosci quella ragazza.

Dopotutto, è vero.

Devo tornare in me, prima del mio incontro con Mark.

Esco dalla mia ala dirigendomi alla fontanella, accanto alle stampanti, prima di immergermi nelle scartoffie del Congo.

Mentre sto ferma, mi sento picchiettare una spalla e mi volto.

"Ciao, puoi aiutarmi con la stampante, per favore?"

Sono così sorpresa dalla richiesta che accetto senza pensarci.

Prendo i fogli che mi porge e faccio le fotocopie.

Capisco subito che mi trovo di fronte a uno stagista. Conosco il suo genere: per lui non c'è gerarchia, siamo tutti sullo stesso livello.

Dai pure del tu al tuo capo, tranquillo...

Mi si avvicina per attaccare bottone. "Allora, è da molto che fai tirocinio qui?"

Ah bella battuta!

Non solo non mi riconosce, ma crede anche che sia una stagista.

Nota per il futuro: procurarsi carisma per principianti.

"Ehm... no." mormoro, fissando la carta che esce dal vano.

Astutamente non gli rivelo subito la mia identità. Questa è l'opportunità di parlare con il tirocinante senza la barriera gerarchica. Sarà più sincero e disinibito, un'opportunità per conoscere meglio la mia squadra.

Anche s'è un po' sleale, ma negli affarri tutto è lecito...

"Come te, ho appena iniziato. La gente è simpatica, ma mi è stato detto che la direttrice è un po' strana. Si parla un sacco alle sue spalle."

"Ah, sì?" rispondo cercando di non mostrare la mia incredulità di fronte alle sue parole.

"Già. Inoltre, se la incontrassi, avrei un paio di suggerimenti da darle."

Mi rivolge un'occhiata d'intesa, mentre mi sforzo di rimanere imperturbabile.

"Ovvero?"

"I distributori vendono solo roba per vecchi... Davvero, chi mangia ancora frutta secca?!"

Ok, grazie per questa osservazione di grande portata strategica per la società, Thomas.

"E poi dovremmo venire più tardi, il lunedì mattina... Alle undici sarebbe l'ideale, così da iniziare la settimana in maniera indolore senza pressione."

Sorrido.

Si avvicina, considerandomi la sua nuova amichetta.

Povero illuso! Non può lontanamente immaginare chi sia io...

"E poi... così, potremo divertirci un po' insieme, domenica sera." mi rivolge un sorriso che dovrebbe essere affascinante.

Come dirgli in modo gentile che, rispetto al grande Ryan Carter, ha il fascino di un mollusco?

Crede sia la prossima preda da catturare, ma dovrà arrendersi all'evidenza.

"È gentile da parte tua, ma...sono già impegnata." ribatto interrompendo sul nascere ciò a cui stava alludendo.

"Oh, se è il rapporto tra i colleghi ad impensierirti, non ti preoccupare. Anche il signor Carter si fa la sua assistente." afferma mentre questa frase trova un eco insistente nella mia mente, abbattendosi come le onde sugli scogli durante una tempesta.

La sua assistente?

Ehm... io o la signorina Boone?

Il mio sorriso svanisce lasciando il posto a una cupa espressione, mentre fisso lo stagista.

Ma chi si crede di essere questo cretino? Quando penso ch'è stata un'idea di Cassisy capisco il motivo di tale insistenza, e andrei volentieri ai piani bassi per fargliela pagare.

"Mi permetta di darle un consiglio, Thomas. Non parli di ciò che non sa e, sopratutto, eviti di spettegolare con persone che non conosce."

Mi guarda a bocca aperta, sorpreso. "Wow! Come sai il mio nome?"

Mi ha dato sui nervi con le sue insinuazioni, e ora ne pagherà le conseguenze.

"È molto semplice." comincio, squadrandolo dalla testa ai piedi. "Conosco il volto e il nome di tutte le persone che lavorano per me. Sono la signorina Winter, la general manager."

