Capitolo 2
Il primo settembre alle dieci e mezza arrivammo alla stazione di King's Cross. Ero molto entusiasta, al contrario di Lidia che aveva la solita espressione menefreghista e lo sguardo sempre rivolta verso un libro. A meno un quarto varcammo il muro tra il binario nove e il dieci e appena salutai i miei genitori salii sul treno.
Camminai per un bel po' cercando i miei amici, ma sfortunatamente non li riuscii a trovare. Alla fine della mia ricerca arrivai nel primo vagone, quello più vicino alla locomotiva, nonostante mia sorella avesse detto di non avvicinarmi, visto che era popolato solo dai Serpeverde, che, a suo parere, non sono una compagnia raccomandabile. Trovai uno scompartimento con due ragazzi ed una ragazza, che sembravano avere la mia età. Feci un respiro profondo, dopo di che aprii la porta che ci divideva, loro si girarono immediatamente a guardarmi, mi sentivo molto osservata, ma poi presi coraggio e chiesi:
-Posso sedermi qui?- La ragazzina, che aveva i capelli castani lunghi fino a poco sopra la metà della schiena e gli occhi azzurro ghiaccio, mi rispose:
-Certo.
-Io sono Giulia Light.
-Piacere io mi chiamo Moon, Ilaria Moon e sono purosangue, proprio come Ryley Reinfort- il suo sguardo si posò sul ragazzino dai capelli castani e con gli occhi del medesimo colore, poi continuò -e Alexander Slater.- Quest'ultimo aveva i capelli neri come la pece e due fantastici occhi verde smeraldo, che subito di domandò:
-E tu?
-Anch'io sono purosangue
-Perfetto allora, benvenuta.- Proclamò guardandomi con uno sguardo furbetto e malizioso.
-Grazie.- Ero sicura di essere arrossita e sinceramente questo non mi aveva fatto piacere, perché una caratteristica che mi contraddistingueva era che non mi innamoravo mai. Il resto del viaggio fu molto divertente, infatti mi resi conto di avere numerose cose in comune con quei tre, la stessa ambizione, e la stessa astuzia, che mi aveva sempre caratterizzata, una sola cosa devo ammettere che mi preoccupava ora, lo smistamento!
Arrivati alla stazione una voce alle mie spalle mi chiamò:
-Giulia! Finalmente ti abbiamo trovata!- Mi girai e vidi Carlotta, Viviana e Tommaso. Indossavano ognuno la propria divisa, ancora con lo stemma delle quattro casate.
-Ciao Lotta.- I miei nuovi amici li guardarono quasi inorriditi, in effetti eravamo molto diversi, questo non si poteva negarlo, ma era proprio per questo che eravamo una squadra perfetta, ognuno per sopravvivere aveva bisogno dell'altro. Ilaria mi domandò:
-Loro chi sono?
-Ti presento i miei amici d'infanzia Carlotta, Viviana e Tommaso, che è anche mio cugino!- Loro dissero in coro:
-Molto piacere!
-Si piacere.- Rispose lei con aria schifata, poi continuò dicendo: -Dobbiamo andare alle barche altrimenti faremo tardi.- Tutti annuimmo e salimmo a gruppi di quattro sulle imbarcazioni.
Il castello era meraviglioso, solo dall'ingresso ti faceva sognare ad occhi aperti, non dimenticherò mai quella sensazione di stupore mista a gioia e preoccupazione. Un professore molto basso, o per meglio dire diversamente alto, ci venne incontro e disse:
-Benvenuti, io sono il professor Vitius e insegno incantesimi. Oltrepassata quella soglia verrete smistati in una delle quattro case: Grifondoro, Corvonero, Tassorosso e Serpeverde. Sappiate che la vostra casa sarà la vostra famiglia, i trionfi che otterrete le faranno ottenere punti, mentre ogni violazione delle regole le farà perdere punti. Ora venite siamo pronti a ricevervi.- Il grande portone si aprì e di fronte a noi comparve un'immensa sala con quattro enormi tavoli per le casate e uno per i docenti. Sedeva, al centro tra i professori, la preside ovvero la McGranitt, non era affatto cambiata nonostante insegnasse da molti anni. Eravamo tutti distratti da tutto quello che ci circondava, finché il professore non riportò l'attenzione dicendo: -Quando chiamerò il vostro nome fate un passo avanti.- Appena ebbe terminato di parlare una voce pronunciò queste parole:
-Giovani maghi appena arrivati, sappiate che presto da me sarete smistati. Di ognuno sondo la mente e scruto il cuore ma dovete farmi un gran favore, parlate di sogni, di gusti e progetti cosicché possa scegliere i vostri tetti. Qui quattro antiche Case vi sono, ognuna di essa premia un dono. È forse Grifondoro la vostra via, culla dei coraggiosi di cuori: audacia, fegato, cavalleria fa di questo luogo uno splendore. Oppure Corvonero, il vecchio e il saggio, se siete svegli e pronti di mente, ragione e sapienza qui trovan linguaggio che si confà a gente simile. È forse Tassorosso la vostra vita dove chi alberga è giusto e leale qui la pazienza regna infinita e il duro lavoro non è innaturale; o forse a Serpeverde, ragazzi miei, voi troverete gli amici migliori quei tipi astuti e affatto babbei che qui aggiungono fini ed onori!
-Ilaria Moon!- fece un passo avanti e il capello non fece neanche in tempo a poggiarsi sulla sua testa che urlò:
-Serpeverde!- E così fece anche per Alexander e Ryley, poi venne chiamato Tommaso, avanzò con passo deciso fino allo sgabello, il capello parlante rimase zitto per qualche secondo poi:
-Grifondoro!- Ero molto contenta per lui e mi sembrava che anche lo sguardo di mia cugina Martina fosse orgoglioso.
-Carlotta Secret!- Lei fu molto più titubante, ma alla fine si sedette aspettando il responso che fu:
-Tassorosso!- Io e Vivi ci guardammo un po' titubanti, a quanto pare il nostro quartetto si sarebbe ben resto diviso.
-Viviana White!- Senza esitazioni il capello strillò:
-Corvonero!- E lei tutta allegra si avviò lì. Dopo diversi nomi Vitius pronunciò queste parole:
-Giulia Light!- Quando mi sedetti una voce nella mia testa cominciò a dire:
-Molto interessante lo devo ammettere, hai molto carattere, che però si divide in due. Sei coraggiosa e forse tendi a buttarti a capofitto in ogni sfida, ma allo stesso tempo hai molta astuzia dentro di te, però la vera caratteristica che porta alla soluzione del mio enigma è la tua voglia di trionfare e prevalere sugli altri, perciò ... Serpeverde!
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