La malattia

Il viso dolce di mia madre,
benevolenza donatrice di un grande omaggio.

Visionaria e svampita,
così son nata.
Ma la benedizione è la greve afflizione.
Passione, virtù,
sincerità e difetto.
Irrequieta vago nel mondo che non c'è.

Di una sete insaziabile,
in siepi di alti sogni mi aggiro,
dannata io nella perdizione.

E si contorce l'anima mia
nella dolce malattia.
E vaneggiante di magia
suda freddo la malattia.

Delirio in nuove arrese
dove oltre sempre vedo,
che comprendere ed amare
sa pur fare male,
ma è l'unica via
per non morire.

Mo

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