Capitolo Tre: un presente doloroso

Michael accompagnato da Tao stava trasportando varie scodelle piene di patatine e altre schifezze insieme alle bibite che avrebbero bevuto, sul divano del salotto della loro amica stavano aspettando sia Tina che Ben mentre discutevano animatamente su qualcosa. Michael non riuscì che si sentirsi sollevato nel vedere come il biondo, alla fine era riuscito a fare conversazione e soprattutto di come Tina avesse trovato un aggancio comune per iniziare quella chiacchierata, voleva solamente che quella serata fosse perfetta per tutti quanti

<<Andiamo! Sailor Moon è Cento volte più forte di Zelda è letteralmente la reincarnazione della dea della luna e prende potere da quest'ultima! Mentre Zelda , d'altro canto ci mette una vita a sbloccare i suoi poteri e non è neanche in grado di usarli del tutto! Almeno negli ultimi giochi>> Affermò Tina incrociando le braccia totalmente orgogliosa della sua affermazione. Mentre dall'altra parte c'era Ben che ridacchiava scuotendo la testa fingendosi del tutto sconvolto da quelle parole <<Vuoi paragonare una che si fa chiamare "Serenity" e che per combattere ha bisogno della minigonna e uno scettro luccicante con una ragazza che una volta sbloccati i suoi poteri aiuta l'eroe letteralmente a salvare più di un popolo?>> Michael alzò gli occhi al cielo prima di ridere, perché sapeva bene che dalle parole del suo amico sarebbe nata lo sgomento totale di Tina , e di come quest'ultima avrebbe iniziato un discorso intero su quanto l'anime fosse fuorviante rispetto al Manga, su come nel manga le ragazze venivano rappresentate, non solo al meglio e meno stereotipate, ma veniva anche descritto la loro ascesa come Dee.

Aveva sentito questo discorso almeno una sentina di volte ed ogni volta che uscivano nuova serie con delle guerriere al femminile, Tina le paragonava alla profondità di Sailor Moon. Tao, d'altro canto, invece guardava i due con aria quasi serena, come se a differenza di Michael si sarebbe aspettato da un momento all'altro una catastrofe. Era felice che Tina si sentisse a suo agio, non era facile convincerla a fare nuove amicizie non si fidava ancora del biondo, non ci riusciva continuava a pensare che fosse una persona che è meglio non frequentare nei contesti della vita quotidiana. ma per l'allegria di Michael, la tranquillità di Tina e soprattutto la sua salute mentale, avrebbe evitato scenate quella sera.

<<Se avete finito di parlare di quale Dea o Regina sia più forte  vi informo che noi qui abbiamo il cibo che è decisamente un argomento migliore >>Tina sorrise e fece posto per far sedere Michael in mezzo a lei e Ben, mentre Tao si sedette sulla poltrona libera tenendosi la scodella di popcorn sulle gambe, il resto venne appoggiato da Michael sul tavolo.

I ragazzi avevano diversi dischetti davanti a loro e non avevano ancora deciso quale film guardare, erano indecisi se uno dei film ispirato ai libri di Stephen King come aveva proposto Ben, oppure se puntare su qualcosa di più moderno, magari uno degli Horror appena usciti, anche se Tina aveva chiesto se avrebbero potuto vedere qualcosa di più tranquillo, ma la maggioranza aveva votato per i film dell'orrore. Alla fine e poco prima che Michael andasse a prendere le ciotole per mangiare avevano usato il gioco degli stecchi per decidere chi avrebbe scelto il film e per botta di fortuna, il più lungo era quello di Michael e in questo modo si era ritrovato a poter decidere lui per non voler turbare troppo Tina aveva pensato di scegliere Shining che si era un horror.

