Capitolo 56 - Daniel's pov

A volte mi domando se Bastien ci è o ci fa. Riceve un messaggio di Chloé che gli chiede di telefonarmi perché vuole che raggiunga Josiane in aeroporto perché ha deciso di partire senza dirmi niente e quel cretino mi telefona due ore dopo perché sapeva che ero dal fornitore e che non sarei arrivato in tempo. E alla fine in tempo non ci sono arrivato. L'aereo è partito, Josiane se ne è andata per sempre e io mi ritrovo nello squallido bagno di un aeroporto a vomitare perché quando faccio le corse e sono stressato vomito. Perché non si è fidata di me? Perché non mi ha voluto salutare? Perché andarsene così? Vorrei prendere il primo aereo che trovo e andare a Parigi, ma non ho abbastanza soldi con me e poi se lei ha voluto partire forse doveva andare così. Sono sempre stato un tipo ribelle, pronto a spaccare il mondo, a fare il fenomeno con mille ragazze diverse e alla fine ho scoperto l'amore, quello vero, quello che ti stritola, che ti sconvolge la vita, che ti dà una ventata di gioia, che irrompe nella tua vita grazie a una che poi mi ha lasciato. Ne ho lasciate tante, ora una ha spezzato il cuore a me. Il nostro amore è davvero finito così? Esco e mi lavo la faccia. Un signore anziano mi guarda e sorride.
- Mal d'amore? - chiede.
- Come ....?
- Come faccio a saperlo? Beh, ci sono passato anch'io ed ero molto più giovane di te...
- La mia ragazza è partita per Parigi e non credo la rivedrò più...
- Disfattista - brontola - lei è partita e tu stai qui a vomitare l'anima nel bagno di un aeroporto! Reagisci! Sai come ho fatto io sessant'anni fa? L'ho lasciata partire, ma dopo un mese me la sono andata a riprendere. In ginocchio. Con un anello. E me la sono sposata.
- Josiane non mi sposerà mai - dico, ridendo - non è neanche un mese che stiamo insieme...
- E allora? Fosse anche solo un giorno ma se lei è la donna della tua vita sposatela.
- E come faccio a capire? La amo ma non ho mai pensato al matrimonio!
- Se tu la guardi in faccia e pensi "è lei", è fatta, è lei la tua sposa.
- Dovrei lasciar passare un mese?
- Certo. Un mese. Il 10 ottobre te la vai a riprendere. Sempre se non cambi idea.
- Non dovrei.
- Potresti essere mio nipote... Ti auguro il meglio dalla vita.
- Lei che ci fa qui oggi?
- A quanto pare darti una mano a vivere. Vai, e ricordati, un mese.
Esco dall'aeroporto e penso che quel vecchietto ha ragione. Aspetterò un mese e poi andrò a riprendermela.


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