XV-Improvvisare-
*Nobody puts Baby in a corner*
Capitolo corto! Però mi sembrava importante lasciare a questo momento un po' di sano protagonismo. Azzurra sta sguazzando nell'ansia anticipatoria e da prestazione che tutti conosciamo bene, ma per fortuna lei ha Dennis. Nella vita ho capito che una delle skills più importanti che possiamo apprendere e allenare nella vita è quella dell'improvvisazione.
Siete d'accordo? Fatemelo sapere nei commenti :)
<<Ho capito. E' come il gatto di Schrödinger>
<Che?!> Azzurra alzò il volto imbronciato su Dennis.
L'amico la fissava, poggiato allo schienale del divano su cui Azzurra stava leggendo gli ultimi messaggi.
Mirko le aveva scritto che in un quarto d'ora sarebbe arrivato da lei.
Non doveva farsi prendere dal panico.
Niente panico
<E' semplice> rispose Dennis: indossava una tuta bianca che aderiva al fisico asciutto, una collana d'oro pendeva nel vuoto dal collo allenato.
<In meccanica quantistica si fa l'esempio del gatto di Schrödinger>
< ah-ah> replicò meccanicamente, si alzò portando il cellulare con sé.
Mirko avrebbe potuto scriverle in qualsiasi momento per disdire.
Non si sa mai.
Ma no, non sarebbe successo. Lo sentiva.
<Non mi stai ascoltando> Dennis la seguì in bagno a braccia conserte.
Azzurra lo guardò dal riflesso nello specchio rettangolare.
<Beccata>
L'amico fece un dito medio inanellato e riprese a sciorinare qualunque cosa stesse dicendo sotto il casino dei suoi pensieri.
Voleva truccarsi, ma se avesse sudato? La tuta non le cadeva a dovere, quel suo povero sedere se ne stava sconfitto, piantato sopra le cosce. Le tette in compenso erano in vista, bè non poteva mettersi una cosa accollata per una lezione di bachata, no?
Doveva calarsi nella parte di salsera caliente.
Ma cosa stava dicendo?!
<< Allora prendi un gatto e lo metti in una scatola dove c'è del materiale radioattivo>>
<<Perché mai dovrei fare una cosa del genere?!>>
<<Zitta e segui>> la rimproverò.
<< Dopo un po' di tempo il materiale emetterà radiazioni dannose che potrebbero uccidere il gatto. Ci sei?>>
Azzurra alzò gli occhi dallo schermo dello smartphone e gli fece cenno di proseguire con il mento.
<<C'è una certa probabilità che ciò accada e che il gatto perisca, ma noi non sappiamo cosa sta accadendo perché la scatola è chiusa.>>
Dennis era sempre più infervorato, scandiva le parole come se stesse spiegando il concetto più ovvio del mondo.
La fissò dritto negli occhi e le sfilò il telefono dalle mani, guardo lo schermo e poi tornò a fissarla.
<< Per scoprirlo è necessario interagire con la scatola. Aprendola, ad esempio. Finché non interagisci e te ne stai con le mani in mano tutte le opzioni restano valide. Lo stato collassa solo quando interagisci col sistema, non con la scatola quindi, ma col gatto. Solo allora vedrai se il gatto è vivo o morto.>>
Azzurra fissò lo sguardo negli occhi esasperati dell'amico: il citofono trillò e il cellulare di Azzurra vibrò.
Era arrivato Mirko.
Dennis sbuffò, sapeva che non lo aveva ascoltato.
<Ho capito solo che mi stai dando della gatta morta> disse in tutta risposta, ma lui sorrise e andò ad abbracciarla.
<Che fai?>
<Lo so che hai sentito. Devi solo aprire la scatola, okay? Vedrai che una mano alla volta saprai cosa fare>
Finì con l'afflosciare le spalle, si lasciò stringere e sottovoce lo ringraziò.
Era ora di aprire la scatola.
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