"Oh, mer... mi perdoni, signora. Mi spiace tanto." mormora con gli occhi incollati al pavimento e un leggero rossore sulle guance.

Prima di andarmene, calco ulteriormente la mano, così che ricordi quest'incontro per il resto della sua vita. "A proposito, la ringrazio per i suoi brillanti suggerimenti, Thomas. Ne terrò conto. Tuttavia, se ricordo bene, il suo tirocinio può essere interrotto senza preavviso... quindi potrebbe non essere qui per assistere ai cambiamenti."

Vedo il suo viso sbiancare di colpo, e tentare di giustificarsi per le sue uscite indecenti.

Gli porgo le fotocopie fresche di stampa e mi allontano, lasciandolo attonito.

Prima lo scontro verbale con Gabriel, che ha risucchiato le mie energie, poi l'esecuzione spietata del nuovo tirocinante. Tuttavia, le parole di Thomas sui pettegolezzi di cui sarei vittima continuano a vorticarmi nella mente e non mi abbandonano.

Ho appena preso in mano quest'ala, e già mi stanno denigrando.

Devo scoprire di più su queste voci e bloccarle, prima che si diffondano.

Anche Carter si fa la sua assistente.

Mentre mi dirigo verso l'ufficio di Mark per l'appuntamento fissato prima, non posso fare a meno di pensare alla signorina Boone, la nuova segretaria, così servile nei confronti di Ryan tanto da insospettirmi.

Ma, per ora, mi devo concentrare sulla questione del Congo. Questo progetto mi sta particolarmente a cuore, quindi non ho intenzione di fallire. Avrò tutto il tempo di pensare al resto, anche se, suo malgrado, il tirocinante mi ha dato qualche idea.

Per prima cosa, incontrerò tutti i collaboratori che lavorano per il dipartimento, in modo da presentarci in modo appropriato. Ed evitare qualsiasi malinteso in futuro.

Inoltre, ho trovato la ricetta per il mio prossimo articolo del blog: granchi al tartufo invernale.










La mia energia è inversamente proporzionale a quella di Buffy.
Sono sfinita, distrutta, quasi non mi reggo in piedi.

Ieri sono rientrata in tarda serata dopo aver sviluppato il mio ultimo progetto, e non ho avuto nemmeno la forza di spogliarmi.

Troppo stanca per scrivere qualcosa o anche per cucinare. Ho dormito tutta la notte, e per fortuna oggi comincia il fine settimana.

Stamattina Buffy è stranamente affettuoso.

Lascia cadere alcune briciole nella mia mano, come fosse il regalo più bello del mondo, e mi si rannicchia contro il collo, solleticandomi la pelle col suo pelo. Non mi sono occupata abbastanza di questo piccolino, che avrà sofferto per la mia assenza ultimamente, e devo rimediare.

Adoro questi momenti quotidiani, nel mio piccolo rifugio, con Buffy.

Manca solo Ryan affinché il quadro sia perfetto.

Non l'ho visto molto da quando ho iniziato il lavoro di management, e ciò mi fa male.

Devo imparare a osservare il quadro generale.

Cresci, dannazione!

Approfitto di questi primi momenti di calma, dopo una settimana di intenso lavoro, per rilassarmi finalmente.

Occuparmi di me stessa. Respirare. Vivere nel presente. Non fare nulla. Nessuna scartoffia da controllare o riunioni a cui prendere parte con i collaboratori. Questo è esattamente ciò di cui avevo bisogno.

Il mio cellulare squilla, per pochi secondi. Osservo il display.

Lisa

"Allora, com'è andata la prima settimana? Hai qualcosa in programma per il weekend, tesoro?"

"Nulla, solo un po' di riposo.
Sono a pezzi!"

Questo fine settimana sarà la mia salvezza. Stando in casa, tranquilla, potrò finalmente fare il punto sui miei primi giorni di lavoro.

Quel ch'è certo è che ci sono molto cose da migliorare. Conto su Mark e Matt per aiutarmi nell'organizzazione.