Che comunque era molto più di tensione e aveva decisamente più pause da una scena paurosa all'altra, ma dall'altra parte era davvero curioso di vedere che cosa potevo offrire questo famigerato film ha chiamato Saw l'enigmista

 <<Michael ti voglio bene, ma muoviti a scegliere, altrimenti finiamo per diventare vecchi.>> Gli disse il biondo appoggiando il mento sulla sua spalla mentre guardava i due DVD sotto lo sguardo divertito del suo amico, Michael gli lanciò una rapida occhiata prima di tornare a guardare le due custodie che aveva in mano da una parte era anche leggermente arrossito,ma cercava di non farlo intravedere agli altri suoi amici non glielo aveva mai parlato di quello che lui è Ben facevano dei baci e di quella specie di relazione che era iniziata da poco, forse non si sentiva ancora pronto alle loro reazioni o semplicemente pensava che fosse qualcosa di intimo che doveva rimanere fra lui e il suo amico almeno per adesso. 

<<Sai si dice che la pazienza è la virtù dei forti. Comunque credo che per stasera faremo una seconda...uh forse era terza o probabilmente decima visione di Shining.>> Ben sorrise tornando al suo posto dopo aver rubato una patatina dalla ciotola sul tavolo. Tina invece si era messa a chiacchierare con Tao, forse nella speranza di distrarsi dal fatto che avrebbe visto un film abbastanza pauroso per i suoi standard, ma gli andava bene.

I ragazzi gli avevano promesso che dopo quel film avrebbero potuto vedere anche un bel Fantasy e lei aveva sentenziato che avrebbero assolutamente visto il Signore degli Anelli anche a costo di fare mattina.

Alla fine Michael inserì il dischetto nel lettore DVD e dopo un paio di tentativi andati a vuoto, perché quell'aggeggio era abbastanza vecchiotto riuscì ad avviare il disco, si sedette sul divano accanto a Tina e a Ben e aspettò che il film iniziasse. la stanza era stranamente silenziosa e Michael non poté fare a meno di girarsi a guardare i suoi amici improvvisamente avevano perso tutta l'allegria di poco prima, avevano delle espressioni quasi serie in viso o almeno decisamente annoiate mentre guardavano davanti a loro, non stavano semplicemente guardando la tv stavano letteralmente fissando un punto davanti a loro. Il ragazzo dagli occhi verdi trovò tutta quella scena abbastanza inquietante, si girò verso Ben per chiedergli se anche lui non trovasse strano quella strana atmosfera, ma sussultò nel vedere che il suo amico invece aveva un sorriso inquietante In volto. I suoi occhi erano puntati davanti a sé come se stesse guardando la TV, ma in realtà non stava affatto prestando attenzione a quest'ultima.

Sbattè gli occhi un paio di volte e si concentra sulla TV. Guardò attentamente lo schermo per cercare di capire cosa stessero fissando, ma sembrava tutto normale.

Erano iniziati i titoli di presentazione del film e stava per venire inquadrata la famiglia come era giusto che sia <<Ragazzi, va tutto bene? Vi state comportando in modo strano>>Non ebbe alcuna risposta da nessuno di loro prese, una manciata di popcorn iniziando a mangiare non capendo quello che stava succedendo all'inizio, pensó che forse si trattava di uno scherzo che gli amici avevano organizzato insieme o qualcosa del genere. Anche perché altrimenti come mai si comportavano in modo così anomalo? 

Michael si ritrovò a strabuzzare gli occhi quando la scena alla tv cambio di colpo dopo una lieve interferenza statica. Infatti al posto dei protagonisti c'era l'inquadratura di una luna completamente rossa con un cielo di una tonalità leggermente più scarlatta intorno ad esso. Era come se fosse stata ripresa da una videocamera di quelle vecchie, che lasciavano intravedere l'orario di quando veniva registrato il video <<che cazzo...>>Si lasciò sfuggire. Fece un verso sorpreso quando vide sia Tao che Tina alzarsi come se nulla fosse e iniziare a camminare verso il piano di sopra velocemente.

