Capitolo 24 - Louis' pov
Sono riuscito a farli tornare al tavolo. Julie mi prende la mano, non mi sono preparato nessun discorso, avrei voluto perché questo momento lo aspetto da un sacco di tempo e ci tenevo a usare delle belle parole. Invece penso che parlerò a cuore aperto, da padre, anche se sono tre anni che nessuno mi chiama più così. Faccio un respiro profondo prima di iniziare a parlare. Estelle mi blocca.
- Se permetti, Louis, li avrai anche fatti tornare al tavolo, ma la parte su Alexie la racconto io.
- Veramente dovrebbe raccontarla Richard, ma fai come vuoi - le rispondo, leggermente piccato.
- Io? Il grande psicologo ha pensato bene di mettermi in mezzo per giudicarmi dopo anni che si porta a letto mia moglie? - ribatte Richard, rivolgendosi a me.
- Louis non ha ancora parlato, ma qui l'unico a fare casini con le donne mi sembra lei - interviene Daniel, in mia difesa. Lui e mio figlio erano migliori amici. Credo di essergli sempre stato simpatico.
- Ma come cazzo ti permetti? - ribatte di nuovo Richard - non sono affari che ti riguardano.
- La mia ragazza scopre che suo padre è un coglione che fa figli in giro e che non sa scegliere con che donna stare e io dovrei anche stare zitto? - gli risponde Daniel.
- Sì, dovresti, perché anche tu sei un coglione - interviene Alexie - hai scoperto di amare Josiane dopo essere andato a letto con me.
- Cosa hai detto Alexie? - interviene Estelle, scioccata - Daniel, tu sei andato a letto con mia figlia, con la sorella del tuo migliore amico? Ma non ti vergogni, cazzo?
- Josiane, scusa, ma tu non dici niente? - chiede Julie.
- Lo sapevo già - risponde lei.
- A quanto pare c'è un altro coglione in circolazione - commenta Richard, divertito, accendendosi una sigaretta. Ha sempre adorato questo genere di casini, non a caso infatti è sempre stato il migliore a crearne per sé e per gli altri.
- Almeno Daniel è stato sincero con Josiane e le ha raccontato di essere andato a letto con te - interviene Bastien, a supporto di Daniel.
- Ma se non si ricordava niente e gli ho dovuto dire io come erano andate le cose! - commenta Alexie.
- Ma eri ubriaco, Daniel? - interviene Estelle.
- Sì, parecchio - commenta Daniel - anzi, adesso che ci penso potresti anche esserti inventata tutto!
- Tranquillo, non sono così cogliona come lei - dice Alexie, indicando Chloé.
- Cosa c'entra mia figlia? - chiede Julie.
- Si era inventata che Daniel l'aveva portata a letto - spiega Alexie.
Chloé arrossisce e abbassa lo sguardo.
- Chloé, ma perché l'hai fatto, scusa? - le chiede Julie.
- Lascia perdere mamma, abbiamo già risolto - interviene Josiane - "mamma" per modo di dire visto che a quanto pare non sei mia madre.
- Tesoro, mi dispiace tanto - commenta Julie - credimi, io ti ho sempre trattato come se fossi mia figlia.
- Non lo metto in dubbio - risponde Josiane - ma di certo non mi ha fatto piacere sapere i vostri intrallazzi sentimentali dopo 24 anni.
- Lo so, dovevamo parlarne prima.
- Aspetta che "lo psicologo" racconti di Chloé - interviene Richard.
- La pianti di chiamarmi così per ridere del mio lavoro? - brontolo, scocciato.
- Ma dai, non ti si può dire niente, Louis, come sei permaloso! - interviene Estelle.
- Stavo parlando con te? - brontolo - credo che Richard sia capace di rispondere da solo. Non siete più alle superiori o sbaglio?
- Fai poco il superiore solo perché sei andato all'università e ti sei laureato - mi dice Estelle.
- Non sto facendo il superiore e comunque all'università potevate andarci anche voi.
- Certo, e con quali soldi? - commenta Richard - e comunque anche tu che ti spacci per un grande genio alla fine sei un coglione pure tu perché hai messo incinta Gabrielle a 18 anni e poi l'anno dopo quando Nicolas è nato l'hai lasciata a casa con un figlio piccolo per andare a studiare all'università. Sarai anche venuto a casa tutti i weekend, ma Gabrielle era sempre sola. La vita ha poi trovato il modo di ricompensarti per le tue cazzate...