Matt sembra entusiasta di essersi unito alla squadra, molto felice per essersi lasciato alle spalle il suo collega baffuto e il "biondino", come gli piace dire nel parlare del suo ex datore di lavoro.

Quanto a Mark, sapevo fosse un maniaco del lavoro, ma non credevo fino a questo livello. Non fa altro che lavorare. Anche quand'è esausto, non si ferma.

Mentre io sono qui a casa, a rilassarmi.

Dovrei andare alla Carter Corp e sgobbare sui progetti che non conosco bene, invece di fantasticare sul mio weekend rilassante.

Ryan mi aveva promesso di essere imparziale e non farmi nessun regalo, e ha mantenuto la sua parola.

Ad ogni modo avrei rifiutato qualsiasi trattamento speciale a parte quello che mi riserva quando siamo da soli, lontano da occhi indiscreti.

Ora lavoriamo su piani diversi, il che ci permette di tenere le due cose separate. Ma questo non m'impedisce di pensare continuamente a lui.

Tuttavia, sono lieta che i nostri corpi abbiano battezzato i miei nuovi uffici. Quando sono satura, ci penso, e il calore che mi dà mi fa sentire bene.

C'è così tanto da fare, in questo nuovo lavoro da non riuscire a fermarmi. Inizio a capire perché Ryan cerca di tenere tutto sotto controllo. Non ha davvero scelta.

Un mucchio di soldi, posti di lavoro, e quindi vite, dipendono direttamente da lui. Non può permettersi alcun errore. Anticipare, pianificare, eseguire, controllare...

Quest'uomo è incredibile. È un uomo d'affari rispettato, un amante appassionato, un fratello premuroso...

Come si può non innamorarsi di lui? Perdere la testa è inevitabile.

Anche se è meno intensa, trovarmi in una situazione professionale simile mi consente di capire quanto sia duro il suo ruolo. Mi permette anche di comprenderlo meglio, di connettere le nostre vite, i nostri mondi.

Se solo tra i mille impegni avessimo il tempo di vederci...

Mi manca terribilmente!

Il mio telefono squilla come per magia... Che tempismo!

È Ryan che mi sta chiamando. Ogni volta che penso a lui, si manifesta. Oltre a tutto il resto, che abbia anche dei super poteri?

Ryan

"Ciao. Allora, com'è andata la prima settimana?"

"Sono esausta, ma felice!
Dovrai solo insegnarmi come mettere le cose nella giusta prospettiva... e probabilmente a gestire meglio le mie emozioni."

Ryan
"Devi trovare il metodo di gestione che fa per te, ma non trascurare il tuo cuore, se ti aiuta a prendere le decisioni giuste... finché lasci la parte più grande a me, ovviamente."

"È questo il piano! E quindi, il mio capo torturatore ha intenzione di farmi fare gli straordinari anche nei fine settimana?"

Ryan
"No, non questa volta."

"Oh, no! Credevo avessi bisogno delle mie abilità..."

Ryan
"Non preoccuparti, metterò alla prova le tue abilità stasera, nel mio letto."

C'è un rimedio diabolicamente efficace contro la fatica: le carezze di Ryan Carter, il Golden Boy della città.

"Ah sì? Puoi darmi una breve anteprima?"

Ryan
"Sarà un'attività intensa e impegnativa."

Un improvviso calore si irradia all'altezza dello stomaco.


Ci sa fare... ma anche io.

Non lascerò che vinca come tutte le altre volte.

"Non so se sarà possibile..."

Ryan
"Perché?"

La sua risposta non si fa attendere.


"Ho delle responsabilità, ora. Ho bisogno di riposare."

Ryan
"Penso tu abbia necessità di altro, sfogarti e liberare la mente e, soprattutto, che il mio corpo si prenda cura del tuo."

Okay, Ryan sa come farmi rabbrividire in poche parole. Sono così felice che mi abbia chiamata. La sua voce mi risolleva.