Seguì i suoi amici cercando di capire che diavolo stesse succedendo e quando provo a prendere la mano di Tina dovete fare dei passi indietro, quest'ultima Infatti si girò di colpo e al posto dei suoi occhi, c'erano due enormi fori neri, da cui non si intravedeva assolutamente niente. Dentro ad essi non c'era sangue o qualcos'altro di disgustoso solo un enorme vuoto nero che lo fissava. Non poté fare altro che indietreggiare il più possibile totalmente terrorizzato, soprattutto quando ebbe la conferma che anche il suo amico Tao non avesse più gli occhi, ma solamente quelle enormi voragini nere <<Dovresti vedere il film dei bambini della Luna, sono sicura che al tuo amico Ben piacerà>>Aveva detto Tao guardandolo con un sorriso totalmente innaturale per poi iniziare a fare le scale verso il piano di sopra, seguito a ruota da Tina che invece aveva un'espressione del tutto apatica. Michael si girò verso il divano dove era ancora seduto Ben, con il cuore che palpitava per la paura e con quella sensazione di nausea che gli aveva preso lo stomaco. Inizio a camminare verso l'amico,non sapendo cosa fare non riusciva neanche a capire cosa diavolo stesse succedendo, l'unico rumore che si sentiva nella stanza era quello della TV leggermente statico e l'immagine fissa di quella orribile luna rossa che adesso gli sembrò molto più inquietante <<Ben? Non so cosa diavolo stia succedendo qui, ma forse dovremmo andarcene da questa casa>> Deglutì rumorosamente avvicinando una mano alla spalla del suo amico che continuava a rimanere immobile a fissare la TV. Sussultò quando appoggiando la mano sentì la pelle di Ben completamente congelata. Quest'ultimo rimase immobile alcuni secondi prima di girarsi di scatto verso Michael che d'istinto urlò indietreggiando.

Ben aveva un espressione sofferente in volto, la più dolorosa che Michael avesse mai visto in tutta la sua vita, i suoi occhi erano completamente neri, come quelli dei suoi amici poco prima, ma erano anche completamente sgorganti di sangue che colavano lungo le guance del biondo.

Michael urlò cercando di trascinarsi il più possibile contro la parete, troppo spaventato per avvicinarsi nuovamente al suo amico, che quest'ultimo lo fissava ancora con quell'espressione completamente dolorante e disperata, Michael si accorse solo in quel momento, abbassando leggermente gli occhi, dell'enorme ferita che il suo amico aveva nello stomaco stomaco, anche questo sgorgante di sangue, come se qualcuno lo avesse pugnalato da poco. Subito la paura inizio a scemare, probabilmente sostituita dall'istinto di protezione che Michael aveva verso l'amico.

<< Oh mio Dio Ben!, che cosa sta succedendo? I-io Devo trovare qualcosa per tamponare la ferita! S-si così...>> Cerco di avvicinarsi e usare la federa di un cuscino lì vicino, che quasi strappo per prenderla, per tamponare la ferita sullo stomaco del suo amico che però non sembrava minimamente preoccupato da essa. Ben appoggiò una mano gelida sul braccio del castano questa cosa che ci tremare ancora di più Michael, quest'ultimo cercava di non pensare troppo al sangue che gli stava macchiando le mani attraverso la federa ne ha quel terribile spettacolo che ormai era il viso del suo amico << Perché non mi hai fermato? Hai detto che mi avresti sempre protetto, io non volevo morire Michael perché non hai impedito tutto questo?>> Michael non riuscì a smettere di piangere e inizio a ripetere scuse su scuse, quasi come se fossero. <<Disculpe. Por favor perdóname, lo siento mucho. Lo siento, lo siento, lo siento, lo siento.>> Continuava a ripetere nella sua lingua natale, quella era l'unica cosa che riusciva a dire mentre che cercava di fermare quell'orribile continuo sgorgare di sangue che sembrava non finire mai. 

Ad un tratto Ben si mise in piedi e inizio ad affondare nel pavimento, come se quest'ultimo fosse fatto d'acqua, Michael si aggrappo al suo braccio disperatamente cercando di non lasciarlo andare. Provò con l'appoggiare i piedi sul pavimento per riuscire a rimanerlo a galla, lui riusciva a stare tranquillamente con i piedi ancorati a terra, come se solamente il suo amico fosse obbligato ad affondare in quel modo.

