11. Perdere la pazienza.

11. Perdere la pazienza.

È risaputo che quando hai già avuto una delusione, la tua mente e il tuo cuore, ti scagliano con forza quel "succederà ancora, ne sono sicura" e niente può fermarli.

Ho avuto una batosta di quelle forti, a 14-15 anni.
Stavo con un ragazzo, mi piaceva da morire e lo amavo si. Sembrerà strano e scontato, ma è stato il primo a cui ho detto "ti amo" e sentire il vero significato di quella parola dentro al petto, ogni volta che glielo dicevo.
Lui non era della stessa idea peró, mi ha fatto violenza psicologica.

Ora penserete "impossibile, una ragazzina di 15 anni non può aver passato questo genere di cose; dovrebbe pensare ancora alle bambole" e rimpiango di non averlo fatto, da un lato.
Dall'altro, ringrazio. Ringrazio perché ho aperto gli occhi e le tracce di quella ragazzina così ingenua che dava il cuore a tutti, non c'è più.

Ho passato due anni della mia vita in questa relazione, a dare sempre il cento percento di me stessa senza mai essere ricambiata se non con qualche venti percento, o di meno.

Mi tradiva, mi faceva male e io chiedevo scusa.
Una volta, l'ho anche visto. Era andato a letto con la sua migliore amica di una vita, dopo che la sera prima aveva preso la cosa più bella che avevo.
Ero rimasta imbambolata sulla porta di camera sua, era il suo compleanno e volevo fargli una sorpresa.

Due giorni dopo, l'ho perdonato.

Si insinuava dentro la mia testa, dicendo che ero pazza e vedevo cose che non c'erano ma sapevo che dentro di me, qualcosa si era spezzato.
Ero ormai abituata alla sua presenza, la traccia dell'amore che provavo era finita.

Una sera, sotto consiglio delle mie amiche, sono andata in discoteca.
Mi sono divertita da matti senza aver bevuto un goccio.
Un ragazzo della nostra comitiva, aveva un cotta per me da un po' di tempo e ci provava spudoratamente ma dentro la mia testa mi dicevo: "no, è sbagliato tradire."
Non volevo ripagarlo con la stessa moneta, eppure la mia amica mi ha sbloccato un passo: "lui l'ha fatto, perché tu no? Cosa hai da perdere?" mi diceva.

Avevo perso tutto, questo è vero.
Il rapporto con mia madre era ormai spezzato, le mie amiche le avevo perse tutte (o almeno, la maggior parte) per dare più tempo a lui.
Quindi niente, l'ho baciato.
Sono finita a baciarlo e per una frazione di secondo, non me ne sono pentita.

Credo che sia stato quello il momento in cui ho capito davvero di volerla fare finita, con lui intendo.
"Chi ama, non tradisce", giusto? E io non lo amavo in quel momento, forse non lo amavo come prima perlomeno.

All'inizio, c'è stata una fase strana. Aveva scoperto tutto ed essere successo un casino enorme, avevo negato inutilmente.
Nella seconda fase, ho pianto perché mi convincevo di aver fatto la cosa sbagliata.
Nella terza e ultima fase, alla fine, ho capito che ho fatto quello che mi sentivo di fare.
E si sa, quando senti di fare qualcosa e la fai, ricordati che non è mai sbagliata.
È dettata da te, non dagli altri quindi va più che bene.

Sono sola da tanto ormai e ricevere quelle attenzione tanto desiderate da Harry, mi ha fatto prendere una batosta.
Mi è piaciuto, anche se per poco. Ma dopo quella chiamata, mi sono ripromessa di non farmi prendere in giro nuovamente.
Non voglio annullarmi più per una persona, non voglio soffrire ancora. Ci ho messo tanto per arrivare ad essere quello che sono oggi e un ragazzo, seppur a cui tengo più della mia vita, non mi farà precipitare un'altra volta nel baratro.

«Sicura di stare bene?» Tonia è seduta sul mio letto e mi guarda con la testa inclinata, ispezionandomi come una psicologa.

«Si. Voglio solo fare una passeggiata.» faccio spallucce e finisco di mettermi il mascara.

Stamattina mi sono svegliata con gli occhi gonfi come due palline da ping-pong e la mia amica non ha esitato un attimo, facendomi sfogare.
È rimasta un po' sconvolta, in fondo non se lo aspettava nemmeno lei. Mi ha aiutata, facendomi sfogare.
Su due piedi, dopo pranzo, ho deciso di fare una passeggiata insieme a lei. È tanto che non parliamo tra noi due, tra università e i ragazzi, è stato difficile trovare un momento per noi.

Manca ancora una settimana e mezzo prima che se ne vada e voglio trascorrere con lei il più tempo possibile.

«Okay, farò finta di crederti.» annuisce a se stessa e si alza, usciamo insieme dalla mia camera e salutiamo la mia famiglia prima di uscire.

Oggi è una bella giornata, niente può farmi passare quel poco di buonumore.
Sono con una napoletana fuori di testa, che esce pazza per l'informatica e siamo a Londra.
Che cosa c'è di meglio?