Quando ero la sua assistente, lo vedevo di più, lo sentivo, e mi andava bene... Ma devo ammettere che vedersi di meno ha un lato positivo... Rende tutti i nostri incontri molto più intensi dei precedenti.

"Allora spiegami: come dovrei sfogarmi?"

Ryan
"Ci sono molti modi per farlo, ma io ne ho uno in mente. Ti sto aspettando di sotto, ti porto a fare un giro."

Non ho nemmeno il tempo di rispondere sì o no che Ryan ha già riattaccato.

Cos'ha in mente stavolta?

Lui è così dolce che la sua offerta manda una scarica di adrenalina per tutto il corpo. Faccio una doccia veloce, indosso i primi vestiti che trovo e mi precipito di sotto.

Durante il tragitto, mi vorticano migliaia di idee nella testa.

Ryan è capace di tutto. Portarmi a mangiare la pasta a Venezia, farmi fare una nuotata a Bali, andare a fare shopping a Toyko...

Chiedermi di sposarlo a Parigi.

Non riesco a scacciare le ondate di paura che m'invadono regolarmente. Mi sento un po' turbata, divisa tra la felicità di vederlo e l'insicurezza sul nostro futuro.

Prima di fare qualunque cosa, dobbiamo discutere sulla situazione. Non è saltandoci addosso ogni volta che ci vediamo che riusciremo ad andare avanti. Devo sapere cos'ha in mente per il futuro, altrimenti finirò per impazzire.

Tutti i miei pensieri scemano quando apro la porta e mi ritrovo faccia a faccia con l'Aston Martin con Ryan seduto al volante mentre attende.

Sarà perché ultimamente l'ho visto troppo poco, ma sento le mie pupille implodere di fronte a tanta bellezza.
Avvicinandomi, mi rendo conto di quanto sia stata fortunata a incontrare un uomo come lui. Non riesco a cancellare il sorriso dalla faccia.

Mi apre la portiera. "Allora, signorina Winter, pronta a partire?"

Ti seguirei in capo al mondo, Ryan...









L'intenso bacio che Ryan mi dà, prima di partire, mi stravolge.

Le sue labbra sono così morbide, la sua lingua audace mentre si intreccia alla mia. Vivo sulle montagne russe fin da quando l'ho conosciuto.

Mi sento stordita ed eccitata quando sono con lui. Ma i miei sentimenti non impediscono alla curiosità di prendere il sopravvento.

"Allora, dove mi stai portando? Dubai, Rio, Londra? O sulla luna?"

"La mia astronave è in servizio nello spazio, dovremo restare a terra. Non andremo troppo lontano, in effetti."

Come farà a sorprendermi, rimanenendo a New York?

Lo guardo socchiudendo gli occhi, alla ricerca di un minimo indizio.

Il suo ghigno mi scioglie.

"Al mare, in campagna?" ipotizzo.

"Diciamo che... è una questione di punti di vista." risponde guardandomi di traverso, divertito dalla mia reazione. E scoppia a ridere, di fronte ai miei occhi spalancati. "Sei pronta a volare?"

Dipende da cosa intende...

"È proprio bravo a giocare, signor Carter!"

Ryan si diverte nel vedermi in difficoltà. Devo sembrare una bambina il giorno di Pasqua, alla ricerca delle uova di cioccolato.

Mille immagini, idee... mi oltrepassano la mente, ma nulla di concreto. Immagino che Ryan abbia pianificato qualcosa che non possa aspettarmi.

"Sei pronta per il brivido?" domanda strizzandomi l'occhio. Gli do una pacca sulla spalla, mordendomi il labbro. Mi viene voglia di ridere, ma ho anche voglia di strozzarlo! "Immagino tu non abbia mai visitato gli Hamptons..." più che una domanda sembra un'affermazione.

"Gli Hamptons?"

Fantastico! Ho sognato di andarci!

"Oh! È meraviglioso! Mi ci stai portando vero?" continuo.

Sono al culmine della gioia. Sogno di visitare gli Hamptons, quella piccola penisola affollata di miliardari e star, da quando sono arrivata a New York.

