Cap. VIII

Entrammo nel maniero con le armi in pugno, pronti a combattere se ce ne fosse stato il bisogno.
Io avevo la spada che mi aveva dato mio padre l'anno prima, Nico la spada di ferro dello Stige, Cole aveva un pugnale molto elaborato e Camilla un (o una? Non lo so) makhaira.
Spalancammo il portone, bloccato da un'asse di legno mezza marcia.

«Bellissima casa.» dissi, ironica.
Davanti a noi c'era un corridoio buio, con svariate porte sui lati.

«Dobbiamo setacciare tutta la casa?» chiese Nico «Cosa ci aspettiamo di trovare? Una palla magica? Uno scettro?»

«Non lo so.» alzó le spalle Cole «Controlliamo tutta la casa e capiremo che abbiamo trovato ció che cercavamo non appena l'avremo vista.»

«Quindi che si fa?» chiese Camilla

«Ci dividiamo e setacciamo bene la casa?» chiese Cole

«Ma sei pazzo?! Hai mai visto un film horror?! Se ci dividessimo moriremmo tutti!» strillai. Nico e Cole mi guardavano come se fossi stata posseduta da un demone, Camilla, povera lei, abituata ai miei scleri, annuí.

«Okayyyy. Se andassimo due a due?» chiese il figlio di Ecate, ancora mezzo sconvolto.

«Mi sembra un'ottima idea! Micol, tu vai con Cole, io vado con Nico, ciao!» intervenne la figlia di Poseidone, afferrando Nico e scomparendo in una stanza.

«Tu hai un'amica strana.» disse Cole, dopo alcuni istanti di silenzio stranito.

«Lo so.» risposi «Andiamo?»
Lui alzó le spalle e mi seguí nella sala.
Aprimmo la porta ed entrammo in uno studio. Davanti a noi c'era una scrivania di legno ricoperta di quaderni rilegati in pelle e fogli scritti con un inchiostro sbavato. Dietro alla scrivania v'era una libreria e una sedia, alla destra una poltroncina in pelle rossiccia. Tutto incorniciato da un bel po' di polvere.
Mi avvicinai al tavolo e soffiai via la polvere da un libretto.

«"23 agosto 1997. Oggi era tutto tranquillo. L'esperimento porta i suoi frutti, presto manderemo i primi esploratori. Quel che si vede é molto invitante: una verde foresta, spesso vediamo passare animali diversi da quelli del nostro mondo. Forse riusciremo a portarli qua..."» lessi.

«Be', inquietante non c'é che dire.» commentó Cole «Giá che siamo qui, volevo dirti una cosa.»

«Cosa?» chiesi, continuando a sfogliare le pagine del quadernino.

«Tu, ehm, mi potresti, ipoteticamente...» farfuglió, in imbarazzo «Tumipiaci.»

Alzai lo sguardo. La mia espressione era tipo "OmioDio-nonstosognando-cosa,quando,perché,dove-sodisemprareunapazzapsicopaticamanonmiimporta"

Stavo per formulare una risposta sensata, quando Nico, dall'altra stanza, ci chiamó:«L'abbiamo trovata!»

~Angolo Autrice~
Como estas? Avevo detto che non avrei pubblicato niente oggi, invece ah ah! Ho messo l'angolo autrice giusto per l'arma di Camilla:

In sostanza é come una daga, un punale dritto. Niente, ciao ♥

PS:I'm still watching you

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