Capitolo 13- Kiss...

«Lorenzo perchè hai i cosi nel comodino?» gli chiesi non appena tronó dal pranzo.
«I cosi cosa?» chiese sedendosi accanto a me
«I cosi...i preservativi!» risi in imbarazzo
«Aaah, mi servono per fare l'esperimento in cui metti una Mentos nella Coca Cola e questa esplode e gonfia il preservativo che sta alla bocca della bottiglia...e magari anche a qualcos'altro, ma sono dettagli» disse malizioso «Comunque ti ho portato roba dal ristorante di sotto nel caso avessi fame...e ringraziami dato che la cameriera mi ha quasi sgamato!» rise appoggiando sul letto alcuni dolci che aveva preso
«Mi hai letto nel pensiero? Grazie Lori!» esclamai abbracciandolo
«Uoh aspetta... Da quando tu mi abbracci e mi chiami "Lori"?» chiese perplesso
«Non so...» risposi accendendo la TV.

Passammo un'oretta tra televisione, dolci e risate e verso le due qualcuno bussò alla porta.

«Vado io!» esclamai correndo verso l'entrata.
Quando aprii, mi trovai Leonardo davanti con un volantino in mano.
«Ah ciao Ale...puoi chiamarmi Lorenzo un secondo? Devo chiedervi una cosa» disse sorridente
«Certo...LORENZOOOH!» urlai mentre il ragazzo si avvicinava
«Beh, ho visto che sta sera fanno vari giochi e fuochi d'artificio nel piazzale dell'hotel...vi va se ci andiamo tutti assieme?» chiese Leo
«Si dai!» esclamammo in coro io e il moro.
«Ah, un'altra cosa: vi va di fare un giro oggi pomeriggio lungo il mercatino che hanno organizzato?»
«Per me va bene» dissi notando che anche Lorenzo annuiva.
«Allora ci troviamo alle tre e alle sei davanti all'entrata, va bene?»

Quando Leonardo se ne andò, io mi precipitai in bagno per sciacquarmi e quando uscii dalla doccia realizzai di non essermi presa i vestiti e l'asciugamano.
Non ci voleva per niente.
L'unica soluzione era chiedere a Lorenzo...perfetto.

«Lore...!» chiamai dalla porta del bagno
«Dimmi»
«Non è che potresti portarmi un asciugamano? Pensavo ci fossero...»
«Intendi l'asciugamano che si trova proprio qui vicino a me?»
«Lo hai fatto apposta a spostarlo!»
«Io? Ma nooo...» disse ironico

Sentii i suoi passi sempre più vicini finché non si fermò davanti alla porta.

«Che faccio? Entro?» chiese speranzoso.
«Ma sei matto? Apri un pochino e dammelo» risposi scontrosa
«Tengo gli occhi chiusi, lo giuro!»
«Uff...va bene. MA CHIUDILI» raccomandai ancora.

La porta si aprí e Lorenzo a tentoni mi porse l'asciugamano tenendo gli occhi serrati. Ma forse così tanto chiusi non lo erano.
Mi avvolsi attorno l'asciugamano troppo corto e il ragazzo aprí gli occhi tranquillo.

«Ma cosa fai!? Chiudili!»
«E mica sei nuda eh»
«Mi prendi in giro?»
«No, ti prendo qui» disse prendendomi in braccio e portandomi nel letto nonostante le proteste.

Mi ritrovai schiacciata tra il lenzuolo e lui, appena coperta da quell'insulso asciugamano.

«Non provare a levarmelo» lo minacciai con una mano alzata
«Ti fai troppi problemi, tesoro» disse spostandomi i capelli caduti dal codino che mi ero fatta per non bagnarli.
«Eh lo so» ammisi ridendo

Appoggiò le sue labbra nel mio collo per poi mordicchiarlo in vari punti lasciando tracce umide e calde.
Con una mano mi tenevo la parte alta dell'indumento e con l'altra gli accarezzavo i ricciolini per cui andavo matta.
Lui rimase per qualche minuto nello stesso punto e poi mormorò una specie di parola simile ad uno "scusa".

«Mh?» chiesi curiosa
«No niente»
«Dai, dimmi»
«Ho detto "scusa"...sai, per quella cosa che hai lí, dietro al collo»

Si riferiva all'incisione del cuore di un po' di tempo prima, evidentemente si era reso conto dell'errore commesso quel giorno.

«Ah giá...sai, non me lo ricordavo nemmeno, sul serio!»
«Mh ok...da oggi gli unici segni che potrò farti saranno questi, va bene?» chiese passando il dorso delle dita sotto alla mia mascella
«Questi cosa?»
«Quando ti specchi capisci» disse alzandosi e permettendomi di scendere dal letto.

Rientrai in bagno con un sorriso ebete stampato sul volto, cosa che non mi era mai capitata.
Mi guardai allo specchio e osservai torva due macchie violacee lungo il collo: nonostante fossero molto evidenti, mi piaceva il fatto di vederle lí, l'idea di appartenere così a qualcuno la trovavo davvero sensuale.

