Capitolo 14
RAVEN
"Strano, veramente strano..." commentai.
"Che cosa è strano?..." fece Beastboy stropicciandosi gli occhi.
Era carino così. Sembrava un piccolo bambino assonnato.
"So che vorresti dormire, ma dobbiamo andare. È mezzanotte ormai, ci sono solo le guardie fuori." feci.
Provai a fare un'altra volta l'incantesimo, per fare una prova. Ma il risultato era sempre lo stesso, anche se continuavo a non capire.
"Cosa c'è che non va?" mi chiese BB.
"È solo che... Ho provato a rintracciare gli altri con un incantesimo, ma credo che non abbia funzionato." risposi.
"Perché? Dove sono?" domandò girandosi verso di me.
"Dovrebbero essere nella stanza di Niall." dissi.
"E non è possibile?"
"No. È da ore che sono immobili là dentro, ho paura che sia successo loro qualcosa."
"Va bene, prima troviamo Stella e poi andiamo a controllare."
BB si alzò e si stiracchiò mentre anch'io mi aggiustavo il cappuccio sopra la testa. Avevo già riprodotto una rudimentale piantina del castello, secondo come me lo ricordavo. E i ricordi erano vividi.
Mi tornò in mente ciò che avevo sognato qualche giorno prima.
Anzi no, non l'avevo sognato. Perché non stavo dormendo.
"Roth, stavolta voglio un incantesimo come si deve. Devi bruciarmi il mantello, sono stato chiaro?" disse Niall.
Lo guardai mortificata e con la fronte imperlata di sudore. Ormai provavo la formula da ore e non ero riuscita a farcela.
"... non ci riesco e basta." mugugnai.
"Forza Rachel, riprova un'ultima volta." continuò.
"E per cosa? Tanto non sono capace..." sbuffai.
Niall sembrò preso da un attacco d'ira. Mi prese per il mantello bianco e mi sollevò in aria, mentre il mio sguardo terrorizzato lo scrutava.
<<C-che gli prende?>> pensai.
Lui era il ragazzo più pacato che conoscessi.
Non avrebbe mai reagito così.
Dal giorno in cui avevo visto la scena nella sala del trono mi ero aspettata un cambiamento del suo comportamento, anche se non osavo chiedere cosa fosse accaduto. Ma un cambiamento così fulmineo mi aveva colta di sorpresa.
"Tu ce la farai, perché non ho bisogno di una perdita di tempo! Ora tu proverai fino a che l'incantesimo non sarà perfetto. Sono stato chiaro?!" gridò.
I suoi occhi argentei furono attraversati da un bagliore rossastro per poi tornare come prima.
Niall sembrò vedermi solo allora e mi mise giù cercando di evitare il contatto visivo.
"Mi... Mi dispiace. Per oggi abbiamo finito." sussurrò andandosene via.
"Rae-Rae? Andiamo, a che stai pensando?" domandò BB.
Mi riscossi e lo guardai negli energici occhi verdi. Chissà come si stava a non dover pensare sempre a tutto.
Mi alzai e camminai fino alla porta della lavanderia, accostandola e sbirciando fuori.
"Sì, andiamo. Stella deve essere nei sotterranei." dissi sgusciando fuori.
ROBIN
Fissavo il sole senza preoccuparmi del fastidio che mi provocava. Ero concentrato a riflettere, cercavo di rimettere insieme i pezzi.
BB e Raven non erano con noi, non sapevamo dove ci trovavamo e non avevamo idea di come salvare Stella. E francamente era quello che mi uccideva.
"Ma cosa diamine è successo?" chiese Cyborg.
Oh, sì, c'era anche un'altra cosa. Dal bel mezzo di una bufera di neve ci eravamo trovati in piena foresta amazzonica.
"Se sapessimo dove siamo finiti potremmo spiegarci questa cosa... Ma dobbiamo trovare un modo per andarcene." dissi.
"E cosa dovremmo trovare esattamente?" domandò Iella.
"Io... non lo so. Qualcosa." mi limitai a dire mentre Bruce mi scrutava attento.
Ultimamente mi dava parecchio sui nervi, come se mi tenesse sempre sotto esame.
<<Per vedere se sono all'altezza di guidare una squadra o per capire se ho ancora bisogno di lui.>> pensai.