Nonostante cercasse con tutte le sue forze di tirare fuori Ben, non riusciva in alcun modo, il biondo infatti all'improvviso sembrò esser diventato molto più pesante. Michael continuava a piangere e a singhiozzare mentre stringeva con tutta la sua forza la mano di Ben che lo fissava in volto senza mai distogliere lo sguardo dal suo volto che faceva sentire Michael ancora più colpevole << Se quella mattina non avessimo litigato, io sarei ancora vivo. Come ci si sente Michael? A sapere che sono morto per colpa tua>> Quando Ben disse questa frase Michelle poté sentire la sua voce sdoppiarsi, come se la sua voce fosse stata divisa in due e una fosse molto più profonda.

Non riusci' fare altro che scuotere la testa nel tentativo di dire qualcosa che però non sembrava voler uscire dalla sua bocca, alla fine non riuscì più a tenere la mano del suo amico che affondò davanti ai suoi occhi. Intorno a lui non c'era altro che buio, la casa o anche solamente il mondo che lo circondava era completamente sparito. Era come se si trovasse in un abisso completamente oscuro, alzò lo sguardo ancora con gli occhi pieni di lacrime, e l'unica cosa che vide fu una brillante e orribile luna rossa.











<<BEN!>> urlò di colpo scansando in malo modo il piumone che aveva addosso, si guardò intorno con il fiato corto, cercando di rimettere insieme i pensieri. Aveva avuto nuovamente quell'incubo, quell'incubo che ormai si trascinava dietro da tre anni, sì guardò intorno cercando di ritornare lentamente alla realtà.

Ormai non era più un ragazzino tredicenne, non era più il Michael delle medie che aveva dovuto vedere il cadavere del suo amico ricucito in malo modo dentro una bara, nonostante tutti dicesserò che la persona incaricata di imbalsamarlo aveva fatto del suo meglio. Che si era impegnata in modo che non si vedesse quanto i suoi occhi erano rovinati o quanto la sua pelle fosse diventata inguardabile per via dell'acqua.

Ormai era un diciassettenne, ma un diciassettenne che continuava a fare sempre lo stesso sogno, forse nel vano tentativo di autopunirsi per non aver fatto nulla per salvare il ragazzo per cui aveva una cotta nonché il suo migliore amico. Si guardò nuovamente intorno, la sua camera era abbastanza disordinata, ma come quella di un qualsiasi adolescente, se non si contava l'enorme parete che era stata sgombrata per poterci attaccare fogli collegati da delle puntine dei fili. Quella era la sua piccola postazione dell'indagine, dove raccoglieva tutte le informazioni e gli indizi possibili. Infatti erano anni che cercava di rintracciare le persone che avevano ucciso il suo amico,facendolo diventare una vera e propria ossessione tanto da perdere tutta l'allegria e la socialità che aveva un tempo. Michael si girò di colpo quando senti la porta aprirsi all'improvviso, ma si calmò subito quando vide che si trattava di suo padre.

Era un uomo di quarant'anni, anche se ne dimostrava molti di meno ed era un poliziotto, per esattezza un sergente.

Aveva due occhi verdi che mettevano ancora più in evidenza la sua pelle olivastra uguale a quella del figlio, aveva anche una leggera barba che si intravedeva che non era altro che la ricrescita di quella precedente e infine una cosa che lo distingueva abbastanza, una cicatrice che aveva lungo il sopracciglio destro che si era fatto quando era ancora un cadetto a uno dei suoi primi casi. <<Oye mi pequeño rayo de sol. Hai avuto un altro dei tuoi incubi?>> Michael guardò la sua sveglia, erano le 6:30 del mattino. 

Non si meraviglio più di tanto nel vedere suo padre giá sveglio, usciva alle 5:00 del mattino di ogni sabato per andare a fare una corsetta prima di tornare casa, poi si metteva a preparare la colazione per tutti, era una cosa carina e che lo aiutava a tenersi in forma in caso di necessità al lavoro.

Alejandro, questo era il nome del l'uomo, si sedette sul letto del figlio accarezzandoli lentamente la schiena sapendo bene come quel gesto di solito aiutava il figlio a calmarsi e non andare in iperventilazione. 

