Capitolo 30 \(•^•)/
BEASTBOY
"Fratello, sei messo da schifo!" commentai guardando Cyborg.
"Forse perché mi hanno messo le braccia al posto delle gambe ed hanno dovuto accecarmi con una luce abbagliante mentre controllavano le istruzioni? O perché mi viene la nausea al pensiero della sottospecie di verdura che stai mangiando?" domandò, fulminandomi con lo sguardo mentre si alzava dal lettino.
"Non è malaccio, sa quasi di broccoli." replicai ingoiando l'ultimo boccone della verdura tamariana.
"Ugh, broccoli." disse disgustato.
Sorrisi, mentre Iella si stiracchiava e si sedeva accanto a me, sbuffando.
"Io mi sto annoiando." si lamentò.
"Come fai ad annoiarti in un momento simile?" le chiesi.
Si strinse nelle spalle.
"Che ho da fare qui? Quasi quasi vado a vedere che fanno Rose e Soraya, forse mi interessa quello che dicono." disse.
"Fai come vuoi, io me ne andrò a dormire. Sperando che i due nella stanza a fianco non mi disturbino." fece Cyborg, lanciando uno sguardo complice a Iella.
"Che cosa vorresti dire, psicopatico?" domandai, divertito ed incredulo.
"Mi sono fatta amica un'inserviente, l'ho vista poco fa quando sono uscita e mi ha raccontato un po' di cose. Robin e Stella non stanno dormendo." spiegò Iella, guardandomi con un sorrisino malizioso.
"Vuoi dire che...?" balbettai con gli occhi sgranati.
A un suo cenno di assenso scoppiai a ridere, una risata che mi ricordava quelle fatte alla torre.
A me si unì anche Cyborg, mentre la ragazza scuoteva la testa e sorrideva, divertita.
<<Come fanno a trovare il tempo?>> mi chiesi e questo mi fece ridere ancora di più.
Quando guardai Cyborg (giuro che stavo scrivendo Saiborg, non scherzo) mi accorsi che sul suo volto era passata un'ombra e si era fatto pensieroso.
Su che cosa rifletteva?
Sentii una fitta di sconforto, deluso che il ritorno alla normalità fosse già finito.
Perché era questo che volevo, tornare alla nostra solita vita, alla torre, al mare, alla pizza ed ai film del venerdì, ai criminali di bassa categoria, insomma, alla solita e normale routine.
Volevo tutto di quella routine, volevo poter scegliere se suicidarmi con il cibo tamariano o se puntare su di un delizioso burrito senza aver paura di offendere Stella, cercare di nascondermi nella dispensa per saltare gli allenamenti di Robin, giocare ai videogame con Cyborg e... Raven? Volevo abbracciarla, rotolare sul tappeto e giocare ai fidanzatini felici? No, io volevo litigare con Raven. Volevo stuzzicarla, farla arrabbiare, stringerla alle spalle per poi essere inseguito, chiamarla con nomignoli stupidi e ricevere uno schiaffo mentre mi guardava irritata, osservarla mentre leggeva, assistere quando meditava in salone, guardare gli horror con lei al martedì dato che nessun altro li voleva vedere. Volevo la mia normalità. Non chiedevo nulla di più.
"Beh, io vado a vedere cosa combinano, tanto sono nel corridoio a fianco." disse Iella riferendosi a Rose e Soraya mentre si dirigeva verso la porta.
"Vengo con te, tanto non ho nessuno con cui disturbare il sonno di Cyborg." feci, mentre il mio amico ridacchiava piano.
Seguii Iella mentre imboccava lo stretto corridoio accanto alla stanza dove ci trovavamo e bussava alla piccola porta, oltre la quale si erano udite le voci delle due ragazze.
Ci aprì la porta Rose, che ancora non riuscivo a guardare associandola a Slade, non riuscendo a cogliere nessuna somiglianza tra i suoi occhi e quelli del padre.
In realtà c'era una ragione per la quale ero lì, però avevo bisogno che il pensiero della mia vecchia vita svanisse. Chissà, se ci sarei mai tornato.
"Rose, possiamo parlare?" le domandai.
Quella, ancora sulla porta semi aperta e con Iella dietro di me che sapevo mi guardava confusa, annuì distrattamente e si spostò, facendo entrare la ragazza ed uscendo rimanendo sola con me.
