Capitolo 8 - Alexie's pov

- Non ci credo - Daniel rifiuta di guardarmi, aspirando nicotina dall'ennesima sigaretta che si è acceso.
- Édouard non può essersi sbagliato o non te lo avrebbe chiesto - gli dico, appoggiandomi al muro della discoteca.
- Perché mettermi in mezzo con Josiane? Io non c'entravo niente con lei e i casini di vostra madre!
- Sono stata stupida a non pensarci prima... Josiane piomba nella tua vita all'improvviso... Tu che la caghi e diventi addirittura suo amico...
- Lei non sa niente della promessa fatta a tuo fratello...
- Non lo sa?!? E come l'hai avvicinata allora?
- Sei mesi dopo l'incidente mi sono iscritto in palestra. Quella dove andava tuo fratello e mi sono fatto dire chi fosse Josiane. Con quel nome c'era solo lei fortunatamente.
- Sì ma Josiane non mi sembra il tipo da parlare con chi non conosce bene...
- Infatti le ho detto che ero il migliore amico di Édouard. Lei aveva letto dell'incidente dai giornali e mi ha abbracciato quando ha saputo che ero l'unico sopravvissuto.
Guardo per terra. Non voglio che Daniel mi veda piangere. Parlare di Édouard ok, ce la posso fare, perché in fondo si parla di mio fratello da vivo, ma sentire Daniel raccontare quella notte no. Non ne abbiamo mai parlato e sto bene così. Credo anzi che non ne abbia mai parlato con nessuno e non so neanche se si ricordi tutto.
- Ehi - Daniel mi appoggia una mano sulla testa che lentamente scende sul mio viso e si scontra con le mie lacrime silenziose - guardami.
Lo fisso. Il mio sguardo si specchia nei suoi occhi. È da quando ho 15 anni che muoio dalla voglia di baciarlo, ma Édouard non l'avrebbe mai permesso. Loro due avevano fatto un patto che neppure Nicolas e Christophe sapevano. "Le sorelle e le fidanzate degli amici non si toccano". Ma più le sorelle in realtà. Credo che Édouard sospettasse della mia cotta per Daniel. Mi disse che avevano fatto un patto e che Daniel gli aveva giurato che non sarebbe mai andato a letto con me e che non mi avrebbe mai baciato. Édouard aveva solo me come sorella, non si poteva sbagliare. Di certo quando ha obbligato Daniel a fare quel patto non avrebbe mai immaginato che un giorno sarebbe arrivata Josiane a sconvolgere le nostre esistenze e i nostri equilibri.
- Non piangere, Alexie - mi dice Daniel, dopo che il mio sguardo è ancora rivolto alla punta delle mie scarpe.
Sento che vorrebbe abbracciarmi, ma non credo abbia mai abbracciato una ragazza. Non perché sia anaffettivo, ma perché lui gli abbracci non li sa dare. È abituato a corteggiarle le donne, non a consolarle e lo sento così impacciato che alla fine mi consolo da sola. Mi asciugo quelle due lacrime che mi sono scese e lo guardo.
- Sto bene, dai - gli dico.
- Vuoi venire a dormire da me stanotte?
- Cosa? - lo guardo, interdetta.
- Hai sentito bene - mi dice - lo so che lo vuoi anche tu. E da tanto tempo anche.
- Ma... Tu e mio fratello non avevate fatto un patto?
- Sì, ma nessuno glielo andrà a dire... Tranquilla - mi fa l'occhiolino.
Non ci capisco più niente. Dopo quello che gli ho raccontato credevo che proprio per quel patto avrebbe lasciato perdere Josiane e forse lo sta anche facendo. Ma allora perché chiedermi una cosa del genere?
- Sei ubriaco, Daniel, facciamo un'altra sera... - glielo dico, a malincuore, nonostante abbia aspettato anni prima di sentirmelo dire, ma la prima volta insieme vorrei che fosse diversa.
- Mi stai dicendo di no anche tu, Alexie?
Mi appoggia di nuovo una mano sul viso e poi mi bacia, intensamente. Dicono che quando Daniel Dubois ti bacia capisci cosa voglia dire emozionarsi. Sento le farfalle nello stomaco. Mi prende per mano e mi trascina nella sua auto.
- Andiamo a casa mia - mi dice - a chiudere la baracca ci pensa Bastien.
Sono euforica, mi sento al settimo cielo. Daniel mi ha baciata. Non l'avrebbe fatto se non mi amasse. Per la prima volta sono felice. Finalmente sarò sua. Doveva finire proprio così. Daniel ha fatto la sua scelta. Ha scelto me.

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