Subito dopo gli porse una tazza di tè caldo che si era preparata per lui, ma che probabilmente suo figlio ne aveva decisamente più bisogno 

 <<Ormai ci sono abituato... Le pochi notte che riesco a dormire tranquillamente alla settimana si possono contare sulle dita di una mano>>Alejandro guardò il figlio con un'espressione dispiaciuta, avevano provato di tutto per aiutarlo. Dalla terapia con una psicologa al fargli frequentare vari corsi per distrarlo, ma alla fine il figlio tornava sempre a ossessionarsi con il caso del suo amico, tanto che una volta aveva dovuto seriamente metterlo davanti a una decisione.

Iprendersi una pausa da questa ossessione oppure essere ricoverato in un istituto dove avrebbero potuto aiutarlo, ovviamente si parlava di una clinica privata dove il figlio si sarebbe potuto rilassare e ricevere la giusta terapia psichiatrica, non uno strano posto pieno di matti o cose del genere.

In piccola parte aveva funzionato e Michael aveva ricominciato a vedere i suoi due amici fuori scuola ed ogni tanto ad andare al cinema, ma non erano riusciti in alcun modo a convincerlo a buttare gli articoli attaccati a quella parete. Michael diventava isterico, intrattabile e si chiudeva per giorni nella sua camera, quindi sia lui che sua moglie avevano deciso di assecondarlo almeno in questo, cercando comunque di distrarlo il più possibile. Non era facile perché comunque avevano anche un bambino di nove anni, Dennis il fratellino di Michael a cui badare e non era facile stare dietro entrambi, soprattutto perché essendo un bambino Dennis aveva biskgno più attenzioni, spazio con i propri genitori, per fortuna Michael era abbastanza protettivo con il fratellino minore e quindi avevano un bellissimo rapporto.

Certe volte purtroppo Michael sfociava in atteggiamenti seriamente ossessivi nei confronti del fratellino, per quanto riguardava la tecnologia non c'era un solo momento in cui non lo controllasse, come la cronologia e che non andasse su siti strani, cosa abbastanza sciocca, visto che comunque Dennis era un bambino, ma Alejandro sapeva che il figlio faceva così solamente per paura che potesse accadere qualcosa di brutto a suo fratello. 

<<Ti va di aiutarmi a preparare la colazione? Oggi preparo le frittelle che piacciono tanto alla mamma>>Michael sorrise, è abbastanza felice all'idea, gli piaceva aiutare suo padre in cucina, soprattutto se poteva preparare qualcosa per sua madre, infatti Cassandra, questo era il nome della donna, era quella che faceva i turni più massacranti essendo l'assistente del procuratore legale di quella cittadina, più di una volta infatti  si era ritrovava a non avere neanche il tempo di fare una colazione decente. Michael aveva sempre trovato sua madre una donna straordinaria, una di quelle che in casa sta con noi felponi e i pantaloni che gli vanno larghi, coccolando i figli (ovviamente quando non aveva dei turni) ed allo stesso tempo riusciva ad essere un'ottima  assistente procuratore con quegli stupidi completi che Michael trovava assolutamente ridicoli. Non perché fossero con la gonna e i tacchi o qualcosa del genere, ma perché quasi sempre erano di colori così noiosi o con stampe così vecchio stile che gli sembravano quasi dell'epoca di sua nonna.

Padre e figlio passarono così i restanti cinquanta minuti, a cucinare e cercare di non bruciare le fritelle. Di tanto in tanto Alejandro spalmava un po' di impasto sul naso del figlio per dargli fastidio e per vederlo un po' ridere, erano molto rari nell'ultimo periodo i momenti così spensierati tra padre e figlio, ed Alejandro voleva fare in modo di poterne godere di ognuno e di poter rivedere quel ragazzino tanto allegro era il suo piccolo <<Dios mío, ¿cómo puedes estar enérgico ya a las 7 de la mañana?>> Fece il suo ingresso in cucina Cassandra sbadigliando, Alejandro sorrise alla moglie lasciandogli un bacio sulla guancia a quest'ultima. Cassandra aveva i capelli castani e legati in una cipolla spettinata sulla testa, indossava una vestaglia di quelle pesanti invernali e sulla testa aveva ancora la mascherina per coprire gli occhi che usava per dormire. Era una donna leggermente baffuta, questa cosa si bilanciava molto con la sua altezza, era leggermente più alta del marito e del figlio. Dietro la seguì a ruota il piccolo Dennis con in braccio stretto il suo pupazzo con cui si ostinava ancora a dormire. 

