~Prologo

*Nota autrice*
Nel momento in cui leggerete le prime parole di questo prologo, iniziate ad ascoltare questa canzone e  lasciatevi andare. Chiudete gli occhi, fatevi cullare da quelle dolci note e da quelle parole soavi e melodiose, perché mai come adesso, la musica e la scrittura saranno unite, come se fossero una cosa sola. Esse vi introdurranno una storia straordinaria, la storia di due donne che hanno imparato a riconoscersi l'una negli occhi dell'altra.
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"Piccola anima
Che fuggi come se
Fossi un passero
Spaventato a morte
Qualcuno è qui per te
Se guardi bene ce l'hai di fronte
Fugge anche lui per non dover scappare
Se guardi bene ti sto di fronte
Se parli piano, ti sento forte"

Lungo una strada accidentata e tortuosa, due donne camminano fianco a fianco, con un'andatura lenta e inesorabile. Nonostante proseguino insieme, dritte verso l'orizzonte, nessuna delle due sembra far caso all'altra: nemmeno uno sguardo, una parola sussurrata e soffocata dal vento, un abbraccio, un bacio, un qualsiasi segno che manifesti la loro consapevolezza di essere l'una accanto all'altra. Al contrario, sembrano due automi, due macchine prive di carburante, due alberi senza linfa vitale, due fiori senza petali: insieme, non sono nulla, se non dei passeri spaventati al solo pensiero di guardarsi indietro. Quindi, continuano a camminare. Avanti, avanti, e ancora avanti. Mai indietro, perché il dolore non muore mai, non sfiorisce mai. È sempre lì, pronto a far emergere ricordi terribili, a riaprire vecchie ferite, a rammentare loro ciò che hanno perduto e ciò che non hanno mai avuto. Il dolore è l'unico compagno, perché al fianco non hanno nessun altro, se non una donna  afflitta dagli stessi turbamenti.
Ma allora, perché questo silenzio? Perché non si recano conforto a vicenda? Basterebbe che si ponessero l'una di fronte all'altra, si guardassero, riconoscessero negli occhi dell'altra il proprio dolore,  ascoltassero i non detti o le parole sussurrate di colei che sta di fronte, parole che solo così potrebbero risuonare con forza.

"Quello che voglio io da te
Non sarà facile spiegare
Non so nemmeno dove e perché hai perso le parole
Ma se tu vai via, porti i miei occhi con te"

Non è difficile intuire il loro più grande desiderio, quel bisogno inequivocabile che non si può spiegare.
Eppure, un perché continua a risuonare nelle loro menti, una domanda non ha ancora ricevuto una risposta: come sono giunte fino a questo punto? Quando hanno perso il loro modo di comunicare? Quando le parole sono divenute superflue nel loro rapporto?
Qualunque  sia la spiegazione però, qualunque sia la portata di quel dolore lacerante che ha invaso il cuore di entrambe, la necessità di stare insieme rimane, perché le due donne altro non sono se non una madre e una figlia.
Possiamo analizzare tutti i problemi, i difetti, le terribili prove che sicuramente entrambe hanno dovuto superare, ma  non cambierebbe nulla. Perché il loro rapporto si basa sul dono più grande mai elargito a noi uomini, la vita. Potrebbe mai essere spezzato questo legame?
No, non c'è forza più grande dell'amore, a questo mondo. E voi potete immaginare una testimonianza d'amore più grande del concedere la vita ad un'altra persona? Dell'offrire la possibilità di respirare, di sorridere e di godere di tutti i meravigliosi doni della vita? Ecco spiegato, dunque, il loro incessante bisogno di stare al fianco dell'altra, nonostante siano separate da una barriera spessa quanto il dolore che hanno dovuto sopportare.
Ma riusciranno ancora una volta a guardarsi negli occhi e ritrovare ciò che hanno perduto?
Queste due anime, lungo il cammino, hanno smarrito il più importante dei tesori: se stesse.
Com'è potuto accadere?
La risposta è molto semplice: se una madre perde la figlia, non può che mancare di una parte di sè, così come accade dall'altra parte. Come si può pensare di vivere felicemente, senza l'affetto di chi ti ha messo al mondo, di chi ha lottato per darti la luce? O, dall'altra parte, di continuare a trascorrere i propri giorni, allontanandosi sempre più dalla creatura rimasta nel tuo grembo per nove mesi?
No, è impossibile. Ma solo negli occhi dell'altra, entrambe possono ritrovare la gioia di vivere, di continuare a lottare, possono recuperare quella parte di sè che non si arrende mai di fronte alle avversità.

"Piccola anima
La luce dei lampioni ti accompagna a casa
Innamorata e sola
Quell'uomo infame non ti ha mai capita
Sai che a respirare non si fa fatica
È l'amore che ti tiene in vita
Quello che voglio io da te
Non sarà facile spiegare
Non so nemmeno dove e perché hai perso le parole
Ma se tu vai via, porti i miei occhi con te"

Ma come riusciranno in questa impresa? Anni e anni di odio e dolore hanno compromesso il loro cuore, ormai indurito e poco incline alla fiducia nel cambiamento. Eppure, l'amore è una forza che può abbattere qualsiasi difesa, superare ogni ostacolo, ma, in questo caso, avrà bisogno della volontà delle nostre due eroine di cambiare radicalmente, di abbandonare il passato alle spalle per attenzionare il presente, prima che un futuro buio e senza speranza possa sopraggiungere.

"Camminare fa passare ogni tristezza
Ti va di passeggiare insieme?
Meriti del mondo ogni sua bellezza
Dicono che non c'è niente di più fragile di una promessa
Ed io non te ne farò nemmeno una
Quello che voglio io da te
Non lo so spiegare
Ma se tu vai via, porti i miei sogni con te"

E così, si va avanti, si continua a camminare su questa strada tortuosa, con un peso che grava sul cuore.
Se vi state domandando a quale lido approderà questa storia, se tutto finirà bene, se madre e figlia si ritroveranno per non perdersi mai più, sappiate che per trovare una risposta, dovrete camminare anche voi. Perché nella vita, nulla dev'essere concesso, ma solo guadagnato con la fatica e l'impegno, con la solerzia e la tenacia.
In questo viaggio, avrete bisogno di una compagna: la speranza.
Essa  è un dono, perché può recare salvezza anche nei momenti più critici, ma soprattutto dà la forza di continuare ad alimentare l'ottimismo, anche nelle tenebre. Solo così, tutti gli ostacoli potranno essere superati, con coraggio e determinazione. Dunque, armatevi di queste virtù e partite con noi.
In questo momento, io non mi sento di promettervi un lieto fine, perché le promesse, a volte, impallidiscono al sorgere del sole, come i miraggi in mezzo al deserto. Ma ricordate il nostro motto: "La nostra forza è la speranza!"
Proprio per questo vi dico che:

"Piccola anima
Tu non sei per niente piccola"

Le loro anime non sono piccole, ma grandi, grandi quanto un oceano di scuse e di perdono.

~Spazio autrice
Ciao a tutti!
Ecco qui il prologo di questa nuova storia. Spero che sia stato di vostro gradimento. Fatemi sapere nei commenti cosa ne pensate e, se lo volete, cliccate sulla stellina! 🌟
-Alla prossima

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