Perché no, pure il 10

STELLA

Iella si era rinchiusa in bagno da qualcosa tipo mezzora.
Giocherellavo pigramente con i miei capelli quando vidi Raven rientrare.

"Oh, amica Raven! Mi dispiace tantissimissimo se mi sono comportata da morbok, non volevo ferirti!" esclamai abbracciandola.

"Non... Non è nulla. Ho capito che ho sbagliato io. Avete solo provato a farmelo intendere..." disse con un sorrisino.

Si tolse il cappotto e si abbandonò sul letto a leggere.
La osservai per qualche istante, con una punta di tristezza.
Raven era la mia migliore amica... eppure molte cose le affrontava senza di me. Avrei voluto parlarle dell'incubo che avevo avuto sull'aereo, ma ormai mi pareva chiaro che avrei dovuto pensarci da me. Insomma, era solo un incubo, no?
Un brivido mi percorse la schiena e capii che mi serviva un po' di tempo da sola.

"Vado alla cucina per vedere se c'è del cibo." mentii uscendo.

Camminai distratta per i corridoi.
<<Era un incubo. Tutto lì. Non ho bisogno di pensarci.>> pensai poco convinta.
Era tutto così vivido... Era tutto così orribile e spaventoso. Non era forse vero che a volte avevo temuto che Robin non mi rivelasse mai chi c'era sotto la maschera? E non era forse vero che altre volte avevo avuto paura degli occhi che vi avrei potuto trovare?
<<Non devo avere nulla da temere da Robin... Non mi farebbe mai del male.>> pensai.

"Sorayaaaa..." sussurrò una voce in lontananza.

Sbiancai. Chi c'era lá dietro? Chi sapeva di... Soraya?

"C-chi c'è? Vieni fuori per favore, o sarò costretta ad usare i miei raggi oculari contro di te!" avvertii l'ombra che si nascondeva.

"Vieni... Vieni da me..." continuò a sussurrare.

Beastboy e l'amico Cyborg mi avevano fatto vedere alcuni film dell'orrore terrestri e per esperienza sapevo che non avrei mai dovuto seguire quella voce.
Ma tuttavia comminai a passo leggero verso l'origine di quel suono fino a trovarmi davanti ad una porta chiusa a chiave.

"Sorayaaaa... Alohomora..." sussurrò la voce da dietro la porta.

Inconsciamente dopo aver sentito l'ultima parola abbassai la maniglia e spinsi leggermente, entrando nella stanza.
Regnava la semioscurità e quando fui davanti ad un divanetto la porta si chiuse con un tonfo dietro di me.
Una luce si accese e una persona entrò da un corridoio.

"Soraya... L'esca perfetta no, Stellina?" sorrise il ragazzo.

Gli occhi rossi come il sangue e i capelli tanto scuri da sembrare blu...

"Niall! Che ci fai qui, brutto globrav disgustoso?!" gridai.

Il ragazzo rise piano e mi guardò con superiorità.

"Sai, ero venuto per Raven... ma mi sono detto che così è più divertente. Come sarà bello vederla venire dritta sul patibolo per salvare la sua migliore e sciocca amica..." ridacchiò.

"Tu... Non avrà bisogno di salvarmi!" esclamai lanciandogli sfere di energia fino a vederlo scomparire dietro una nube di fumo.

Quando mi fermai per riprendere fiato e il fumo si diradò vidi che era completamente circondato da una bolla trasparente, che lo proteggeva da qualsiasi cosa potessi fargli.

"Stanca? Mi scuso per non averti fatto accomodare, davvero maleducato da parte mia." disse schioccando le dita.

Venni attirata violentemente verso il divanetto dietro di me e dei lacci invisibili mi bloccarono le braccia e le gambe.
Presi a gridare fino a che non ebbi più voce e Niall sbuffò seccato.

"Hai finito? Siamo in una bolla temporale, solo quando ce ne andremo si sentiranno le tue grida. Lascerò un segno per Rachel, così saprà dove sei andata." disse voltandosi e borbottando una sorta di incantesimo.

