life is a rollercoaster
We found love
So don't fight it
Life is a rollercoaster
Just gotta ride it
I need you, ooh
So stop hiding
Our love is a mystery
Girl, let's get inside it
Life is rollercoaster - Ronan Keating
" allora?" Mi chiese con immane curiosità Marta il giorno seguente.
" allora cosa?"
" forza racconta tutto!"
" riguardo?"
" alle rose che ti hanno portato e all' appuntamento!"
" ma guarda che con Riccardo non è stato un appuntamento e per quel che riguarda le rose non so' chi possa essere stato!"
" per me Riccardo"
" ancora lui?"
" senti non dovrei dirtelo io ma penso che il ragazzo abbia proprio una bella sbandata per te, se ci fai caso è da quando ti ha conosciuto che si comporta stranamente."
" beh è cambiato, mi ha detto che cerca finalmente qualcosa di serio..."
" infatti solo con te parla, con me e Beatrice non ha mai detto nulla di tutto ciò" rispose.
" comunque non è stato lui, era con me in quel momento me né sarei accorta... io penso sia stato..." spiegai.
" forza spara il rospo, non tenermi sulle spine!"
" Enrico, ieri mi ha visto insieme a Riccardo e poi mi hanno portato queste."
" ma era solo?"
" no!"
" allora non penso potesse far un gesto tanto avventato con la Marianna al suo fianco..."
E ... beh... un altro nome mi frullava in testa: Daniele.
Perché pensavo che l'autore fosse lui?
Per via del bacio magari gli si era smosso qualcosa, cosa che mi stava accadendo a me, infondo era un ragazzo così tenero, con un sorrisone che mi faceva impazzire... l'unico problema? Beatrice!
E come meglio avrebbe potuto esprimere i suoi sentimenti se non come ammiratore segreto?
" pensi che oggi il tuo nuovo fidanzato verrà a trovarti?" ammiccò la mia amica.
" no, ma non credo proprio."
" sicura? Girati. Lui è qui!"
Riccardo fece capolino all' entrata e ci salutó.
" hai proprio fatto colpo."
" piantala!" Esordì, mentre sentí la mia amica sogghignare.
" ciao!" Dissi raggiungendolo.
" ciao ragazze tutto bene?" Ci chiese sorridendo.
" si tutto bene tu ?" Gli risponse Marta.
" tutto bene. Ehm cosa né dite andiamo a mangiare qualcosa? Cioè ovviamente se siete in pausa."
Guardai la mia amica implorandola con lo sguardo di non lasciarmi sola e per fortuna acconsentì, qualche minuto dopo fummo fuori dal negozio.
Io e Marta questa volta svoltammo a sinistra, ma siccome il giorno precedente io e Riccardo avevamo girato a destra, lui si diresse da quella parte.
" Richy ... ehm... da questa parte!" Gli urlai in tempo.
" ma ieri non..." lo interruppi dicendogli immediatamente di si, capendo che ciò che mi voleva dire, era che ma ieri non eravamo andati di qua.
" ah ok!" riuscí poi a dirmi.
" scusate ma cosa complottatte?"
" niente!" Rispondemmo all'unisono, lei si voltò per guardarci accigliata, si ok, tutto ciò iniziava ed essere folle pure per me.
Questa volta il locale dove andammo era un self-service: era per questo fatto che non avevo portato il mio amico qui il giorno prima, dai, posti del genere non erano il massimo.
Io e la mia amica ci accomodammo aspettando che Riccardo ci raggiungesse.
" allora cosa mi nascondi? Sai che poi scopro tutto comunque." Mi fece notare.
" ieri non potevo certo portarlo qui. È piuttosto bruttino come posto!"
" ah! Ah! Ammettilo che volevi far bella figura con lui! Oh allora pure lui inizia a piacerti!" Sentenzió con voce un po' troppo alta ed infatti molti si girarono a guardarci.
" no, ma che dici? Cosa ti sei fumata? Sai che non è così..." stavo per continuarle la predica ma arrivó l'oggetto della nostra discussione.
" allora dimmi Riccardo: come mai questa visita?" Le chiese Marta.
" beh io lavoro proprio qui vicino e dato che per le pause pranzo mi annoio, ho pensato che sarebbe stato più divertente passarla insieme a voi, che siete le mie amiche!"
" certo... comunque mi domandavo se in questo centro commerciale vicino al tuo posto di lavoro ci lavorassi solo io e non Michela, verresti a trovarmi ugualmente?"
" certo. Sei una mia carissima amica. Da quanto ci conosciamo? Ormai da una vita... ehm... però... no, forse non verrei..." si bloccó un attimo per continuare subito dopo, " cioè no, non verrei... perché sapendoci soli Luca non sarebbe molto felice di ciò!"
" ehm già Luca, ma fai finta che lui non ci sia: verresti? Oppure lo fai per far colpo su Michela?"