"Cosa deve fare Soraya per liberare Niall?" mormorai, timoroso di conoscere la risposta.
Dentro di me, pensandoci, si era formato il dubbio che dovesse in qualche modo nuocere a Raven, dato che sarebbe stata il pezzo forte.
"Dovrà distruggere l'essenza di Lord Voldemort, non appena Niall lo avrà 'espulso'." rispose, guardandomi negli occhi con fare indecifrabile, come se mi stesse studiando.
"E se, insomma, se Niall non riuscisse a... vincerlo?" continuai, soppesando le parole per quanto ne fossi capace.
Rose esitò, probabilmente perché stava per dirmi di non pensarci neanche. Purtroppo per lei e il suo orgoglio, se l'avesse fatto si sarebbe capito che le importava. Non capivo perché fosse così restia all'idea che noi sapessimo che era legata a lui. Era forse un male? Aveva preso meglio la faccenda della scoperta dell'identità di suo padre, cosa che io non avevo ancora compreso appieno.
"Allora verrà distrutto appunto da Soraya." disse, rimanendo impassibile, senza distogliere lo sguardo per paura di farmi intuire la sua voglia di cambiare discorso.
"Sì, emh, un'altra cosa." feci, guardandola imbarazzato per la faccia che aveva appena fatto. "Ti giuro che è l'ultima."
"A questo punto potremmo prendere almeno da mangiare, non credi?" replicò, voltandosi ed avviandosi per il corridoio.
Io la seguii, quasi saltellando per la gioia di mettere qualcosa sotto i denti.
"Perché tutta quella storia dell'arena che ha organizzato tuo padre?" chiesi.
"Doveva tenervi al sicuro per un po' e doveva iniettarvi un siero per, diciamo, rafforzarvi. Non so come spiegartelo, ma quel siero è servito a tenerti in vita quando ti è esploso l'edificio addosso." rispose.
"Sì, ma perché proprio l'arena e le lotte?" continuai, mentre assimilavo la prima informazione.
"Perché in quel periodo era in fissa con Hunger Games, dei libri abbastanza okay." disse, scrollando le spalle. "Dovresti guardarti almeno i film, qualche volta."
RAVEN
Camminavo avanti e indietro per la stanza, irrequieta.
Non c'era cosa peggiore che non poter far niente prima di un grande evento.
Non avevo addosso il mio mantello, ma un vestito regale e sbrilluccicoso, che quasi mi faceva venire il mal di testa.
Che cosa aveva detto Niall?
"Devi smetterla di pensare ai Titans, ai tuoi amici, al ragazzo che ami." aveva detto. "Prima eri sulla buona strada per capire, quando affrontavi con coraggio e determinazione la tua solitudine. Non sei mai stata veramente sola davanti alle difficoltà e questo ti ha mantenuto lucida, ma ciò che ti ha fatto crescere è stata la fiducia in te stessa, nata solo a causa del distacco tra te e gli altri, poiché tu eri l'unica persona che riusciva a capirti.
Da quando hai cominciato ad amare Beastboy tutti i progressi che hai fatto sono quasi andati in fumo. Affrontare la vita con lui e con gli altri rende la battaglia troppo difficile per te, Rachel. Io credo in te, ma non sei ancora pronta per amare qualcuno così tanto.
So che sembra più semplice al suo fianco, ma è questo che ti frega. Con il passare del tempo ti sembrerà di dipendere dalla sua presenza, penserai di non poter più fare nulla senza di lui e tutto questo ti indebolirà. Per non parlare di quando lo perderai. Questo ti distruggerà.
Ci sono voluti anni, Roth, perché io potessi imparare a stare da solo, a contare solo su di me. Tutt'ora io penso di aver appena raggiunto la saggezza che mi autorizza ad amare qualcuno, ma a volte credo di aver bisogno di pensare ancora per molto.
Rachel, è presto per esporre il proprio cuore al pugnale della vita, perché quando Beastboy perirà, ti sembrerà impossibile ricominciare. Solo perché adesso non sei abbastanza grande, piccola mia, ma ancora un po' di tempo e riuscirai ad affrontare qualunque cosa. Aspetta. Rifletti. Ama te stessa, prima di chiunque altro, perché vedo che non ti senti abbastanza. Tu devi credermi però, sei abbastanza. Per ora attendi però, perché ricorda, più ci tieni e più hai da perdere."
