Cap. XV
«Non credete che dovremmo togliere il cadavere? Mi fa impressione.» chiesi quella sera
«Per metterlo dove?» chiese Nico
«Non lo so, ma deve essere lontano da qui.» fece Cole
«E se invece pensassimo a come andarcene?» propose Camilla
«Non ci avevo proprio pensato, guarda!» risposi, ironica
«E che cosa dovremmo fare?» chiese il Figlio di Ecate
Camilla scosse le spalle:«Non lo so, siete voi gli eroi qui, no?»
«Non esattamente.» le fece notare Cole «Non siamo mai stati in un'altra dimensione.»
«Setacciamo la casa e vediamo se troviamo qualcosa, del l'attrezzatura.»
«Io stavolta in cantina non scendo!» esclamai
«Vado io.» sbuffó Nico.
Io salii ai piani superiori, ravanando nei cassetti delle camere. C'erano cose normali, di tutti i giorni, che c'erano anche nel nostro mondo.
L'unica cosa che attiró la mia attenzione fu un oggetto nero circolare.
Lo afferrai.
Era riccamente intagliato all'esterno, sul lato c'era uno spacco, si poteva aprire.
Era uno specchietto, con la superficie un po' graffiata, ma ancora ci si poteva riflettere.
Era tutto normale, ma la mia immagine era diversa. Tutto alle mie spalle era distrutto, in fiamme, i miei amici erano a terra, incoscienti.
Io ero sollevata diversi centimetri dal terreno, indifferente, con gli occhi che brillavano.
Lo chiusi di scatto, sconcertata, confusa e spaventata.
Lo infilai in tasca e ripresi a cercare.
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Mezz'ora dopo ci ritrovammo tutti al piano inferiore.
«Qualcuno ha trovato qualcosa?» chiese Nico.
Camilla mostró una corda e una specie di coltellino svizzero.
«Io ho trovato questo, non so bene cosa sia.» fece Cole, facendoci vedere un oggetto lungo e stretto, con sopra dei disegnini bianchi.
«Che é?» chiese Camilla
«Non lo so, sembra quasi un'arma.» rispose il rosso
«E come si usa?» chiesi
«Non è tagliente di lato, ciò esclude che sia una spada, ma ha la punta molto affilata.»
«Magari si usa come una lancia.» intervenne Nico
«C'è un modo per scoprirlo, no?» chiese Camilla, afferrando l'oggetto e preparandosi a lanciarlo.
Un coro di "No" e "Ferma" le fecero abbassare il braccio.
«Cosa? Faccio davvero così schifo a tirare ?»
Dalle nostre facce dedusse di sì.
«Tu hai trovato qualcosa?» mi chiese il Figlio di Ade
«Ehm...No.» mentì
«Quindi cosa abbiamo?» domandò la mia amica, controllando lo zaino
«Abbastanza cibo per due o tre giorni, un paio di cambi di vestiti, spazzolino e dentifricio, una decina di dracme e circa cento dollari mortali» contò Cole «più le nostre armi e la roba trovata qua.»
«Ci toccherà sbrigarci allora.» dissi, andando verso la porta.
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