Capitolo 5

BEASTBOY

"Raven! Cosa succede?!" gridai raggiungendo la camera di Raven.

Stavo per guardare dentro quando un ragazzo venne scaraventato fuori dalla camera.

"Beastboy, allontanati e chiama gli altri!" ordinò Raven uscendo come una furia.

"Cosa c'è Roth? Hai paura di non farcela da sola?" la schernì il ragazzo rialzandosi da terra.

"Vedrai cosa posso fare!" gridò lei, ma prima che potesse fare qualcosa lui le lanciò un incantesimo che la prese in pieno petto.

"Raven!" urlai trasformandomi e saltando addosso al tizio.

Quello si difese con uno scudo e mi tirò un pugno sul naso facendolo sanguinare.

"Ma cos'hai al posto delle mani?" domandai tenendomi il naso e ritrasformandomi in un leone.

"Ragazzi, cosa sta succedendo?!" esclamò Robin raggiungendoci seguito dagli altri.

Non so come il tipo mi spinse via e fissò Raven con aria di sfida.

"Ora dovrai dare delle spiegazioni Roth." sogghignò sparendo in un vortice nero.

Ringhiai di rabbia e colpii il muro con un pugno, facendomi solo un gran male. Chiunque fosse quel tipo stava facendo del male a Raven e per questo me l'avrebbe pagata cara.
Robin si avvicinò per osservare il luogo in cui il tizio era scomparso, mentre Cyborg si mise di fianco a me.

"Che è successo qui, amico?" mi chiese stupefatto.

"Oh, io non ne ho idea! Sono arrivato attirato dalle urla di Raven e ho visto quel tipo che veniva scagliato fuori dalla sua stanza. L'ha colpita e quindi ho provato a difenderla, ma il ragazzo era davvero tosto. E poi aveva gli occhi color rosso sangue... davvero inquietante." spiegai rabbrividendo.

Cy impallidì e cominciò a sudare.

"Amico, tutto bene?" domandai.

"S-sì, solo un capogiro... Dov'è Raven?" balbettò.

"Credo che sia con Stella nella sua stanza, perché?" risposi.

"Ci sono alcune cose che dovresti sapere. Vieni anche tu Robin." ci disse voltandosi e dirigendosi verso la stanza di Raven.

STELLA

"E così... Trigon sta tornando e Niall lo aiuterà a conquistare l'universo." commentò piatto Beastboy quando Raven ebbe terminato il racconto.

"Raven, perché non ce l'hai detto prima?" domandò Robin.

"Per lo stesso motivo per il quale non vi avevo detto che ero figlia di Trigon: credevo di proteggervi." rispose Raven.

"Amica Raven, queste difficoltà dobbiamo affrontarle insieme!" esclamai.

"Già, Stella ha ragione. Capisco la ragione per cui l'hai fatto, ma non deve ricapitare mai più." la rimproverò Robin

"Hai... hai ragione. Mi dispiace." si scusò.

Povera amica Raven! Aveva faccia così grondante di tristezza, che l'abbracciai più forte che potevo.

"Scusate, ma non basta solo che Raven non lo sposi? Dopotutto è solo quello che potrebbe aiutare Trigon." interruppe BB.

"Non è così semplice. Essendo stata promessa a lui il giorno della mia nascita se entro un mese dal mio diciottesimo compleanno lui mi trascinasse davanti ad un qualunque saggio disposto a sposarci, contro la mia volontà o meno, dovrei accettare." rispose cupa.

"Ma il tuo compleanno è tra pochissimo! Come faremo ad impedirgli di sposarti?" riconobbe Cyborg.

"Battendolo. Sconfiggendolo prima che sia passato un mese dal compleanno di Rae." rispose BB.

"Bene, discuteremo più avanti sul da farsi. Raven, è meglio che ti riposi, domani partiamo per Londra." disse Robin.

Uscimmo tutti dalla camera di Raven e con mia sorpresa Robin mi prese per un polso e mi trascinò nella sua stanza.

"Robin, che succede?" domandai.

"Stella, tu sei la migliore amica di Raven. Ti prego, fai in modo che non si faccia del male tentando di proteggerci." mi disse.

"E come dovrei riuscirci? Sai bene quanto può essere testarda..." chiesi.

