Ricerche
Quando l'allarme tsunami terminò, il giorno dopo, e ai ragazzi venne permesso di uscire, la ragazza si precipitò fuori dal dormitorio e s'inoltrò nei boschi intorno alla scuola. Sapeva che era una cosa stupida, ma valeva la pena tentare. Luke non c'era, come previsto. Si chiedeva per quale motivo i professori non avessero cominciato a cercarlo già da tempo. Rientrò nella scuola.
Fu difficile ottenere un incontro con la preside, ma alla fine ci riuscì, quel pomeriggio. Quando le parlò dell'assenza di Luke, lei si sorprese, come se non lo sapesse. Maledetta prof di fisica: non glielo aveva detto. La preside accettò la proposta della ragazza e finalmente una squadra di ricerca cominciò a cercare il ragazzo. Si unirono alle ricerche i genitori della ragazza, tornati dalla Germania non appena avevano sentito parlare dello tsunami. Anche i genitori di Luke erano a Love Island: poco prima che il traghetto salpasse per l'isola si era sentito l'allarme a quattro suoni e il viaggio era stato rimandato. La signora e il signor Stanon erano arrivati quella mattina.
Le ricerche durarono l'intera notte e anche il mattino seguente. Poco dopo pranzo ricominciò a piovere. Era una pioggia leggerissima, che più che toccare la pelle e i vestiti della ragazza la sfiorava accarezzandola. Stava percorrendo per l'ennesima volta la strada che usciva dai giardini della scuola. Aveva considerato tutti i possibili percorsi che si potevano prendere camminando a caso su quella strada e sulle viuzze che la circondavano. Le mancavano solo un paio di strade da controllare.
Cosa cercava? Non Luke, non era così speranzosa. Cercava segni che potevano significare che lui era passato di lì. Sì fermò e alzò gli occhi al cielo: le nuvole. Volse lo sguardo avanti e continuò a camminare.
Ad una tratto urtò qualcosa con il piede e cadde all'indietro, sul terriccio bagnato della strada. A lei andò bene. Lei cadde all'indietro. A Luke era andata male. Era caduto su un fianco. La ragazza fissò il sasso che la pioggia aveva reso scivoloso. Aveva camminato su quel sasso ed era scivolata. Alla sua sinistra non c'era nulla. Era una discesa molto ripida che portava prima a una spiaggetta e poi al mare. Il terreno era per metà erboso e per metà roccioso. Decise di fare una cosa molto stupida ma intelligente. Come può un'azione essere stupida e intelligente al tempo stesso? Scendere un pendio roccioso verso il mare senza nessun tipo di contatto con la strada è una cosa stupida. Ma è intelligente se una persona è scomparsa e tu hai appena scorto una rientranza della roccia.
Avrebbe dovuto chiamare la squadra di ricerca, ma non c'era tempo: doveva salvarlo subito. Scese lentamente e cautamente sulla discesa, che per fortuna non era scivolosa come due giorni prima, quando la pioggia era molto più forte. Arrivò alla rientranza che aveva scorto dalla strada. Non era solo una rientranza, era una vera e propria grotta. Vi entrò, con il cuore a mille e l'oscurità che l'avvolgeva sempre di più. Sentì la sua voce.
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