Mi vestii con una camicia semplice ma elegante e indossai dei jeans blu scuro, lasciando ricadere i capelli davanti alle spalle e cercando di coprire invano quei segni.

«Giusta in tempo, andiamo!» disse Lorenzo non appena finii di infilarmi le scarpe e di truccarmi.

Uscimmo dall'hotel con la compagnia di ragazzi e ci dirigemmo a piedi verso il mercatino lungo una stradina di montagna.

«Lore io torno un secondo in hotel, ho dimenticato il giubbotto» dissi allontanandomi
«No aspetta, ti do il mio!» esclamò fermandomi
«Ma poi non hai freddo?»
«Io? Naah» si vantò.

Risi con lui per quasi tutta la durata della passeggiata tra le bancarelle: non ce n'era una che non osservavo, erano tutte affascinanti.
Mi comprai una fatina intagliata con il legno e Lorenzo si prese una specie di portafortuna tipico delle montagne.

«Ale compriamo le caramelle!» esclamò ad un tratto.

La bancarella era piena di dolci e cioccolatini che non esitammo a comprare.
Presi un sacchetto di caramelle e uno di cioccolatini fondenti abbastanza cari, ma ne valeva la pena.

«Ehi guarda che t'ho preso» mi disse porgendomi quello che sembrava un rossetto.
Tolsi il tappo e ruotai il retro: era certamente un rossetto, ma fatto in modo particolare; al posto del colore rosso, c'era quello marrone ed era fatto di cioccolato.

LORENZO'S POV

«Perchè me lo hai preso? » chiese Alessia curiosa
«Volevo farti un regalino» le risposi tranquillo, perchè la frase "Te l'ho regalato perchè così quando lo metti posso venire lì e limonarti» sembrava brutta.

Poco dopo, Leo mi chiese di tornare all'Hotel e io accettai.
Sulla strada di ritorno, vedevo Lisa appiccicata a Thomas, Aurora che teneva per mano Leonardo e io che me se stavo per i fatti miei tralasciando Alessia.
Mi sentii in colpa, così decisi di avvicinarmi a lei e di metterle un braccio attorno alla vita: lei apprezzò tantissimo sebbene non avesse detto nulla.

Nemmeno nella camera ci parlammo molto, ma il silenzio non era imbarazzante in quel momento.
Durante la cena, lei parlò quasi tutto il tempo con Aurora e la cosa mi fece molto piacere: si stava distraendo un po' dalla perdita di Anne.

Finito di mangiare, quasi tutte le persone si riunirono nel giardino per vedere gli spettacoli offerti dall'hotel per il compleanno della figlia più piccola del proprietario, da quel che avevo sentito.
Annoiato, decisi di andarmene un po' per i fatti miei accendendo una sigaretta.
Passeggiavo per i confini del giardino quando sentii qualcuno correre fino ad arrivare vicino a me.

«Ah, sei qui!» esclamò Alessia sorridendo
«Si...» dissi non facendo molto caso a lei e sedendomi sulla staccionata.

Mi fissò un po' delusa e iniziò a parlare un po' a vanvera, probabilmente aveva bevuto qualcosa.
«Senti Lorenzo, non l'ho mai fatto e credo di voler provare»
«Cosa?» chiesi curioso
«A fumare. Ti vedo sempre cosí e adesso mi hai fatto voglia...» ammise ancora fissandomi.
«Va bene, ma questa è forte eh» la avvisai.

Le passai la sigaretta e lei fece il suo primo tiro quasi soffocandosi.
Continuavo a ridere e lei si aggiunse a me, sembravamo degli scemi. O forse no, lo eravamo già.

Poco dopo, imparò come fare e consumò la mia.
Feci per prenderne un'altra ma lei mi fermó.
«Ti prego, non farlo» disse mentre alcuni fuochi d'artificio iniziavano a scoppiare nel cielo.
Riuscii a trattenermi per la prima volta, senza ricorrere alle minacce.
La guardai sorridendo e lei fece lo stesso.

«Alessia...»
«Sono qua»
«Io credo che-»
«Si, anche io Lorenzo»
«Mi ami anche tu?»
«Tantissimo»
«Siamo un po' fatti, credo che domani non ricorderemo nulla...te l'ho detto, queste sono forti»
«E allora fa in modo che io mi ricordi, o almeno, rendi questa notte fantastica»
«Ma come faccio senza di te?»
«Lorenzo...»

Scesi dalla staccionata e mi fiondai su di lei senza pensare. Il contatto delle nostre labbra era la sensazione più bella del mondo.
Il nostro calore era più bollente del Sole.
I nostri cuori una musica magica.
Passare la lingua sulle sue labbra e viceversa.
No, questo non si poteva dimenticare.

Okok siete incazzati I know, ma ho tantissimi impegni e sono impegnata per gli esami, perdonatemi T-T
Comunque ho scritto anche "Roba da Fanvij", se siete interessati datele un'occhiata ^^
Bye🌸

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