Sono così fortunata!

Solo l'élite di New York trascorre lì i fine settimana. E mi è stato detto che il mare e persino l'entroterra sono fantastici.

Poggio la testa contro la spalla di Ryan. Nessuno come lui è capace di realizzare queste sorprese che mi rendono tanto felice.

"Sei contenta? Stiamo andando a Long Island e poi... sarà il tuo turno."

Eh? Cosa? Mi farà guidare l'Aston Martin?

"La sorpresa non sono gli Hamptons, ma come li visiteremo." riprende, mentre il respiro mi si mozza in gola.

Mi chiedo da quando siamo partiti cosa si sia inventato per sorprendermi.

Nonostante le tante domande, sono antusiasta di andarci con lui, così avrò il tempo per capire a che punto siamo con la nostra relazione.

"Possiamo andare a Southampton? Riverside? Montauk?" propongo.

All'improvviso Ryan accosta l'auto sul lato della strada. Mi prende delicatamente la mano e si gira per incatenare i nostri sguardi.

"Mi aspettavo di meglio dello scherzo dell'auto in panne, da parte di Ryan Carter." gli faccio notare.

"Dovrai aspettare un po', prima che ti salti addosso." dichiara con espressione seria.

Dio, cos'ha intenzione di dirmi ancora?

"È da qualche giorno che sei direttrice di filiale. È una nuova vita, Nicole. Nuove responsabilità ti attendono, un vero salto nel vuoto. Devi superare le tue più grandi paure, preoccupazioni, lasciarti alle spalle ciò che t'impedisce di andare avanti. Con quello che sto per proporti, potresti piangere, essere spaventata, ma anche saltare di gioia. Ti fidi di me?"

"Certo, Ryan." sento però un pizzico di paura irrorarmi le vene.

"Quello che vorrei farti fare è qualcosa di simbolico. Ma hai tutto il diritto di rifiutare. Ho capito quello che hai detto l'altra volta, riguardo al ristorante. Non voglio che pensi che ti stia imponendo qualcosa. Quello che faremo potrebbe scatenare delle sensazioni profonde, dentro di te. Ma sono sicuro che, una volta che l'avrai fatto, ti sentirai una donna nuova."

Ryan si sporge verso il cielo, attraverso il parabrezza.

"Vedi le vele lassù?"

Mi sporgo a mia volta ed i miei occhi seguono la stessa traiettoria. "Ehm... sì. I paracadute. E quindi?"

"Farai il tuo primo salto in paracadute." termina con una sicurezza disarmante.

Cosa? Non dirà sul serio, spero...

L'immagine dei miei genitori e mio fratello compare subito nella mia mente. I miei occhi si riempiono di lacrime e sento il petto diventare un macigno.

Ryan sa che sono morti nello schianto di un aereo che mio padre stava pilotando, a cui non avevo voluto partecipare, e da allora tutto ciò che riguarda il mondo dell'aviazione mi fa entrare in panico automaticamente.

Slego il contatto dalla sua, voltandomi verso il finestrino.

"Sei pazzo a volere che lo faccia!" Mi trema la voce.

Riesco a malapena a nascondere le lacrime pronte a rigarmi il volto.

Ryan ha intenzione di farmi affrontare il mio trauma più grande. Che mi chieda di fare una cosa tanto folle dimostra che non ha paura di niente, neppure dell'alta quota o della legge della dinamica. Con Ryan, o si sale sul treno in corsa, o si finisce schiacciati. È un uomo audace a cui piace spingere le persone fuori dalla zona di comfort. Si aspetta la stessa eccellenza dai suoi collaboratori alla Carter Corp e, apparentemente, anche dalla sua ragazza.

Con lui, quello che sembra essere un rischio, visto da fuori non lo è mai davvero. Analizza tutte le conseguenze, prima di prendere una decisione.

"Guardami."