Quest'ultimo aveva gli stessi identici tratti del padre, stessi occhi verdi, capelli castani tenuti in una pettinatura perennemente disordinata. L'unica cosa simile alla madre era il nasino leggermente all'insù <<Michael posso avere del succo d'arancia?>> Chiese il suo fratellino prima di sedersi al suo posto al bancone in cucina grattandosi un occhio per la stanchezza, Michael sorrise e gli versó immediatamente nel suo bicchiere un po' di succo d'arancia per poi spettinare affettuosamente i capelli, ma il suo occhio cadde immediatamente sul cellulare che non aveva notato che il ragazzino teneva in mano, probabilmente quello di sua madre che ogni tanto prendeva e subito storse il naso.

<<Credevo ne avessimo già parlato sul lasciargli usare il cellulare da solo!>> Per un attimo ci furono interi secondi di silenzio in cucina. Cassandra, guardava il figlio più grande con preoccupazione, ormai conosceva quel tono, sapeva che Michael avrebbe avuto un attacco isterico da un momento all'altro. D'altra parte Alejandro, voleva evitare una sceneggiata di fronte a Dennis, infondo il piccolo non stava facendo niente di male, più di una volta si erano assicurati di mettere il controllo per bambini sul telefono quando glielo davano.

Ma non era servito a nulla, Michael era categorico sul fatto che non volesse che il fratellino usasse il telefono da solo, diceva che comunque anche se c'erano i controlli per video e applicazioni qualcuno avrebbe sempre potuto provare contattarlo fingendosi un bambino a sua volta <<Ma mi serve! PIù tardi Vanessa ha detto che mi scriveva un messaggio per andare a giocare>>Disse il più piccolo della famiglia incrociando le braccia indispettito, era infastidito dal fatto che il fratello maggiore continuasse a sgridarlo anche quando non faceva di niente di male, i suoi genitori ovviamente gli avevano spiegato che era successa una cosa molto brutta al suo amico e che lui stava male ed era sempre preoccupato per quello, ma dall'altro canto Dennis non era altro che un bambino e non riusciva a capire in tutto e per tutto le motivazioni del fratello.

<<Beh sarebbe un peccato se finissi ammazzato no? Mi sa che non potresti più andare da Vanessa a quel punto!>> Urlò Michael sbattendo un pugno sul tavolo. Dennis indietreggio leggermente con la sedia per poi scoppiare a piangere e coprirsi gli occhi con le mani strette a pugni, Cassandra andò subito incontro al più piccolo e anche se con un po' di fatica lo prese in braccio, cercando di calmarlo e accarezzandogli la testa. Michael invece si alzò avvicinandosi nervosamente alla finestra Cassandra era già pronta a fare una bella ramanzina al figlio, ma Alejandro gli fece segno di aspettare. Non perché volesse porre degli ordini a sua moglie, ma perché sapeva che in quel momento non sarebbe servito a niente sgridarlo << Mi pequeño, capisco la tua paura, ma non puoi aver paura di qualsiasi cosa sia in internet... E non è neanche giusto che tu metta in difficoltà Dennis>>Michael cercò di controllare il nodo che gli si era formato alla gola, sapeva benissimo di aver esagerato più di una volta, si sentiva una persona veramente orribile nei riguardi del suo fratellino. 

Ma allo stesso tempo non riusciva a non pensare a quanti pericoli si correva attraverso internet, certo, lui usava i social, ma non faceva quasi mai amicizia con qualcuno che non conosceva, l'unica persona che aveva conosciuto on-line era Alexander. E anche se erano finiti per incontrarsi dal vivo , c'erano voluti interi mesi prima che Michael si fidasse anche solamente un po' di lui.