Sembravano un mucchio di sciocchezze, tutto lì. Amare mi metteva più in pericolo di quanto non lo fossi già? Ma andiamo.
Mi sedetti sul letto a baldacchino, a disagio. Niall, o meglio, l'essere che lo consumava doveva avergli annebbiato il cervello.
Insomma, avevo passato tutta la mia vita a credere che non sarei mai stata capace di amare, perché quando lo ero qualcuno doveva rovinare tutto?
È troppo presto per esporre il cuore al pugnale della vita.
Sì, ma era anche troppo presto per ripromettermi di rimanere zitella nel caso fossi sopravvissuta. Perché lo sapevo, sarei potuta morire da un momento all'altro. Quindi, perché non amare più che potevo, intanto che il mio cuore batteva ancora?
Aver pensato quello mi fece raggelare.
Mi abbandonai sul letto a baldacchino, che solo qualche ora prima mi ero ripromessa di non toccare.
Stavo con BB solo per poter dire di aver amato qualcuno in vita mia?
<<Certo che no, che stupidaggine.>> pensai.
Ma anche se sapevo che a lui un dubbio del genere non sarebbe mai venuto, ormai quella domanda mi stava punzecchiando fastidiosamente l'attaccatura delle sopracciglia.
<<Sono un essere orribile.>> mi dissi, con gli occhi strabuzzati.
Era questo che faceva, la noia.
Ci portava a riflettere sulle nostre vite, ci mostrava quanto fossimo affrettati nelle nostre scelte.
Io amavo Beastboy.
Ma ormai mi sembrava di averglielo dimostrato più per la paura di perderlo troppo presto che per il fatto in sé.
<<Ma solo io posso farmi questi problemi!>> pensai, seccata.
Purtroppo avevo già pensato, ed una volta che i miei pensieri si formavano tutta la mia vita era irrimediabilmente distorta e modificata a causa del mio cervello.
Non potevo accettare di non essere riuscita a dimostrare al broccolo che tenevo a lui più che a qualsiasi altra cosa.
Probabilmente lui sarebbe stato soddisfatto in qualunque caso, ma lei non era più a posto con se stessa.
Non sarei riuscita a esserlo finché, in una vita normale, non sarei riuscita a stare con lui senza pressioni se non la paura che si potesse accorgere di quante belle ragazze avrebbe potuto avere.
Looooooooooooool
Come va?
A me piuttosto di merda.
Ma capita.
Comunque, adesso devo essere di parola e spiegarvi un po' come sono.
Ma sapete come sono io.
Io sono stronza. E me ne vanto.
Quiiiiiiiiiiiiiiiiindi, vi anticipo che l'età ve la dirò a fine ultimo libro. Mi piace che voi non lo sappiate.
Per di più, non vi dirò subito come sono. Vi farò quattro descrizioni di me stessa e voi dovrete scegliere quella che secondo voi più mi si addice.
1) Sono alta, potrei quasi vantarmi della mia altitudine altezzosa, ho i capelli biondi, piuttosto corti, e gli occhi azzurri, non di un azzurro intenso come mi piacerebbe averli, ma di un celeste tendente al grigio, come un cielo nuvoloso.
In ogni caso solo una nei commenti aveva scritto capelli biondi e NESSUNO ha scritto alta. BAH.
In ogni caso, anche nelle descrizioni sbagliate ci sarà un elemento reale, ovvero la mia altezza.
Io sono ALTA.
Vergognatevi dei vostri commenti del tipo :
Secondo me sei bassa
Bassina
Bassetta
Bassotta 🐶
Non tanto alta
Tappa
Ecc.
Malvagi.
E, tornando alle cose che dovevo fare, ecco uno dei primi Preferiresti che mi avete mandato.
Gli altri nei prossimi capitoli.
P.S. alla domanda dovete rispondere anche voi piccoli pandacorni ingenui che speravate di salvarvi 💙💙💙💙💙
Arrivedervi
PERCY È MEGLIO DI JASON
(mi dileguo)
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