Obbedisco, voltando la testa verso di lui. Se mi sta sfidando in questo modo è perché sa che sono pronta, o che ne ho bisogno.

"Ma..." cerco di dirgli.

"Proverai un profondo senso di liberazione, dopo."

Il mio stomaco si stringe all'improvviso in una morsa dolorosa. Così come la mia gola, faccio fatica addirittura a respirare. La paura di gettarmi nel vuoto e l'adrenalina della  curiosità si uniscono in un mix inebriante.

"Vedrai, questo sarà uno dei momenti più belli della tua vita. E parte il nostro incontro, ovviamente."

Niente potrebbe essere più forte della prima volta che ho sentito le sue mani posarsi su di me al buio in quell'ascensore. Ma...

"Ti permetterà di acquisire sicurezza. Gettarsi nel vuoto e volare dà una grande sensazione di appagamento. Ti aiuta a sentirti più forte."

Non riesco ancora a pronunciare una parola.

"Allora, ci stai?"

Avrei davvero preferito un'attività più rilassante, accanto all'uomo che amo, invece di rischiare di morire.

"Per essere una sorpresa, una sorpresa! Sono in ansia alla sola idea di buttarmi... Ma mi commuove che tu voglia liberarmi dalle mie paure, che mi voglia aiutare ad affrontare il mio passato."

Ryan mi rivolge uno sguardo affettuoso e riavvia il motore, cosa che ha l'effetto di scagliarmi contro il sedile e rimettere a posto lo stomaco.
Rimango appoggiata al sedile, gli occhi fissi sul cielo e sulle tele multicolori che fondono l'aria.

Non posso credere a ciò che sto per fare: saltare col paracadute e vedere il mondo da quassù dev'essere un'esperienza straordinaria.

E se non ci riuscissi? Se mi venissero le vertigini? E se il paracadute non si aprisse? E se svenissi?

"Non ci posso credere... è... wow." mormorò. Do un bacio sulla guancia al mio fidanzato, che rimane concentrato sulla strada con le mani ancorate al volante. Il suo profumo mi fa girare la testa.

La mia più grande vertigine è lui.

"E cosa hai programmato per domani? Immersioni subacquee?"

"Non dormiremo qui, rientreremo stasera. Mi spiace, ma ho degli appuntamenti domani." chiarisce e la risposta mi colpisce nel giro di un secondo.

"Ah, ok."

Una piccola punta di frustrazione mi solletica il cuore. Devo porgli la domanda che mi brucia e a cui non smetto di pensare dall'incontro con Thomas.

"E... la signorina Boone verrà con te?"

"Domani no, non avrò bisogno di lei."

Ryan ferma la macchina e tira nervosamente il freno a mano. Si gira verso di me e, sorridendo, dà il via alla mia nuova sfida...

"Prossima fermata: settimo cielo!"

La sua voce mi fa abbandonare la terra. Sto già fluttuando in aria...










E dopo un'attesa interminabile finalmente ho aggiornato con il nuovo CAPITOLO di "Dipendo da te".

Dopo un'assenza di due capitoli ecco tornare sulla scena il nostro sexy Ryan Carter a bordo del suo bolide.

Siete contenti?

Oggi vi propongo un sondaggio sul personaggio maschile preferito.

Il vincitore sarà intervistato in uno special del libro, con le domande che scriverete in basso.

Vi piace quest'iniziativa?

Aspetto ovviamente i vostri commenti sul capitolo, e sulla pagina di instagram ufficiale "kissenlove_autore" e su quella di "innamoratadelmiocapo" verrà pubblicato il sondaggio dove decreteremo il vincitore assoluto del personaggio maschile!

Tra quelli che annoveriamo c'è:

- Ryan

-Mark

-Matt

-Thomas

-Gabriel

-Jake

Chi vincerà verrà sottoposto alle vostre domande!

Per sapere come andrà l'appuntamento fra Nico e Ryan dovete aspettare i prossimi capitoli.

Se vi è piaciuto non dimenticate una stellina e un commentino.

-kiss ♥

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