L'unica cosa simile alla madre era il nasino leggermente all'insù <<Michael posso avere del succo d'arancia?>> Chiese il suo fratellino prima di sedersi al suo posto al bancone in cucina grattandosi un occhio per la stanchezza, Michael sorrise e gli versó immediatamente nel suo bicchiere un po' di succo d'arancia per poi spettinare affettuosamente i capelli, ma il suo occhio cadde immediatamente sul cellulare che non aveva notato che il ragazzino teneva in mano, probabilmente quello di sua madre che ogni tanto prendeva e subito storse il naso.

<<Credevo ne avessimo già parlato sul lasciargli usare il cellulare da solo!>> Per un attimo ci furono interi secondi di silenzio in cucina. Cassandra, guardava il figlio più grande con preoccupazione, ormai conosceva quel tono, sapeva che Michael avrebbe avuto un attacco isterico da un momento all'altro. D'altra parte Alejandro, voleva evitare una sceneggiata di fronte a Dennis, infondo il piccolo non stava facendo niente di male, più di una volta si erano assicurati di mettere il controllo per bambini sul telefono quando glielo davano.

Ma non era servito a nulla, Michael era categorico sul fatto che non volesse che il fratellino usasse il telefono da solo, diceva che comunque anche se c'erano i controlli per video e applicazioni qualcuno avrebbe sempre potuto provare contattarlo fingendosi un bambino a sua volta <<Ma mi serve! PIù tardi Vanessa ha detto che mi scriveva un messaggio per andare a giocare>>Disse il più piccolo della famiglia incrociando le braccia indispettito, era infastidito dal fatto che il fratello maggiore continuasse a sgridarlo anche quando non faceva di niente di male, i suoi genitori ovviamente gli avevano spiegato che era successa una cosa molto brutta al suo amico e che lui stava male ed era sempre preoccupato per quello, ma dall'altro canto Dennis non era altro che un bambino e non riusciva a capire in tutto e per tutto le motivazioni del fratello.

<<Beh sarebbe un peccato se finissi ammazzato no? Mi sa che non potresti più andare da Vanessa a quel punto!>> Urlò Michael sbattendo un pugno sul tavolo. Dennis indietreggio leggermente con la sedia per poi scoppiare a piangere e coprirsi gli occhi con le mani strette a pugni, Cassandra andò subito incontro al più piccolo e anche se con un po' di fatica lo prese in braccio, cercando di calmarlo e accarezzandogli la testa. Michael invece si alzò avvicinandosi nervosamente alla finestra Cassandra era già pronta a fare una bella ramanzina al figlio, ma Alejandro gli fece segno di aspettare. Non perché volesse porre degli ordini a sua moglie, ma perché sapeva che in quel momento non sarebbe servito a niente sgridarlo << Mi pequeño, capisco la tua paura, ma non puoi aver paura di qualsiasi cosa sia in internet... E non è neanche giusto che tu metta in difficoltà Dennis>>Michael cercò di controllare il nodo che gli si era formato alla gola, sapeva benissimo di aver esagerato più di una volta, si sentiva una persona veramente orribile nei riguardi del suo fratellino.

Ma allo stesso tempo non riusciva a non pensare a quanti pericoli si correva attraverso internet, certo, lui usava i social, ma non faceva quasi mai amicizia con qualcuno che non conosceva, l'unica persona che aveva conosciuto on-line era Alexander. E anche se erano finiti per incontrarsi dal vivo , c'erano voluti interi mesi prima che Michael si fidasse anche solamente un po' di lui.

