Dipende solo da noi

Margaret Balck era una ragazza molto intelligente, appassionata alla lettura e ai libri da collezione, o comunque meno conosciuti.

Era proprio in una libreria il giorno del suo sedicesimo compleanno.

Era stato il regalo dei sui genitori, dei soldi da spendere in libri.

Era dentro quella piccola libreria da ore ormai.

I libri riempivano gli scaffali e per il troppo poco spazio, erano impilati per terra.

Alla ragazza piaceva prenderne uno, sfogliarlo e scoprire che profumo avesse quel volume.

I libri si accumulavano sulla cassa, ma lei non sembrava essere ancora contenta del suo bottino.

Voleva dei libri particolari, poco comuni, di cui innamorarsi e sapere che non erano conosciuti in tutto il Mondo, quelli si trovano sempre e si possono leggere in ogni momento.

Leggeva qualche pagina a caso e se la storia la attirava, la incuriosiva, la prendeva, appoggiava il volume in cima alla pila di quelli scelti.

-Hai gusti strani-

Era stato un ragazzo alto e con un paio di occhiali tondi appoggiati sul naso a parlare.

Un ciuffo nero gli ricadeva sugli occhi.

La ragazza riemerse dalla lettura di una pagina di uno strano volume.

Le pagine erano state ingiallite dal tempo e dall'esposizione alla luce.

La copertina era di un blu notte, sporcata da una macchia sul lato destro, probabilmente di caffè.

Ma sono le parole che fanno un libro, come sono le cose che fa una persona a caratterizzarla, non l'aspetto fisico.

-Oh si. Per esempio questo è molto interessante-

Il ragazzo si appoggiò ad uno scaffale facendo attenzione a non rovesciare una pila di libri poggiata a terra.

-Di cosa parla?-

-È un libro dentro a un libro. La storia di un volume narrata tra le pagine di un altro-

Il ragazzo si mise a ridere.

Era una risata fatta col cuore, non una presa in giro, una risata come quella di un bambino, senza secondi fini.

Margaret inarcò i sopraccigli, sorpresa da quel gesto inaspettato.

-È come se tu volessi cercare la tua storia dentro quella di qualcun altro-

-Oppure di vivere nei libri, di non volere avere una vera e propria storia, ma vivere dentro le storie di altri-

Il ragazzo sorrise alla risposta della ragazza.

Era stato un gesto naturale, non voluto.

-Piacere. Io sono Margaret Balck-

-Piacere, James Smith-

Tra i due ragazzi non ci fu una stretta di mano, come si fa di solito quando si conosce una persona nuova, si abbracciarono, come vecchi amici, persone che sanno di essere destinate a diventare qualcosa di più che una conoscenza di un piovoso pomeriggio di metà novembre.

-Hai trovato anche questo in un libro?-

Un sorriso sorse involontario sul volto pallido della ragazza.

-Dipende da come andrà a finire. Può darsi di si e può darsi di no. Questo dipende da noi-

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