Ti amo
Il tumore si era esteso a velocità molto maggiore del previsto. Vì era diventata la seconda persona sulla lista delle emergenze. Quando arrivò il giorno dell'operazione la ragazza stentava a ricordare il proprio nome.
Luke parlò con lei pochi minuti prima che entrasse in sala operatoria. Vega si guardava intorno smarrita. Luke le prese la mano.
- Ce la farai - le disse
- Ti prego, spiegami qualcosa. Qualsiasi cosa. Non ricordo bene dove mi trovo. -
- Ti ricordi chi sono io, Vì? - chiese il ragazzo speranzoso.
- ... Luke? - chiese lei
- Sì! Sì, sono Luke. Sei...sei in un ospedale, ma non devi preoccuparti perché ci siamo tutti noi con te, capito? - Luke indicò con un gesto i genitori della ragazza che sedevano poche sedie più in là. Calde lacrime scendevano dagli occhi della ragazza, imperlando le ciglia come gocce di rugiada, le incorniciavano gli zigomi, scivolavano sulle sue guance e infine cadevano sul suo collo.
- Non capisco... Scusami, davvero... - Disse Vega. Luke ispirò profondamente.
- N...non ti devi preoccupare, va tutto bene, vedrai che andrà tutto bene e fra poche ore sarà tutto passato... -
- Cosa? Cosa sarà tutto passato? Ti prego, spiegami - Luke chiuse gli occhi e scosse la testa.
- Lo vedrai, davvero, lo vedrai da sola - Guardò quegli occhi verde foglia e quello schizzo di lentiggini e tre anni di ricordi lo investirono. Vide quegli occhi ridere davanti a lui e le sue braccia solleticare quelle di quella ragazza, li vede piangere di felicità davanti a una festa improvvisata, li vide supplicarlo di tornare il prima possibile da un viaggio, li vide imbarazzarsi davanti alla porta del dormitorio dei maschi la prima volta che erano usciti insieme, li vide trattenersi per poi inondare di lacrime la sua spalla davanti a un film commovente.
Li vide smarrirsi davanti alla richiesta della sua data di nascita.
- Cosa c'è di sbagliato in me? - chiese ancora Vega. Luke cominciò a piangere per la terza volta in pochi giorni.
- Non c'è niente di sbagliato in te, davvero, non c'è niente di sbagliato, andrà tutto bene, devi solo fidarti di me e vedrai che andrà tutto bene - rispose senza osare guardarla in viso mentre diceva queste parole. L'amore che ardeva nel suo petto era il fuoco di un incendio, eppure quella ragazza non ricordava neanche chi fosse lui. Gli venne in mente una cosa e osò porre la domanda a quegli occhi verde foglia:
- Dimmi ciò che penso, Vì. Quello che pensi che io stia pensando in questo momento -
- Forse intendi quello che sto pensando io? - chiese lei sentendosi interrogata. Era una domanda a cui non sapeva rispondere.
- No... quello che pensi che io stia pensando, me lo potresti dire? -
- Io... ti prego perdonami, ma non ti capisco - Le lacrime scendevano copiose sulle guance di entrambi.
- N...nulla, tranquilla, hai ragione... era una domanda strana -
- Scusami... -
- No. No, va tutto bene, tranquilla -
- Io... penso di ricordare qualcosa... stavo su un prato e forse c'eri tu accanto a me... e stavo guardando in cielo -
- Si... -
- C'era qualcosa nel cielo, e noi la stavamo guardando... -
- Lise? - il cognome della ragazza risuonò nella sala d'attesa. Era arrivato il momento. Luke strinse la mano della ragazza. E disse le ultime parole che le avrebbe rivolto, tra i singhiozzi.
- Ti amo, Vì -
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