<<Ho solo paura di non poterlo proteggere, esattamente come ho fatto con Ben>> Cassandra sospirò, avrebbe rimproverato il figlio più tardi, perché comunque il suo comportamento era stato eccessivo ma allo stesso tempo a sentire quelle parole non aveva potuto fare a meno che intenerirsi, aveva dato da mangiare a Dennis, in modo da aiutarlo a calmarsi un po' e quest'ultimo dopo aver mangiato e bevuto il succo di frutta, era corso ad abbracciare suo fratello, nonostante tutto anche se era un bambino capiva che Michael stava seriamente male e nel suo piccolo voleva solamente che tornasse essere il fratellone allegro di qualche anno prima.<<Lo siento, ya no o hago. Te prometo que.>> Aveva mormorato Dennis contro lo stomaco del fratello venendo poi stretto in un abbraccio da quest'ultimo Alejandro sorrise e si unì al abbraccio prima di allontanarsi per apparecchiare la tavola, in modo da poter mangiare un po' in santa pace con tutta la famiglia. D'altro canto Cassandra volle approfittare di quel momento per parlare un attimo con il figlio

<<Che cosa ne dici di ricominciare le sedute con la dottoressa Myers? Lo so che hai detto di non averne più bisogno, ma forse ti aiuterebbe>>Stava già per ribattere a sua madre quando guardò Dennis che correre verso suo padre, in modo d'aiutarlo ad apparecchiare la tavola per la colazione.

Vedendo quella scena sentì di dover fare qualcosa, non poteva continuare a comportarsi in quel modo e per quanto non riuscisse a mettersi l'anima in pace, voleva davvero che la sua famiglia potesse avere un po' di tregua da tutti i problemi che gli stava causando. Si ritrovò ad annuire, se poteva fare in modo di togliere un po' di peso dalle spalle dei suoi genitori e soprattutto un po' di tensione da suo fratello avrebbe fatto tutto il possibile.

Non è che non gli piacesse la sua psicologa, semplicemente non riusciva a capire come sfogarsi con una perfetta sconosciuta potesse aiutarlo a superare un trauma. Soprattutto un trauma di quel genere ,allo stesso tempo capiva anche che forse era l'unico modo che avevano i suoi genitori per aiutarlo, quindi tirarsi indietro non era altro che rimanere nuovamente contro alle uniche persone che si stavano seriamente impegnando. All'improvviso sentì al piano di sopra un telefono squillare ad alto volume, capì immediatamente che si trattava del suo cellulare  che si trovava di sopra, fece un cenno ai genitori prima di dirigersi verso la sua camera, il cellulare era abbandonato sul comodino.

Guardò velocemente di chi si trattava e vide che era il suo amico Tao, ma purtroppo aveva perso la chiamata.

Pochi secondi dopo ricevette un messaggio dal suo amico Tao che gli chiedeva se fosse libero questo pomeriggio, Michael non poté fare a meno di sorridere, nonostante tutto il suo amico cercava ancora di farlo uscire e socializzare. Aveva la tentazione di rifiutare perché non voleva essere nuovamente la palla al piede dei suoi amici. Con il suo umore del cazzo finiva sempre per essere il negativo della situazione ,ma alla fine pensò alle parole dei supi genitori e decise di accettare. Sperò davvero che quel pomeriggio con i suoi amici lo avrebbe potuto aiutare a distrarsi.







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1*: durante il flashback Tina fa riferimento a Sailor Moon. alcuni di voi c'erano arrivati ovviamente da soli. ma per chi non fosse fan della serie Serenity il nome della forma Divina di Sailor Moon quando diventa del tutto la principessa della luna. Ovviamente lei fa riferimento al manga dove la cosa viene spiegata molto più dettagliatamente, per questo la mette in paragone con Zelda nonostante quest'ultima faccia parte di un videogioco.

2*le frasi un spagnolo sono abbastanza semplici. ma in caso vi serva lascerò qui sotto la traduzione

Oye mi pequeño rayo de sol.:Ehi mio piccolo raggio di sole.

Dios mío, ¿cómo puedes estar enérgico ya a las 7 de la mañana?:Mio Dio, come puoi essere energico già alle 7 del mattino?

Lo siento, ya no lo hago. Te prometo que:Mi dispiace, non lo faccio più. te lo prometto

come al solito se notate errori ditelo! li correggerò al più presto


Nota del 15/05/2022: ringrazio @_-Gh0st-_ che ha corretto questo capitolo!

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