5 Scioccata
Darkmoon si rigirò di nuovo nel letto. Provava sempre più dolore ogni minuto che passava, ma ogni volta si accorgeva che era solamente il bambino mentre calciava.
Secondo Scorn non mancava molto al parto; la Dinobot non vedeva l'ora che arrivasse quel giorno per smettere di soffrire.
Si mise a pancia in su, poi si stancò.
Scese dal letto e - in punta di piedi - si diresse alla porta; cercando di non creare nessun cigolio metallico, spinse la maniglia lentamente verso il basso. Senza che Bumblebee la vedesse o sentisse, uscì.
Appena fuori, camminò per un po' lungo il corridoio della base; era silenziosa e desolata, quasi terrificante.
Poi udì un sospiro pesante.
Darkmoon si fermò di colpo.
Lo strano rumore proveniva dalla porta alla sua sinistra, la camera di Grimlock.
La Dinobot sorrise ma si spense subito non appena udì altri sospiri provenire dalla stessa camera - stavolta più leggeri - mescolati con quelli più pesanti.
Ebbe un brutto presentimento.
Titubante, aprì lentamente la porta, ma si irrigidì sul colpo.
Darkdeath dormiva abbracciata a Grimlock con la testa affondata nel suo petto; sparse per il pavimento vi erano le loro armature, gettate lì alla bell'e meglio.
La Dinobot non riuscì a muoversi; il corpo della sua amica era ricoperto di succhiotti e graffi di piacere.
Darkmoon rimase pietrificata.
Vide Darkdeath battere un paio di volte le ottiche prima di aprirle del tutto.
Appena riconobbe il volto della Dinobot, la Predacon si coprì con le coperte in fretta e furia, ma Darkmoon se ne era già andata di corsa.
Si rivestì velocemente e seguì l'amica, fino a giungere l'Osservatorio.
"Perché scappi?", chiese la Predacon.
"Perché mi segui? Torna pure a dormire con Grimlock".
"So cos'hai visto, ma...".
"Sai cos'ho visto? La mia migliore amica fare sesso con mio padre".
Darkdeath sbarrò le ottiche, sospirando.
"So che mi odi e mi dispiace...".
"Lascia perdere. Non capiresti".
"Non capirei cosa?".
"Sei stata creata da Shockwave, quindi non sai cosa si prova vedendo colui che ti ha cresciuta dormire con la tua migliore amica dopo aver fatto sesso. Senti, sono stra felice che voi due vi amiate, ma io non ce la faccio. La gravidanza, la guerra...proprio non reggo più. So che non è colpa tua, anzi sono arrabbiata con me stessa perché non riesco ad accettare tutto questo".
Concluse con un sospiro.
"Ho bisogno di stare sola".
"Se posso aiutarti...".
"Sparisci!", le urlò.
Darkdeath non seppe come reagire, ma vide le ottiche dell'amica piene di lacrime e capì che doveva andarsene.
"Va bene. Se vuoi il mio aiuto, la mia porta sarà sempre aperta per te".
Poi tornò in camera a dormire.
La mattina seguente fu Rachet ad alzarsi per primo, svegliato da una chiamata in arrivo.
"Ragazzi!", urlò, chiamando a raccolta gli Autobot e i Dinobot.
"Cosa c'è?", chiese Optimus.
"C'è una chiamata per noi".
"Chi è il mittente?", chiese Grimlock.
"Adesso lo scopriremo".
Rachet premette un bottone, avviando così la chiamata.
"Autobot, Dinobot...".
Era lui. Megatron.
"Che cosa vuoi Megatron?", chiese Optimus.
"Soltanto chiedervi se avete perso qualcuno come ad esempio una Dinobot".
Darkdeath non resse più. Sorpassò Bumblebee - mentre questo si apprestava ad avvicinarsi al computer - e urlò:
"Ascoltami bene megalomane del cazzo o ci ridai Darkmoon o vengo lì e ti faccio passare un brutto quarto d'ora".
Megatron lanciò una grassa risata. Bumblebee stava letteralmente perdendo la pazienza.
"Hai coraggio da vendere, non c'è che dire. Vi ho chiamato perché voglio proporvi uno scambio".
"E sarebbe?", chiese Darkdeath.
"La Dinobot per te".
L'immagine di Megatron scomparve, sostituita da una registrazione.
Bumblebee, Grimlock e Darkdeath si sentirono morire.
Darkmoon era seduta a gambe incrociate nel mezzo della sala torture con la testa china e i polsi legati dietro la schiena.
Sembrava sudata e respirava affannosamente, come se avesse gridato per ore e quindi consumato la voce.
Scomparve ritornando quindi l'immagine di Megatron.
"Vi do due giorni per decidere, poi vi richiamo per sentire cos'avete intenzione di fare".
La chiamata si concluse con un bip.
Un silenzio tombale calò tra i corpi metallici dei robot; tutti erano rimasti senza parole.
Se Bumblebee avesse avuto Megatron a un niente da lui, l'avrebbe fatto a pezzi: stesso pensiero di Grimlock.
Darkdeath era traumatizzata.
"È-è colpa mia..." mormorò "se non l'avessi lasciata sola...va bene, accetto lo scambio".
"Non ci pensare nemmeno!" le urlò Grimlock, afferrandola per le spalle "troveremo un altro modo, te lo prometto".
Darkdeath si liberò dalla presa.
"Non c'è un altro modo! Faremo così punto e basta".
"Se vai con Megatron firmerai la tua condanna a morte!".
"È prezzo che sono disposta a pagare se così salverò Darkmoon".
"Oppure...", mormorò Strafe, attirando su di sé l'attenzione di tutti "ci sarebbe un altro modo, ma avrò bisogno di tutta la collaborazione possibile. Ecco come faremo".
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