Capitolo 14 - Il tuo profumo su di me


È passato un mese, da quando io ed Allie, ci siamo conosciuti. Mentre percorro I-5, sfrecciando sopra il Tamigi, torturo la mia dolce bambolina, con piccole carezze nell'interno coscia. Sam e Amie guardano un film animato al cellulare, ed io felice mi godo questa prima domenica di giugno, che tanto avevo atteso. È così strano sentirmi felice, dopo un tempo illimitato di totale solitudine. Pensavo che mi bastasse dominare, ed invece, ho scoperto che posso avere entrambe le cose. Allie guarda l'orizzonte di fronte a sé, lasciandosi cullare man mano, che la città svanisce dietro di lei. È così bella e dolce. Non riesco a smettere di sbirciare ogni suo movimento. Sono completamente cotto di questa donna, anche se ancora lei non lo sa. Dovrei confessarle ciò che provo, ma la paura di dire o fare la scelta sbagliata è troppa. Finalmente, dopo mezz'ora di macchina arriviamo al lago. L'Alexandra Palace Lake, ospita più di tremila persone forse anche qualcosa di più. È fornita all'interno del resede, di tantissime attività e si possono trovare diverse cose da fare, come ad esempio: visitare il museo storico, vedere spettacoli al teatro contemporaneo e godersi stupende escursioni nei piccoli sentieri. Inoltre, non dimentichiamo il soggiornare. Questa sera, mi sono però ripromesso di cenare al ristorante. Allie fino all'ultimo secondo ha insistito per un camping. Nonostante non sappia i miei trascorsi, posso ancora permettermi un lussuoso fine settimana. 

"Non finirò mai di stupirmi quanto la sua semplicità che le appartiene, è così dannatamente avvolgente ed unica ai miei occhi." 

Conosce un po' la mia storia ma non tutta. Mentre di lei, so soltanto poco o nulla. Il fatto di non parlare di noi è complicato. Però, forse, questo weekend aiuterà entrambi a conoscerci meglio.

Scarichiamo tutto l'occorrente e ci dirigiamo verso la meta. Amie e Sam, corrono felici lungo il sentiero. A gli occhi di ogni passante, sembriamo la classica famiglia felice che sta per godersi la splendida giornata. Ed invece, non lo siamo.

Nonostante abbia deciso di portarla con noi. Lei nel mio piccolo, rimane la mia sottomessa. La donna che amo legare e scopare come più preferisco. Sarò pazzo e malato non permettendomi di dimostrare un qualcosa di più, ma la cosa mi spaventa. Il fatto di non conoscerla e di non aprirsi entrambi, rimanendo in quella zona comfort è terribilmente difficile. Sembra un anno invece che un mese al suo fianco. Nonostante stia bene al suo fianco il passato continua a seguirmi a frenare ciò che sono stato. Prima di diventare ciò che sono, ero soltanto un ragazzo innamorato dell'amore della mia vita e adesso sono soltanto un uomo e un padre affettuoso a cui piace tantissimo scopare. Mentre in fila indiana, affrontiamo il sentiero fangoso, una giovane coppia si ferma davanti a noi, ormai in procinto del lago. Sorridono e si esaltano per lo spettacolo. L'acqua brilla sotto la luce dei raggi solari, e per un breve istante, anche io ne rimango meravigliato e affascinato. Sono felice; eppure, la paura mi attanaglia, ma oggi voglio scacciar via ogni brutto pensiero, godendomi tutto questo.

<< Mi scusi, potrebbe scattarci una foto? >> Chiede, la ragazza tutta innamorata. Noto Allie, sorridere. Ma rimane comunque in disparte senza essere invadente. Tiene per mano Amie, ed assieme, raccolgono qualche margherita in mia attesa. Nonostante, non sia parte della famiglia, si prende cura di loro come se lo fosse.

"Chissà se in futuro, abbia mai preso in considerazione, all'idea di averne? Oppure in passato..." Scaccio via quel pensiero e scatto la foto. Le restituisco il cellulare e tutta pimpante, la osserva.

<< Scusi? >> Dice, nuovamente.

<<Sì? >> Chiedo, perplesso.

<< Volete anche voi una foto tutti assieme? Oppure, con sua moglie? >>

<< Ehm... Lei... >> Rimango spiazzato e stupito per qualche istante. La cosa mi rende felice, ma anche un po' stranito. Così in procinto di replicare, Allie mi spiazza e risponde:

<< Ti ringrazio, ma non è necessario. >> Amie e Sam ci avvicinano e la piccola peste dolcissima inizia a saltellarle intorno.

<< Allie! Allie! Ti prego fai una foto assieme a noi. Ti prego! Ti prego! >>

<< E va bene, ma smettila di saltellare. Tu cosa ne pensi Lucas? Facciamo un'eccezione? >> Sorride. Felice prende il cellulare dallo zainetto, e lo cede alla ragazzina ormai divertita.

<< Siete pronti? Dite: Cheese! >> Sorridiamo e attendiamo il suono della fotocamera. La ragazza restituisce il cellulare e dopo averla ringraziata ci incamminiamo nuovamente verso il lago.