Era ovvio che gli avrei dimostrato che non avevo più bisogno del suo aiuto e avrei cominciato proprio in quel momento di difficoltà. Non mi avrebbe più visto come un bambino.
"Okay, Cyborg, tu cerca un possibile segnale di vita sul radar, ci serve sapere almeno quanto siamo lontani dalla destinazione." ordinai mentre lui cominciava già a digitare alcuni tasti sul braccio sinistro. "Iella, cerca di..."
"Robin, apprezzo il gesto, ma credo che sia meglio che me ne occupi io. Tu sta qui con Cyborg, mentre Iella viene con me." mi interruppe Bruce.
Era rimasto in silenzio alle nostre spalle per tutto il tempo e quando tutti e tre ci girammo verso di lui stranamente provai un senso di disgusto nel guardarlo in faccia.
Iella fece una smorfia ma poi lo seguì, lasciando me e Cyborg lì impalati.
"Amico, non farti mettere i piedi in testa." commentò Cy riprendendo a smanettare con la tastiera sul suo braccio.
Strinsi i pugni talmente tanto che mi sembrò di sentire le nocche scricchiolare.
"Non mi faccio mettere i piedi in testa da nessuno, Bruce vuole solo aiutare." mi difesi.
Anche se veramente sembrava che difendessi lui, più che me stesso.
"Ascolta Robin, non fraintendermi ma non mi fiderei troppo di lui..." continuò Cyborg.
"E perché?" chiesi.
"Perché... non ti é sembrato un po' sospetto che Slade l'avesse chiamato per portarci via? Oltre al fatto che Slade ci aveva lasciato andare senza combattere... Comunque, come ha fatto a mettersi in contatto con Bruce? Non ti è mai venuto in mente che avrebbero potuto essere già d'accordo?" fece.
Provai a controbattere, ma esitai. Dovevo ammettere che ci avevo pensato. Avevo subito scacciato l'idea, ma anch'io avevo nutrito dei sospetti su Bruce all'inizio. Era per colpa sua se eravamo in quel casino? Se Stella era in pericolo? Se non potevo più vedere il suo sorriso luminoso o i suoi occhi brillanti ed accertarmi che la mia ragione di vita stesse bene?
"Huston, abbiamo un problema." fece Cyborg risvegliandomi dai miei pensieri.
Mi avvicinai a lui e vidi quello che indicava sullo schermo.
C'erano fonti di calore molto vicine e mi trattenni dall'esultare saltellando.
"Abbiamo trovato degli esseri viventi, possiamo raggiungerli e capire come trovare Stella. E gli altri, naturalmente." dissi.
"Okay, gli esseri viventi sono una cosa molto positiva. Ma guarda attraverso lo scanner, per esempio... quell'albero." mi bloccò.
Osservai attraverso la lente a raggi ultravioletti l'albero del ragazzo indicato e mi sorpresi a non vedere niente. Ogni cosa vista attraverso lo scanner era inesistente, eravamo solamente circondati in lontananza da pareti di una specie di cristallo blu.
"Ho una sensazione di déjà vu." commentai.
"Appunto, anche tu ci hai pensato?" domandò Cyborg.
Io annuii.
"È come il videogioco di Slade. Ci sta distraendo con altri obbiettivi, mentre noi dobbiamo solo uscire da questa dimensione." risposi.
"E mentre l'ultima volta le spie erano Amalia e Bee..." cominciò lui.
"... Questa volta la spia è Bruce. La storia si ripete." terminai io.
Sorry per il capitolo schifoso.
Lettore: Ma che cazz... Un'altra realtà? Bruce agente 007? Che cosa sta succedendo?
Io: Già, un bel dilemma. Che Niall fosse d'accordo con Slade e Batman sin dall'inizio? Che l'avventura nel videogioco non fosse solo quello che pensavamo, ma qualcosa che faceva parte di un piano più grande?
Lettore: E poi, a proposito di Niall, allora non è sempre stato una testa di caspio! Ma come mai è diventato così maniacalmente maniaco?
Io: Io lo so... Ma non te lo dico!
Lettore: Brutta figlia di Poseidone!
In ogni caso
...
D'ora in poi aggiornerò ogni martedì e date il via allo sfogo di critiche e commenti, per farmi sapere se la storia vi piace.
Q: Di che colore avete gli occhi?
Marroni: fuoco
Azzurri: acqua
Grigi: aria
Verdi: vita
Ci si vede!
Elly
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