«Come va con Davide?» le chiedo, mentre sistemo i capelli.

«Mh bene dai. Mi ha chiesto di sposarlo dopo la laurea.» alza le spalle e scaccia un sassolino come se niente fosse.

Ah?

«Oddio ma è fantastico! Non sei felice? Finalmente puoi realizzare il tuo sogno, vi amate tanto.» sorrido euforica.

«Si.. se non fosse per la distanza e il suo allontanamento.» fa un sorriso ironico e continua a camminare.

«La distanza si azzera, lo sai anche tu. Cerca di essere felice Tonia, lo ami troppo per lasciarlo e anche lui.»

«Si peró se ci metti anche l'abitudine di mezzo, non so se il gioco vale la candela.
Prima di venire qui da te, lui è venuto a farmi una sorpresa al campus, sai? Eravamo così felici, stavamo per fare l'amore ma... si è bloccato. No dico letteralmente. S'è afflosciat comm na gomm sorè.»

Abitudine..

«Cercate di parlare, usate il discorso. Se non lo fate, si creeranno dei muri e i muri, sono difficili da abbattere.
State insieme da tanto, l'abitudine forse c'è ma l'amore la batte.
Non essere triste, vedrai che tutto si sistemerà.» le faccio un occhiolino e metto un braccio sulle sue spalle.

«Lo spero.» ricambia il sorriso e continuiamo a camminare fino ad arrivare alla macchina di Anne.

Ho chiesto il permesso di usarla e mi ha dato il lascia passare.
Purtroppo non ho la patente inglese ma giuro che la prenderò, prima o poi.
Saliamo entrambe e metto in moto.

«Dimmi che hai portato qualche cd.» dico a Tonia accendendo lo stereo.

«Nella tua stanza avevi solo quello di Liam, mettiamo Harry? L'ho portato da casa, sapevo che servisse prima o poi.» fa una risatina ed estrae il cd dalla borsa.

«Pensavo fosse fine line.» lo prendo e lo metto nello stereo.

«Vabbè, è bello anche questo.» borbotta, alzando il volume quando parte "meet me in the wall away".

«Metti sign of the time! Questa fa schifo.»

«Ma vaffanculo Samantha, hai dei gusti di merda.» scuote la testa e fa quello che ho detto, sotto le mie risate.

«Just stop your crying
It's a sign of the times!» cantiamo insieme, tenendo il tempo con i piedi.

«Welcome to the final show
Hope you're wearing your best clothes» muoviamo la testa lentamente.

Sentiamo un telefono squillare e Tonia lo prende, è il mio.

«Rispondi tu! Non abbasserò la musica.» le dico con un occhiata.

«You can't bribe the door on your way to the sky
You look pretty good down here
But you ain't really good» continuo a cantare da sola.

Mi estraneo dal mondo letteralmente quando inizio a cantare.

«Canta con me, non lasciarmi sola.» dico alla mia amica senza guardarla.
«If we never learn, we been here before
Why are we always stuck and running from
The bullets?
The bullets»

«Sam?» Tonia mi richiama e mi giro con un sorriso.

Ma appena vedo il telefono puntato verso di me, con Harry dall'altra parte del telefono, abbasso la musica e il mio sorriso si spegne.

«Porca troia, Tonia! Potevi avvisarmi cazzo.» sbraito, lanciando uno sguardo alla strada e poi al telefono.

«Ti ho richiamata più di tre volte, non mi hai sentito.» fa spallucce, tenendo il telefono con la faccia di Harry che sembra un misto tra il divertito e l'esasperato.

Non sono pronta nemmeno a rivederlo tramite telefono, ho lo stomaco in subbuglio.

«Che c'è, Harry?» gli chiedo cauta, guardando solo la strada adesso.

«Non hai risposto ai miei messaggi.» mi dice subito.

«Non ho potuto.»

«Si come no. Dove sei?»

«Non sono cose che ti interessano.»

«Samantha, non farmi perdere la pazienza e dimmi dove sei.»

«Perdila e trovami se ci riesci, ciessu chi scappi.» strappo il telefono dalle mani di Tonia e chiudo la chiamata.

«Perchè ce l'hai con lui? Spiegamelo ancora una volta perché non l'ho capito.» la mia amica sbotta esasperata.

«Devo raccontarti i dettagli, Tonia? Ha ricevuto una chiamata da una donna mentre eravamo in un momento intimo! Dio santo, è scappato velocemente mentre ancora.. oddio, Tonia non farmi parlare.» le dico a mo' di supplica.

Scuote la testa rassegnata e dice: «Siete messi bene, voi due. Tu fai la pazza senza nemmeno sapere chi fosse e parli in modo scontato, quello ti fa il cane ma ha un limite a tutto. Andando avanti così, finirete per distruggervi.»

Non parlo, so che ha ragione.
Ma non sono pronta, non ancora per lo meno.

;spazio autrice
Tadaaaaa cosa ne pensate di questo capitolo? Il prossimo sarà un po' traballante ma ehi sappiamo tutti come sono fatta quindi quel pizzico di dramma devo metterlo ahahah

Spero passiate una buona giornata 💗

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