- Dove vuoi andare a parare? - dico, leggermente incazzato.
- Appena hai finito l'università, la tua cara mogliettina Gabrielle se n'è andata per sempre e tu ti sei ritrovato con un figlio piccolo da tirare su.
- Sei un vero stronzo! - urlo, alzandomi in piedi - Nicolas ho cercato di tirarlo su nel migliore dei modi poi a 25 anni è morto in un incidente d'auto! Come pensi che possa essermi sentito a rimanere solo dopo aver perso le due persone più importanti della mia vita? Eh? Te lo sei mai chiesto?
- Ho perso anch'io un figlio, nel tuo stesso incidente - dice Richard - ed Estelle che l'ha partorito ha sofferto un sacco.
- Non l'avrò partorito, ma Nicolas era l'ultimo pezzo della mia vecchia vita.
- La nuova qual è? Portarti a letto mia moglie?
- Non è mai stata tua.
- Perché non sono riuscito a darle un figlio? Tu invece che ce l'hai fatta pensi di essere più grande di me? Ho messo al mondo tre figli e ne ho cresciute due come se fossero mie e alla fine ne ho perso uno. Però non vado in giro a portarmi a letto le mogli degli altri.
- Perché non hai sposato subito Estelle allora? Che senso aveva raggirare così Julie?!
- Non provare a psicanalizzarmi come fai sempre, cazzo. Non lo sopporto.
- Scusate un attimo - interviene Daniel - quindi Chloé non è figlia di Richard?
- Papà - esclama Chloé, con le lacrime agli occhi.
- Io non sono tuo padre - sbotta Richard - Louis è il tuo vero padre. Ti ho dato il cognome per fare un piacere a tua madre, le mie vere figlie femmine sono Josiane e Alexie.
- Quindi tu sei mio padre? - commenta Alexie, disgustata - e Josiane è mia sorella?
- Cazzo, ma siete peggio di Beautiful - commenta Daniel, schifato.
- Adesso Louis vi spiega meglio - interviene Julie.
- No, prima racconto io - dice Estelle.
- Falla parlare, Louis, se no questa sclera di brutto - commenta Daniel.
- Daniel, non sono cazzi tuoi, te ne vai via? - commenta Estelle.
- Non parlare mai più a Daniel in questo modo, chiaro? - dico.
- Non è tuo figlio, Louis, tuo figlio è morto, devi imparare ad accettarlo come l'ho accettato io - interviene Estelle.
- Sei uno psicologo del cazzo, lasciatelo dire - mi attacca Richard.
- Siete la coppia perfetta: due stronzi - commenta Daniel - Louis è una persona straordinaria. E poi come cazzo vi permettete di parlare di accettazione della morte? Voi non ne sapete un cazzo! È difficile perdere un figlio, lo ammetto, ma mettetevi nei miei panni! Sono tre anni che vivo chiedendomi perché non sono morto insieme ai miei migliori amici!
- Sono tre anni che mi chiedo perché ti sei salvato tu e non mio figlio - dice, glaciale, Estelle.
- Io invece mi sto chiedendo cosa ci avevo trovato in voi alle superiori... perché adesso mi rendo conto che siete delle vere merde - dico, alzandomi in piedi - puoi parlare, Estelle, ma non pensare che io rimanga qui ad ascoltare. Me ne vado.
- Lo psicologo che se ne va perché non sa ascoltare - interviene Richard, ridacchiando - questo è il colmo!
- Louis, ti prego, siediti - implora Julie.
- No, Julie, se vuoi rimani, io me ne vado.
- Ma sì, vattene, tanto è la cosa che ti è sempre riuscita meglio - dice Richard.
- Lo ripeto, siete due veri stronzi - commenta Daniel - Louis, aspetta, veniamo con te.
Chloé si alza. Josiane le fa cenno di seguirla. Daniel e Bastien fanno altrettanto. I ragazzi, eccetto Alexie, mi seguono. Julie si alza e ci raggiunge. Ce ne andiamo tutti insieme, lasciando Richard, Estelle e Alexie seduti al tavolo.
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