Raggiunto il luogo camping, montiamo le due tende e tutte le attrezzature necessarie. È così rilassante e confortante, avere a disposizione un po' di tempo per loro. Con Sam ho deciso di pescare un po' e cercare di migliorare il nostro rapporto padre e figlio. Sono così pochi i momenti, e il lavoro non mi permette alcune volte di stare a lungo assieme a loro. È così ingiusto. Loro crescono e si creano un'indipendenza, e tu puoi solo guardare ciò che loro hanno realizzato in così poco tempo. È bello vederli crescere, ma brutto vederli poi, andarsene. Allie ha deciso di rimanere con Amie, in tenda. Entrambe, hanno costruito in poco tempo, un rapporto dolcissimo. Ogni volta Allie, le racconta qualche storia. Principi e principesse che combattono per il vero amore. La mia piccola ne rimane incantata ed ogni qualvolta, le brillano gli occhi e mi chiede se Allie sia la mia principessa. Io non so mai bene cosa risponderle, quello che però le dico è:

" Una persona può essere il tuo principe o la tua principessa, se solo provi a sentire il tuo cuore battere. "

Beh, mi sa che le mie parole, si stanno rivelando una dura realtà. Quando sono al suo fianco, tutto si trova nel giusto ordine. Mi sento libero e al tempo stesso, potente. Forte e brioso, come mai prima. Sarà folle e banale tutto ciò, me rendo perfettamente conto. Ma non riesco a non pensare, che forse un giorno in un piccolo e bizzarro universo, lei possa essere tutto ciò che ho sempre cercato.

In barca con Sam parliamo di scuola e di nuovi videogiochi. Mentre mi parla incantato e ammaliato della sua vita, mi appare di nuovo bambino. Nonostante i suoi quindici anni, lui per me rimane l'amore che ho stretto tra le braccia la prima volta.

<< Sam mi dispiace che non riusciamo a passare molto tempo assieme, lo sai vero? >>

<< Sì lo so, papà. Senti... Posso farti una domanda? >>

<< Certo che puoi. >> Dico, felice.

<< Allie... Beh... la sposerai? >>

<< Che cosa? >> Dico, esterrefatto.

<< Beh, la gita e tutto quanto. Immagino divorzierai dalla mamma. Giusto? >>

<< Sam, io non vado da nessuna parte. Capito? Comunque, no! Non sposerò Allie. >> Dico, confuso.

Sarebbe folle e malato da parte mia. Il nostro è un rapporto felice e sereno senza drammi e gelosie. Non voglio assolutamente questo. Almeno, non adesso.

Rimaniamo in silenzio per un po', in attesa di qualche pesce ma niente abbocca all'amo. Oggi è una giornata fiacca. Forse, dovremmo cambiare zona o forse oggi non è la giornata ideale per pescare. Osservo l'acqua e rilasso la mente in cerca di un po' di pace. Ma Sam interrompe dopo poco quell'idillio.

<< Papà? >>

<< Si, figliolo? >>

<< Allie... Mi piace. Sposala pure se vuoi. >> Mi volto all'istante e Sam sorride. Io, non so come sentirmi o cosa sentire. Dentro di me è tutto così strano e dannatamente bello.

"Io sposarmi? Di nuovo? Per giunta, con una mia sottomessa? Si, folle."

Rimango in silenzio e dopo qualche ora torniamo a riva con la bellezza di soltanto quattro pesci. Rimugino sulle parole di Sam, ma un futuro di me assieme alla dolce ragazza che ho di fronte adesso, mi spaventa. Finito di arrostire i pesci, Allie prende qualche patatina dal contenitore e serve infine, i piatti con un po' d'insalata di riso. Volevo pranzare all'hotel, ma nuovamente questa ragazza ha deciso di far diversamente. "Direi che l'idea avuta è molto più bella. Anche, se questo non mi permetterà stanotte di punirla, come io comando."

Finiamo il pranzo e verso le due decidiamo di fare una piccola escursione. Sam come un giovane esploratore, racconta ad Amie storie di avventura e assieme fotografano ogni insetto ed animale che lungo il sentiero incontrano.

<< Sai... Quando andavo in Italia era normale tutto questo. Con i miei genitori era la nostra routine ideale, ma poi mi hanno lasciato troppo presto. >> Sull'ultima frase lascia andare un lungo sospiro e guarda triste il lago affianco a sé.

<< La casa è ancora tua. >>

<< Non più. Non avevo soldi dopo la loro morte e ho dovuto pagare i debiti scolastici che mi erano rimasti per potermi laureare. Ma mi sono fatta una piccola promessa: un giorno la comprerò di nuovo e vivrò lì. Sarebbe un sogno Non credi? >> Dice, felice.

<< Da come lo hai appena descritto sì. Sarebbe meraviglioso. >>

<< Parlami di te, Lucas. Come sei arrivato qui? >> Chiede, curiosa. Inizio dalla mia povera adolescenza, fino alla Germania, per poi arrivare a Meg. Infine, i miei debiti di gioco e la mia unica salvezza che è diventato ed è tutt'oggi: il mio lavoro.