" Marta per piacere smetti. Ricy non ascoltarla sta mattina si è drogata. Comunque cara, non sarà meglio cambiare spacciatore?" Sdrammatizzai, per fortuna dopo quel piccolo incidente cambiammo discorso e tutto proseguì normalmente.
Qualche ora dopo un fattorino mi portó una scatola di cioccolatini che ovviamente divisi con la mia amica; mentre che dire dei giorni seguenti?
Riccardo passava sempre le pause pranzo con noi, ma non riuscivo a capire Marta, spesso e volentieri se la svignava giustificandosi che si sentiva una terza incomoda e una volta a settimana passava un fattorino o con delle rose o con dei cioccolatini.
I giorni passarono velocemente e venerdì, il giorno della tanto attesa partita arrivò.
Pensare che il mio amico si era persino proposto di venirmi a prendere pur di accertarsi che io fossi presente, ovviamente rifiutai: una cosa che odiavo sul serio è il non potermi muovere autonomamente; ma ci accordammo che una volta arrivata allo stadio, avrei chiamato Daniele che mi avrebbe accompagnato fino le panchine dove ci stanno i giocatori che non giocano.
« ciao Dani, io sono arrivata!» gli scrissi.
« ok vengo subito all' entrata. Aspettami lì.» mi rispose.
Qualche minuto dopo il mio amico arrivó e come promesso da Riccardo mi potei gustare la partita in coltposition, l'unico problema? Per poter avere quel posto d'onore Daniele aveva detto alla sua squadra che io ero la sua fidanzata. Qual era il problema? Beh il fatto che non mi dava assolutamente nessun fastidio, anzi...
La partita iniziò e già in breve tempo si capí chi fosse a dettare regole: gli spurs, ovvero la squadra dei miei amici.
Avevano maggior possesso palla rispetto la squadra avversaria ed i passaggi venivano eseguiti con estrema precisione; la pressione che avvertiva il capitano era un sacco palpabile a differenza di Riccardo che pareva addirittura rilassato e divertito.
Ero così tanto presa che nemmeno mi accorsi del silenzio che si era eretto tra me e Daniele, quando ci feci caso iniziai a sentirmi un poco a disagio, era suo solito scherzare con tutti, magari si sentiva fuori luogo pure lui per via di ciò che successe per capodanno e per la bugia.
Lo guardai di sottecchi per osservare che faceva e notai che era molto preso dal gioco.
Sospirai.
Sapevo alla perfezione che non avevo alcuna speranza con lui.
In quel momento, i tifosi degli Spurs iniziarono a tribolare come mai prima, e tutto ciò mi riportò sul mondo reale e, non potei non alzarmi in piedi, sorridere ed unirmi al loro coro: a pochi metri da me, Riccardo avanzava minaccioso verso la porta avversaria e non appena gli fu possibile, slanció la gamba destra e sferró un bel calcio al pallone, che rotolando finí dritto, dritto dentro la rete, il portiere cercò con un gesto disperato di parare il colpo: ma fu inutile, il mio amico fece un bel gol.
Urlai di gioa e Daniele mi seguì a ruota... senza rendercene conto ci abbracciammo, ma ci scostammo immediatamente.
Ma le sorprese ancora non erano finite: ancora rossa in volto, tornai a guardare il campo dove il mio amico ancora felice dell'atto compiuto, si fermò nel punto preciso davanti noi...e... con un sorriso a trentasei denti mi indicó soddisfatto.
Divenni viola.
Mi aveva messo più a disagio il gesto di Riccardo a confronto dell'abbraccio con Daniele.
" ehm... scusa... me né devo andare!" E senza dare ulteriori spiegazioni uscì da lì, dove finalmente riuscì a tirare un sospiro di sollievo.
Di fretta e furia raggiunsi la macchina e tutta trafelata aprì la portiera e sgattaiolai dentro.
Misi in moto e tornai a casa.
" già di ritorno?" Mi domandó mia mamma.
" si, si tutto apposto..." risposi con non curanza.
" è successo qualcosa?"
" no affatto perché?"
" mi sembri sconvolta!" Ma dopo una vaga risposta riprese a stirare e io potei godermi un attimo il divano e accesi la tv.
Un'oretta dopo mi arrivò un messaggio di Riccardo dove mi chiedeva dove fossi sparita, gli dissi che avevo mal di testa, la solita scusa sclausa.
Ripensai al suo gesto e sul perché mi avesse scosso così tanto, mentre rimuginavo su ciò, rimasi stupita quando bussarono alla porta.
Non aspettavo nessuno, mi alzai e andai ad aprire ma una benda mi coprì gli occhi infine qualcuno mi afferrò per le braccia e a forza mi portarono dentro una macchina.
NDA: ciaooo! Come va?
Ecco qui il nuovo capitolo, come promesso ho inserito un piccolo pezzo col calcio ahahahah XD ;)
bon ci sentiamo al prossimo.
Bacio Je ♡
Ok questa foto è un sacco bruttina ma è l'unica che sono riuscita a trovare con Toby che ammicca XD
Loro invece sono gli Spurs ovvero il Tottenham la mia squadra del ♡
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