Sul muro di fronte a lui si dipinse una rosa rossa, con i petali che sembravano veri e morbidi.
Quando si mise in silenzio vidi che il colore cominciava a colare lungo la parete.
Niall si mise accanto a me e schioccò le dita, portandoci via.
Ma prima che potesse farlo avevo capito con cosa era stata disegnata la rosa, perché l'odore ne aveva impregnato l'aria, rendendola disgustosa mente irrespirabile.
Quello era sangue.

ROBIN

Era da un po' che Bruce ed io parlavamo. Quando sentii il grido.

"Stella?" domandai più a me stesso che a Bruce.

Quando un altro grido si fece strada per i corridoi una paura inimmaginabile prese possesso del mio corpo.

"Stella!" urlai.

Per abitudine Batman indossò la maschera e mi seguì correndo fuori dalla stanza.
Arrivammo, richiamati dalle grida che erano cessate, davanti ad una porta spalancata.
La figura rigida di Raven ci dava le spalle ed entrai preoccupato.

"Raven, dov'è Stella? Raven!" chiesi stritolandola.

"Stai in là, non vedi com'è ridotta?!" ringhiò BB spingendomi via e mettendosi davanti a Raven.

Notai solo allora la sua faccia paralizzata dal terrore e i brividi che gli scuotevano il corpo.

"È sconvolta..." mormorai.

"Ottimo spirito di osservazione, uccellino!" sibilò Iella scoccandomi un'occhiataccia e stringendo la mano di Cyborg.

Serrai la mascella ma non dissi nulla, la loro relazione non era la cosa più importante in quel momento.

"Scusa... Raven, ti prego, devi dirmi cosa succede!" continuai.

Lei con le lacrime agli occhi sollevò una mano ed indicò la parete.
Solo allora notai una gigantesca rosa rossa.

"Che odore ragazzi, meglio aprire un po'." disse Bruce cercando di sdrammatizzare.

Aprì le finestre e la luce illuminò completamente la stanza.
Cyborg si avvicinò alla rosa ed indicò una scritta dipinta con lo stesso rosso sangue.

"Quanti devono soffrire ancora a causa tua, Rachel? N." lesse Cy.

Il mio cervello registrò velocemente l'informazione e con rabbia arrivai alla risposta.

"Niall! Lui ha rapito Stella per colpa tua!" gridai contro Raven.

Lei parve rianimarsi e mi guardò furiosa. Poi comparve una mano nera che mi tirò uno schiaffo.

"Sei pazzo? Come puoi aggredirmi così? Lei è la mia migliore amica! E tu credi che non sia preoccupata? CREDI CHE NON MI SIA GIÀ ADDOSSATA LA COLPA DI QUELLO CHE LE È SUCCESSO? POSSIBILE CHE TU NON ABBIA TROVATO ALTRO CHE LA PERSONA A CUI DARE LA COLPA IN QUEL MESSAGGIO?" gridò.

La fissai stordito.

"Nel caso tu non l'abbia notato, sappiamo chi ha preso Stella e perché l'ha fatto. So dove si trova Niall e come raggiungerlo. Nel caso tu sia preoccupato per lei, osserva il sangue sulla parete." continuò con le lacrime agli occhi ma rimanendo fredda.

Annuii perché non volevo ammettere che non avevo capito che quello era sangue. In più mi odiavo per come l'avevo trattata.

"Quel sangue non è suo, il suo colore acceso è quello dei mostriciattoli che si usano nel suo regno come schiavi. Non le farà del male o l'avrebbe già fatto appena l'ha vista. Se vuole che io vada fino a là, mi deve assicurare che non le succeda nulla." spiegò.

Io la fissai, grato. Nonostante tutto, mi sentivo più rilassato. Ma il panico per la sorte di Stella che cresceva dentro di me mi stava uccidendo.

Ma che...

Lettore: GIÙ LE MANI MANIACO!

Io: Concordo.

Lettore: Io non ho parole... in più, oltre ad avere gli incubi, Stella viene rapita da un pazzoide. E poi chi è....

Io: Soraya?

Lettore: Sì, Soraya. Chi diavolo è?

Io:...

Elly

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