<< So che mi hai parlato delle chat e di Olivia, ma dominare era dentro di te? >> Rido e rifletto al tempo stesso a quella strana domanda. Poi riunisco le parole e riprendo: << Beh, non so spiegartelo. Tutto è iniziato da Rose veramente. >>

<< Chi è Rose? >> Chiede, confusa.

<< La prima sottomessa avuta carnalmente. >> Rimane allibita e un po' spiazzata.

<< Ma non era Olivia? >>

<< È complicato. Rose era la babysitter di Sam. Le cose non andavano affatto bene tra me e Meg. Inoltre, il lavoro non ci permetteva di occuparcene adeguatamente, così decidemmo di prendere una giovane ragazza che potesse occuparsi di loro nelle ore di assenza. All'epoca ero ancora un semplice aiuto chef e il martedì avevo la mattina libera. Ma un giorno Sam non stava bene e Meg aveva una riunione importante quindi tornai prima per occuparmi di lui. Entrai nella sua stanza e Rose dormiva al suo fianco era così innocente e bella che mi ammaliò. >>

<< Eri innamorato? >>

<< No! Certo che no. Però gli uomini purtroppo hanno certi bisogni con il tempo. Non so se capisci? >> Rido e lei fa altrettanto.

<< Mi sa di non comprendere. Vuoi che ti rinfreschi il nostro incontro? >> Rido nuovamente e scuoto la testa divertito. "Forse, ha ragione Sam, dovrei sposarla."

<< Non serve. Ma se vuoi... >> Dico, malizioso.

<< Che scemo! Continua la storia... >> Dice. Mi afferra sottobraccio e continuiamo il tragitto. Quel gesto intenerisce il mio ego e sorrido avvolgendomi a quel momento per noi sereno.

<< La svegliai e lei innocente si stiracchiò. Non disse nulla, ma semplicemente si alzò dal letto e si sistemò le pieghe della gonna che le stava terribilmente corta. Ricordo che non estrema innocenza disse: "Mi scusi signore, la febbre era molto alta così ho deciso di far compagnia al piccolo in attesa del suo ritorno. Spero non le dispiaccia." Non c'era assolutamente niente di provocatorio, eccetto la gonna. Forse erano mesi che non toccavo qualcuno ma le afferrai la mano e la condussi in salotto velocemente. Lei rimase confusa e perplessa dal quel gesto, così la scaraventai sul divano e la baciai. Le strattonai i capelli e scoprii il collo ed infine le dissi soltanto: "Come mi hai chiamato prima?"

"Che cosa? Disse confusa. "Prima!" Ribattei. "Signore?" Annuii e mi riavventai su di lei. Scopammo come mai prima avevo fatto la sculacciai e le bloccai i gemiti con la mano, in modo da non svegliare Sam. Mi piacque ciò che le feci al tal punto che non fu soltanto quell'unica e folle volta. >>

<< Cavolo! >> Mi resi conto che Allie era alquanto confusa e forse un po' imbarazzata. Mi sono aperto a lei forse un po' troppo.

<< Tutto ok? >> Dico, confuso.

<< Si, scusami. Riflettevo... >>

<< In merito a cosa? >>

<< Beh, noi. Meg. I tuoi figli... Io sono come Rose? >>

<< Che cazzo! Cosa? No! Assolutamente. >> Dico, frustato. "In effetti cosa siamo? Amanti?"

<< So perfettamente che per te, è tutto diverso. Capisco di cosa hai bisogno credimi! Perché anche io in questo momento lo sento Lucas... Ma cosa accadrà se provassi qualcosa per te. Sarebbe sbagliato? Folle? Oppure normale? >> Guarda in basso confusa e pensierosa.

<< Beh, non lo so Allie... Anche per me è la prima volta che passeggio con qualcuna all'esterno che non sia stata la mia ex moglie. Nel senso, che sei la prima a cui mostro il mio lato esteriore. Quello di padre e di uomo da tutti i giorni. Quindi posso solo prometterti che per il momento sei l'unica in grado di farmi sentire vivo. >> Si volta stupefatta e sorride. Ricambio a mia volta ed anche io mi sento sollevato in quel frangente. Poi senza indugio e paure, Allie si avvicina e posa la sua mano sulla mia guancia. Mi guarda con aria amorevole e non aggiunge niente ma semplicemente mi bacia. Rispondo felice anche io. Mi sento bene e come mai prima ho voglia di qualcosa di nuovo. Mentre le nostre lingue danzano e si esplorano, dolcemente, i nostri corpi sentono un nuovo calore dentro. Si desiderano e si cercano come mai hanno fatto prima. Il bisogno di appartenersi è più forte che mai. Mi sazio di Allie. Mi lascio avvolgere dal quel dolce ed intenso profumo che solo lei emana. In quell'istante non m'importava che fosse la mia sottomessa. Desideravo e speravo soltanto una cosa: che tutti sapessero che fosse mia. Semplicemente mia.


☙☙☙

Buonasera cari lettori! Vi aggiorno un nuovo capitolo nella speranza di un vostro commento e stellina che possa apprezzare ancor di più questa folle e inebriante storia romance. Vi auguro una buona lettura.

Gessi🌻

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top