"Non lo so. Quello che so è che tu sei fantastica e che riuscirai a farla rinsavire se volesse fare qualcosa di stupido." spiegò

Mi guardò intensamente e per un attimo avvampai, pur non vedendo i suoi occhi sentivo il suo sguardo su di me.
Mi prese dolcemente dietro la tesa e mi baciò, dapprima a stampo e poi... non so come spiegarlo. Un bacio più vero.
Dopo qualche secondo si staccò lasciandomi piena di desiderio con gli occhi lucidi.

"Sei tutta la mia vita, Stella. Lo sai vero?" mi chiese.

Per una frazione di secondo parve disorientato, un piccolo cucciolo di modnark che aveva bisogno di amore.

"E tu sei la mia, Robin." risposi abbracciandolo.

BEASTBOY

Non adoravo il fatto che arrivasse questo ragazzo dal passato di Raven e che cominciasse a tormentarla.
Quando tutti furono usciti dalla sua stanza mi misi davanti alla porta, in ascolto.
Non so cosa mi aspettassi di sentire, ma di sicuro non il rumore di vetri rotti.
Inserii il codice ed entrai, infischiandomene altamente della sua privacy. Eravamo appena stati attaccati, non la lasciavo da sola.
La stanza era deserta, nella totale penombra e con un silenzio assoluto.

"Raven? Dove sei?" domandai.

"Heheh, Raven non è qui." rispose una vocina inquietante.

Mi diressi con la pelle d'oca verso l'origine della voce.

"Chi... chi sei tu?" chiesi ingoiando la paura.

"Hihihi, vieni a vedere!" ridacchiò.

Avevo visto abbastanza film horror da capire che dovevo fare tutt'altro che andare verso la voce.
Arretrai cautamente di qualche passo quando pestai qualcosa di strano.
Mi inchinai e vidi con orrore lo specchio delle emozioni di Raven frantumato.
Da dietro al letto uscì una ragazza sorridente e solare, con una strana irruenza.

"Oh, BB! Non sai come sono felice che tu mi abbia liberato!" esclamò buttandomi le braccia al collo ed abbracciandomi.

"Emh, temo di aver perso un passaggio..." dissi staccandomi la strana ragazza di dosso.

Era praticamente la copia di Raven, seppur l'opposto.
Aveva ricci capelli color carota ed occhi e mantello dello stesso colore.
La pelle era abbronzata e ricoperta di lentiggini e il suo viso era raggiante.

"Da quando tu e Raven siete diventati una coppia, le sue emozioni... Si sono mischiate! Ci siamo fuse ed eccomi qui!" esclamò sorridendo.

"... Ed è un bene?" chiesi confuso.

"Beh, dipende dai punti di vista. Raven non avrà più nulla di cui preoccuparsi e non subirà mutazioni, ma nel momento in cui sono saltata fuori dallo specchio... Potrebbe essere svenuta. Sì, credo che potrebbe." ridacchiò.

"Cosa?!" strillai.

"Rilassati! Si era teletrasportata in bagno con la magia per farvi credere che stesse dormendo, quindi sarà nella vasca." mi disse.

Poi si avvicinò e mi baciò delicatamente sulle labbra.

"Io ti amo davvero tanto Beastboy. Ma Raven di più. Bene, ci vediamo, dí a Raven che Sunny la saluta!" esclamò sparendo.

Il mio cervello era in tilt. Ci volle qualche secondo perché registrassi tutto.
L'insieme delle emozioni di Raven era evaso dallo specchio e mi aveva baciato. Ma c'era dell'altro....

"Raven! È svenuta!" ricordai scattando verso il bagno.






Wella.

Lettore: Cos... Aspe... Cioè, FAI SUL SERIO?

Io: Non capisco a cosa ti riferisci.

Lettore: Non basta avere uno stalker a tempo pieno dietro al culo e un pazzo furioso che vuole impadronirsi dell'universo, no, la ELENA DOVEVA PER FORZA TROVARNE FUORI UN'ALTRA!

Io: Beh, non vedo il motivo per cui dovresti scaldarti tanto.

Lettore: Ah, non lo vedi? Solo perché tutte le emozioni di Raven sono scappate, sono comparse e sparite come se nulla fosse. TI PARE NORMALE?

Io: Prima ti faccio una domanda io: sono mai stata normale?

Lettore:...

Io: Appunto. Comunque, non preoccuparti per i Titans, hanno affrontato situazioni più difficili.

Lettore: No, non è vero.

Io: Beh, allora preghiamo gli dei che proteggano i nostri paladini.

Ciaoo

Ella

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